scrivere una bella sceneggiatura 400Scrivere per immagini: è il lavoro tecnico e creativo dello sceneggiatore cinematografico. Uno sceneggiatore non scrive parole per essere lette: scrive e descrive le azioni, i comportamenti, gli ambienti e le immagini per essere viste sullo schermo. Questo è il punto cruciale – spesso frainteso – che distingue la scrittura cinematografica da quella letteraria o teatrale.
Scrivere una sceneggiatura non significa raccontare, ma mostrare. Chi scrive deve imparare a pensare in termini visivi e a costruire scene che abbiano un impatto visivo, emotivo e narrativo immediato.

Il mestiere dello sceneggiatore: raccontare con le immagini

Nel cinema, lo spettatore non legge ciò che il personaggio pensa – lo vede. Lo intuisce da un gesto, da uno sguardo, da un silenzio o da una luce.

Perciò lo sceneggiatore deve imparare a:

- Visualizzare le scene nella propria mente prima di scriverle.

- Scegliere azioni concrete e significative.

- Evitare spiegazioni interne o astratte (es. “è triste”) e far emergere l’emozione attraverso il comportamento.

- Creare ritmo visivo: variare le ambientazioni, i tipi di inquadrature implicite, le situazioni drammatiche.

Pensare visivamente: cosa significa in pratica

Esempio sbagliato:

Anna è triste perché il fidanzato l’ha lasciata. È seduta da sola e pensa ai bei momenti passati.

Questo è un discorso letterario, non cinematografico.

Versione visiva:

INT. CUCINA – MATTINA

Anna apre la finestra. La tazza cade dalle sue mani e si rompe sul pavimento. Resta immobile. Guarda la segreteria: 3 messaggi non ascoltati. Non li apre.

Qui vediamo la tristezza attraverso l’azione, l’indifferenza al caos, il non voler sentire. Nessuna spiegazione, ma tutto è chiaro.

 

ESEMPI PER GENERE: come scrivere per “far vedere” nei diversi generi

Vediamo ora, per ciascun genere, 2 esempi concreti di scrittura per immagini, spiegando cosa scrivere per far vedere.

DRAMMATICO

1. ESEMPIO: Lutto

INT. CAMERA DA LETTO – SERA

Un uomo stira in silenzio una camicia che non indosserà. Apre un armadio pieno di vestiti ordinati. Ne sfiora uno, poi chiude la porta.

Effetto visivo: racconta assenza e vuoto attraverso un gesto ordinario. Nessuna parola.

2. ESEMPIO: Senso di colpa

INT. BAGNO – NOTTE

Marco si lava le mani per la terza volta. Le guarda, le strofina, le lava ancora.

Cosa vediamo: un’azione ripetuta e ossessiva che esprime conflitto interiore senza dichiararlo.

 

* COMMEDIA

1. ESEMPIO: Fallimento

EXT. FERMATA BUS – GIORNO

Una ragazza corre con i capelli in disordine, stringendo una borsa aperta. Il bus parte. Lei inciampa su una banana, cade... e ride.

Effetto visivo: costruzione comica della sfortuna. Nessuna voce fuori campo. Solo ritmo e fisicità.

2. ESEMPIO: Malinteso

INT. CUCINA – SERA

Due persone cucinano sullo stesso piano. Uno prende il barattolo di sale, l’altro lo zucchero. Scambiano le etichette. Risate al primo morso.

Cosa vediamo: gag basata su contrasto visivo e tempismo.

* HORROR

1. ESEMPIO: Presenza invisibile

INT. SALOTTO – NOTTE

La luce tremola. Una sedia si muove lentamente all'indietro. Il bambino si volta. Dietro di lui: nulla.

Cosa scrivere: non il “sentimento di paura”, ma l’oggetto che si muove da solo.

2. ESEMPIO: Paura che cresce

INT. BAGNO – NOTTE

Una donna guarda lo specchio. Sbuffa. Si gira. Dietro, il riflesso resta fermo per mezzo secondo.

Effetto: terrore sottile costruito su immagine e tempo.

 

* ROMANTICO

1. ESEMPIO: Tensione amorosa

INT. BIBLIOTECA – GIORNO

Due ragazzi si sfiorano accidentalmente cercando lo stesso libro. Restano immobili. Nessuno parla. Le mani si ritirano lentamente.

Immagine significativa: la connessione emotiva si esprime tramite contatto e sguardo.

2. ESEMPIO: Amore non corrisposto

EXT. BAR – SERA

Una ragazza lo aspetta. Sorride a ogni passante. Ogni volta resta sola. Alla fine versa due caffè. Ne beve uno. L’altro resta lì.

Scrittura visiva: assenza + rituale = sentimento.

* THRILLER

1. ESEMPIO: Sospetto

INT. UFFICIO – GIORNO

Lui chiude una cartellina. La nasconde nel cassetto. Si gira. La segretaria ha visto tutto.

Scrittura cinematografica: un gesto visivo crea tensione narrativa.

2. ESEMPIO: Inseguimento mentale

EXT. STRADA – NOTTE

Marco cammina. I suoi passi accelerano. Si volta. Nessuno. Rumore metallico. Una bicicletta rovesciata lo osserva dal vicolo.

Scrittura simbolica e concreta: la paura si crea con oggetti reali.

* FANTASY

1. ESEMPIO: Oggetto magico

INT. CAPANNA ANTICA – NOTTE

Il vecchio poggia una scatola sul tavolo. Sussurra. Il coperchio si solleva da solo. Una luce azzurra illumina il volto del bambino.

Scrittura: non “una scatola magica”, ma azioni visive che mostrano la magia.

2. ESEMPIO: Passaggio dimensionale

EXT. BOSCO – CREPUSCOLO

Il ragazzo entra tra due rocce. L’aria vibra. Gli alberi cambiano forma. Quando riemerge, il cielo è verde.

Scrittura efficace: luce e trasformazione mostrano il cambio.

* NOIR

1. ESEMPIO: Tradimento

INT. CAMERA DA LETTO – SERA

Un uomo apre un cassetto. Una pistola, una foto strappata, un biglietto: “Lo sai già”.

Cosa mostra: conflitto, dolore, pericolo, tutto senza spiegazione verbale.

2. ESEMPIO: Tensione tra due

INT. BAR FUMOSO – NOTTE

Uno beve. L’altro lo guarda nello specchio dietro il bancone. Nessuno parla. La mano si stringe sul bicchiere.

Scrittura visiva: gesti e riflessi = suspense.

 

Come allenarsi a scrivere visivamente

Regole d’oro:

- Scrivi sempre cosa si vede, cosa si sente.

- Evita emozioni astratte. Mostra tristezza, non dirlo.

- Usa verbi attivi e concreti: apre, scappa, cade, sfiora, accende, strappa.

- Ogni scena deve trasformare qualcosa: un gesto, un’azione, un oggetto visibile.

Esercizi consigliati:

- Rivedi film muti: come comunicano senza parole?

- Riscrivi scene da romanzi in stile sceneggiatura.

- Fai esercizi di “show, don’t tell (mostra, non raccontare)”: racconta una delusione solo con azioni.

Conclusione: L’immagine è la lingua madre del cinema

Lo sceneggiatore è un regista della parola visiva. Scrive per far vedere. Imparare a pensare in immagini ti renderà più efficace, professionale e potente nella tua scrittura. Il pubblico non sentirà mai le tue descrizioni – vedrà solo le conseguenze visive delle tue scelte.