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Ecco alcuni consigli per diventare un film-maker indipendente
E così, hai deciso di lasciare il tuo lavoro e avventurarti nell'eccitante mondo del lavoro indipendente, dove hai tutto il tempo libero che vuoi, puoi decidere il tuo orario di lavoro e la vita è sempre bella? O almeno così sembra mentre siedi alla tua scrivania finendo di scrivere la tua lettera di dimissioni. È vero, ci sono molti vantaggi nella vita del lavoro indipendente. Tuttavia, non è per i deboli di cuore, visto che porta con sé tutta una serie di nuove lotte. Ryan E. Walters ci offre qui di seguito ben 7 suggerimenti su come aver successo nel mondo del lavoro indipendente, in modo che queste difficoltà siano ridotte e più facili da affrontare.
Scade 2017-05-01 Piccoli Grandi Film il concorso per tutti gli studenti
Concorso per Cortometraggi realizzati da scolaresche e da singoli studenti, italiani e stranieri, ma iscritti negli ISTITUTI SCOLASTICI ITALIANI di ogni tipo ed ordine, sia pubblici che privati: dai giovanissimi delle scuole primarie ai giovani delle scuole secondarie di primo e secondo grado fino agli universitari. L'iscrizione è gratuita e la data di scadenza per l’invio dei cortometraggi è lunedì 1° MAGGIO 2017. Sono previste tre sezioni: 1°) TEMA LIBERO; 2°) Tema: "GLI ALTRI”; 3°) Tema: "RIFIUTI”. Ogni cortometraggio deve avere durata massima di 30 minuti. Il bando e la scheda di iscrizione, con tutte le informazioni, incluso il premio Videus, nel sito www.piccoligrandifilm.it o scrivendo all'email:
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Primo atto: la messa a fuoco
Quanto spazio occorre per capire se il patto potrà essere soddisfatto? Generalmente pochi minuti, sicuramente non più di trenta: il tempo del primo atto. E’ in quella prima parentesi che incontriamo veramente il film. Sono quei primi preziosi minuti quelli che ammorbidiscono o irrigidiscono il nostro giudizio. E' la voce che esce dal buio, sono le parole che riempiono lo spazio, le immagini, le azioni calibrate, convincenti, studiate, ecco, queste sono le sole cose in grado di catturare o meno la nostra attenzione di spettatori, di suscitare amore o diffidenza. In quel lasso di tempo, il personaggio principale deve diventare reale. In lui dobbiamo rivedere noi, capire le sue ragioni, appoggiarle, sostenerle. Il suo antagonista deve diventare il nostro peggiore nemico, i suoi affetti devono sembrarci totali, irrinunciabili, tanto forti da spingerlo giustificatamente oltre ogni limite, come faremmo noi se fossimo al suo posto.
La profondità del Primo Piano: una distinta forma di empatia
Il Primo Piano (P.P.) è l’inquadratura della rivelazione. Permette di selezionare un elemento dal contesto ed investirlo di significato. In un certo senso indica allo spettatore cosa guardare e dove cercare le giuste risposte. Proprio per questo motivo rappresenta il massimo grado di avvicinamento che non stravolge l’oggetto della visione: il Primissimo Piano (P.P.P.), come il Particolare o il Dettaglio, sono gesti di alterazione cinematografica del corpo umano che può portare alla deformazione della figura ( i P.P.P. di Lynch in Inland Empire) oppure alla sua segmentazione (il sezionamento di parti del corpo che viola l’integrità del viso, ovvero dell’elemento più comunicativo dell’attore cinematografico).
Le scene entrate nella storia del cinema per il loro montaggio
Il montaggio, ormai lo sappiamo, è la parte più importante del linguaggio cinematografico. Il regista potrà anche aver scelto tutte le parole più giuste del mondo, ma è la prassi di editing a decretare, infine, la costruzione grammaticale della pellicola. Non è poi un mistero che alcuni film, addirittura, siano stati accolti freddamente dalla critica alla loro prima versione, per poi vincere numerosi premi dopo un rimontaggio, e pensiamo a Nuovo Cinema Paradiso di Giuseppe Tornatore.
