struttura di base di una storiaAvere chiara fin dall’inizio la struttura di base di una storia drammatica è fondamentale perché permette di definire subito il conflitto centrale, il motore emotivo del racconto. Una solida struttura guida le scelte narrative, evitando dispersioni e forzature. Serve a costruire l’arco del personaggio, rendendo credibile e coinvolgente la sua evoluzione. Aiuta a dosare tensione, rivelazioni e svolte con equilibrio. Permette di prevedere e rafforzare l’impatto del finale sin dalle prime scene. Infine, offre un impianto stabile su cui innestare sfumature, simbolismi e colpi di scena.

Seguono diversi esempi di aperture per cortometraggi drammatici. Ogni inizio contiene: titolo, presentazione del personaggio principale, abbozzo della storia, tema trattato ed un paio di alternative finali.

1. Titolo: L’ultimo giro del tram 6

Personaggio: Vera, 68 anni, ex tranviera in pensione
Prime azioni: Sale di nascosto su un vecchio tram dismesso in deposito, si siede al suo vecchio posto di guida.
Prima battuta: (sottovoce, accarezzando il cruscotto) “Siamo ancora vivi, eh, Gigante?”
Abbozzo: Vera rivive simbolicamente le tappe della sua vita seguendo il vecchio tragitto del tram.
Tema: Memoria e identità nell’invecchiamento.
Finali alternativi:

  1. Vera muore serenamente sul sedile.
  2. Il tram viene riattivato simbolicamente per un solo viaggio.

2. Titolo: La camicia dell’anno scorso

Personaggio: Fabio, 41 anni, impiegato solitario
Prime azioni: Indossa una camicia che trova ancora macchiata, la guarda allo specchio senza emozione.
Prima battuta: “Era un giovedì. Me lo ricordo.”
Abbozzo: Fabio rivive il giorno in cui ha perso sua moglie in un incidente, senza riuscire a liberarsi dal trauma.
Tema: Elaborazione del lutto.
Finali alternativi:

  1. La camicia viene bruciata come rito liberatorio.
  2. La camicia viene lavata, ma la macchia non va via.

3. Titolo: Al piano di sopra

Personaggio: Karim, 11 anni, bambino immigrato
Prime azioni: Si arrampica su una grondaia per ascoltare le lezioni scolastiche dalla finestra del piano di sopra.
Prima battuta: “Prometto che oggi non faccio rumore.”
Abbozzo: Vuole imparare a leggere per tradurre una lettera lasciata dal padre prima della scomparsa.
Tema: Diritto allo studio e resilienza.
Finali alternativi:

  1. Viene scoperto e accolto.
  2. Viene scoperto e cacciato, ma non smette di provare.

4. Titolo: Giorni in pausa

Personaggio: Cecilia, 32 anni, insegnante sospesa per burnout
Prime azioni: Disattiva la sveglia, si siede sul letto in silenzio, fuma.
Prima battuta: “Oggi niente sveglie. Neanche quelle dentro.”
Abbozzo: Ripercorre le sue giornate con flashback emotivi tra insegnamento e solitudine.
Tema: Salute mentale nel lavoro educativo.
Finali alternativi:

  1. Decide di tornare.
  2. Cambia totalmente vita.

5. Titolo: Papavero

Personaggio: Elia, 24 anni, ex soldato
Prime azioni: Entra in un campo di papaveri con una busta tra le mani.
Prima battuta: “Non so se mi perdonerai mai.”
Abbozzo: Sta per consegnare una lettera ai genitori di un amico morto in guerra.
Tema: Colpa e redenzione.
Finali alternativi:

  1. Non riesce a consegnare la lettera.
  2. Viene accolto in silenzio.

6. Titolo: L’autografo

Personaggio: Davide, 13 anni, fan di un calciatore scomparso
Prime azioni: Attende ore fuori da un cimitero con un pallone e una foto.
Prima battuta: “Mamma dice che non ci sei più. Ma io ho il foglio.”
Abbozzo: Vuole un autografo dal fratello morto, che lo ha sempre protetto.
Tema: Perdita e immaginazione infantile.
Finali alternativi:

  1. Vede una figura simile e corre dietro.
  2. Disegna da solo l’autografo.

7. Titolo: Il secondo giorno

Personaggio: Anna, 56 anni, è una madre in carcere
Prime azioni: Si guarda le mani seduta sulla branda, prende un foglio e inizia a scrivere.
Prima battuta: “Il primo giorno eri con me. Il secondo no.”
Abbozzo: Scrive una lettera immaginaria alla figlia che non vuole più vederla.
Tema: Colpa materna e bisogno di perdono.
Finali alternativi:

  1. La figlia legge la lettera.
  2. La lettera viene stracciata.

8. Titolo: Come se

Personaggio: Riccardo, 37 anni, attore fallito
Prime azioni: Prova un monologo davanti allo specchio, scoppia a ridere.
Prima battuta: “Oggi sarò un uomo che piange. Sul serio, per finta.”
Abbozzo: Interpreta un ruolo per rientrare nella vita della figlia come “nuovo compagno” della madre.
Tema: Identità, menzogna e paternità.
Finali alternativi:

  1. Viene smascherato ma accettato.
  2. La figlia lo riconosce e fugge.

9. Titolo: Nevica dentro

Personaggio: Marta, 39 anni, donna con depressione atipica
Prime azioni: Apre il frigo, ci guarda dentro a lungo.
Prima battuta: “Anche oggi niente fame.”
Abbozzo: Una giornata apparentemente normale, ma tutto è filtrato dalla sua mente.
Tema: Invisibilità della sofferenza mentale.
Finali alternativi:

  1. Accetta un invito a cena.
  2. Si chiude per giorni nel silenzio.

10. Titolo: La cartolina

Personaggio: Rosario, 70 anni, ex carabiniere in pensione
Prime azioni: Riceve una cartolina da un indirizzo ormai inesistente.
Prima battuta: “Mmm. Carta vecchia. Ma non troppo.”
Abbozzo: Parte per un viaggio che riapre un caso mai chiuso.
Tema: Memoria storica e ossessione.
Finali alternativi:

  1. Il mittente è reale.
  2. È tutto frutto di una mente che svanisce.

11. Titolo: Lo spazzolino di Clara

Personaggio: Irene, 44 anni, madre single
Prime azioni: Butta via lo spazzolino della figlia, poi lo recupera.
Prima battuta: “Clara... mi manchi anche nelle setole.”
Abbozzo: Dopo l’affido della figlia all’ex marito, Irene tenta di riorganizzare la sua esistenza.
Tema: Maternità e abbandono.
Finali alternativi:

  1. La figlia torna a trovarla.
  2. Vende casa e cambia città.

12. Titolo: Tre tasti neri

Personaggio: Giacomo, 15 anni, pianista prodigio
Prime azioni: Rompe volontariamente tre tasti del pianoforte con un martello.
Prima battuta: “Adesso è giusto. Come me.”
Abbozzo: Lotta con la pressione del successo e la sua diversità neurologica.
Tema: Perfezione, autismo e ribellione.
Finali alternativi:

  1. Suona in pubblico col pianoforte rotto.
  2. Scompare prima del concerto.


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