SE MI AMI TI UCCIDO

di

 Renato Esposito

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SCENA 1. STRADA. ESTERNO. NOTTE.

Dal nero. Si sentono alcuni spari ed un grido di dolore.

Un uomo anziano, il boss malavitoso Ross, giace su un marciapiede in una pozzanghera insanguinata, mentre intorno è in corso una sparatoria tra alcuni uomini in borghese.

SCENA 2. CAMERA D’OSPEDALE. NOTTE

Ross è disteso su un letto di ospedale, cavi attaccati alle narici e alle braccia. Ha gli occhi aperti. Si ode il rumore dell’elettrocardiogramma.

Nella stanza c’è un uomo addormentato su una sedia con le braccia incrociate.

Ross tenta con la mano che gli trema di premere il pulsante per chiamare l’infermiera, ma non ci riesce: le dita gli si contraggono improvvisamente ad artiglio e restano inermi.

Chiude gli occhi. Una lacrima gli scivola sulla guancia. Un breve rantolo. L’elettrocardiogramma ora è piatto.

SCENA 3. STUDIO DI EDDIE. INTERNO. GIORNO

Eddie, un uomo sui cinquanta, è seduto dietro ad una larga scrivania.

Al lato opposto Carmen, una ragazza ventiquattrenne decisamente attraente e Rickey, un ragazzo di colore sulla trentina dall’aspetto trasandato.

Carmen si leva gli occhiali da sole, li appoggia sul tavolo ed ostenta un sorriso che spegne quasi subito.

                            EDDIE

                       (sorridendo)

Siamo rimasti tutti molto delusi di non vederla al funerale.

                           CARMEN

Io per prima, ma avevo degli impegni improcrastinabili.

                           EDDIE

(scuotendo la testa lievemente e tenendo gli occhi bassi)

Sarà stato senza dubbio così.

                           RICKEY

(alzandosi dalla sedia, ha un atteggiamento lievemente eccitato, come   se fosse fatto di cocaina)

Abbiamo qualcosa da bere qui, capo?

                           EDDIE

Nel mobile accanto alla finestra, serviti pure.

Rickey, con passo spedito, si dirige nel punto indicatogli e apre le ante del mobile.

                           CARMEN

Veniamo al dunque Eddie, sono qui unicamente per riscuotere quel che mi spetta, quindi, se vuoi così gentile da porgermi le carte da firmare finiamo in fretta.

                          

                           EDDIE

Vorrei fosse così semplice, Carmen.

                           CARMEN

Non lo è?

Rickey riprende il suo posto; in mano ha un bicchiere di whiskey liscio.

                           EDDIE

Allo stato attuale delle cose, gli unici beni di suo padre che lei può ereditare direttamente e senza complicazioni sono, nell’ordine, un fuoristrada immatricolato nel 98 ed un bilocale nel Queen.

                           CARMEN

Vuoi scherzare?

                           EDDIE

No

Richi si rialza dalla sedia e torna al mobile a riempirsi il bicchiere.

                           RICKEY

Andiamo uomo, sappiamo entrambi che il vecchio nell’oro ci nuotava,     cos’è, stai cercando di fotterci?

                           CARMEN

             (girandosi di scatto verso Rickey)

Sta’ zitto idiota.

             (tornando a rivolgersi ad Eddie)

Forse dovremo organizzare per un secondo incontro, con l'intermediazione di un legale.

                             EDDIE

Libera di farlo, ma non cambierebbe molto. Tutti i capitali che Ross ha accumulato in vita non sono scomparsi, su questo voglio rassicurarti, solo che sono temporaneamente bloccati.

                           CARMEN

Bloccati in che senso?

                             EDDIE

Nel senso che sono vincolati da una ragnatela molto complicata di società fantasma e prestanome di cui tu non hai la mappa, ne la chiave per accedere.

                           CARMEN

           (massaggiandosi e scuotendo la testa)

Che merda...ci avrei scommesso che anche da morto non si sarebbe lasciato sfuggire l’occasione di giocarmi un brutto tiro.

                          EDDIE

Conservi un giudizio molto severo su tuo padre.

                           CARMEN

Lascia stare i miei giudizi Eddie, che sui perché e sui percome li ho maturati tu non puoi saperne un bel niente.

                             RICKEY

Giustissimo

                             EDDIE

Ross non ha voluto escluderti dalle sue ricchezze, però allo stesso tempo aveva anche a cuore il futuro della sua organizzazione.

                             CARMEN

Quindi?

                             EDDIE

Quindi, la condizione che ha posto affinché tu possa disporre delle sue sostanze è che tu ne divida la responsabilità, nonché la possibilità di utilizzo, con un’altra persona.

                             CARMEN

                       (a denti stretti)

Con chi?

                               EDDIE

                     (schiarendosi la voce)

Con tuo marito.

                               CARMEN

Mi stai dicendo che solo sposandomi avrò accesso all’eredità?

                               EDDIE

Esatto.

                               CARMEN

La trovo una cosa un po’ bizzarra, si vede che il cervello del vecchio negli ultimi anni si stava atrofizzando, ma credo di poterla accettare...

                     (girandosi verso Rickey)

Vuoi sposarmi Rickey?

                                 RICKEY

(Finendo di bere d’un fiato il whisky nel bicchiere)

Perché no?

                                 EDDIE

C’è un’altra cosa.

                                 CARMEN

Che altro? Per Dio Eddie, non farti strappare le parole di bocca!

                                 EDDIE

C’è che la condizione posta da Ross prevede anche che lo sposo sia un membro della sua organizzazione, per il timore che tu potessi usare le sue ricchezze esclusivamente per fini personali.

                                CARMEN

Daccordo Eddie, se non ci sono altri modi per mettere le mani su quei soldi, accetto.

Rickey si volta di scatto verso di lei.

                                 CARMEN

Però, adesso è il mio turno di dettare condizioni. Ed io pretendo di avere possibilità di scelta fra tutti i suoi uomini.

                                 EDDIE

Non capisco

                                 CARMEN

Tutti, dai suoi vice alle ultime ruote del carro, nessuno escluso, dovranno avere, se lo vorranno, la possibilità di concorrere alla mia mano.

Carmen si alza.

Eddie, allarmato, si alza a sua volta.

                                   EDDIE

Carmen, aspetta un attimo, cerca di ragionare..

                                   CARMEN

Non c’è nessun bisogno di ragionare, le cose stanno così, altrimenti, per quel che mi riguarda, tutti quei soldi possono anche restarsene a dormire per sempre. Ci sentiamo tra qualche giorno per i dettagli.

Titoli di testa. LA RICOMPENSA

SCENA 4. LOFT. INTERNO. POMERIGGIO.

