Per scrivere una sceneggiatura interessante, la chiave è osservare il mondo con occhi nuovi e attenti. La realtà quotidiana è una fonte inesauribile di conflitti, personaggi autentici e dialoghi inattesi. Spesso, le idee più potenti e originali non vengono da invenzioni complesse, ma dalla capacità di cogliere l'assurdo o l'emozionante nell'ordinario. La vita stessa regala colpi di scena che spesso superano la fantasia, fornendo la base più solida e inaspettata per una grande storia.
Come analizzare le scene reali intorno a te per trovarne il potenziale narrativo e trasformarle in spunti per cortometraggi
Perché un taccuino di osservazione è oro per chi scrive (e gira) cortometraggi
Le storie brevi vivono di dettagli: un gesto strano in autobus, una discussione sussurrata in farmacia, la luce di un portone alle 19:12 d’inverno. Il taccuino di osservazione è lo strumento che trasforma ciò che “vedi” in materiale narrativo strutturato, pronto per diventare scene, personaggi, dialoghi e scelte di regia. Non è un diario emotivo; è un catalogo di micro-realtà annotato con metodo, utile sia alla scrittura sia alla messa in scena (tempi, spazi, luce, suono, ritmo).
Setup: cosa ti serve e come organizzarlo
- Formato:
- Analogico (taccuino tascabile con carta puntinata) per schizzare layout e bloccare idee “a caldo”.
- Digitale (note + foto/audio sul telefono) per timestamp, geolocalizzazione, etichette, ricerche veloci.
- Se lavori molto, usa entrambi: raccolta sul campo analogica, archivio/tagging digitale la sera.
- Struttura base della pagina (sempre nella stessa sequenza):
- DATA/ORA/LUOGO – condizioni meteo/luminose.
- SENSORI – cosa ho visto/udito/annusato/toccato.
- AZIONE – cosa è accaduto (chi fa cosa a chi).
- FOCUS – conflitto, desiderio, ostacolo, posta in gioco.
- SEGNI VISIVI – colori, geometrie, oggetti notevoli.
- SUONO – frasi, tic vocali, rumori ritmici.
- POSSIBILI ANGOLI – 2–3 letture alternative (commedia, thriller, poetico).
- HOOK – una logline provvisoria in una riga.
- TAG – 3–5 parole chiave (es. #portineria #garofano #squilloIntercom #17h12).
Cosa osservare (e come): una griglia pratica
1) Persone
- Micro-comportamenti: tic, esitazioni alla cassa, sguardi che evitano, abitudini ripetute.
- Relazioni: distanza fisica tra i corpi, chi guida chi, chi interrompe.
- Contraddizioni: outfit elegante con scarpe sporche, voce gentile + parole dure.
2) Spazi
- Geometrie (simmetria vs caos), percorsi (come si attraversa lo spazio), barriere (tornielli, vetrate).
- Segnaletica e regole implicite: cartelli ignorati, linee di attesa reinventate.
3) Oggetti
- Oggetti con storia: valigette, portachiavi pieni, telefoni con schermo rotto.
- Oggetti catalizzatori: ciò che fa scattare l’azione (campanello, distributore guasto, ombrello rotto).
4) Tempo e luce
- Transizioni: alba, tramonto, cambi turno, campane, sirene.
- Ritmi: frequenze (treni ogni 12’, luci al neon che sfarfallano ogni 7”).
- Condizioni: pioggia fine, controluce aranciato, neon verde ospedaliero.
5) Suono
- Strati: base (traffico), medio (voci), dettaglio (monete), evento (urlo, rottura).
- Frasi ricorrenti: “Lo faccio dopo”, “Non adesso”, “È sempre colpa mia, vero?”.
- Silenzio significativo: pause, frasi che muoiono sul nascere.
Tecniche di osservazione attiva (rapide e allenanti)
- Il fermo immagine: scegli uno spazio pubblico e annota 20 dettagli in 2 minuti.
- Il percorso invertito: rifai una strada nota ma all’indietro; cerca tre elementi che cambiano significato.
- Un solo senso: per 3 minuti osserva solo suoni o solo colori.
- Il triangolo: individua A (persona), B (persona/oggetto), C (regola/barriera). Descrivi come A tenta di arrivare a B ma C lo impedisce.
- Il conflitto gentile: registra (per iscritto) micro-contrasti educati: precedenze, scuse, rinunce.
Dall’osservazione alla storia: algoritmo in 7 passi
- Evento reale → trascrivi in 3 righe, senza interpretare.
- Forze in gioco → desiderio di X, ostacolo Y, rischio Z.
