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Le grandi storie del Natale al cinema

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I GRANDI FILM - ALTRE INFO

 Una carrellata dei tanti modi di festeggiare/celebrare il Natale al cinema.

L’immaginario collettivo legato al Natale porta con sé personaggi, storie, leggende e tradizioni che si susseguono nel corso dei secoli con variazioni sul tema a seconda del periodo storico di contestualizzazione. Le diverse componenti simboliche, religiose o laiche che siano, di cui sono intrise le festività natalizie sono spesso tema centrale di differenti forme espressive, dalla musica alla letteratura, dal teatro all’architettura, dalla pittura al cinema.
I film di Natale sono, forse, la tradizione più radicata nella dimensione culturale della società moderna. Nella storia del cinema i titoli delle pellicole a tema natalizio sono molto numerosi, digitando la parola Natale o Santa Claus su un qualunque database cinematografico la ricerca include quasi centocinquanta film. Troviamo dei soggetti natalizi già nei primi esperimenti sulla Settima Arte. Babbo Natale fa la sua prima altcomparsa sul grande schermo nel 1899 con il film Santa Claus di George Albert Smith, mentre del 1909 è Il Natale di Cretinetti del regista e attore comico francese André Deed.
Troppo lontani per lasciare traccia nella nostra memoria cinefila, ma già nel 1947 il ricordo del tema del Natale al cinema si rende indelebile con Miracolo sulla 34ª Strada di George Seaton. Il film racconta la storia dell'anziano Kris Kringle che in occasione delle feste natalizie, viene assunto in un grande magazzino di New York per impersonare Babbo Natale. Quando afferma di esserlo davvero, viene preso per pazzo e trascinato in tribunale. Edmund Gwenn meritò l’Oscar per la sua interpretazione di Santa Claus. Nel 1994 è stato realizzato un remake dello stesso film per opera del regista Les Mayfield, con il regista e attore britannico Richard Attenborough nella parte che fu di Gwenn. Il principio per cui tutti a Natale diventano buoni ispira Canto per un altro Natale di Joseph L. Mankievicz del 1964, tratto dal famoso romanzo di Charles Dickens del 1843. L'imprenditore Daniel Grudge a seguito della morte del figlio Marley, diventa un uomo cattivo e insopportabile. Gli vanno a far visita gli spiriti del Natale, donandogli una prospettiva diversa sulla vita. Quello di A Christmas Carol di Dickens è un soggetto più volte sviluppato dall’industria cinematografica, un eccellente esempio, nel cinema d’animazione è Canto di Natale di Topolino, in cui altl’avido Paperone veste i panni di Scrooge. Cartoon realizzato per la televisione ai tempi in cui casa Disney regalava le sue più belle favole solo nel periodo natalizio. Di recente, alle tante variazioni sul tema, si è aggiunta quella in motion capture, presente nell'A Christmas Carol firmato da Robert Zemeckis.
Per rimanere nel genere, degno di nota è il Natale gotico e animato di The Nightmare Before Christmas di Henry Selick, da un soggetto di Tim Burton, in cui l'unica occupazione degli abitanti del villaggio di Halloween è quello di organizzare orribili scherzi per la notte delle streghe. Stanco di questa routine, il re delle zucche, Jack Skeleton, scopre per caso un villaggio colorato e festoso, la città del Natale. Deciso a prendere il posto di Babbo Natale, Jack si appresta a distribuire i suoi doni terrificanti a tutti i bambini. Il regalo più strano su cui è stato realizzato un film è indubbiamente Gremlins, del 1984, diretto da Joe Dante, su sceneggiatura di Chris Columbus, il cui produttore esecutivo è Steven Spielberg. Il giovane Billy riceve per Natale un Mogwai, un tenero e misterioso animaletto che il padre, uno strambo inventore, ha comprato in un negozio di cianfrusaglie di Chinatown. Le regole a cui attenersi sono: mai bagnarlo,mai esporlo alla luce diretta del sole, mai dargli da mangiare dopo mezzanotte. Violando inavvertitamente una di queste regole, Billy si trova invaso da altri Mogway dal carattere decisamente più aggressivo.
Continuando la carrellata e spostandoci sul genere comico è doveroso citare Una poltrona per due di John Landis (1983) con uno strepitoso Eddie Murphy.
Non manca un titolo natalizio anche nella saga popolare della coppia Bud Spencer e Terence Hill, Botte di Natale del 1994, con la regia dello stesso Terence Hill.
Fenomeno mediatico tipicamente italiano punto di forza del nostro mercato cinematografico è quello dei cinepanettoni. Da oltre vent’anni De Sica & Co. sono in testa alle classifiche di Natale ed esiste una fascia di popolazione italiana, non trascurabile, che va al cinema solo in questa occasione.
Chiudiamo infine con un capolavoro della storia del cinema, considerato indubbiamente il più bel film sul Natale: si tratta di La vita è meravigliosa (Frank Capra, 1946). James Stewart è un immobiliarista che, alla vigilia di Natale, per un raggiro, si trova in bancarotta. Disperato, si getta nelle gelide acque del fiume. Ma Clarence, il suo angelo custode (un principiante che non ha ancora le ali), lo precede nel fiume, costringendo il suo protetto a salvarlo e quindi a salvarsi. Ma Stewart vorrebbe non esser mai nato e l’angelo lo esaudisce. Il protagonista si renderà subito conto di cosa vorrebbe dire. Prega allora di riavere la sua vita, una vita che è meravigliosa, qualunque cosa accada. Al termine dell’avventura l’angelo custode, che grazie al suo intervento è finalmente riuscito a ottenere le ali, regala a James un libro su cui verga a mano la sua dedica: "Dear George, remember: no man is a failure who has friends! Thanks for the wings!". The End.

Di Chiara Pascali per cinemavvenire.it

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