Non molto grande. Ci sono diversi strumenti e apparecchiature musicali, altri oggetti vari sparsi disordinatamente sul pavimento, tra cui vuoti di bottiglie.

Juri, sui trentanni, siede sopra un amplificatore e ha in mano una lattina di birra.

Adrian, anche lui sui trenta, è seduto su di uno sgabello, tiene appoggiata sulle ginocchia una chitarra ed uno spinello gli penzola dalla bocca.

Entra Rickey.

ADRIAN

Heilà amico, que pasa?

Rickey saluta con un sorriso spento ed un blando gesto della mano.

                               RICKEY

Non c’è Tom?

                                 JURI

No, ha delle rogne con il fratello, ma si vuol sapere che succede?

                               RICKEY

Poco importa, glielo riferirete voi.

                              ADRIAN

Riferirgli cosa? Santo cielo, rilassati, fatti una birra, fuma due tiri…

                               RICKEY

Ok, ok

E si dirige verso il frigo posto ad un angolo della sala, lo apre e prende una birra.

JURI

Tom ha trovato una nuova idea per il riff di “Happiness”...

                               RICKEY

                     (aprendo la lattina birra)

No, quella canzone è già perfetta così com’è

                               ADRIAN

È quello che gli ho detto anch’io prima di ascoltarlo.

                               RICKEY

               (dopo aver bevuto un paio di sorsi)

Davvero?

JURI

Gli è uscita fuori una roba davvero speciale, dovresti sentirla.

Rickey sorride guardando basso.

                               ADRIAN

                    (passandogli lo spinello)

Che succede?

                                 RICKEY

È davvero... davvero dura per me riuscire a dirvelo, ma devo lasciare, perché non potrei più essere con voi al cento per cento, e considerato che cosa significhi per me la musica...

                                 JURI

Hai trovato un lavoro? È questo? Tutti noi abbiamo un altro lavoro, oltre al gruppo, che problema c’è?

                               RICKEY

Si, ma...

                               ADRIANO

È vero, non vedo perché non potresti riuscire a conciliare le due cose.

                               RICKEY

Perché questa volta è diverso, non si tratta solo di un lavoro, ma di qualcosa che cambierà radicalmente la mia vita.

                            ADRIAN

Cos’è? Stai cominciando a lavorare per il governo?

                               RICKEY

                 (finendo la birra d’un sorso)

Credimi, non posso.

Rickey comincia a fumare dallo spinello con fretta nervosa.

                              JURI

Al diavolo, secondo me è solo una scusa, non hai più voglia di sbatterti per quello in cui credi, questa è la verità, proprio nel momento in cui stavamo iniziando le registrazioni del nuovo album!

                               RICKEY

Certo, la solita registrazione autoprodotta della quale non frega un cazzo a nessuno.

                               ADRIAN

Forse a te non frega più un cazzo, ma a noi frega e come! Per noi non è mai stato solo un pretesto per ridere e fumare, noi ci abbiamo investito i nostri soldi, il nostro cuore...

                               JURI

Passione.

                               ADRIAN

Passione, giusto! E adesso ci molli senza una voce solista e senza neppure una spiegazione ragionevole.

                                JURI

Lascialo perdere, non sarà difficile trovarne di meglio.

                               RICKEY

(buttando la cicca della canna a terra e spegnendola con la punta del piede)

Ve lo auguro di tutto cuore. Buona fortuna ragazzi.

SCENA 5. PALAZZO DI PERIFERIA. ESTERNO. SERA.

Rickey avanza verso un palazzo dall’aspetto sinistro.

SCENA 6. INGRESSO APPARTAMENTO BOB E FRED.

Rickey suona alla porta di un appartamento al piano terra. La porta si apre. Lo accoglie Bob un uomo corpulento sulla quarantina.

                                 BOB

Benvenuto

RICKEY

Grazie

SCENA 7. CORRIDOIO APPARTAMENTO BOB E FRED. INTERNO. SERA.

Rickey segue dappresso Bob che cammina lungo il corridoio.

                                 BOB

Ti stavamo aspettando per cenare, ti piacciono la bistecche Rickey? perché c’è Fred che è un fenomeno nel cucinare bistecche...

                                 RICKEY

Ah, per me è perfetto, le bistecche mi piacciono eccome.

                                 BOB

E sei affamato Rickey?

                                 RICKEY

Come se non mangiassi da giorni, puoi starne certo... credo di non conoscere il tuo nome...

                                 BOB

         (senza stringergli la mano, e ormai arrivati in cucina)

Bob, mi chiamo Bob e lui è Fred.

       (indicando l’uomo che si vede davanti al piano cottura)

SCENA 8. CUCINA APPARTAMENTO BOB E FRED. INTERNO. SERA

La cucina è abbastanza larga con una finestra che si affaccia sulla parete di un palazzo adiacente e con una porta di legno consumato oltre a quella che da sul corridoio.

Fred, un uomo sulla quarantina di corporatura molto larga, sta facendo rosolare delle bistecche su una padella; quando Rickey entra, gira appena la testa.

Rickey gli si avvicina stringendogli la mano.

                               RICKEY

Ciao Rickey

                               FRED

Ti piacciono le bistecche di cavallo Rickey?

                               RICKEY

Oh, naturale.

                               FRED

E come ti piacciono, al sangue o ben cotte?

                               RICKEY

Per me va bene come le prendete voi.

                                 BOB

A noi piacciono grondanti sangue

RICKEY

Non so perché ma ci avrei giurato.

I due scoppiano a ridere.

                              FRED

Siediti Rickey, bisogna festeggiare, io intanto scendo giù in cantina a prenderne uno di quello buono con cui annaffiarci un po’ la gola.

                               RICKEY

Ottima idea.

Fred si dirige verso la porta di legno, la apre e scende le scale che conducono in basso.

Rickey si siede compostamente alla tavola già apparecchiata per tre.

RICKEY

Tu Fred di dove sei?

                                 BOB

Io sono Bob, Fred è l’altro.

                               RICKEY

Ah, scusa, è solo che sono un po’ agitato sai...tutto questo per me è davvero scioccante... ti puoi immaginare, non so quel che mi aspetta, e così, è come se la mia mente sparasse in mille direzioni diverse.

                                 BOB

Devi rilassarti.

                               RICKEY

Certo, immagino che sia solo un lavoro come tutti gli altri..

                                 BOB

Per certi versi.

                               RICKEY

C’è una sola cosa che mi sta a cuore e che vorrei dire, ma... va beh, c’è tempo, ne parlo quando anche Bob è qui.

                                 BOB

Io sono Bob

                               RICKEY

                   (in una risatina isterica)

Oh, Dio sono davvero fuori, davvero fuori...scusa

BOB

Nessun problema

Torna Fred con in mano una bottiglia di vino.