Hai tanti soldi da spendere? Ecco le digitali 4K Canon, anche con Global Shutter
Canon ha presentato due nuovi modelli di cineprese digitali del sistema Cinema EOS: EOS C700 (EF/PL) e EOS C700 GS PL. Molto simili nella scheda tecnica le due cineprese si differenziano per una caratteristica che per alcuni potrebbe essere molto importante: EOS C700 PL GS è la prima videocamera Cinema EOS dotata di Global Shutter, per riprendere soggetti in rapido movimento e scene d’azione senza il fastidioso effetto 'rolling shutter'. Le due videocamere EOS C700 catturano video internamente in 4K con frame rate elevati fino a 59.94P/50P e 2K fino a 200p/240p (modalità sensor crop), o 4K RAW fino a 100P/120P con il registratore opzionale dedicato Codex Raw CDX-36150, agganciabile alla cinepresa. Canon ha incluso, per la prima volta, anche il supporto per il formato Apple ProRes.
MAGIX Video deluxe 2016 Premium
La Magix, società tedesca, permette di scaricare il suo Video deluxe Premium e di approfittare per testare gratuitamente, per un periodo di 30 giorni di prova, di un software di montaggio video dalle ottime prestazioni, corredato da una serie di plugin di alta qualità. Quali sono le sue caratteristiche? Da quelle di base necessarie a quelle più professionali, con vero supporto a 64 bit, ma sempre ad un prezzo molto accessibile (di 130 euro). Semplice ed ideale per schermi molto grandi o piccoli monitor: tutti gli elementi di comando dell'interfaccia possono essere spostati, ridimensionati o, se necessario, eliminati: si possono ingrandire le finestre per ottenere la visualizzazione panoramica di tutti gli elementi contenuti. E' il primo programma di montaggio video dell'area consumer a cui viene acclusa la versione integrale di proDAD Mercalli V4, per una stabilizzazione immagini di ottima qualità.
Il paradigma, ovvero l'interprete invisibile
Ogni storia scorre lungo una linea. Questa linea deve essere robusta e deve avere un capo e una coda, ovvero un inizio e una fine. Potremmo immaginarla come una di quelle grosse corde nautiche, affidabili e sicure che reggono le boe e delimitano gli spazi nel mare. La storia, o anche solo l'idea iniziale di essa, dovrebbe afferrare un capo di questa corda e piano piano scivolare avanti, aggrappandosi con tenacia. Ne va della sua sopravvivenza. Se mollasse la presa, la corrente potrebbe sospingerla lontano e affogherebbe. Se si fermasse, il gelo delle acque la ucciderebbe in poche ore.
Clorofilla: i vincitori del festival "green" di Legambiente
Per i documentari ha vinto “A tempo debito” di Christian Cinetto, una storia ambientata in carcere che ha colpito per la capacità di raccontare i tanti personaggi e le loro storie. Per i corti è stato premiato “Bellissima” di Alessandro Capitani, un lavoro che pone l’accento sulla comunicazione “virtuale” resa in questo caso dalla conversazione dei due protagonisti attraverso un muro e i condizionamenti sociali che spingono a non accettare il proprio corpo.
Come gli racconto la mia storia? La leggerezza dell'elefante
Idee e azioni. Uno stadio. Un padre, un bastoncino di zucchero filato e un bambino. Questi gli ingredienti. Padre e figlio cercano il loro posto a sedere. La partita non è ancora iniziata ma gli spalti sono già strapieni. Il padre stringe la mano del bambino. Sono nella fila sbagliata. Devono tornare indietro e riprendere a salire. C’è aria di festa. Il bambino ride. Il padre è fiero di sé: sente il figlio al proprio fianco, sente la felicità del piccolo e si sente bene. E’ una bella giornata: sole, caldo e tutto il resto. Chissà da quanto tempo quei due non stavano insieme.
