Intervento di Franco Prono Ricercatore presso il DAMS dell’Università di Torino, docente di Storia del cinema italiano e Organizzazione ed economia dello spettacolo cinematografico.


Gli studenti iscritti al DAMS i quali scelgono l’Indirizzo Cinema e Televisione in genere temono di incontrare grandi difficoltà, dopo la Laurea, a trovare un’occupazione nel settore. La loro preoccupazione è certamente motivata, dal momento che la cinematografia nazionale sta attraversando una grave crisi economica ad ogni livello, ma non mancano motivi per nutrire fiducia.


È evidente che non è in alcun modo possibile quantificare il livello occupazionale di questi laureati, in quanto il mercato del lavoro in tale settore è estremamente frammentato, incontrollabile, privo di stabilità e continuità. Da un lato, vari festival, rassegne e iniziative culturali di ogni genere offrono spesso possibilità di collaborazione ai giovani competenti per un periodo limitato di tempo, in funzione di un evento da realizzare. Dall’altro lato non esistono, né il Piemonte, né altrove, grandi Case di produzione cinematografica che assicurino possibilità di lavoro a lungo termine, e lo stesso discorso – tranne pochi casi isolati – vale anche per le produzioni televisive: il lavoro temporaneo, a termine, costituisce la normale formula contrattuale in questo comparto. La formazione di una troupe tecnica e artistica è infatti finalizzata alla realizzazione di un prodotto audiovisivo (film, telefilm, documentario, soap opera, programma televisivo) ed è quindi destinata a sciogliersi non appena il lavoro viene ultimato.


Pertanto, se anche fosse possibile monitorare oggi il livello occupazionale dei Laureati DAMS Cinema nel mercato della produzione, non avremmo nessuna garanzia che esso possa mantenersi costante per un tempo più o meno lungo: persino RaiSat, infatti, offre un numero variabile di contratti a termine, secondo gli impegni produttivi della sede torinese.


Pure, mi capita molto spesso, recandomi sui set di film o di programmi televisivi, di incontrare studenti o ex studenti del DAMS che lavorano a vario titolo nelle troupe. Allo stesso modo, noto che in tutti i festival cinematografici regionali, nei gruppi di ricerca, nelle iniziative culturali del settore, la loro presenza è costante e apprezzata, non solo nell’ambito dell’esperienza di Tirocinio. Oggi infatti, a differenza di pochi anni fa, Torino e il Piemonte sono luoghi in cui chi vuole lavorare nel campo dell’industria culturale cinetelevisiva, può trovare un impiego: grazie all’opera della Film Commission Torino Piemonte ogni anno vengono realizzate nel territorio quasi trenta produzioni per il cinema e la tv; inoltre la nostra Regione è tra tutte quella più ricca di eventi culturali in questo settore.


È noto peraltro che il DAMS non fornisce agli studenti una preparazione squisitamente tecnica e pratica, se non limitatamente ad alcune esperienze laboratoriali ed ai tirocini. La preparazione dei nostri laureati è soprattutto a livello storico-critico, e quindi volta a formare professionisti che svolgano incarichi soprattutto a livello editoriale, giornalistico, archivistico. Ma indubbiamente gli studi universitari forniscono un bagaglio culturale di grande importanza anche per chi voglia intraprendere un lavoro nel campo tecnico-organizzativo.

Purtroppo in Italia esistono soltanto una Scuola Nazionale di Cinema (a Roma) che offre una preparazione tecnica e pratica ad alto livello, non mancano però esempi di molti cineasti affermati i quali non hanno frequentato questa scuola, ma hanno imparato i fondamenti della tecnologia e del linguaggio cinematografico realizzando cortometraggi video da soli, o insieme ad amici, o con l’aiuto di piccole produzioni indipendenti. Il DAMS non insegna a fare il regista, l’attore, il produttore, il distributore, lo scenografo, il costumista, ecc. ma offre gli strumenti culturali affinché queste professioni non si configurino semplicemente come ruoli tecnici nell’industria dello spettacolo, ma come capacità di operare con piena coscienza dei contenuti culturali e dei problemi estetici e stilistici che questo lavoro impone.

Noti registi torinesi emersi negli ultimi anni, come ad esempio Mimmo Calopresti, Marco Ponti, Daniele Gaglianone hanno conseguito presso l’Università torinese quella preparazione culturale in campo cinematografico che li ha aiutati ad imporsi nella professione.


Lo studente che si iscrive ad DAMS deve innanzitutto capire che non serve a nulla passare gli anni degli studi universitari pensando soltanto a superare gli esami più in fretta possibile per conseguire la Laurea, senza occuparsi di altro fuori dall’Università. Il cinema può diventare una professione soltanto per coloro che hanno grande interesse, hanno passione vera per il cinema. Costoro studieranno le discipline cinematografiche con entusiasmo, considerandole un mezzo per acquisire competenza, e contemporaneamente – fuori dal l’Università – cercheranno con ogni mezzo di acquisire competenze nel campo del lavoro a vari livelli (critico, organizzativo, tecnico, arti stico, ecc.). Molto difficilmente troverà lavoro nel mercato cinematografico il neolaureato con 110 e lode il quale non abbia alcuna conoscenza concreta dell’industria cinetelevisiva del territorio regionale. Al contrario, mi risulta che tutti gli studenti che hanno studiato con interesse le materie del settore ed hanno compiuto esperienze di vario tipo facendosi conoscere nell’ambito del comparto professionale dell’audiovisivo, hanno trovato qui un’occupazione.


Occorre insomma riflettere su un fatto fondamentale: si possono intraprendere alcune professioni soltanto in base ad una scelta di tipo economico, per assicurarsi un certo tenore di vita, per garantirsi un futuro; ma chi vuole intraprendere una professione nel cinema o comunque in un campo in cui sia presente una componente artistica (teatro, musica, arte figurativa, ecc.), deve necessariamente avere già in partenza uno spiccato interesse, una “passione”, una determinazione assoluta a trovare nel cinema non soltanto un “mestiere”, ma un elemento importante della propria vita.