                                 FRED

Ecco qua una bella bottiglia di Brunello di Montalcino, te ne intendi di vini Rickey?

                                 RICKEY

Non molto, a me l’alcool piace in generale.

Bob e Fred scoppiano a ridere.

SCENA 9. CUCINA CASA DI BOB E FRED. QUALCHE MOMENTO DOPO.

Sulla tavola i resti della cena appena consumata. La bottiglia di vino sul tavolo è quasi vuota.

                                 RICKEY

Quello che ci terrei a dire è che nonostante abbia preso questa decisione per amore di Carmen, ho intenzione di impegnarmi sul serio in questo lavoro, dare anima e corpo.

                                 FRED

Spero bene.

                                 RICKEY

Ah su questo ci potete scommettere...una cosa sola, ecco, non riuscirei a digerire, io...io...

                                 BOB

Parla pure liberamente.

                                 RICKEY

Io non so ancora esattamente cosa dovrò o non dovrò fare, ma tutto quello che vi chiedo è di non farmi uccidere nessuno, perché non credo che potrei mai ammazzare un uomo.

                                 BOB

Tranquillo Rickey, non siamo mica cani.

                                 FRED

Io credo che tu ti sia riempito la testa di troppi film, devi pensare a noi come ad una specie di azienda, Rickey, nessuno qui dentro è obbligato a fare qualcosa che non vuole.

RICKEY

Parola?

                               FRED

Scherzi?

                               RICKEY

Oh, grazie! Grazie...non sapete che peso mi avete tolto, ed io vi giuro che ce la metterò tutta per non far rimpiangere a questa specie di azienda di avermi preso, dico davvero.

                               FRED

Ok, ok, ora rilassati, ti va di bere un’altra bottiglia di vino?

                               RICKEY

E me lo domandi?

                               FRED

Scendi pure a prendere quella che vuoi.

                               RICKEY

                 (Alzandosi prontamente da tavola.)

Volo

Rickey apre la porta di legno e scende i gradini che portano alla cantina.

SCENA 10. STANZA BIDONI SPAZZATURA. PALAZZO DI BOB E FRED. INTERNO. MATTINO

Bob butta, con visibile sforzo, tre grossi sacchi neri della spazzatura in un grosso contenitore condominiale per la raccolta dei rifiuti

                               BOB

E vaffanculo a Rickey.

SCENA 11. LOCALE. INTERNO. SERA.

Carmen è seduta di fronte al bancone di un pub non troppo affollato. Ad un angolo della sala c’è in piedi la guardia del corpo, Sam, oltre la quarantina e di mole imponente.

Diego un bel ragazzo moro sui ventotto anni, entra e si siede accanto a Carmen.

                               DIEGO

                       (rivolto al barista)

Una guinnes, amico.

                              BARISTA

Arriva.

Mentre il barista spilla la birra Diego si guarda intorno e nota Carmen.

Il barista gli appoggia il boccale sul bancone.

Diego da un sorso alla birra, quindi si volta verso Carmen.

                               DIEGO

Sei la parte più bella della giornata.

                               CARMEN

                         (senza guardarlo)

Sono una rosa con le spine, non tentare di cogliermi, ti feriresti.

                             DIEGO

Come metafora è un po’banale.

Carmen si gira guardarlo un momento, senza rispondergli.

                             DIEGO

Sai, io di metafore me ne intendo: sono uno scrittore.

                             CARMEN

Io pensavo che gli scrittori avessero tutti un’aria affranta e triste. Tu invece non sembri uno sfigato.

                             DIEGO

               (bevendo d’un sorso mezza birra)

Questo è perché io sono uno scrittore fallito, quindi non posso dirmi propriamente uno scrittore, dal momento che nessuno mi legge.

                            CARMEN

Sei ancora molto giovane.

                             DIEGO

Oggi ho ricevuto l’ennesimo rifiuto. E tu? ...anche a te hanno rifiutato un romanzo?

                             CARMEN

Ho seppellito il mio ragazzo questa mattina.

                             DIEGO

Cazzo...mi dispiace.

                             CARMEN

Anche a me. Se pur, dopotutto, non lo amassi.

                             DIEGO

Posso chiederti, se non sono troppo indiscreto, come è successo?

                            CARMEN

Di morte innaturale.

                             DIEGO

Non l’avrai mica ucciso tu?

                             CARMEN

                           (sorridendo)

Ma ti pare che se fossi stata io ad ucciderlo lo andrei a confidare ad uno sconosciuto?

                               DIEGO

                       (tendendole la mano)

Piacere Diego, adesso mi conosci, il che potrebbe fare di me un tuo complice.

                             CARMEN

                     Carmen. Sei italiano?

                               DIEGO

                                 Si.

                               CARMEN

Mio nonno di parte paterna era italiano, personalmente non ci sono mai stata ma mi hanno detto che è molto bella, come mai te ne sei andato?

                               DIEGO

Non riuscivo a sfondare come scrittore, pensavo dipendesse dal fatto che lì il mercato non fosse pronto per le mie idee, troppe estreme sai.

                 (beve un altro sorso di birra)

Hai ucciso tu il tuo ragazzo?

                               CARMEN

Indirettamente si.

                               DIEGO

Indirettamente? Cosa significa indirettamente?

                               CARMEN

Che ha cercato di cogliermi e...

                                DIEGO

(dopo essersi voltato e aver scorto Sam in piedi ad un angolo del locale)

Devi essere una persona molto importante.

                               CARMEN

Qualcosa del genere...adesso si.

                                 DIEGO

E cosa si prova?

                                 CARMEN

È una sensazione strana, ti fa sentire in tanti piccoli pezzettini.

I due restano in silenzio un po’, guardando ognuno di fronte a sé.

Carmen beve un sorso dal suo cocktayl.

                                 DIEGO

Vuoi darmi tu un’opportunità?

                               CARMEN

Mi dispiace, ma non conosco nessuno nel campo dell’editoria...

                                 DIEGO

Non intendevo in quel senso...ma un altro genere di opportunità.

                                CARMEN

Tipo?

                                 DIEGO

Stare con te, ad esempio.

                                 CARMEN

Stai parlando tanto per sciogliere i nervi.

                                 DIEGO

                         (prendendole la mano)

Vuoi darmi l’opportunità di conoscerti? Vuoi essere tu la mia America?

I due si fissano negli occhi con intensità, arrivando al punto di sfiorare le labbra, quindi Carmen si scosta di scatto.

Carmen si alza, prende la borsetta, vi estrae il portafogli e lascia alcune banconote sul bancone. Diego non smette di fissarla.