- Domanda narrativa → “Riuscirà A a ottenere X prima che accada Z?”
- Punto di vista → scegli una prospettiva non ovvia (bambino, portinaia, videocitofono).
- Regola del limite → un unico spazio dominante, un tempo ristretto (10–20 min diegetici).
- Innesco visivo/sonoro → l’oggetto o il rumore che scandisce la tensione.
- Logline → 1 frase chiara, con tono (commedia nera, poetico, thriller).
Template di pagina (copiabile sul tuo taccuino)
DATA/ORA/LUOGO: Ven 17:12, Atrio condominio, pioggia leggera, luce al neon verdognolo.
SENSORI: Odore di detersivo; scarpe che strisciano; riflesso verde su vetri.
AZIONE: Uomo con garofano suona a ogni interno; rifiutato senza risposta; parla con sé stesso.
FOCUS: Desidera consegnare un fiore (X). Ostacolo: nessuno apre (Y). Rischio: essere scambiato per stalker (Z).
SEGNI VISIVI: Garofano bagnato; tabellone dei cognomi scolorito; telecamera finta.
SUONO: “Dlin dlon” fuori tempo; gocce su ombrello; “Chi è?” metallico, poi silenzio.
ANGOLI: (commedia nera / romantico malinconico / assurdo kafkiano).
HOOK: “Un uomo decide che un garofano deve entrare in un condominio che lo rifiuta.”
TAG: #portineria #garofano #citofono #pioggia #attesa
Come estrarre dramma, comicità, poesia dallo stesso fatto
- Dramma: aumenta la posta in gioco e riduci i margini (un ultimatum, un orario limite).
- Commedia: sfrutta incongruenze e ripetizioni (ogni piano risponde con una scusa più assurda).
- Poesia: rallenta, lascia buchi, usa metafore visive (il fiore che perde petali a ogni rifiuto).
- Thriller/psych: aggiungi ambiguità e segnali contraddittori (una voce che conosce il nome dell’uomo).
Dal taccuino alla scheda-scena
Per ogni appunto promettente, crea una scheda-scena (1 pagina):
- Titolo scena
- Obiettivo del protagonista
- Conflitto visivo (cosa vedremo, non cosa “sentiamo”)
- Gag o battuta chiave (se comedy) / rivelazione (se thriller)
- Coreografia (ingressi/uscite, traiettorie nell’inquadratura)
- Luce (ora del giorno, qualità della luce, fonti pratiche)
- Suono (ambiente, eventi, ritmo, eventuali leitmotiv)
- Props (oggetti con funzione narrativa)
- Durata prevista (in secondi)
- Alternative (finale A/B)
Tagging ed archivio: una tassonomia che aiuta a scrivere
Usa 3 livelli di tag:
- Ambiente: #condominio #bus #supermercato #prontoSoccorso
- Meccanica narrativa: #inseguimento #scambio #rituale #riscatto #equivoco
- Tono/Genere: #commediaNera #psicologico #poetico #surreale
Con 10–15 tag ricorrenti ritroverai gli spunti in pochi secondi e potrai combinare elementi (es. #bus + #rituale + #poetico).
Esempi: 3 osservazioni → 3 corti (con logline e micro-trattamento)
A) Commedia nera – “Il Garofano al Piano 3”
Osservazione: uomo suona a tutti gli interni con un fiore, nessuno apre.
Logline: Un uomo tenta di consegnare un garofano nel condominio che lo respinge come un sistema immunitario.
Trattamento (1 min):
- Montaggio di rifiuti via citofono sempre più creativi.
- L’uomo inizia a scambiare i nomi sul tabellone per “aggirare” l’edificio.
- Twist: al Piano 3 apre una bambina: “Non prendo fiori dagli sconosciuti, ma posso darle dell’acqua.” Il fiore entra, lui no.
B) Thriller psicologico – “Silenzio di Cortile”
Osservazione: stessa scena.
Logline: Cercando di consegnare un fiore, un uomo scopre che al terzo piano non dovrebbe vivere nessuno.
Trattamento (3 min):
- Il citofono del 3 squilla e una voce sussurra il suo nome.
- Nel tabellone, il cognome del 3 è scritto a matita.
- Finale: la telecamera di sicurezza registra che lui non è mai entrato nell’inquadratura.
C) Poetico/assurdo – “Portineria dei Petali”
Osservazione: idem.
Logline: Un fiore bagnato cerca casa in un condominio che parla in suoni e luci.
Trattamento (2 min):
- POV del garofano (macro, gocce, ronzio del neon come “voce”).
- Ogni rifiuto è un lampeggio verde.
