L’ ULTIMO RESPIRO”

 di

EMILIANO AMICI

Tratto da un fatto realmente accaduto…

A mio padre Roberto

 

 SCENA 1

 

ESTERNO: Una strada di Roma

INTERNO: Studio medico

 

Era una bellissima giornata di sole, di inizio aprile…Roberto che di mestiere fa il vigile urbano, aveva da tempo forti dolori alla schiena …dolori forte, anzi fortissimi…non sa come fare…sta davvero tanto male eppure è un tipo molto sportivo, pertanto decide di andare dal medico…

 

Bussa alla porta dello studio medico

 

-Roberto-

 

Buongiorno Dottore…

 

-Dottore-

 

Fa per andargli incontro e gli stringe la mano

 

Ohi…ciao Roberto…Come stai?...Accomodati, prego dimmi tutto…

 

-Roberto-

 

E’ visibilmente agitato…quei dolori non erano normali.

 

Dottore…! Ho forti dolori alla schiena…dolori interni che proprio non vogliono passare…ho spessissimo nausea. Non riesco né ad andare in palestra né a camminare. Ho fatto esami allo stomaco che evidenziano solo la presenza di un batterio. Forse esagero durante i miei allenamenti!

 

-Dottore-

 

Roberto mio… i dolori interni non dipendono da uno sforzo eccessivo in palestra…ti prescrivo una TAC e vediamo cosa hai davvero…falla subito mi raccomando…potresti avere qualcosa di ben più grave di un mal di schiena.

 

Roberto esce dallo studio medico…ha una paura folle…si dirige verso il centro diagnostico lì vicino…dopo aver sbrigato tutte le procedure…esegue la TAC.

 

-Roberto-

 

Dottore…cosa vede?

 

-Radiologo-

 

Signor Amici, purtroppo ha…un…tumore al pancreas di 7 cm…

 

-Roberto-

 

Ma…è sicuro???...

 

-Radiologo-

 

Purtroppo…si…è in fase avanzata anche se non ci sono metastasi la situazione è estremamente grave: è grande e va tolto immediatamente.

 

Roberto esce disperato…scoppia a piangere…non crede di farcela…non sa come dirlo al figlio Emiliano…

 

SCENA 2

 

ESTERNO: Un parco giochi

 

Fin da piccolo Emiliano usciva con il padre per andare a giocare a pallone e nonostante Emiliano avesse già 18 anni gli piaceva tantissimo giocare a calcio con lui…ma proprio mentre Roberto calcia il pallone…

 

-Roberto-

 

Ahia!!!!!!La schiena!!!!

 

Emiliano si spaventa e a causa di questo strillo spaventoso si avvicina frettolosamente preoccupatissimo

 

-Emiliano-

 

Papà che hai???…..perchè hai urlato???…

 

-Roberto-

 

Emiliano…devo dirti una cosa…ho un tumore!

 

-Emiliano-

 

Arrabbiato e sconsolato…quasi piangente…

 

Cosa stai dicendo papà…non dire queste cose, sei giovane non puoi pensare di avere un male del genere.

 

-Roberto-

 

Me lo ha detto oggi il dottore…lo ha confermato la TAC…devo operarmi…

 

-Emiliano-

 

Papà se serve, sono disposto a sacrificarmi pur di farti stare bene…qualora servisse…io ti do tutto me stesso!

 

 

SCENA 3

 

ESTERNO: Ospedale / Stanza di degenza

 

Una decina di giorni dopo, Roberto entra in sala operatoria alle 10.00. Era il 13 aprile 2001…Emiliano comincia un flash-back mentale, ricordando tutti i bei momenti trascorsi con il padre…piange…singhiozza e per la prima volta in vita sua prega…anche se non crede…Le ore sono interminabili e il flusso di coscienza interiore non si ferma…Gli passa davanti tutta la sua vita…Dopo 5 ore…

 

-Chirurgo-

 

E’ il figlio di Roberto, lei?

 

-Emiliano-

 

Preoccupato, ma speranzoso

 

Si…dica…

 

-Chirurgo-

 

Si toglie la mascherina, ha il viso deluso…

 

Non lo abbiamo potuto operare…purtroppo ha il corpo invaso di micro-metastasi…che i normali esami diagnostici non hanno rilevato…

 

 

-Emiliano-

 

Oramai piangente…

 

Dottore…non si può fare proprio niente?

 

-Chirurgo-

 

Purtroppo no…le cure convenzionali non servirebbero a niente… Le aspettano quattro mesi di inferno Emiliano…forza e coraggio…stia vicino a suo padre…

 

Emiliano si risiede sulla sedia nella sala d’aspetto dell’ Ospedale… Comincia a piangere…vorrebbe quasi morire…sta perdendo la sua guida…l’ unica sua ragione di vita. Decide di farsi forza ed entra nella stanza di Roberto…

 

-Roberto-

 

Con un filo di voce…

 

Emiliano…come è andata a scuola oggi?