                                 CARMEN

Non so che diavolo mi prende. È stato un piacere Diego. Ti auguro ogni bene, ma sei troppo disperato per me. Gesù santo...

Diego fa per rispondere qualcosa, ma non dice una parola, ha le labbra secchissime.

Carmen si allontana.

Il barista gli appoggia davanti un altro boccale di birra.

DIEGO

Già...

Diego osserva il boccale alcuni istanti e lo allontana da sé con il dorso della mano.

Dietro di lui è tornata Carmen, ma Diego non può vederla, perchè è rivolto verso il bancone.

SCENA 12. SUITE HOTEL. INTERNO. GIORNO.

Spaziosa living room di una suite.

Nick, cinquanta – sessantanni, sovrappeso, è seduto davanti ad una tavola imbandita con piatti vari di frutti di mare.

Andy, poco più che quarantenne è seduto su di una poltrona. Tra le mani ha aperta una sottile cartelletta plastificata contenente alcuni fogli.

                                 NICK

Hai parlato con Eddie?

                                ANDY

Questa mattina.

                                 NICK

E cosa ha detto?

                                 ANDY

Niente di nuovo: l’appuntamento per tutti i pretendenti resta fissato tra una settimana al Full House per la sera del suo ventiquattresimo compleanno, ma che cosa abbia esattamente in mente nessuno lo sa...

                                 NICK

Dannazione, questa storia è assurda, e continuo a chiedermi quando diavolo sia saltato in testa a Ross di consegnarci nelle mani di quella pazza isterica...dovevano averlo drogato.

                                 ANDY

O forse perché conoscendo il carattere della figlia temeva che dopo la sua morte nessuno si sarebbe curato di lei, se non peggio.

                                NICK

E sarebbe stato meglio.

       (Succhia nervosamente un paio di cozze dal piatto)

E che cosa a proposito di Nichi, quel fallito del suo fidanzato?

                                 ANDY

Rickey. Sistemato, e c’è di positivo che Carmen non se l’è presa neanche più di tanto, in fin dei conti stavano insieme da appena un paio di mesi e probabilmente solo per fare un dispetto al padre, l’unico neo è che ieri... un tale Diego, un artista spiantato, l’ha avvicinata ad un pub, e com’è come non è, fatto sta che i due hanno attaccato a parlare e...insomma, per farla breve, Carmen ha dato ordine di farlo entrare nelle nostre fila per dargli l’opportunità di corteggiarla, e si è anche espressamente raccomandata che non gli capiti la stessa fine di Rickey.

                                NICK

               (buttando il tovagliolo sul tavolo)

Ma porca puttana!

Quella donna è una schizzata!

E va bene, vuole giocare? E giochiamo allora. Stammi bene a sentire Andy, voglio che coinvolgi questo Romeo dei miei coglioni nel primo lavoretto in cui c’è da sporcarsi le mani che ci capita a tiro, niente di troppo complicato e in modo che non commetta casini, ma deve essere lui a premere il grilletto, mi sono spiegato?

                               ANDY

Alla perfezione; dovrebbe esserci qualcosa che fa al caso nostro proprio questo giovedì.

                               NICK

Molto bene, e vedremo se dopo di ciò gli resterà ancora lo spirito di fare lo spavaldo con le ragazze. E il nostro uomo, invece?

                                ANDY

È giù nella hall dell’albergo che aspetta

                               NICK

Chi cazzo è?

                               ANDY

Si chiama Leo. Ventinove anni. Persi entrambi i genitori in un incidente d’auto quando ne aveva diciotto, modello, ma adesso comincia a diventare vecchio per quel lavoro, vediamo che altro...

                               NICK

Che altro? Ma accidenti a te Andy, io ti affido il compito di trovarmi uno con i controcoglioni, al quale Carmen non possa resistere e mi porti una bella statuina? E questo dovrebbe essere il nostro cavallo di battaglia? Un cazzo di modello!?

                               ANDY

                   (tossendo e guardando basso)

Ha studiato arti marziali.

                                NICK

Ha...studiato...arti...marziali...

                                 ANDY

Non sapendo secondo quali criteri Carmen compirà la sua scelta ho pensato che la bellezza fosse comunque un’ottima credenziale.

                                 NICK

Stà zitto. Vediamolo.

SCENA 13. HALL ALBERGO. INTERNO. GIORNO.

Leo è seduto su una poltrona della hall, chino con gli avambracci appoggiati sulle ginocchia.

Le ante di uno degli ascensori si aprono ed esce un uomo in completo scuro che cammina verso il ragazzo e gli si ferma accanto.

                               BODYGUARD

Mi segua, prego.

                                   LEO

                       (alzandosi prontamente)

                                 Eccomi

SCENA 14. STANZA D’ALBERGO. INTERNO. GIORNO.

Nick è ancora seduto davanti al tavolo in cui mangiava, mentre Andy ora è in piedi vicino alla finestra.

Si sente bussare alla porta.

La bodyguard fa capolino.

                                 BODYGUARD

È qui

                                 ANDY

Fallo entrare.

Leo entra, la porta si richiude alle loro spalle.

Seguono alcuni attimi di silenzio.

Leo avanza fino a fermarsi in prossimità del tavolo. Qui tende la mano a Nick.

LEO

Leo.

                               NICK

                    (senza porgergli la mano)

Lupo. Lupo cattivo.

                                 LEO

       (ritirando la sua mano, ma senza smettere di sorridere)

Piacere di conoscerla signor lupo cattivo.

                                 LEO

                          (rivolto ad Andy)

Felice di rivederla.

Andy si limita a storcere la bocca.

                               NICK

Ce l’hai una donna Leo?

                               LEO

Come?

                               NICK

Una donna! Una con le tette, tutto il resto, con cui scopare regolarmente.

                               LEO

Veramente no.

                               NICK

Un bel ragazzo come te...ti piace l’uccello?

                               LEO

Ah, ah, no le assicuro, è solo che in questo genere di cose sono sempre stato un tipo molto esigente, non mi è mai riuscito di accontentarmi.

                               NICK

(mangiucchiando un gamberetto)

So che i tuoi genitori sono morti in un incidente.

                                 LEO

È così.

                               NICK

Niente donna. Niente genitori. Ventinove anni. Solo al mondo. In quanti sentirebbero la tua mancanza se morissi domani?

LEO

Non lo so, qualche amico, forse.

Nick guarda Andy e gli fa un minimo cenno col capo.

ANDY

Leo noi vogliano offrirti la possibilità di dare una svolta definitiva alla tua vita. Ti piacerebbe meritarti una simile ricompensa?

                                 LEO

Si tratta del reality?

                                 NICK

Niente reality qui Leo, solo realtà cruda.

                                 LEO

Ma come?

