alexander dummer fare un corto cortometraggioQuando si parla di cortometraggio, più comunemente denominato “corto”, si fa riferimento ad un lavoro cinematografico che solitamente non deve andare oltre la durata di 30 minuti.

Non di rado sono i giovani director emergenti che si cimentano nella creazione di queste opere, con l’obiettivo di saggiare le proprie potenzialità e di mettere alla prova il proprio talento.

Il cortometraggio, infatti, viene spesso utilizzato come trampolino di lancio per poter poi accedere al panorama cinematografico internazionale.

Quello del cinema corto è considerato un ambiente a sé stante, distinto dal più conosciuto ecosistema dei “lungometraggi”.

Proprio per questo, quando si va effettivamente a produrre un corto possono variare le regole e modalità di produzione.

Quindi, sia i neofiti del settore che i registi con più esperienza devono essere muniti delle giuste attrezzature prima di poter intraprendere la creazione di queste opere.

Qui di seguito riportiamo una descrizione tecnica della strumentazione che necessariamente occorre per realizzare un cortometraggio.

Fotocamera

Non potevamo esimerci dal partire con lo strumento tecnico per eccellenza, sarebbe a dire una fotocamera per le riprese necessarie che andranno poi plasmate per poter pervenire al risultato sperato.

La vostra fotocamera dovrà supportare una risoluzione minima full HD con annessa la possibilità di disporre di ottiche intercambiabili.

È fortemente consigliabile munirsi di follow focus per le ottiche, in maniera tale che si possa cambiare il fuoco senza dover necessariamente toccare la macchina da presa.

Sarebbe utile disporre di almeno 3 tagli di ottiche (consigliamo tagli da 35mm, 50mm e 75mm) e utilizzare differenti filtri.

Un filtro assolutamente necessario per le ottiche è il filtro ND, utilissimo per regolare o correggere l’esposizione nel caso, ad esempio, di inquadrature con poca profondità di campo.

L’utilizzo di un cavalletto a testa fluida consente di operare in condizioni di stabilità e garantisce la resa in movimento dell’inquadratura senza scatti.

Vi consigliamo, inoltre, di controllare sempre bene il fuoco, e per farlo, potrete certamente servirvi di un monitor più grande.

Fotografia e luci

Una componente strumentale di altrettanta vitale importanza sono le luci.

Un set di luci minimo che può facilmente adattarsi alle più svariate esigenze di ripresa è composto principalmente da:

  • due proiettori;
  • una superficie riflettente.

Utilizzando esclusivamente questi tre componenti sarete sempre capaci diavere una keaylight, sarebbe a dire il taglio di luce principale, una backlight, ovvero una controluce per distaccare i vari personaggi dallo sfondo della scena, e una fill light, cioè una luce di riempimento.

Audio

La terza componente fondamentale per la realizzazione di un cortometraggio è la strumentazione audio.

Sconsigliamo vivamente di registrare il proprio audio nella vostra camera, anzi, basteranno due strumenti per avere una migliore gestione del lavoro:

  • un registratore audio multitraccia;
  • un microfono mezzo fucile su asta, noto come boompole, per seguire gli attori.

In realtà, oltre al microfono direzionale con asta, sarebbe comunque utile microfonare ogni attore con un lavalier ed un radiotrasmettitore, che essendo molto piccoli possono facilmente essere nascosti tra i vestiti.

Così facendo il suono dell’attore sarà sempre presente in maniera ben distinta, anche qualora non si riuscisse ad avere un giusto bilanciamento con quello ad asta.

Ciak

And last but not least di questa elencazione il “ciak”, che in inglese viene denominato clapperboard.

Si tratta di una delle attrezzature più caratteristiche del cinema in generale, tanto da esserne diventato il simbolo per eccellenza.

Il nome è un termine onomatopeico legato al suono caratteristico che esso genera quando viene azionato.

Esso è composto da una lavagna, su cui sono riportati tutti i dettagli della scena in fase di ripresa, e da un’asticella mobile che produce il suddetto suono.

Il ciak si utilizza per assicurare la sincronizzazione di immagini e suoni nonché per identificare in maniera univoca la scena, l’inquadratura e la ripresa durante le registrazioni.

Uno strumento più che utile per seguire la specifica timeline che il director ha voluto prefissarsi prima di iniziare il lavoro di ripresa.

* Articolo di romacreativecontest.com

 

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