 

-Emiliano-

 

Lascia perdere papà…sono stato qui per tutto il giorno…volevo seguire l’ intervento…

 

-Roberto-

 

Emiliano…il dottore mi ha detto tutto…Ricordati la scuola…l’ università…il lavoro… quando non ci sarò più ricordati che questi saranno per sempre i tuoi valori…i tuoi obbiettivi…che non devi mai perdere.

 

-Emiliano-

 

Trattiene a fatica le lacrime

 

Papà non dire così….non saranno pochi puntini neri ad ucciderti…forza…ti devi mettere in sesto subito…reagisci papà reagisci…così torniamo a giocare a pallone insieme…e ci andiamo a fare una scorpacciata di pesce che Dio solo lo sa!

 

 

-Roberto-

 

Cerca di accennare un sorriso

 

Emiliano…ce la metterò tutta ma ricordati di fare bene la scuola…hai fatto i compiti per domani, si?

 

-Emiliano-

 

Papà! Basta! Sei fissato con i compiti…Ora riposati…ci vediamo domani devi solamente pensare a te ed alla tua salute.

 

Emiliano gli fa una carezza…Roberto gli prende la mano e si addormenta.

 

Emiliano esce dall’ Ospedale stravolto…non riesce a credere che il padre che è ha sempre seguito una vita tranquilla, senza fumo né alcol, se ne stia andando in questo modo…non si arrende…vuole farlo curare anche se il chirurgo ha detto che è assolutamente incurabile.

Emiliano comincia a chiamare tutti i migliori specialisti…prende appuntamenti…porta tutti gli esami diagnostici…ma la risposta è sempre quella:

-Emiliano, a suo padre restano quattro mesi-

 

 

SCENA 4

 

ESTERNO: Parcheggio

INTERNO: Stanza da letto

 

Dopo essere stato dimesso, Roberto ha i primi problemi…non riesce a mangiare, ha un ittero fortissimo, non sente i sapori…ma, nonostante tutto, cerca di reagire…cambia quattro ruote alla sua station wagon facendo una fatica sovrumana...Emiliano stava tornando da scuola quando…

 

-Emiliano-

 

Papà!!!Che fai???

 

-Roberto-

 

Con aria molto tranquilla, quasi sorpreso da tanta preoccupazione

 

Calmati Emiliano, sto solo cambiando le ruote della macchina…

 

-Emiliano-

 

Ma sei matto??? Ti fa malissimo!!!

 

-Roberto-

 

Appena finisci scuola voglio andare a casa ad Amatrice…io e tua zia la abbiamo fatta nuova e la voglio vedere...anche se fosse l’ ultima volta…

 

-Emiliano-

 

Va bene…domani finisco la scuola e i primi di luglio andiamo…

 

Già…i primi di luglio…i giorni che trascorsero furono drammatici…il padre dimagriva sempre di più da 77 chili è passato a 50 chili in meno di un mese…sta sempre peggio…sono 15 giorni che ha la temperatura a 39 C°, per non parlare delle continue emorragie…non parla quasi più, non mangia e diventa molto irascibile. Un giorno, Roberto chiede ad Emiliano un massaggio…

 

-Roberto-

 

Ahia…cazzo neanche un massaggio sai fare…vattene di là a fare i compiti per le vacanze.

 

-Emiliano-

 

Papà…scusami…farò più piano.

 

-Roberto-

 

Vattene! Sei un figlio inutile…non servi a niente!!!

 

-Emiliano-

 

Emiliano è rimasto malissimo…non si aspettava una reazione del genere…un po’ lo capiva…

 

Papà!!! Dopo tutto quello che ho fatto??? Ho girato medici, professori, ho cercato di farti fare una cura… allora cerca di stare calmo e di farti aiutare!

 

-Roberto-

 

Lasciami in pace!

 

Emiliano esce dalla stanza piangendo…

 

 

SCENA 5

 

INTERNO: Casa in montagna

 

Dopo un viaggio di un paio d’ ore…si arriva ad Amatrice…Roberto non vuole farsi vedere in quelle condizioni…si vergognava agli occhi dei suoi parenti e di tutti quelli che lo hanno visto crescere fin da piccolo…decide di barricarsi in casa…

Le sue condizioni sono altalenanti, alcuni giorni sembra che stia meglio l’ ittero piano piano stava andando via grazie ai farmaci ed ad una corretta alimentazione…altri sembra che stia molto peggio… Emiliano non può vederlo in queste condizioni…e gli chiede in continuazione come stesse…finchè una sera…

 

 

-Emiliano-

 

Papà…come stai?