                       (rivolgendosi ad Andy)

Non ho vinto la selezione?

                                 ANDY

Oh, per vincerla l’hai vinta, sicuro. Solo che la gara si chiamava: arriva per primo alla luce che brilla al centro dello specchietto e tu sei risultata essere l’allodola vincitrice.

                                 LEO

Comincio a non capire.

Andy gli si avvicina e gli porge una foto di Carmen.

                                ANDY

Ti piace?

Leo prende la foto.

                                 LEO

È davvero... è davvero molto carina.

                               ANDY

Il suo nome è Carmen. È la figlia di un boss mafioso morto di recente e che ha disposto affinché l’eredità passasse alla figlia solo a condizione che lei si sposasse con uno dei suoi uomini. Noi vogliamo che tu diventi il nostro uomo di paglia.

LEO

Ma io non sono uno degli uomini di Ross.

                               NICK

Se noi diciamo che ne fai parte, tu ne farai parte, ci inventeremo una bella storiella da farti imparare a memoria e non ci saranno problemi. L'importante è che questo incontro resti un segreto, e che dopo la tua vittoria continuerai a prendere ordini da noi.

                                LEO

No, io non credo di potercela fare, appartengo ad un mondo completamente diverso, e... non credo, proprio.

Nick fa un cenno ad Andy il quale estrae una pistola e la punta verso la testa di Leo.

                               NICK

Leo, è molto semplice, se vincerai diventerai di colpo un uomo molto ricco, se invece perderai potrai finalmente riabbracciare i tuoi genitori.

SCENA 15. SOGGIORNO CASA VITTIME. INTERNO. NOTTE.

Un normale soggiorno di una famiglia borghese.

Tre persone sono imbavagliate e legate mani e polsi, ciascuno ad una sedia. L’uomo è morto per un colpo di pistola alla fronte.

La donna e la bambina sono ancora vive e guardano frementi di paura Fred, Bob e Diego, in piedi davanti a loro.

Bob si volta verso Diego, di diversi passi più indietro rispetto ai due, gli va vicino e gli consegna in mano la pistola.

                                     BOB

Adesso tocca a te.

                                   DIEGO

C-cosa?

                                   BOB

Sparale

                                    DIEGO

Io...non l’ho mai fatto.

                                   FRED

Coraggio, devi farlo. Per Carmen.

                                   DIEGO

Oh Dio... è solo che... è solo che...

                                    FRED

Vuoi essere dei nostri, no? Cos’è, pensavi fosse solo un gioco? Che le tue mani non si sarebbero sporcate di sangue?

                                     DIEGO

No ma, è una donna...è pur sempre una donna.

                                     BOB

O le spari o te ne vai.

Diego, solleva la pistola con visibile sforzo, avvicina la canna alla fronte della donna che mugugna e lacrima, quindi chiude gli occhi.

                                   DIEGO

                                 (urlando)

CARMEEEEN!

E spara.

SCENA 16. CAMERA DI DIEGO. INTERNO. NOTTE.

Diego entra nella sua stanza piccola, arredata con pochi mobili vecchi e consumati. Non accende la luce.

Diego fa qualche passo, inciampa senza cadere, va alla finestra e osserva per qualche secondo le luci fuori di essa.

Diego si volta, si siede sul bordo del letto e si raccoglie il viso tra le mani.

                               DIEGO

Mi sento spezzare... in tanti piccoli pezzettini

SCENA 17. FULL HOUSE. INTERNO. NOTTE.

Sala di un night. La musica riecheggia nella sala, occupata esclusivamente da uomini. Leo è vicino alla guardia del corpo che lo aveva scortato nella stanza d’albergo di Nicola, mentre Leo è in compagnia di Bob e un altro gruppetto.

                                 LEO

Ma questa Carmen quando arriva?

                             BODYGUARD

Arriverà stai tranquillo.

                                 LEO

E quando arriva che succede?

                               BODYGUARD

Lo scoprirai presto.

                                LEO

Ma è davvero così matta come ho sentito?

                             BODYGUARD

               (mettendogli una mano sulla spalla)

Eh caro Leo, pare proprio di si; credimi non vorrei essere nei tuoi panni.

                                 LEO

               (scolandosi d’un fiato il bicchiere)

Grazie tante.

                             BODYGUARD

               (levandogli di mano il bicchiere vuoto)

Piantala di bere: altrimenti farai cazzate.

                                 LEO

Mi serve per attutire la paura.

Gruppetto di Bob e Fred. Gli altri presenti sono intorno a Bob col sorriso sulle labbra.

                                 FRED

E gli grido: le mani Diego! Le mani! E lui sapete che fa? Comincia a slegargliele!

I presenti ridono.

                               FRED

Ed io: Diego, ma che cazzo fai?! Rompigliele! Prendi il martello e spaccagli le dita. Allora, umpfh, allora prende il martello, lo guarda un po’, poi guarda me e dice: ma così gli romperò la mano...

Risate.

                                FRED

Ma è proprio questo il punto idiota!

                   (quindi, rivolgendosi a Diego)

Eh Diego?

                                 DIEGO

                       (sorridendo imbarazzato)

Eh, insomma non ci stavo capendo nulla, tutto quel sangue, chi mi grida una cosa da una parte, chi dall’altra...

                                 BOB

Molto più semplice chiudersi in una stanza ad inventare merdate, giusto?

                                 DIEGO

Eh, già.

Ad un certo punto le luci si abbassano e la musica si spegne. Un faro di bue illumina il centro del palco. Arriva Carmen, vestita in uno splendido abito da sera.

                                 CARMEN

Buonasera a tutti.

La voce non esce ben amplificata. Si aggiusta il microfono sotto il mento.

                                 CARMEN

           (la voce le esce leggermente condizionata dall’alcool)

Buonasera a tutti. Sappiate che ho intenzione di scegliere solo chi mi farà battere veramente il cuore. Bene, fatta questa premessa, pregherei Sam, il mio fidato gorilla, di salire sul palco. Vieni Sam, avvicinati, non essere timido.

Sam avanza fino ad affiancare Carmen.

                               CARMEN

Vuoi dire qualcosa al nostro pubblico?

                                 SAM

Niente di particolare.

PUBBLICO

(tra risate e schiamazzi)

Vai Sam!

                               CARMEN

                             (sorridendo)

Al microfono prego.

                                 SAM

                       (calcando le parole)

Niente di particolare Carmen.

                               CARMEN

Come preferisci. Allora, chiunque voglia corteggiarmi si rivolga a Sam e lui vi darà i dettagli per l’appuntamento, di modo che possa incontrarvi uno ad uno ed effettuare una prima scrematura. E ora, prima di salutarvi, permettetemi di cantarvi una canzone romantica a me molto cara fin da quando ero una tenera ragazzina.