I Signori del Destino partecipa al festival del cinema di Friborgo
Il primo film co-prodotto dall'Associazione VIDEUS è il cortometraggio tratto da una storia di Marco Cassiano nel 1985 e adattato per il cinema da Katt Velgera di Londra. Il film è stato girato in due giorni intensissimi nel mese di Maggio 2016 presso gli studi televisivi della Polivideo Studios in Ticino. Adattato per ridurne la durata, la storia originale è stata compressa e trasformata. Inizialmente si svolgeva in una cupola trasparente nel mezzo di una foresta in cui una giovane donna è imprigionata. La colpa? Non aver mai preso alcune decisioni nella propria vita, essendosi sempre "arrangiata" senza fare mai delle scelte importanti.
Nessun uomo è un'isola. Quando creiamo un personaggio
Quando creiamo un personaggio e lo facciamo agire in una storia, dobbiamo tener conto che nessuno esiste da solo. Che siano presenze fisiche oppure semplici richiami esterni previsti dalla trama, queste figure "secondarie" intrecciano sempre e comunque relazioni umane che, necessariamente, influenzano il protagonista della storia. Affinché un personaggio risulti credibile, deve apparire vero e rispecchiare quanto accade nella vita reale, nella nostra vita. Ecco perché, come già si diceva, è importantissimo guardarsi bene attorno, analizzare la propria realtà, comprenderla e utilizzarla per intarsiare una buona storia. Ogni azione prevede, in maniera più o meno diretta, una interazione. Ogni personaggio interagisce con qualcun altro. Questo “altro” ha un compito importantissimo: deve dare senso al dolore o alla rabbia o all’amore che affligge il protagonista.
Panasonic e le sue nuove fotocamere 4K
Panasonic ha presentato al Photokina 2016 di Colonia le sue nuove fotocamere 4K, tre prodotti molto interessanti destinati ognuno a un target ben specifico. Si tratta di Lumix G80, Lumix DMC-LX15 e FZ2000. Per coloro che sono alla ricerca di un prodotto compatto e più semplice ecco la Panasonic Lumix DMC- LX15, che unisce la praticità della macchina fotografica a caratteristiche interessanti, tra cui uno zoom Leica 3x Vario-Summilux 1:1.4-2.8, un sensore da 20.1 megapixel e 12.800 ISO (che possono essere implementati fino a 25600 ISO). La Lumix DMC- LX15 permette di girare video in 4K e scattare foto fino a 50 fps (la fotocamera ha in dotazione un otturatore elettronico).
A che servono i cortometraggi? a creare un Regista come Edoardo De Angelis
Il 29 settembre esce nelle sale cinematografiche “Indivisibili” di Edoardo De Angelis. Per buona parte della critica, dei registi e del pubblico che già ha avuto l’opportunità di vederlo è forse il film italiano più bello di un 2016, che pure ha riservato piacevoli sorprese al nostro panorama cinematografico nazionale. Edoardo De Angelis è un regista che il festival Inventa un Film conosce bene avendolo selezionato per ben quattro volte con i suoi cortometraggi: “Mors tua” nel 2002, “Quanta donna vuoi” nel 2005, “La merendina tropicale” nel 2006, “Fisico da spiaggia” nel 2009.
E' lì perché abbiamo deciso che dovrà fare qualcosa.
Attorno ci sono i colori, i rumori della città, fiori, macchine. E c'è gente che cammina, gente che corre. Ci sono passanti, negozianti, taxisti e automobilisti. E in mezzo a tutto questo c'è lui. E' lì perché abbiamo deciso che dovrà fare qualcosa. In funzione di un'azione futura, lui si trova fermo, da solo, in una via, tra sconosciuti e facce ostili. Respira un'aria che ancora non conosce. Indossa abiti che gli abbiamo cucito addosso ma che forse, lui trova scomodi.
Ha un corpo, ha un peso, ha persino una faccia. Ed è pronto all'azione. Potrebbe essere un genio della finanza, una donna incinta, un artista disoccupato, un campione olimpico. Sfiga (per lui) vuole si tratti di un barbone. Magari uno di quelli che non si muovono senza una bottiglia nella tasca del giaccone.
