Una scommessa cinematografica da Torino: s’intitola «Pianosequenza» ed è il nuovo film del regista indipendente Louis Nero girato senza staccare mai la macchina da presa e quindi rendendo inutile il montaggio. «E’il primo esperimento italiano - rileva il regista - alcuni critici lo considerano il primo europeo». Nel cinema contemporaneo ricordiamo realizzati con questo sistema i primi bellissimi 20 minuti di «Omicidio in diretta» di Brian De Palma con un adrenalinico Nicolas Cage che entra nel Palazzetto dello Sport di Atlantic City dove si sta svolgendo un match di pugilato. «I miei modelli - dice l’autore - sono a livello linguistico Godard, a livello narrativo David Lynch». La lavorazione di «Pianosequenza» si è svolta in una notte a Torino. «In realtà - racconta Nero - abbiamo girato, dopo una lunga preparazione durata sei mesi, per tre sere consecutive: nella prima abbiamo fatto una prova, nella seconda, che doveva essere la definitiva, si è rotta a metà dell’opera la macchina da presa, la terza finalmente è stata quella che vediamo ora sullo schermo». «Realizzare un film con questo linguaggio cinematografico - sottolinea - è un impresa colossale, un impegno pazzesco: ho dovuto imparare a memoria 150 pagine di sceneggiatura, gli attori conoscevano soltanto la loro parte». La storia, scritta da Nero con Timothy Keller, s’incentra su Paolo, uno scrittore che sta cercando di ultimare il primo romanzo: il film comincia con lui che litiga con la fidanzata, va al bar dove incontra un vecchio compagno di scuola che si arricchisce con lo sfruttamento della prostituzione, poi va alla ricerca di una poesia cantata da dedicare alla sua ragazza. Il protagonista è Daniele Savoca, in evidenza lo scorso anno sul piccolo schermo con «Le stagioni del cuore»; al suo fianco recitano Giorgia Cardaci, la segretaria del direttore nella situation comedy di Italia 1 «Camera Cafè», Tiziana Catalano e Simona Nasi. Film sull’incomunicabilità, «Pianosequenza» è stato presentato lo scorso anno alla Mostra Internazionale del Cinema di Venezia, ora comincia il suo cammino nelle sale e dopo Torino uscirà nelle prossime settimane, distribuito da L’Altrofilm e Rven, in una trentina di città italiane.

Da La Stampa 24 febbraio 2005 di Daniele Cavalla

Film indipendente, realizzato con un progetto decisamente in controtendenza, quello di Louis Nero per il suo Pianosequenza che sta uscendo in varie sale italiane. Il piano sequenza è un termine tecnico che nel cinema significa un'unica inquadratura effettuata senza stacchi. Normalmente si interviene con il montaggio (oggi sempre più frenetico) a comporre una scena, ma ci sono stati registi resi celebri dal piano sequenza come Miklos Jancso che in tutti i suoi film ha ripreso eserciti in formazione, danze e rituali di potere nella campagna ungherese. C'è stato Hitchcock (il regista lo cita come punto di riferimento) che ha progettato come un unico piano sequenza il suo Nodo alla gola girato in una sola stanza (ma lì c'erano varie parti montate anche se impercettibilmente). Oggi con il digitale (High Definition passato poi a 35mm) Louis Nero è riuscito a realizzare in controcorrente quello che, già dal titolo è la sua scommessa, tutto in Pianosequenza, bilanciando ambientazioni e protagonisti. Infatti non ha fatto un film da camera, ma lo ha ambientato in varie location di Torino, iniziando da alcuni personaggi che ne incrociano altri che non necessariamente conoscono o fanno parte della loro vita. La storia inizia a casa di uno scrittore che lavora ormai da anni al suo romanzo, con una compagna esasperata da questa mancanza di senso pratico. Lui esasperato esce a trovare un amico che un lavoro ce l'ha, è uno sfruttatore e tra le sue donne c'è anche la ragazza dell'amico. E così via, noir che procede in ordine sparso. Con umorismo (tutto piemontese?), i toni non si alzano mai, gli scontri sono solo un pretesto per scambiare opinioni filosofiche, come succedeva ai tempi della nouvelle vague e le situazioni crudeli attraversate con toni smorzati, mostrano una realtà ancora più dura di quello che parole e immagini trasmettono, sorta di notte dei morti viventi, dove le parole hanno perso significato ma non la percezione. In fondo anche Torino è un «cubo» dal titolo di uno dei suoi film, girato tutto in una stanza. Vengono dal teatro i protagonisti: Daniele Savoca, Giorgia Cardaci, Simona Nasi, Tiziana Catalano.

Da Il Manifesto, 11 Marzo 2005 di Silvana Silvestri

Cinema da guinness dei primati. Il giovane produttore-regista Louis Nero, classe '76 molti corti e due lunghi all'attivo, prende una camera digitale, 10 attori molto bravi e gira per due ore senza stacchi al montaggio Pianosequenza , dramma surreale in una Torino notturna e metafisica. Si inizia e si finisce con i dolori di uno scrittore frustrato. In mezzo altri nove poveri diavoli (divertente l'uomo-coniglio cantastorie che ricorda l'uomo-cane di un geniale videoclip di Spike Jonze) che vagano nella notte declamando con una divertente spocchia pessimista da teatro d'avanguardia su quasi tutto lo scibile umano (da Shakespeare a Newton; c'è persino il sensitivo Gustavo Rol che comunica dal 1975), guardando spesso in una camera a mano che li segue agilmente insinuandosi dappertutto, passando pure tra le grate di una finestra. Né totalmente sperimentale, né facilmente accessibile. Una stimolante via di mezzo che ricorda l'approccio del Resnais de L'anno scorso a Marienbad , soprattutto per quanto riguarda la personalità della macchina da presa, che decide a quale personaggio incollarsi scandendo con maestria il ritmo di questo folle universo. E non manca l'autoironia come quando il padre dello scrittore lo accusa di parlare in modo pomposo per non essere da meno dieci secondi dopo. Da vedere insieme al grandioso Arca russa di Sokurov, 90 minuti di piano sequenza sulla Storia russa. Nero, senza il megabudget del collega, si limita a scuotere i nostri schemi mentali. Ben vengano queste provocazioni. E c'è già molta curiosità per Hans , sua prossima fatica presentata come thriller-horror.

Da Il Messaggero, 18 Febbraio 2005  di Francesco Alò

Pianosequenza

Un film di Louis Nero. Con Daniele Savoca, Giorgia Cardaci, Simona Nasi, Sax Nicosia, Tiziana Catalano, Aldo Rendina, Carlo Gerbino, Lola Gonzales, Pietro Di Legami Sperimentale, durata 123 min. - Italia 2005

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