Come nascono i cartoni animati?

Il film di animazione è il risultato di un'illusione ottica, dovuta al un fenomeno fisico chiamato “persistenza visiva”. L'occhio umano, infatti, ha la capacità di trattenere sulla retina un'immagine per una frazione di secondo anche dopo che essa è sparita dal campo visivo. In quella stessa frazione di secondo, la prima immagine può essere sostituita da un'altra lievemente diversa, fornendo così al cervello l'illusione del movimento.
(Per inciso, è la stessa tecnica usata per il cinema... infatti prima dell'invenzione dei fratelli Lumiere, esistevano apparecchi che, sfruttando appunto tale tecnica, davano l'illusione del movimento...)

I grandi film di animazione? Opera del genio, della bravura a disegnare o dei bit? Difficile dare una risposta. Probabilmente tutte e tre le caratteristiche sono importanti. Ma un dato è certo: i cartoni animati appassionano grandi e piccini. Ma come vengono realizzati?

Ciò che quindi vediamo sullo schermo cinematografico non è un altro che una serie di immagini statiche proiettate in una rapida successione - ovvero 24 fotogrammi al secondo- in modo tale da riuscire ad ingannare il nostro occhio.

Il desiderio di animare è antico quanto il mondo. Già l'uomo delle caverne tentava di rendere l'idea del movimento disegnando sulle pareti della sua casa di pietra, realizzando animali con zampe multiple per dare appunto l'idea del movimento.

Dai primitivi tentativi, le tecniche si sono evolute. Dal diciannovesimo secolo l'animazione di figure statiche ha cominciato a diventare una possibilità reale: con la scoperta della “persistenza visiva”, appunto. E innumerevoli tecniche di animazione hanno cominciato a dare dei risultati importanti. Il campo dell'animazione si è però evoluto decisamente negli ultimi dieci anni, con l'uso dell'animazione 3D effettuati tramite l'uso dei computer.

La tecnica che ha creato la storia dell'animazione - e che tutt'ora viene utilizzata - è quella del disegno a mano. Nella sua forma più pura è ormai molto rara; sempre più spesso è integrata da tecnologie computerizzate innovative. È chiamata cel animation, perché gli animatori disegnano i personaggi e gli oggetti da animare su una carta speciale in acetato trasparente, detta appunto cel, da sovrapporre al piano degli sfondi, creati su supporto cartaceo.

Per ottenere durante la proiezione un movimento fluido e verosimile vengono realizzati 24 disegni per ogni secondo di proiezione. Talvolta, possono essere anche meno, a seconda del tipo di scena e di movimento, ma mai meno di 6. Se facciamo due conti, un film della durata di 5 minuti richiede dunque tra i duemila e i settemila disegni.

Gli animatori più esperti realizzano soltanto i momenti chiave di ogni singola scena (di solito 3 o 4, tra cui certamente quello iniziale e quello finale), tra i quali vengono introdotti, a completamento dei primi, i disegni intermedi. Questi ultimi sono realizzati da disegnatori meno bravi, o meglio più inesperti, detti “intercalatori”, e servono soprattutto per rendere più fluido il movimento. Una volta intervenuti i tecnici degli effetti speciali, incaricati di creare e animare ombre e lampi e pioggia, si riprende tutto con una macchina posta in verticale, per riprendere perfettamente tutti i fogli trasparenti posti uno sopra l'altro. Un fotogramma alla volta.

Attualmente molto spesso tutto questo lavoro viene effettuato con particolari programmi computerizzati che semplificano il lavoro: più disegni in molto meno tempo!