Abbiamo deciso che dovrà essere solo. Poniamo che la sua famiglia sia stata uccisa da un tir impazzito alla cui guida stava un altro ubriaco.
Come fare un film con lo smartphone
Girare un film con lo smartphone è possibile? Sì, ma solo con alcuni accessori e accorgimenti. Ecco i consigli d'oro. Quanti hanno desiderato girare un film ma non avrebbero mai avuto i mezzi? Ecco, con le tecnologie sempre più sofisticate, ora è possibile girare un film con lo smartphone. Sì, parliamo proprio degli iPhone, i Samsung, dalle fotocamere a risoluzione sempre più alta e dalle app sempre più precise per trasformare il girato del cellulare in un vero e proprio film. Ne sanno qualcosa i registi di "Tangerine" (2015), presentato al Sundance Festival; un viaggio nei sobborghi di Los Angeles girato interamente con un iPhone 5.
Il senso e la forma: primi passi per un soggetto
C’è un uomo. Poniamo trattarsi di un uomo anziano. E’ vestito di grigio. Ha un completo elegante ma consunto: una cravatta vivace, una camicia chiara e una giacca un po’ stretta. Quest'uomo si trova in un aeroporto. E’ all’ingresso, dove ci sono i bar e i negozi. I banchi dei chek in sono lontani. Se ne sta lì, fermo, davanti a una grande vetrata che dà sulla pista e osserva gli aerei pronti al decollo o appena atterrati. Non ha bagaglio. E’ solo, ed è lì che osserva. Osserva e basta. Appare incredibilmente piccolo in quello spazio. Sembra, dopotutto, un uomo tranquillo. L’uomo ha qualcosa in mano. Potrebbe essere una lettera, un fazzoletto, il portafogli. No, meglio una pistola.
Alcuni consigli che gli aspiranti registi dovrebbero tenere a mente
Come fare un film, od un cortometraggio? Ecco alcuni validi consigli per aspiranti cineasti, non tanto per riuscire a fare un capolavoro (quello, ahinoi, dipende solo da voi), ma perlomeno un lavoro presentabile ai concorsi di qualità ed ai professionisti. Sono consigli per i giovani cineasti in erba, e non solo.: Ecco alcune cose da tenere a mente prima ancora di girare la prima inquadratura.
L'idea giusta. Come nasce
Nascita di un'idea. Ciascun atto creativo inizia con un battito di ciglia. Ogni nuova illuminazione (più o meno geniale che sia) nella mente di un artista, consiste in un lampo che potremmo collocare all'interno di uno spazio cronologico infinitamente piccolo e non misurabile. Il concepimento di un'idea è un movimento, forse il solo, capace di vincere il tempo, uscendo dalle sue rigide griglie. Avviene tanto rapidamente da sorprendere anzitutto il suo creatore e primo fruitore. E, purtroppo, il più delle volte, essendo tanto rapido, questo movimento diventa sfuggente e inafferrabile, ricadendo nel nulla (o nel tutto) da cui proviene. Fulminea, spesso inaccessibile, stravagante e confusa, l'idea è sempre un dono prezioso.
Realtà e finzione. La realtà che non vedi
Cosa vedi? Imparare a osservare è la prima arte alla quale un bravo sceneggiatore dovrebbe dedicarsi. Affinare lo sguardo, enfatizzare la naturale curiosità, continuare a cercare voci, facce, luoghi e porsi sempre nuove domande sono passi essenziali per diventare seri professionisti. Qualunque sia la natura del progetto a cui ci si vuole dedicare, che si tratti di fantasy, drama, fantascienza, thriller o docuficion, occorre ricordare che la realtà ha bisogno di scavare il proprio spazio nello schema generale. E dunque, che colore ha questa realtà? Quali sono le sue ombre, le luci, gli odori e i dolori nascosti in essa?
Paul, John, George e Ringo visti da Ron Howard
Ci sono immagini che fermano il tempo e segnano un' epoca. La folle stagione dei Beatles, con le ragazze che si strappano i capelli e urlano come se non ci fosse un domani, svengono, piangono perché «il naso di Ringo è sexy», fa venire un tuffo al cuore. Niente sarà come prima per quei quattro ragazzi chiusi nelle giacche smilze che diventano star, lanciano le mode, incantano regine, presidenti, e dividono la stanza d' albergo come se fossero in gita scolastica.
