La struttura narrativa di una sceneggiatura è il suo scheletro invisibile. Sebbene la classica struttura in tre atti sia la più studiata e diffusa, esistono anche modelli a due, quattro e cinque atti, ciascuno con funzioni, usi e vantaggi specifici. In questo articolo tecnico, analizzeremo in dettaglio le differenze tra queste strutture, vedremo quando adottarle e forniremo esempi pratici tratti da film noti.
La struttura in 3 atti (classica)
Descrizione:
- Atto 1 (Set-up): Presentazione del mondo, dei personaggi e del conflitto.
- Atto 2 (Confronto): Complicazioni, ostacoli, sviluppo del protagonista.
- Atto 3 (Risoluzione): Climax e conclusione.
Durata tipica di ogni atto:
- 25% / 50% / 25% del tempo totale
Esempio:
"Il Re Leone" (1994)
- Atto 1: Simba nasce, Mufasa muore
- Atto 2: Simba fugge e cresce lontano
- Atto 3: Simba torna e affronta Scar
Quando usarla:
- Per film mainstream, classici, dal tono equilibrato
- Quando si vuole chiarezza strutturale
- Ideale per cortometraggi narrativi
Struttura in 2 atti (detta anche "split")
Descrizione:
- Atto 1: L'antefatto e lo sconvolgimento iniziale
- Atto 2: Le conseguenze, la trasformazione, la risoluzione
Più simile alla struttura teatrale shakespeariana o a molte opere europee.
Esempio:
"Full Metal Jacket" (1987)
- Atto 1: Addestramento militare (microcosmo)
- Atto 2: Guerra in Vietnam (mondo reale)
Quando usarla:
- Quando si vuole contrasto netto tra due mondi
- Per narrazioni simmetriche ma emotivamente distanti
- In film con una svolta centrale forte
Vantaggi:
- Struttura semplice, binaria, adatta a film brevi o potenti
Struttura in 4 atti (Midpoint Model)
Descrizione:
- Atto 1: Setup + Incidente scatenante
- Atto 2: Progressione iniziale del protagonista
- Atto 3: Punto di svolta centrale (Midpoint) e inversione
- Atto 4: Climax e risoluzione finale
Simile alla struttura in 3 atti, ma con un atto centrale diviso in due metà distinte.
Esempio:
"Il Silenzio degli Innocenti" (1991)
- Atto 1: Clarice si confronta con l'FBI e incontra Lecter
- Atto 2: Lecter aiuta Clarice a cercare Buffalo Bill
- Atto 3: Scoperta di elementi centrali, Lecter fugge
- Atto 4: Clarice affronta da sola Buffalo Bill
Quando usarla:
- In film con trasformazione profonda del personaggio
- Quando si vuole enfatizzare il midpoint (es. rivelazioni, inversioni morali)
- Per thriller, mistery, biopic
Vantaggi:
- Maggiore respiro drammatico, equilibrio nei colpi di scena
Struttura in 5 atti (classica drammaturgia shakespeariana)
Descrizione:
- Atto 1: Esposizione (presentazione)
- Atto 2: Crescita del conflitto
- Atto 3: Climax (punto massimo di tensione)
- Atto 4: Caduta, crisi
- Atto 5: Risoluzione, catarsi
Usata in molte tragedie teatrali e film drammatici complessi.
Esempio:
"Amadeus" (1984)
- Atto 1: Presentazione di Salieri e Mozart
- Atto 2: Invidia di Salieri cresce
- Atto 3: Tensione tra i due massima
- Atto 4: Caduta di Mozart, vittoria amara di Salieri
- Atto 5: Epilogo malinconico, confessione di Salieri
Quando usarla:
- In storie complesse, morali, esistenziali
- Per progetti con arco lungo e fine riflessiva
- In film corali, storici, biografici, d'autore
Vantaggi:
- Perfetto per drammi lenti, con evoluzione psicologica profonda
- Possibilità di esplorare le conseguenze dei conflitti più a lungo
Confronto sintetico tra le strutture
Struttura | Atti | Focus | Quando usarla |
---|---|---|---|
3 Atti | 3 | Classico viaggio eroe | Film narrativi, corti, drama lineare |
2 Atti | 2 | Contrasto tematico | Film duali, oppositivi, evocativi |
4 Atti | 4 | Midpoint + svolta | Thriller, trasformazioni forti |
5 Atti | 5 | Evoluzione morale | Film epici, esistenziali, teatrali |
Considerazioni finali
Non esiste una struttura perfetta, ma una struttura adeguata al tipo di storia che si vuole raccontare. La cosa più importante è:
- Capire cosa cambia nel protagonista
- Sapere quando avviene la svolta più importante
- Bilanciare ritmo, tensione e trasformazione
"Scegli la struttura che ti permette di rendere il cuore della tua storia il più visibile e potente possibile."