- Prima Pagina
- Il Corto
- Sceneggiature
- Cast e Troupe
- Tecnica
- Concorsi Cortometraggi
- I Corti
- Archivio Nazionale Cortometraggi
- I grandi film
- Le Tesi
- Eventi e Notizie
- Le origini del Cinema
- Interviste
- Collaborazioni
- I corsi
- i Libri di Cinema
- Tutto sulla SIAE
- Tutto il resto
- Link di Cinema ed altro
- Altre Arti culturali
- Mappa del sito
Contenuti : 3690
Link web : 1
Tot. visite contenuti : 9850365



ALTRE INFOGina LollobrigidaUna bellezza abbagliante, in gioventù, quella di Gina Lollobrigida (all’anagrafe Luigia), emblema insieme alle altre “maggiorate fisiche” - fu Vittorio De Sica in persona,... Leggi tutto.. |
ANALISI dei FILMQual è il momento più imbarazzante in un film? Mi viene in mente il cosidetto fraintendimento del Terzo Atto. Ovvero, quella particolare scena, piuttosto comune nelle commedie romantiche ma non limitatata ad esse, e posta... Leggi tutto.. |
ALTRE INFOIl cinema e la teoria della relativitàL’oggetto cinematografico è distinto da tutti gli altri oggetti in quanto contrassegnato da una modalità peculiare di manifestazione della propria tetradimensionalità (natura spazio-temporale... Leggi tutto.. | ||
ALTRE INFONon so se VertigoNon so se Vertigo (La donna che visse due volte) sia stato il mio primo film di ALFRED HITCHCOCK. Eppure so che come per Scottie James Stewart inizia a cambiare tutto, da quella scena in cui... Leggi tutto.. |
ALTRE INFOPietro Francisci, un regista dimenticatoPietro Francisci, nato a Roma il 9 settembre 1906, è stato un regista e sceneggiatore italiano. A cavallo tra gli anni '30 e '40 realizza una serie di documentari e cortometraggi... Leggi tutto.. | Altri Articoli |
Monicelli, l'addio di un grande
I GRANDI FILM - ALTRE INFO |

Donne che allattavano i bambini fissavano le scene che passavano sul lenzuolo. Era come se in sala si esibisse una seconda compagnia d'arte. Si faceva il tifo per i 'nostri' che stavano arrivando, si difendeva la ragazza innocente e si condannava quella 'perversa', s' inveiva contro il traditore e il nemico. Ci si commuoveva. Si gioiva. Si urlava e piangeva con molto rumore. Posso dire di non aver mai visto film più sonori dei film muti. Ne ero conquistato".
Il sonoro stava comunque per arrivare: diciamo, fra il '29 e il '30.
"Essendo io del 1915, per lungo tempo mi sono abbeverato a quegli spettacoli. Di fronte agli occhi di un pubblico ingenuo transitavano vicende tenere, romantiche, pietose, allegre, crudeli. Per gustarle non era necessario conoscere alcuna lingua, nemmeno la propria. Fluttuava per l'aria un linguaggio universale. Come la musica".
.....................
Ma spostiamoci nel dopoguerra. Per lungo tempo la commedia all'italiana, veniva ufficialmente considerata spazzatura. Poi ha trionfato anche in sede critica. Perché?
"I primi ad apprezzare quei film furono i francesi. Li trovavano realistici, polemici, sferzanti. Fu l'inizio d'una consacrazione. Oggi siamo addirittura al panegirico: un'esagerazione".
Come considera i padri del cinema italiano: Rossellini, De Sica, Visconti. Chi fra loro ha frequentato più da vicino?
"De Sica. Oltre che un regista celebre era un ottimo attore. L'ho diretto in due o tre film".
È meglio Fellini o Antonioni?
"Sono così diversi. Ma una preferenza personale ce l'ho: Antonioni. Vorrei aver fatto i film che ha fatto lui: 'L'avventura', 'Blow Up', 'Professione reporter'".
Ci sarà qualche mostro sacro del cinema mondiale che non la entusiasma.
"Ingmar Bergman, un grande regista di pellicole odiose. Racconta in maniera magistrale una società miserabile, depravata. Si specchia nell'alta borghesia del nord Europa, che è del tutto priva di pietà sociale".
Mi ricordi gli attori più grandi con i quali ha lavorato.
"Oltre a De Sica, Sordi, Mastroianni, Gassman, Tognazzi, Claudia Cardinale, Monica Vitti. Ne dimentico qualcuno?".
Uno dei meriti della commedia all'italiana è di aver trasformato attori drammatici in personaggi, appunto, da commedia.
"Anche a me è capitato di farlo. Prima di diventare quel pugile suonato e un po' sbruffone dei 'Soliti ignoti', Gassman si esibiva nel grande teatro. Al cinema faceva il cattivo, l'Antagonista. Ricorda 'Riso amaro'? La Vitti, che era stata con Antonioni un'interprete dell'incomunicabilità aggrappandosi spesso alle tende, nella 'Ragazza con la pistola' diventò una donna sedotta e abbandonata che vuole vendicarsi. Liv Ullmann, quella dei film di Bergman, quando nell'85 la chiamai per 'Speriamo che sia femmina' quasi non riusciva a crederci".
Si sa che Mario Monicelli non si è mai innamorato d'una sua attrice. Come ci è riuscito?
"Ho fatto per molti anni l'assistente alla regìa. Vedevo a quali guai si esponevano i registi quando gli capitava di mettersi con un'attrice. Gelosie non tanto sentimentali quanto d'immagine, di presenza, di locandina e manifesto. Dio ce ne guardi. Mi sono astenuto. Ci sono donne bellissime anche fuori dello spettacolo".
.....................

Un estratto dall'intervista 'Mondo Monicelli' di Nello Ajello, pubblicata su 'L'Espresso' n. 19 del 14 maggio 2009
Succ. > |
---|