È un viaggio nel tempo, cinquant' anni andata e ritorno, The Beatles Eight Days a Week - The Touring Years, il documentario diretto dal premio Oscar Ron Howard, che abbiamo incontrato a Las Vegas. In Italia sarà distribuito da Lucky Red per una settimana, dal 15 settembre (giorno della première mondiale a Londra a Leicester Square) al 21; oltre al film, nei cinema sarà proiettata in versione restaurata mezz' ora dello storico documentario sul concerto del '65 allo Shea Stadium di New York.
Mai sottovalutare la scena d'apertura!
“Chi ben comincia è già a metà dell'opera”, dice il buon vecchio detto, e la cosa, chiaramente, vale anche col cinema. Un film che parte con una coinvolgente scena iniziale non serve solo a mettere dei punti nelle proprie tasche, ma anche per far capire immediatamente all'audience che non siete un pivello qualunque, e che farebbero bene a tenere gli occhi aperti per tutta la durata della proiezione. Qui alcuni consigli da parte del sempre ottimo Premium Beat.
Costruire un montaggio serrato perfetto. William Goldenberg per The Imitation Game
Una delle sfide principali del montatore William Goldenberg è stata quello di creare un senso di urgenza, anche nelle sequenze che coinvolgono gli studiosi di codici che svolgono un lavoro scrupoloso nel loro rifugio, presso la tenuta britannica di Bletchley Park. L’intento era quello di creare la sensazione che ci fosse una grande quantità di pressione su Turing e la sua squadra – il senso del ticchettio dell’orologio – perché gli alleati al momento stavano perdendo la guerra. Nel montaggio, ciò veniva tradotto nell’aumento di ritmo – non in un modo molto evidente, ma con la volontà di far sentire il pubblico dentro la pancia dei personaggi. Il taglio di alcune inquadrature al culmine della tensione, per dare una sensazione di ansia, e ricordarci che questi personaggi hanno un’urgenza.
Le 10 lezioni di regia che si possono imparare da "Taxi Driver"
Ben Woodiwiss, critico, sceneggiatore e regista statunitense, ci invita a trarre insegnamento dal capolavoro di Scorsese "Taxi Driver" per imparare come si gira un film.Spesso quando i registi guardano un film c’è la tendenza a “prendere in prestito” o “rendere omaggio”, per essere gentili. Questo ragionamento, però, è controproducente. Se guardiamo i film per cercare qualcosa da mettere nel nostro lavoro, quello che stiamo facendo è solo campionare e riciclare. Tutti amano Tarantino, e anche Kurosawa è stato influenzato da John Ford quando faceva i suoi film di samurai (che alla fine influenzarono i western di Sergio Leone, che di recente sono tornati attraverso Tarantino), quindi non c’è niente di cui vergognarsi. Ma questa è una lista essenzialmente redatta per chi è interessato nella pratica alla regia, e, mantenendo ampio il più possibile il campo di interesse, spero ci siamo alcuni punti intriganti anche per i non addetti ai lavori. Per mettere a frutto questi suggerimenti, vediamo perché Ben Woodiwiss, critico, sceneggiatore e regista statunitense, ha scelto di parlare "solo" di Taxi Driver (Scorsese, 1976), ma avrebbe potuto scegliere anche un altro film.
"Io amo Roma" di Lucrezia Romussi
In qualità di aspirante autrice e registra ho realizzato Il cortometraggio ‘’Io amo Roma – exended version‘’, che ha come unico protagonista la città di Roma. La Città Eterna ripresa in vie nascoste, quartieri, che vantano origini antiche, ma a volte sconosciuti, alla maggior parte dei turisti, vasti parchi, innumerevoli e immensi panorami. “Io amo Roma” non ha attori personificati solo in sottofondo un’oratrice che interpreta modificando, aumentando o semplicemente ritoccando il tono della voce, vari personaggi con una comune caratteristica: “L’Amore per Roma”.