- Ultimo shot: il fiore appassisce in portineria; al mattino, un petalo trova una fessura di sole.
Dialoghi dal vero senza “rubare”: come catturare e trasformare
- Annota parafrasi, non citazioni letterali di persone identificabili.
- Raccogli ritmi, non contenuti sensibili: pause, intercalari, lunghezze di frase.
- Trasforma nomi, contesti e dettagli riconoscibili.
- Etica: evita di filmare/registrare audio senza consenso; se ti serve, ricrea la scena con amici/attori.
Schema rapido per creare una logline da taccuino
[Protagonista] vuole [obiettivo concreto] ma [ostacolo specifico] prima che [rischio/tempo limite]. Tono/Genere: [X]
Esempio: Un portinaio vuole finire il giro di consegne ma l’ascensore è bloccato prima che scatti il coprifuoco del condominio. Commedia nera.
Visual e regia: come far fruttare le note sul set
- Luce pratica: lampade, neon, vetrine – annota valori e dominanti (caldo/freddo).
- Coreografia: se hai visto un “passo e stop” ripetersi (cassa, tornello), usalo come ritmo di montaggio.
- Oggetti-metronomo: goccia/forno a timer/citofono → crea battute visive e sonore.
- Economia: un unico spazio ricco di micro-azioni vale più di tre location anonime.
Esercizi settimanali (30–45 min al giorno)
- Lun: 3 osservazioni luogo-centrate (bar, bus, cortile).
- Mar: 3 osservazioni persona-centrate (tic, posture, micro-obiettivi).
- Mer: 2 “triangoli” A-B-C (obiettivo-ostacolo-regola).
- Gio: 1 scena dialogata di 1 pagina da un’osservazione ascoltata.
- Ven: 1 variazione di genere su un fatto annotato.
- Sab: scouting luci/rumori in 2 location (foto + note).
- Dom: pulizia tag + 1 logline forte per la settimana successiva.
Dalla pagina alla sceneggiatura in 90 minuti
- Seleziona una nota con conflitto chiaro (5 min).
- Espandi in scheda-scena (10 min).
- Traccia 6–8 beat (inizio → incidente → escalation → svolta → finale) (10 min).
- Scrivi dialoghi essenziali + azioni precise (45 min).
- Rileggi tagliando tutto ciò che non è visivo/utile (20 min).
→ Hai una bozza di corto girabile in 1–2 location.
Check-list “per uscite di casa”
- Penna/matita + taccuino / note sul telefono.
- 2 clip per fissare scontrini, foglietti, biglietti.
- Batteria carica per foto di texture e luce (no volti).
- Allarme discreto ogni 30 min: “Stop e nota” (richiamo all’osservazione).
- Regola d’oro: annota entro 3 minuti dall’evento o svanirà il 60% dei dettagli.
Errori comuni (e come evitarli)
- Generalizzare (“la gente era nervosa”) → sostituisci con azioni osservabili (“tre persone tamburellavano le dita”).
- Sovra-spiegare motivazioni → resta su ciò che puoi filmare.
- Collezionare senza selezionare → ogni domenica promuovi 1–2 note a scheda-scena.
- Ignorare il suono → il corto vive anche di rumori e pause.
- Etica traballante → anonimizza sempre; non invadere spazi privati.
Mini-biblioteca personale nel taccuino
Inserisci nelle prime pagine 3 rubriche sempre pronte:
- 20 azioni filmabili (aspettare, nascondere, trattenere, barattare, sbagliare pulsante…).
- 20 oggetti narrativi (borsa dimenticata, scarpa spaiata, scontrino lunghissimo…).
- 20 location quotidiane (androne, lavanderia a gettoni, ufficio postale, scale antincendio…).
Quando un’osservazione è fiacca, accoppiala con una voce da un’altra rubrica.
Versione “strana/sperimentale” (se ti piace il bizzarro)
- Cambia punto di vista (POV oggetto/animale/insetto).
- Applica una regola arbitraria (la scena esiste solo quando passa un veicolo rosso).
- Introduci loop o glitch (rumore che si ripete e distorce la realtà).
- Trasforma meteo/luce in personaggi (il neon “risponde” ai dialoghi).
Un taccuino di osservazione quotidiana non è un archivio passivo: è un motore di scene. Con un formato costante, una tassonomia semplice e routine leggere ma regolari, ogni giornata ti regala almeno un potenziale corto. La chiave è vedere come un regista: pensare a ciò che puoi filmare, ascoltare ritmi e conflitti, e ridurre tutto ad: azioni, oggetti, spazio, luce e suono. Il resto – tono, genere, significato – nascerà quasi da solo.











