La sceneggiatura
La sceneggiatura è l'ultima fase di sviluppo dell'idea originale e vi vengono descritti tutti i luoghi e le azioni che comporranno il film. In genere la sceneggiatura, o copione, è redatta su due colonne (all'italiana, ora non più utilizzata, qui trascritta in versione americana). A sinistra della pagina, in una colonna più larga, sono riportate le caratteristiche del luogo e dell'azione; a destra sono riportati i dialoghi. La sceneggiatura, sorta di minuzioso promemoria per la realizzazione, consente di determinare l'organizzazione definitiva e, in una certa misura, anche le qualità narrative del film. Sceglieremo ora la prima parte del nostro trattamento e ne ricaveremo un esempio di sceneggiatura, sulla quale ci baseremo in seguito per descrivere la realizzazione del film.

SCENA I - CASETTA DI SANTINA INTERNO GIORNO
Santina, una contadina quarantenne, è intenta a cardare la lana di un materasso. E' visibilmente incinta. L'angolo della cucina nel quale lavora, è semibuio. Alla finestra appare un giovane in divisa militare, ma con la giacca slacciata. E' a bordo di un ciclomotore verde. Senza spegnere il motore, il giovane si ferma, guardando in direzione di Santina.

GIOVANE MILITARE
Ehi, Santina. Ha detto mamma che quelle ricette non le servono più. 

Santina, senza alzarsi, interrompe il lavoro e guarda verso la finestra. 
Mauro spegne il motorino. 

SANTINA 
Ciao Mauro, sono contenta che sei tornato. Adesso mica te ne andrai di nuovo... 

GIOVANE MILITARE
No, proprio no. Ma il bambino tuo, arriva?

SANTINA
Dice che deve nascere a giorni.

Il giovane militare avvia il motorino e si allontana nella campagna.

SCENA II - SPACCIO DEL PAESE INTERNO GIORNO
Santina, intenta a parlare con due amiche, vicino all'ingresso del negozio.

SANTINA
Luisa mia, io non mi preoccupo. Aspetto...

NINUZZA
Dammi retta, fatti vedere dal dottore. Domani è giorno di visita.

Il negoziante finisce di impacchettare del salame.

NEGOZIANTE
Santa, vuoi altro?

SANTINA
Basta così, sor Gabriele. Ringrazio.


SCENA III - AMBULATORIO MEDICO INTERNO CANONICA GIORNO
In una squallida stanzetta della canonica è stato sistemato un lettino, separato dal resto della stanza soltanto da una tenda ingiallita. Vicino ai muri ci sono due panche sulle quali siedono alcuni contadini mutuati. Il medico, un ometto sui cinquant'anni, visita annoiato e scrive ricette generiche. Entra Santina il ventre gonfio, e siede faticosamente sulla panca.

MEDICO
Ne prendi due la sera e due la mattina, poi ci rivediamo. Un altro.

Gli altri cinque malati si guardano interrogativamente. Un vecchio sta per alzarsi, poi si volta verso Santina.
Santina si avvicina al medico.

VECCHIO
Vai tu, Santina, vai vai.

MEDICO
Cosa ti senti?

SANTINA
Io, niente.

MEDICO
E allora perché sei venuta?

SANTINA
Devo sgravarmi.

MEDICO
Hai dei disturbi?

SANTINA
No.

MEDICO
E allora, figlia mia, che c'entro io?
Vattene a casa e appena arrivano le doglie, chiama la Diotaiuti,
lei ne ha messi al mon-do a non finire e ne sa più del diavolo e di me.

SANTINA
Signor dottore, scusi l'ignoranza, ma son diciotto mesi che mi trovo in questo stato.

MEDICO
Ma cosa dici? Avrai sbagliato il calcolo.
Il ritardo può essere tuttalpiù di qualche giorno...

Altri due o tre pazienti, rinfrancati dalla incredulità del medico, si mettono a ridacchiare. Il dottore scosta la tenda.

MEDICO
Zitti voi.

Santina scoppia a piangere.


MEDICO
Figliola mia, quello che dici è molto strano.
Ma se non hai nessun disturbo, tornatene a casa, aspetta e fammi sapere.
Lascerò il mio recapito al parroco e gli dirò di chiamarmi in caso di necessità.
Non ti preoccupare, vedrai che tutto si aggiusta. Abbi pazienza.
Se ti vengono i dolori, ti faccio trasportare in ospedale.
Sei contenta? Addio, cara addio.


SCENA IV - INTERNO CAMERA DA LETTO SANTINA NOTTE
Dalla finestra socchiusa entra un debole chiarore lunare. Santina si sveglia di soprassalto, afflitta da forti dolori. Anche il marito Abramo, che dorme accanto a lei, si sveglia, esce dal letto e si veste in fretta.

ABRAMO
Stai tranquilla Santa, vado a chiamare la Diotaiuti.

SCENA V - ESTERNO CASA DI SANTINA NOTTE
Un via vai di donne. Le luci sono accese nelle stanze della casetta, è quasi l'alba. Abramo è intento a caricare un sacco di semenza sul furgoncino. Si affaccia alla finestra la Diotaiuti.

DIOTAIUTI
Niente ancora, Abramo. Vai pure che in caso ti faccio avvisare da Tonino.

Abramo avvia il furgone e sparisce nel viottolo di campagna. Improvvisamente dalla camera di Santina si sente uno strano grido, si direbbe un barrito.