Ai registi del futuro svelo i segreti del cinema
«Il segreto per intraprendere questo mestiere? Ascoltarsi, non raccontarsi mai bugie e soprattutto affrontare le proprie paure». Anna Galiena rivolge questi consigli ai giovani registi del Montefeltro Film School Festival, l’unica manifestazione in Italia dedicata alle scuole di cinema di tutto il mondo che si conclude oggi a Pennabilli (dopo cinque giorni di proiezioni, incontri e retrospettive) con la premiazione della Miglior regia e il Miglior film innovativo scelti tra le trentatré opere provenienti da diciotto Paesi diversi.
Musica e visual media, di Marco Testoni
Esce per la collana Taccuini di Dino Audino Editore Musica e visual media di Marco Testoni, un saggio che racconta a 360° la colonna sonora e i suoi protagonisti: dal compositore al music supervisor, dal sound designer al consulente musicale. Un libro che copre un vuoto nel panorama editoriale perché per la prima volta affronta in senso moderno il sistema musica visto nella globalità dei suoi diversi rapporti con il mondo dell’audiovisivo. È un testo che, studiando l’evoluzione storica della musica per immagini, offre gli strumenti per affrontare le diverse e specifiche fasi della produzione di una odierna colonna sonora nei suoi aspetti artistici, tecnici e gestionali: dalla composizione alla post-produzione, dallo screening musicale della sceneggiatura alla scelta dei brani di repertorio, dalle sessioni in studio di registrazione al music licensing.
Stelvio Cipriani presenta il suo libro in musica
Esce in libreria, per Teke Editori, e verrà presentato in prima romana al Contestaccio il 20 luglio p.v., l’autobiografia del Maestro Stelvio Cipriani scritta insieme a Pino Ammendola e Rosario Montesanti. Il titolo, ANONIMO ROMANO, richiama uno dei suoi più grandi successi cinematografici: Anonimo veneziano, pellicola diretta da Enrico Maria Salerno e interpretata da Tony Musante e Florinda Bolkan che conferì al compositore romano una serie di riconoscimenti internazionali.
E' in scadenza il 3° Flaminio Film Festival
L’associazione culturale “Tra Terra Cielo e Mare” di Renato Verdecchi, in collaborazione con l’associazione culturale “ILCORTO.it”, indice la terza edizione del Concorso “FLAMINIO Film Festival” per promuovere e valorizzare il mondo dei cortometraggi in generale. Il concorso si articola in tre sezioni; l’iscrizione è gratuita ed ogni autore potrà inviare più cortometraggi. La scadenza di invio delle opere è fissata per sabato 10 settembre 2016.
Lenola è pronta ad accogliere la sua 18° edizione del Festival
Ci siamo quasi! Lenola è pronta ad accogliere dal 9 al 13 agosto la diciottesima edizione del festival internazionale di Lenola, Inventa un Film, organizzata dall’Associazione Culturale Cinema e Società di Lenola , presieduta da Ermete Labbadia, con il sostegno della FUIS (Federazione Unitaria Italiana Scrittori), della XXII Comunità Montana, della Banca Popolare di Fondi e con le donazioni di persone sia nel reale e sia online attraverso la piattaforma produzionidalbasso. Cinque eventi collaterali che si svolgeranno nella Pineta Mondragon a Lenola accompagneranno le tradizionali proiezioni del festival. Elenco dei Giurati e delle opere selezionate.
