La città sospesa

soggetto di Andrea Piretti – ottobre 2016


Toni ha cinquantasei anni e lavora come capo magazziniere nel porto di Napoli. Vive da solo in un piccolo appartamento vicino la stazione centrale e nasconde ai pochi amici e colleghi la sua omosessualità. Ogni settimana al porto giungono numerosi immigrati dal Nord Africa e dalla Cina nascosti nei container delle navi mercantili. Toni si occupa, in completa solitudine, del loro smistamento in varie attività che gestisce, in base alle loro competenze e ai precedenti impieghi. Molti, soprattutto gli orientali, sono inviati nelle cucine degli alberghi vicini, altri lavorano in nero nel porto come magazzinieri e braccianti. Le donne invece, quelle giovani e belle, diventano prostitute, gestite da un collega di Toni che individua i vari clienti nei dintorni del Centro Direzionale della città. Toni inoltre cerca tra gli uomini che arrivano una compagnia anche per se stesso. La sua omosessualità in realtà è tutt’altro che ignota, soprattutto nell’ambiente lavorativo.
Il traffico di immigrati è gestito dall’uomo tramite vari contatti che ha in Nord Africa. Chi arriva a Napoli paga un “biglietto” e si nasconde nei container che Toni smista al porto. Nel suo tempo libero intanto ristruttura una piccola barca a motore di sua proprietà che tiene ferma da diversi mesi. Quando non lavora va invece a trovare la sorella minore, Anna, che vive in provincia, terra natale dell’uomo. La donna non accetta ciò che Toni fa per vivere, e lo considera un vero e proprio criminale. Nonostante questo gli sta vicino e tenta in tutti i modi di redimerlo. I due sono legati anche da un tragico evento del loro passato: molti anni prima, quando erano ancora ventenni, un loro fratello minore, all’età di sei anni, è venuto a mancare. Toni ogni domenica si reca al cimitero, si ferma di fronte alla tomba del piccolo e prega per la sua anima.
Un freddo giorno d’autunno arriva a Napoli un carico di immigrati dal Marocco. Toni, come al solito, sceglie, seleziona e indirizza ogni persona nelle sue attività. Tra loro c’è una ragazza, Jasmine, di vent’anni, che non ha il denaro per pagare l’uomo. Toni quindi decide di tenerla con sé e farle guadagnare i soldi necessari attraverso la prostituzione.

Organizza per Jasmine vari incontri con uomini d’affari nell’albergo vicino la stazione centrale e si intasca la maggior parte dei ricavi. L’uomo comprende immediatamente che la ragazza può essere per lui una grande fonte di guadagno e inizia a trattarla nel migliore dei modi. Lei si offre sessualmente all’uomo per ringraziarlo ma egli rifiuta spiegandole che preferisce un altro tipo di compagnia. Tra i due nasce una tenera amicizia, che cresce anche durante le giornate dove Toni ristruttura la sua barca, insegnando alla ragazza come guidarla.
Toni una notte trova Jasmine priva di sensi e pestata a sangue in una stanza d’albergo. La porta in ospedale e scopre che è incinta di due mesi. Decide di trovare il cliente che ha lasciato Jasmine agonizzante per vendicarla. Nel parcheggio sotterraneo del Centro Direzionale individua l’uomo e lo picchia, abbandonandolo lì svenuto. Questi però cercherà di giustificarsi dando la colpa alla ragazza che aveva tentato di derubarlo.
Lei confessa a Toni di averlo fatto poiché la sua volontà è quella di partire per la Francia e far nascere lì il figlio. Intanto i rapporti tra Toni e i suoi colleghi degenerano: la polizia si presenta sempre più frequentemente nel porto indagando sui traffici di esseri umani. Toni non riesce più a pagare per il loro silenzio e dunque litiga con tutti.
Una notte dopo aver finito il suo turno Toni è attaccato alle spalle da numerosi uomini, mandati probabilmente dal cliente di Jasmine che egli aveva precedentemente pestato. L’uomo è quindi vittima di una barbara vendetta, sotto gli occhi dei colleghi che evitano di intervenire.
Ormai da solo, Toni smette quindi di occuparsi degli immigrati: denuncia alle autorità l’arrivo di nuovo container carico di uomini, i quali si scagliano contro di lui avendo pagato per avere il suo aiuto una volta arrivati a Napoli.
La difficile situazione al porto e la volontà di Jasmine di partire e lasciare Napoli spingono Toni a trovarle un modo per raggiungere la Francia. Si mette d’accordo con uno dei colleghi per far entrare la ragazza di nascosto su una nave diretta a Nizza. Lei gli chiede di accompagnarla e Toni accetta, avendo compreso che nulla più lo lega a Napoli. Saluta la sorella Anna e le spiega che ciò che fa per Jasmine è per lui una forma di riscatto per tutto il male che ha causato in quegli anni. Anna, nonostante la paura di perdere il fratello, accetta la sua decisione e lo lascia andare.

Il giorno prima della partenza Toni porta Jasmine di fronte la tomba del fratellino e le racconta cosa è successo. Il bambino in realtà un giorno è scomparso senza lasciare traccia, probabilmente rapito e ucciso da qualcuno. Toni mostra a Jasmine che nel loculo dietro la stele di marmo non c’è nessuna tomba.
La notte della partenza i due si recano al porto ma quasi subito sono scoperti dai colleghi dell’uomo e dalle autorità. Toni e Jasmine riescono a fuggire uscendo velocemente dai container.
L’uomo ora ricercato ufficialmente dalla polizia è costretto dunque a salvare Jasmine completamente da solo. Salirà sulla sua piccola barca, ormai completamente funzionante, e dirà alla ragazza di mettersi alla guida. Lei eseguirà e al segnale di partenza che Toni urlerà dalla poppa farà salpare la barca che si allontanerà dalla costa. Subito dopo la partenza Jasmine scopre di essere sola sull’imbarcazione. Toni, per non farsi seguire dalle autorità, è rimasto sulla terraferma circondato dalle auto della polizia in attesa del suo destino. Grazie a lui Jasmine potrà allontanarsi da Napoli e ricominciare una nuova vita.


FINE