Sam si allontana dal palco.

                               CARMEN

                         (schioccando le dita)

Musica.

Partita la base musicale Carmen comincia a cantare in “Black” dei Pearl Jam.

Prima che finisca la canzone Carmen cade sulle ginocchia stringendosi la testa tra le mani. Il petto scosso da sussulti, come stesse singhiozzando.

SCENA 18. CORRIDOIO CASA DI ROSS. INTERNO. GIORNO.

Sam precede Diego lungo un legante corridoio, con diversi quadri attaccati alle pareti, alcune colonne ornamentali di marmo ai lati.

SCENA 19. SOGGIORNO CASA DI ROSS. INTERNO. GIORNO.

Soggiorno spazioso ed elegante, ricco di motivi ornamentali tipo busti, tappeti, quadri e anfore.

Carmen è in piedi vicino ad un’ampia finestra. In mano regge un drink che appoggia sul tavolo accanto al divano non appena dalla porta aperta vede entrare Diego.

CARMEN

Diego!

DIEGO

Ciao.

I due si toccano le braccia, come in un abbraccio incompleto, senza avvicinare i busti.

                               CARMEN

Tutto bene?

                                 DIEGO

Penso di si.

                               CARMEN

Vieni, bevi qualcosa. Sei così contratto...

                                 DIEGO

Si qualcosa la berrei volentieri...

         (si guarda intorno. Nota il mobiletto degli alcolici)

Posso servirmi da solo?

                               CARMEN

Sicuro.

Diego si versa un bicchiere di whiskey, se lo scola, e se ne versa immediatamente un altro.

Carmen prende il bicchiere che aveva appoggiato sul tavolino e resta in piedi.

                               CARMEN

Parlami di come sono stati i tuoi primi giorni della tua nuova vita, è stato eccitante? Ti sei divertito?

                                 DIEGO

Eccitante si, ma non bello.

                               CARMEN

Ti sei pentito? Vorresti tornare indietro?

                                 DIEGO

No, non è per te, tu sei perfetta, ma...accidenti, non riesco neppure a pensare.

Si siede sul divano, come se all’improvviso le gambe non gli avessero più retto. L’espressione del volto esprime sofferenza.

Carmen gli va vicino e si ferma proprio di fronte a lui.

CARMEN

Ma che hai fatto? Cosa è successo di così terribile?

                               DIEGO

È come se tutto dentro di me si fosse spezzato...sono due notti che non dormo, e...non merito più di vivere, per me è finita.

                               CARMEN

Si, ma perchè?

                               DIEGO

Perché il rimorso per quel che ho fatto nei giorni scorsi mi sta facendo impazzire.

                               CARMEN

Ho capito, non ne vuoi parlare.

                               DIEGO

No.

Diego si scola d’un sorso il bicchiere.

CARMEN

Ma allora perché sei venuto?

                               DIEGO

                       (abbassando la testa)

Per vederti un’ultima volta. Per dirti addio.

                               CARMEN

                          (a voce alta)

Sam!

Sam entra nella stanza.

                               CARMEN

La pistola!

                                 DIEGO

                       (guardandola stupito)

Vuoi uccidermi?

                               CARMEN

Di che hai paura? Giacché l’hai deciso...

Sam torna con una pistola a tamburo ed un proiettile che consegna a Carmen.

                               CARMEN

     (infilando il proiettile in uno dei fori del tamburo)

Sai, per testare il livello di motivazione dei miei corteggiatori ho deciso di porli di fronte ad una prova estrema: roulette russa.

                               DIEGO

Sei ubriaca?

                               CARMEN

                     (facendo roteare il tamburo)

Lo sei anche tu. Ma questo non c’entra.

Carmen gli porge l’arma.

                               DIEGO

                     (prendendo in mano l’arma)

Ok.

Fa scivolare una mano dietro la nuca di Carmen, la attira a sé e la bacia sulle labbra, quindi indietreggia di qualche passo, si preme la canna contro la tempia e chiude gli occhi.

DIEGO

È stato strano.

Preme il grilletto. La pistola non spara il proiettile.

SCENA 20. SALONE CASA DI ROSS. INTERNO. GIORNO.

Leo entra nel salone. Seduta sul divano c’è Carmen.

                                CARMEN

Ciao.

Leo si avvicina tendendo il braccio per stringerle la mano.

                                 LEO

Ciao, Leo, piacere di conoscerti.

Carmen gli stringe la mano.

                             CARMEN

Beh, il mio nome lo sai.

...

                             CARMEN

Vuoi bere qualcosa? Un caffè? Una birra?

                               LEO

No grazie.

                             CARMEN

Che ne diresti allora di sederci e fare due chiacchiere?

                             LEO

Lo fai sembrare come un colloquio di lavoro, ma splendido

I due si siedono uno accanto all’altra sul divano posto davanti al tavolino.

                               LEO

                     (guardandosi intorno)

È una casa molto bella, ci vivi da molto?

                             CARMEN

No, solo da quando è morto mio padre.

                               LEO

E tua madre, se posso chiedertelo?

                             CARMEN

Anche lei è morta, quando ero ancora una ragazzina, avevo quattordici anni.

                               LEO

Mi dispiace, ma posso capirti, anch’io ho perso entrambi i miei genitori,sai?

                             CARMEN

Sul serio?

                               LEO

Si, in un incidente d’auto, quando avevo diciotto anni.

                             CARMEN

Abbiamo delle cose in comune allora.

                             LEO

Speriamo di averne anche altre di più felici.

Carmen sorride senza rispondere.

                             LEO

Sai, avevo sentito parlare della tua bellezza, e anche vedendoti al Full House ne rimasi colpito, ma è soltanto adesso che la percepisco in tutta la sua pienezza.

                           CARMEN

Grazie, anche tu non sei affatto male.

                             LEO

                    (con un filo di voce)

Grazie.

Allunga una mano per sfiorarle una guancia con la punta delle dita, quindi si avvicina col viso per cercare di baciarla.

Carmen schiva il bacio all’ultimo momento scoppiando a ridere.

                            CARMEN

Andiamo.

                             LEO

Cosa?

                             CARMEN

Perché sei qui Leo?

                             LEO

Che domande, per te, per avere l’opportunità di conoscerti.

                             CARMEN

Quindi i soldi e il potere non ti fanno gola?

LEO

Vuoi la verità?

                               CARMEN

Eh, Magari lo fosse.

                                 LEO

Prima le mie giornate erano così vuote, nessuna emozione intensa, niente con un peso o un significato... poi mi è arrivata la notizia di questa folle storia del corteggiamento, ma la cosa che mi ha colpito di più è stata che avevi deciso di scegliere tra tutti i membri dell’organizzazione, anche l’ultima ruota del carro. È stato questo a spingermi a pensare: Dio mio questa ragazza devo assolutamente conoscerla, io, oh cazzo...