 

-Roberto-

 

Basta Emiliano, basta!!! Hai rotto!!! non puoi chiedermelo in continuazione…

 

-Emiliano-

 

Allora muori!!! Non ti sopporto più così fai come ti pare…non mangiare…uno si preoccupa e tu gli rispondi così…

 

Esce piangendo di casa…sembra giustificarlo in questo comportamento… anche se proprio non se ne riesce a farsene una ragione.

Dopo un’ ora torna a casa e il padre sta sul letto…

 

-Roberto-

 

Roberto piange…abbraccia Emiliano…

 

Emiliano…vieni…scusami…solo che non ce la faccio più…vivo in mezzo alle pillole e sento che proprio non ce la faccio più.

 

-Emiliano-

 

Va bene dai…non fare così…ce la faremo…

 

 

 

 

SCENA 5

 

INTERNO: Casa in montagna / Ambulanza / Ospedale

 

I giorni trascorrono lenti… Roberto non dava cenni di miglioramenti. Durante una partita di calcio alla TV, Emiliano si addormenta vicino al padre stringendogli la mano forte forte…come se immaginasse fosse l’ultima volta…La mattina si sveglia e si accorge che Roberto è di nuovo coperto di ittero.

 

 

-Emiliano-

 

Papà stai male…torniamo a Roma andiamo al pronto soccorso…

 

Roberto annuì…ormai non parlava quasi più…faceva tantissima fatica… sia a respirare sia a deglutire…

Il viaggio in ambulanza fu devastante per il morale di entrambi…Dopo 3 ore si arriva a Roma…al pronto soccorso…Codice Rosso…rischio immediato di vita…di corsa in medicheria…

 

-Emiliano-

 

Stringendo forte la mano del padre che aveva una maschera di sofferenza sul volto che quasi bloccava le parole ad Emiliano

 

Papà…dai…qui ti curano…stai tranquillo…tutto andrà bene…

 

-Roberto-

 

Non riusciva a parlare le uniche parole che diceva erano ahia…ahia…

 

hm…hm

 

SCENA 6

 

INT: Ospedale

 

Sono passate tre ore da quando Roberto è entrato in medicheria…Emiliano chiede una sigaretta anche se non aveva mai fumato in vita sua…ma era teso al punto che avrebbe fatto qualsiasi cosa.

Prima che la accendesse…

 

-Altoparlante-

 

Din…Don…Chi accompagna Amici Roberto è atteso in Medicheria stanza 5 Din…Don…”

 

Emiliano salta dalla sedia…il suo è un “viaggio” lungo, interminabile, fatto di corridoi e di pensieri…gli passano davanti tutti i momenti trascorsi col padre…aveva un presentimento…

 

Entra in medicheria…

 

-Infermiere-

 

Accompagna lei il Sig. Roberto?

 

 

-Emiliano-

 

Si…come sta?

 

-Infermiere-

 

La situazione è estremamente grave, non siamo riusciti neanche a fare una flebo, i battiti del cuore sono debolissimi…è in coma…irreversibile…

 

Emiliano chiede una sedia e si siede vicino al padre…

 

-Emiliano-

 

Sussurrandogli all’ orecchio

 

Papà…se mi senti sappi che ti ho voluto tanto bene nella mia vita, sei stata la mia guida. Ho passato bellissimi momenti con te…momenti che non mi scorderò mai…voglio che tu sappia che sei il mio numero uno e che sarai sempre nel mio cuore…

 

Piangendo…

 

Mi raccomando…dal paradiso, indicami sempre la strada che devo seguire, aiutami nei momenti di difficoltà…veglia su di me… papà.

 

Proprio in quel momento Roberto perde le sue funzioni vitali…Emiliano gli accarezza la fronte, gli dà un pizzicotto lo abbraccia e si scioglie in un pianto continuo. Il suo aspetto è terribile...Occhi aperti e bocca chiusa in una smorfia di sofferenza insopportabile. Non se ne vorrebbe mai andare da quella stanza anche se vedere un padre in quelle condizioni è allucinante.Gli passa una mano sugli occhi e lo bacia sulla fronte. Ha molti rimpianti Emiliano,soprattutto quello di avergli risposto male qualche sera prima, ma anche rimpiange il fatto di non aver esternato tutti i suoi sentimenti prima che Roberto lo lasciasse.

 

Il rapporto tra padre e figlio, è qualcosa di indissolubile, inscindibile, invincibile, che non viene rotto neanche da un destino crudele e dalla morte. Emiliano e Roberto vivevano in simbiosi, provavano gli stessi sentimenti ed avevano le stesse passioni. Emiliano sa, però, che Roberto lo proteggerà fino alla fine dei suoi giorni…e un paio di volte…ne ha avuto anche la prova

 

 

FINE

 

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