Kiarostami, l'omaggio di Nanni Moretti nel corto: ''Il giorno della prima di Close Up''
E' morto il regista iraniano Abbas Kiarostami. Nanni Moretti è stato da sempre un grande estimatore del regista iraniano. Ne è testimonianza il suo cortometraggio "Il giorno della prima di Close Up", dove Moretti proietta il film di Kiarostami al Cinema Nuovo Sacher di Roma. Il corto è un'amara e ironica riflessione sulle difficoltà del cinema d'autore nell'avere un riscontro al botteghino. (qui il cortometraggio di Moretti)
Le 5 cose che (forse) non sapete su Apocalypse Now raccontate dal direttore della fotografia Vittorio Storaro
Era il 1979 quando il viaggio nelle tenebre del cuore umano firmato Francis Ford Coppola strabiliò il pubblico al Festival di Cannes e vinse la Palma D’Oro. Una discesa lungo il fiume nero del Vietnam, il Mekong (in realtà la maggior parte delle riprese del film si tenne sul fiume Pasangjan, nelle Filippine) che è un naufragio senza appello nei gironi danteschi dell’Inferno: questo era “Apocalypse Now”, affresco monumentale e allucinato del lato oscuro della coscienza umana cui la guerra in Vietnam fa da cornice e la degenerazione dell’io corre parallela alla carneficina umana. A quasi vent’anni dalla prima proiezione di quel capolavoro, Vittorio Storaro, che ne fu direttore della fotografia, ha affidato alla custodia di CSC-Cineteca Nazionale una copia speciale del film, realizzata nel ’99 con l’aggiunta di 49 minuti rimasti fuori dal montaggio della versione precedente. E a Bologna, in un incontro con il pubblico durante il festival del cinema del passato “Il Cinema Ritrovato”, ha ricordato aneddoti e curiosità di quell’anno e mezzo di riprese che lo impegnarono, insieme al regista e alla troupe, dal marzo del 1976 all'agosto del 1977.
Un cortometraggio di fantascienza scritto da un computer
Un'intelligenza artificiale ha scritto la sceneggiatura per il cortometraggio "Sunspiring": i risultati sono interessanti, ma anche bizzarri. Dal 9 giugno è su YouTube Sunspiring, un cortometraggio di fantascienza che dura nove minuti ed è finora stato visto quasi 400mila volte. L’ha diretto lo statunitense Oscar Sharp e l’attore principale è il canadese Thomas Middleditch, famoso per la serie tv Silicon Valley. La particolarità di Sunspiring sta però nella sua sceneggiatura: l’ha scritta Benjamin, un’intelligenza artificiale creata da Ross Goodwin, un ricercatore informatico della New York University. Benjamin (un nome che l’intelligenza artificiale si è scelta da sola) è tecnicamente una “rete neurale ricorrente”: un computer che riesce a imparare cose da solo e, in questo caso specifico, ha scritto una sceneggiatura dopo aver letto le sceneggiature di decine di film di fantascienza, tra cui Interstellar, Il quinto elemento, Highlander: Endgame e Ghostbusters – Acchiappafantasmi. (segue il video)
Cent’anni di Comencini
Fra le personalità più generose e discrete della stagione aurea della nostra commedia, vogliamo ricordare Luigi Comencini oggi come l’autore maggiormente capace di contaminare l’urgenza del vero del Neorealismo con l’espressione più genuina del nazionalpopolare e del folklore. Il testimone più attendibile di quella lenta transizione che ha accompagnato l’Italia dalle macerie del Dopoguerra alle contraddizioni del Boom, sempre con un occhio di riguardo alla coscienza e all’esigenza del pubblico, adottando ora la forma del cinema per ragazzi (l’esordio Probito rubare, vera e propria filiazione di Sciuscià), ora quella del melodramma (il notevole La tratta delle bianche, sorta di versione borgatara di Non si uccidono così anche i cavalli?), ora il linguaggio gentile della bucolica (il clamoroso successo di Pane, amore e fantasia), ora quello crudele e impietoso dell’apologo (l’apocalisse collettiva de L’ingorgo, a metà fra l’episodismo ruspante di Casotto e l’incombente funerale de La terrazza), tanto a suo agio con gli archetipi del racconto fantastico (lo sceneggiato televisivo Le avventure di Pinocchio, il miglior adattamento in assoluto del romanzo di Collodi) quanto con quelli del genere puro (l’avventura picaresca del sottovalutato A cavallo della tigre e il giallo di Senza sapere niente di lei).