                               CARMEN

E adesso quello che vedi ti piace?

                                 LEO

Moltissimo.

Carmen si alza, si avvicina al mobiletto degli alcolici e si versa da bere.

CARMEN

(a voce alta)

Sam! La pistola!

Leo la fissa sbalordito.

                                 LEO

Carmen, che cosa...

Sam entra con la pistola a tamburo ed il proiettile.

                               CARMEN

Conosci il gioco della roulette russa?

                               LEO

Le regole, ma ho smesso di praticarlo ormai.

                               CARMEN

Se accetterai di sottoporti a questa prova mi convincerò che il tuo interesse per me è reale, altrimenti Sam ti accompagnerà alla porta e amici come prima.

                               LEO

Non ti sembra di esagerare? Non c’è un altro modo per convincerti della mia sincerità?

                               CARMEN

La strada per il paradiso è stata sempre impervia.

                               LEO

Impervia, e non pensi al fatto che potrei morire qui, davanti a te? Solo ad una pazza non importerebbe niente.

                               CARMEN

Non essere così pessimista, c’è solo una possibilità su sei che questo accada.

                               LEO

Una possibilità su sei?! Dio santo, perchè non lo fai tu allora? Una possibilità su sei...

                             CARMEN

Se non hai il fegato per farlo lascia perdere.

                                LEO

No, non si tratta del fegato, quello di cui ho paura veramente è che sia un gesto inutile e che... oh Dio, ma perché?

                               CARMEN

Dai, non è l’avventura fantastica che cercavi? Vedrai che andrà tutto bene.

LEO

Posso chiederti una cosa almeno?

                               CARMEN

Spara.

Per un istante la stanza si riempie della luce che passa dalle finestre.

                                 LEO

Ma io ti piaccio almeno? Hai un interesse per me? O che faccia o non faccia questa cosa è del tutto ininfluente?

                               CARMEN

Che domande...

                                 LEO

Rispondi.

                               CARMEN

Ok si.

                               LEO

Si cosa?

                          CARMEN

                       (sbuffando)

Sento che potrei avere un interesse per te contento?

                           LEO

Si, adesso si.

                 (rivolgendosi a Sam)

Passami la pistola.

Sam inserisce il proiettile, fa girare il tamburo, si avvicina a Leo e gli tende la pistola.

Leo prende la pistola con una mano che gli trema a tal punto che per poco l’arma non gli cade a terra.

                             SAM

Non sei obbligato a farlo se non te la senti, pensaci bene, potrebbe finire male.

Leo si alza in piedi, si punta la canna della pistola alla tempia e, fissando Carmen negli occhi.

                             LEO

                     Spero di rivederti.

Preme il grilletto. BANG. La pistola spara.

Il corpo di Leo cade a terra.

                             SAM

Cazzo

SCENA 20.PUB. INTERNO. NOTTE.

Diego è seduto davanti al bancone di un pub non troppo affollato.

Si beve una tequila e appoggia sul bancone il bicchiere vuoto rovesciato.

Estrae dalla tasca il portafogli, lo apre, conta le banconote, le tira fuori e le appoggia sul bancone. Nel portafogli gli restano un paio di dollari.

                               DIEGO

(rivolgendosi al barman e sollevando il bicchierino vuoto)

Colpiscimi un’ultima volta, vuoi?

                            BARMAN

(servendogli un altro short)

È tutta la notte che ti colpisco peggio di un punchball.

                               DIEGO

Si ma puoi star sicuro che non mi stendi.

Diego beve d’un colpo, appoggia il bicchiere vuoto sul bancone, si alza e va verso la toilette.

SCENA 21. TOILETTE. INTERNO. NOTTE.

Diego si sciacqua le mani e la faccia.

Chiude gli occhi.

Breve flash della bambina imbavagliata che mugugna e piange prima di ricevere lo sparo.

Diego riapre gli occhi.

                                DIEGO

Non è servito a liberarmi del peso, sai Carmen? Proprio non è bastato.

SCENA 22. STRADA. NOTTE.

Diego cammina per la strada, sguardo a terra, le mani in tasca, ubriaco, le luci delle insegne sono fuori fuoco e i colori luccicano sull’asfalto con intensità.

SCENA 23. PALAZZO DOVE ABITA DIEGO. ESTERNO. NOTTE

Una limousine coi vetri oscurati è parcheggiata ad un lato della strada.

Diego svolta l’angolo e si incammina verso il portone di casa.

SCENA 24. INTERNO LIMOUSINE. NOTTE.

Diana, una splendida donna sulla trentina, è seduta sul sedile posteriore. Scorge Diego in lontananza attraverso il vetro.

                                 DIANA

Ci siamo.

SCENA 25. INTERNO LIMOUSINE. NOTTE.

La limousine è in movimento, Diego è seduto accanto a Diana sui sedili posteriori.

                               DIANA

C’è un uomo molto importante che desidera conoscerti. Per questa ragione ti stavo aspettando.

                               DIEGO

Chi è quest’uomo?

                                DIANA

Non avere fretta.

                               DIEGO

E tu chi sei?

                               DIANA

Mi chiamo Diana e ho il compito di portarti da lui.

                                 DIEGO

E se io non avessi voglia di incontrare quest’uomo tanto importante e avessi voglia piuttosto di scendere? Come ti comporteresti?

                                 DIANA

Fermando la macchina.

                                 DIEGO

Ok allora.

(bussando contro il vetro che separa i sedili posteriori da quelli               anteriori della limousine)

Ferma, ferma la macchina sir.

La limousine si ferma.

Diego apre lo sportello.

                                 DIANA

Sei davvero sicuro di non volerlo incontrare? E' un uomo molto potente, perché non ascoltare che cosa ha da dirti? Se avesse voluto farti del male avrebbe già potuto fartene in cento modi diversi, e certamente diversi da questo.

Diego rientra in macchina e l’auto riparte.

SCENA 26. SALA DA BAGNO CASA DI CLIFF. INTERNO. NOTTE.

Diego è dentro ad una lussuosa sala da bagno, illuminata da luci di candele sparse. Nella stanza è diffusa una musica celestiale e da un lato c’è un’enorme vasca piena d’acqua calda emanante vapore.

                               DIANA

Fatti un bagno, rilassati, io tornerò tra poco con un cambio d’abito adeguato.

                               DIEGO

Quando lo incontrerò?

                               DIANA

Questa notte stai tranquillo. Per adesso pensa solo a rilassarti.

Diana fa un ampio sorriso ed esce.

