Il direttore della fotografia (DoP) ha un ruolo fondamentale nella scelta degli obiettivi per ogni singola scena, poiché questa decisione incide profondamente sull'estetica e sulla narrazione. Ogni obiettivo, con la sua lunghezza focale, distorce la prospettiva in modo diverso, influenzando la percezione dello spazio e la vicinanza emotiva al soggetto. Un grandangolo può creare un senso di vastità o alienazione, mentre un teleobiettivo comprime lo sfondo, isolando il personaggio. Questa scelta determina anche la profondità di campo, guidando l'occhio dello spettatore e focalizzando l'attenzione sugli elementi chiave della scena, contribuendo in modo cruciale alla costruzione visiva della storia e all'impatto emotivo.
L’uso delle ottiche è uno degli strumenti più potenti nelle mani del direttore della fotografia. La scelta della focale determina il campo visivo, la profondità di campo, la distorsione prospettica e – soprattutto – il tono emotivo di una scena.
In questa sezione analizziamo le principali ottiche cinematografiche per uso narrativo e stilistico, suddividendole in categorie focali, illustrando caratteristiche, usi consigliati, limiti e 3 esempi famosi per ciascun gruppo di ottiche.
14mm – 20mm: Ultra Grandangolari
- Caratteristiche: Ampissimo campo visivo, forte distorsione ai bordi, prospettiva esagerata.
- Uso migliore: Spazi ristretti, soggettive surreali, effetto claustrofobico o distorsivo.
- Controindicazioni: Deforma i volti, inadatta per primi piani emozionali.
Film celebri:
- Requiem for a Dream – Darren Aronofsky, 2000 – DoP: Matthew Libatique → Uso del 18mm per enfatizzare l’instabilità emotiva.
- Brazil – Terry Gilliam, 1985 – DoP: Roger Pratt → Visione distorta del mondo burocratico.
- Il Signore degli Anelli – Peter Jackson, 2001 – DoP: Andrew Lesnie → Uso di wide per mostrare hobbit in ambienti immensi.
24mm – 28mm: Grandangolari
- Caratteristiche: Angolo ampio senza distorsioni gravi, profondità percepita.
- Uso migliore: Scene d’insieme, movimento nella scena, ambienti reali.
- Controindicazioni: Non ideale per ritratti ravvicinati.
Film celebri:
- Children of Men – Alfonso Cuarón, 2006 – DoP: Emmanuel Lubezki → Lenti da 24mm per piani sequenza immersivi.
- Fargo – Joel & Ethan Coen, 1996 – DoP: Roger Deakins → Spazi aperti e desolanti con uso di grandangolo.
- Full Metal Jacket – Stanley Kubrick, 1987 – DoP: Douglas Milsome → Prospettiva accentuata nei corridoi.
35mm: Medio grandangolo – Lente “narrativa”
- Caratteristiche: Ampiezza naturale, poca distorsione, buona profondità.
- Uso migliore: Scene di dialogo, ambienti realistici, stile documentaristico.
- Controindicazioni: Poco intimo nei primi piani.
Film celebri:
- The Pianist – Roman Polanski, 2002 – DoP: Pawel Edelman → Racconto sobrio e realistico.
- Birdman – Alejandro G. Iñárritu, 2014 – DoP: Emmanuel Lubezki → Grande parte del film girato in 35mm.
- Roma – Alfonso Cuarón, 2018 – DoP: Alfonso Cuarón → Ricostruzione dettagliata di ambienti urbani.
50mm: Visione normale
- Caratteristiche: Angolo di campo simile alla visione umana.
- Uso migliore: Primo piano neutro, dialoghi, scene statiche.
- Controindicazioni: Limitato per scene dinamiche o ampie.
Film celebri:
- Il Padrino – Francis Ford Coppola, 1972 – DoP: Gordon Willis → Uso equilibrato di lenti normali per intimità familiare.
- Lost in Translation – Sofia Coppola, 2003 – DoP: Lance Acord → Dialoghi intimi e riflessivi.
- Her – Spike Jonze, 2013 – DoP: Hoyte van Hoytema → Profondità emotiva nei ritratti con ottiche normali.
85mm – 100mm: Teleobiettivi corti
- Caratteristiche: Compressione prospettica, sfondo schiacciato, bokeh intenso.
- Uso migliore: Ritratti, emozioni intense, distanza emotiva.
- Controindicazioni: Poco manovrabile in spazi stretti.
Film celebri:
- La favorita – Yorgos Lanthimos, 2018 – DoP: Robbie Ryan → Alternanza con grandangoli estremi e lenti lunghe per mostrare i contrasti.
- Carol – Todd Haynes, 2015 – DoP: Edward Lachman → Introspezione attraverso il viso.
- There Will Be Blood – Paul T. Anderson, 2007 – DoP: Robert Elswit → Ritratti potenti e pieni di tensione.
135mm – 200mm: Teleobiettivi lunghi
- Caratteristiche: Isolamento soggetto, sfocatura profonda, senso di lontananza.
- Uso migliore: Osservazione distaccata, inseguimenti, sorveglianza.
- Controindicazioni: Difficile gestione messa a fuoco, poca profondità.
Film celebri:
- The Conversation – Francis Ford Coppola, 1974 – DoP: Bill Butler → Osservazione a distanza come scelta stilistica.
- Munich – Steven Spielberg, 2005 – DoP: Janusz Kamiński → Attacchi e pedinamenti con il 200mm.
- The Hurt Locker – Kathryn Bigelow, 2008 – DoP: Barry Ackroyd → Tensione e compressione prospettica sul campo di battaglia.
Zoom cinematografici
- Caratteristiche: Variabilità focale in tempo reale, utile per documentari o stile “improvvisato”.
- Uso migliore: Cambi di campo continui, effetti stranianti (es. “zoom in dolly out”).
- Controindicazioni: Meno nitidi delle ottiche fisse, più ingombranti.
Film celebri:
- Vertigo – Alfred Hitchcock, 1958 – DoP: Robert Burks → Famoso il suo "Vertigo effect".
- Goodfellas – Martin Scorsese, 1990 – DoP: Michael Ballhaus → Carrellate + zoom interni per dare senso di tensione.
- The Graduate – Mike Nichols, 1967 – DoP: Robert Surtees → Zoom come scelta espressiva.
Quindi, ogni focale racconta la realtà in modo diverso. La lunghezza focale non è solo un dato tecnico: è una scelta narrativa, una firma stilistica.
Un grande direttore della fotografia non sceglie mai una lente per caso. Ogni millimetro è un'emozione da scolpire sulla pellicola.
Le 2 immagini sono tratte dal film Full Metal Jacket di Stanley Kubrick, del 1987 con DoP: Douglas Milsome