Diritto d'Autore. M5S: Antitrust ci dà ragione
Quanto costa essere un cineasta?Quanto costa essere un cineasta? E non stiamo parlando dei soldi che servono per girare un film, bensì di tutti gli altri sacrifici che una persona dev'essere disposta a fare se vuole inserirsi in un mestiere così difficile e complicato. A rispondere alla domanda è un video del giovane Simon Cade riportato dal sempre ottimo NoFilmSchool. Come potete immaginare, quello del film-maker non è un lavoro qualunque in cui uno va in ufficio, timbra il cartellino, a metà giornata va a pausa pranzo e infine dopo tot ore finisce, torna a casa e può riposarsi. Al contrario, è un impegno che potrebbe non avere orari e che rischia potenzialmente di mangiare tutto il vostro tempo libero: questo significa aver sempre meno occasioni da passare con gli amici, la propria famiglia, e tutto ciò che potremmo definire “hobby e affini”. Ci sono persone miracolate che riescono a equilibrare i due piatti della bilancia, ma il più delle volte, gli aspiranti registi, quelli in perenne scrittura di una sceneggiatura, in costante lavoro sul cortometraggio di turno o con gli occhi fermamente attaccati su uno schermo, hanno ormai detto addio a qualsiasi tipo di vita sociale. I consigli di Quentin Tarantino per aspiranti registi
Domenica mi appresto a girare un cortometraggio di 5-10 minuti...Trovo in Internet spesso richieste simili a questa: Domenica mi appresto a girare un cortometraggio di 5-10 minuti... e cerco come attore un bambino di 13 anni..... Naturalmente c'è scritto che poi il corto girerà in vari festival dando ampia possibilità di visibilità. Per prima cosa mi chiedo: il corto dura 5 o 10 minuti? od arriverà pure a 15 minuti? Se non lo sai tu che sei il regista e forse pure lo sceneggiatore, chi deciderà la durata del film? il montatore, che forse sarai anche tu?. Le premesse non ci sono. Io, dall'esterno, penso che forse non hai una sceneggiatura, ma solo una bozza di idea. Avrai pure scritto qualcosa da far dire al bambino, od agli attori dilettanti che si offriranno e che tu scritturerai, ma poi quella domenica ti affiderai al caso: se esce fuori una bella scena lunga ce la metto, altrimenti la taglio... se trovo uno sfondo interessante faccio una bella panoramica così allungo il brodo.... Sarà in quella domenica che si proverà e si deciderà tutto. Bene, ecco come NON prepararsi per girare un cortometraggio. Anche se è il nostro primo lavoro. Diciamo a quel regista/sceneggiatore/operatore/montatore che poi non si chieda perchè il suo lavoro non è degno non di un premio ma almeno di una selezione.... è partito con il piede sbagliato.... |
Stella, il corto di Gabriele SalvatoresNel corto di Gabriele Salvatores la vita di Stella si intreccia con un’altra, il finale a sorpresa consiglia di guardare TUTTO il video. Due storie partite male, senza prospettive: in entrambi i casi il riscatto avviene in cucina, utero materno, luogo al riparo da tutto, dove si può dare sfogo a fantasia e talento, e ricostruirsi in silenzio un’esistenza. Il Videomaker: figura mitologica metà uomo e metà videocamera
Moraldo Rossi alla Casa del Cinema per il suo nuovo libro
Il piano sequenzaImmaginiamo che nel nostro cortometraggio dobbiamo riprendere una sequenza basata su un dialogo tra i due attori principali: abbiamo a disposizione varie scelte di ripresa. La più semplice e più frequente è quella di effettuare diverse riprese (inquadrature) naturalmente anche non nella sequenza da copione: il primo attore che parla, poi il secondo attore che risponde, ritorno poi al primo e così via, magari inserendo dei piani d’insieme in cui vediamo entrambi gli attori, riprese che poi andranno sequenziate in fase di montaggio. In questa maniera potremo mettere in evidenza alcuni particolari nella recitazione, stati d'animo ed espressioni. L'altra scelta è quella di girare con un solo piano sequenza: la ripresa sarà quindi unica, con un ciak all'inizio ed uno stop finale: il piano sequenza è quindi un’inquadratura unica così lunga da svolgere il ruolo di un’intera scena. |