TRAMA
Una ripresa a 360 gradi e posta abbastanza in alto si muove lentamente e ci fa vedere
una stanza vuota. La porta è aperta e ad un certo punto si vede un ragazzo (Teo)
passare da una stanza all’altra.
In un collegio dove sembra tutto nella normalità, viene cresciuta amorevolmente una
ragazzina, Priscilla. Chi se ne fa carico è la Madre Superiora Carmela in quanto
responsabile dell’istituto, assieme a Suor Lucia e Suor Agnese, la perpetua. Assieme a
loro è presente un ragazzo, Teo, dal carattere molto introverso.
Da un giorno all’ altro nel convento cominciano accadere cose strane: urla, voci e
comportamenti strani e innaturali sia da parte delle suore, sia da parte di Teo, che
viene colto più volte da Priscilla mentre discute intensamente con la Madre Superiora.
Dopo varie vicende strane ed inquietanti, una notte Priscilla viene svegliata di soprassalto sentendo rumori e voci. Seguendo le voci, si reca dunque in una camera dell’istituto, dove trova le suore, assieme anche a Teo, posizionate a semicerchio. Nel mezzo della stanza è presente un cappio. Qui Priscilla scopre che tutti quanti, tranne Teo, sono in realtà delle anime che sono rimaste bloccate in quel luogo e non possono accedere al paradiso fino a quando il loro assassino, che si scopre essere la stessa Priscilla, non morirà di vecchiaia o non deciderà di togliersi la vita spontaneamente. Durante la conversazione Teo chiama la Madre Superiora “Zia”.
Mentre Priscilla ascolta, si vedono dei flashback inerenti al suo passato:
Vediamo una bambina di 7/8 anni orfana di madre, ad occuparsene da quel momento è il padre Federico. A causa della perdita della madre, la bambina rimane scioccata e inizia ad avere dei seri problemi. Il padre Federico solo non riesce né a capirla, né a gestirla e, anche per problemi di lavoro, decide affidarla ad un collegio. Priscilla però, accettando soltanto il tipo di amore che le dava sua madre, vede nelle gestrici del collegio soltanto i loro aspetti più negativi, cominciando così a provare per loro del vero e proprio odio. Priscilla in ogni caso trascorre gli anni successivi all’interno dell’istituto, parlando molte volte nella sua testa con sua madre.
Un giorno, mentre Priscilla è assieme a Suor Agnese, non sente più la voce della madre e, agitandosi e divincolandosi, spinge la suora giù dalle scale. Impaurita va a chiamare le altre suore, dicendo che tutto sia stato un incidente ma Suor Agnese muore. Non sentendo più la voce della madre, Priscilla, nella sua testa, incolpa le suore di avergliela portata via. Quella notte, completamente fuori di sé, si alza dal letto, va a prendere un coltello in cucina e nel sonno uccide le suore che lei riteneva responsabili della “sparizione” della madre.
Dopo questo massacro, Sofia venne rinchiusa in un ospedale psichiatrico per alcuni anni. Un giorno però (probabilmente grazie a Teo camuffato da dottore o da guardia dell’ospedale) riesce a fuggire e di sua spontanea volontà ritorna nel collegio (che ormai era stato abbandonato), nel quale sono intrappolate le anime delle suore.
Nel presente le anime vogliono spingere Priscilla ad impiccarsi, dicendole anche che così potrà ricongiungersi con la madre. Anche Teo la vuole spingere a compiere questo gesto in quanto vuole che sua zia, alla quale era molto legato, riposi finalmente in pace. Priscilla dunque avanza e sale sopra una sedia posta sotto in cappio.
NOTA: - Puoi decidere Teo vede e sente solo sua Zia oppure no (secondo me sarebbe più
interessante e in base a questo ci puoi costruire delle vicende inquietanti)