SCENA VI - INTERNO CAMERA DI SANTINA ALBA
La Diotaiuti chiude precipitosamente la finestra. Santina singhiozza disperata.

 SANTINA 

Che disgrazia, Dio mio, che disgrazia.

La Diotaiuti le si avvicina e le fa bere un bicchiere di vino bianco.

DIOTAIUTI
Bevi, fatti animo Santuzza, non è poi la fine del mondo.

In un angolo della camera, appena illuminata dalla luce dell'alba che filtra dalla finestra, ritto in piedi, muove dolcemente a pendolo la sua proboscide, un grazioso, piccolo elefante.



La sceneggiatura tecnica
Nella sceneggiatura tecnica, oltre a una dettagliata descrizione dei luoghi, delle azioni, dei personaggi e dei dialoghi, vengono specificate le caratteristiche tecniche della ripresa, il numero e il tipo delle inquadrature, i movimenti della macchina da presa, gli effetti sonori, le annotazioni per il commento musicale. Proseguiamo dunque con la nostra esemplificazione. Scegliamo la scena V e VI della nostra sceneggiatura e ricaviamone uno stralcio di sceneggiatura tecnica.


SCENA V - ESTERNO CASA SANTINA NOTTE E INIZIO ALBA
1. Piano totale della casa di Santina, vista da un angolo del cortile. Sul fondo si scorge un via vai di donne, le cui sagome scure interrompono il debole chiarore che esce dalle finestre illuminate. Una delle donne viene in primo piano verso la macchina da presa e attinge da una fontanella un secchio d'acqua. Poi si dirige verso la casa. Seguendo il movimento della donna, la macchina da presa "scopre" Abramo che sta caricando un sacco di semenza sul suo furgoncino a motore.

(Abbiamo messo a destra le voci, suoni ed effetti)

RISVEGLIO ANIMALI DELL'AIA VOCIO INDISTINTO DELLE DONNE 
CAMPANA IN LONTANANZA 
VOCE DIOTAIUTI Abramo!

2. Piano ravvicinato della finestra del-la camera da letto di Santina. La Diotaiuti è affacciata, e guarda in direzione di Abramo.

DIOTAIUTI Niente ancora, Abramo. Vai pure, che in caso ti faccio avvisare da Tonino.

3. Figura intera di Abramo che è già salito sul furgoncino. Abramo fa un cenno di assenso. La macchina da presa segue in panoramica il furgoncino che sparisce nelle stradette di campagna, mentre all'orizzonte la luce dell'alba fa dileguare il buio della notte.

EFFETTO ACCENSIONE MOTORE FURGONE 
EFFETTO MOTORE FURGONE CHE SI PERDE IN LONTANANZA E CINGUETTII DI UCCELLI.

 SCENA VI - INTERNO CAMERA DI SANTINA ALBA 

4. Lento movimento in carrello della macchina da presa ad avvicinare Santina che singhiozza nel suo letto. Entra in campo la Diotaiuti che rimane per un attimo immobile accanto al letto.

SANTINA Che disgrazia, Dio mio, che disgrazia!

5. Mezzo primo piano della Diotaiuti dal basso, come visto da Santina. La Diotaiuti ha in mano un bicchiere di vino caldo.

DIOTAIUTI Bevi, fatti animo, Santuzza, non è poi la fine...

La Diotaiuti gira il capo verso la sua destra come per fissare un'immagine che le faccia animo.

DIOTAIUTI ... del mondo.

6. Figura intera di un piccolo elefan-te in piedi nell'angolo semibuio del-la camera da letto. Lentissimo mo-vimento della macchina da presa in avanti sino ad isolare, riempiendo l'immagine, gli occhi mansueti e ignari dell'elefantino

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Preparazione e organizzazione
Sulla base delle informazioni fornite dalla sceneggiatura e dalla sceneggiatura tecnica, l'organizzazione, insieme con il regista e i rispettivi assistenti, stabilisce la durata della lavorazione, il cast (la distribuzione delle parti), la formazione della troupe, il calendario dei sopralluoghi e in-fine il preventivo dei costi. Vediamo di chiarire il significato di queste varie fasi dell'organizzazione.
TEMPI DI LAVORAZIONE. I tempi di lavorazione comprendono il periodo riservato alla preparazione, alle riprese e al completamento del film. Il tempo necessario per le riprese viene stabilito in settimane, per agevolare l'assetto amministrativo del film, dato che le paghe sono in genere corrisposte settimanalmente. In media per un film si dedicano alle riprese dalle sette alle nove settimane.
SOPRALLUOGHI. Il regista e il direttore di produzione, sulla base degli ambienti descritti nella sceneggiatura, compiono sopralluoghi per verificarne l'idoneità alla ripresa. Può trattarsi di ambienti ricostruiti in teatro di posa, oppure di luoghi preesistenti, interni od esterni. Se si tratta di ambienti reali, lo scenografo apporterà quelle modifiche che li rendano il più possibile funzionali alle necessità espressive del film.

 

(Link alla parte 1   -  Segue parte 3)

Dal libro: IL CINEMA ALLA PORTATA DI TUTTI
COME "SI GIRA" UN FILM di Silvano Agosti
Stampato dall'Associazione Culturale L'Immagine
Seconda edizione Agosto 1986