Diego comincia a svestirsi ed entra piano nella vasca.

                               DIEGO

                 (serrando le palpebre con forza)

Dio, Dio...ti prego...

La porta del bagno si apre. Entra Diana, indossa un accappatoio e ha in mano dei vestiti molto eleganti che appoggia sopra un ripiano.

Da una ciocca di capelli dietro l’orecchio tira fuori una canna. La accende. Fuma qualche tiro, quindi si libera dell'accappatoio ed entra nella vasca per porgerla a Diego.

Diego accetta la canna e comincia a fumare.

SCENA 27 LIVING ROOM CASA CLIFF. INTERNO. SERA.

Cliff è seduto accanto ad un camino acceso. In mano tiene un libro, “Les fleurs du mal” di Baudelaire.

Si sente bussare.

                               CLIFF

Avanti

Diego apre la porta, fa un passo verso la stanza e si ferma. È vestito in completo scuro, con giacca e cravatta.

                               DIEGO

Diana mi ha detto di venire qui.

                               CLIFF

Naturalmente, accomodati.

Diego avanza di qualche passo.

Cliff si alza, posa il libro e gli va incontro a Diego, stringendogli calorosamente la mano.

                             CLIFF

Cliff Duran, è un piacere conoscerti Diego.

                             DIEGO

È un piacere anche per me.

                             CLIFF

Ma per favore, siediti, vuoi bere un drink? Qualcosa?

                             DIEGO

No, grazie, credo di essere già abbastanza sfasato.

Cliff richiude la porta aperta da Diego per entrare e sorridendo gli indica con un braccio la poltrona in cui sedersi.

Diego si siede.

Cliff recupera a sua volta il posto in cui era seduto, levando il libro per farsi spazio e posandolo sopra una mensola accanto al camino.

                             DIEGO

Le fleurs du mal di Baudelaire.

                             CLIFF

Adoro quel libro. Mai letto?

                             DIEGO

Qualche parte... non tutto.

...

CLIFF

Spero che Diana sia riuscita a metterti a tuo agio.

DIEGO

In modo straordinario devo dire.

CLIFF

Lo so, è una ragazza molto speciale, è per questo che è la mia donna.

                                 DIEGO

La tua...donna?

                                 CLIFF

Esatto.

                                 DIEGO

Io, beh, non sapevo...non vorrei essermi preso qualche libertà di troppo, non so...

                               CLIFF

                     (scoppiando a ridere)

Stà tranquillo Diego, io sono uno di quegli uomini che pur di fare la felicità di un amico sarebbe disposto a levarsi un braccio.

                               DIEGO

Io sono tuo amico?

                               CLIFF

Certo, che c’è di male? Gli amici si prendono d’istinto, senza conoscerli, è una questione di pelle. Tu vuoi essere amico mio Diego?

                              

SCENA 28. STUDIO DI EDDIE. INTERNO. GIORNO.

Carmen è seduta vicino alla finestra, dando per tre quarti le spalle ad Eddie, il quale invece è in piedi al centro della stanza.

                               EDDIE

Li hai visti uno a uno, giusto? Perché allora non puoi prendere una decisione?

                               CARMEN

Ma come pretendi che possa scegliere un marito dopo appena un incontro?!

                               EDDIE

Carmen tu non ti rendi conto dei rischi che comporta lasciare un simile trono vacante, rischi che se non ti affretti a prendere una decisione ricadranno inevitabilmente su di te.

                               CARMEN

Nessuno mi farà del male Eddie, lo sai bene, una mano morta non firma assegni.

                              EDDIE

Carmen ascolta, è davvero arrivato il momento che tu prenda questa fottuta decisione.

CARMEN

Non è così semplice.

EDDIE

Ma cosa non è così semplice?! Non pretenderai mica di sposarti per amore?! Nessuno lo fa, non esiste.

                              CARMEN

Forse l’avevo trovato, ed io l’ho mandato in coma.

                               EDDIE

Ma chi? Leo? Ho una bella notizia per te allora: si è svegliato proprio questa mattina.

                               CARMEN

Cosa? Davvero?

EDDIE

Non ho voluto dirtelo subito perché ci sono alcune cose di lui che non mi quadrano: quel ragazzo è sbucato praticamente dal nulla, e anche se tra noi c’è chi asserisce che sbrigava delle faccende per nostro conto a Chicago, a me la cosa puzza... La mia paura Carmen è che Cliff , un capofamiglia di New York, nonché il più probabile mandante dell’assassinio di tuo padre, stia tentando di infiltrare un suo uomo nella competizione.

                                 CARMEN

Senza delle prove certe non ho intenzione di escluderlo.

SCENA 29. SALONE CASA CLIFF. INTERNO. NOTTE.

Diego e Cliff sono entrambi seduti.

                               CLIFF

Un’alleanza tra noi due significherebbe prendere il controllo sull’intera città. Ti ritroverai talmente pieno di soldi che ti sembrerà di viverti una favola.

                               DIEGO

Parli come se Carmen mi avesse già scelto.

                               CLIFF

Lo farà vedrai.

                               DIEGO

Cosa ti dà la certezza?

                               CLIFF

Diego, tu hai buttato alle tue spalle tutta la tua vita, dannato la tua anima per lei, tu sei dentro questa storia perché lei ha voluto fartici entrare! Come può dirti di no?

SCENA 30. CAMERA D’OSPEDALE. INTERNO. POMERIGGIO.

Leo, è steso sul letto,lo sguardo rivolto alla finestra. Bussano alla porta, un’infermiera fa capolino.

                             INFERMIERA

Ci sono visite per lei

                               LEO

Ok. Grazie.

Entra Andy. Ha in mano una valigetta.

                               ANDY

Eccolo qui il nostro campione.

L’infermiera richiude la porta alle loro spalle.

ANDY

Prima di tutto come ti senti?

                               LEO

Straordinariamente direi per essermi preso un proiettile in testa.

                               ANDY

Già e la tua fortuna non finisce qui: si è appena saputo che Carmen ha deciso di ridurre la sua scelta a due persone. Ed una di queste due indovina un po’ chi è: ta dam, sei tu Leo! Vi porterà entrambi in uno chalet di montagna non appena ti sarai rimesso quel tanto, passerete un romantico week end, dopo il quale Carmen ha giurato renderà nota la sua decisione. Allora, che ne dici, le cose cominciano o non cominciano a girare finalmente per il verso giusto?

                               LEO

Non saprei.

Andy prende una sedia posta ad un angolo della stanza, la avvicina al letto, si siede, quindi si appoggia la valigia sulle ginocchia.

                             ANDY

Eccoti intanto una piccolo segno di gratitudine per il lavoro svolto fin qui. Ne seguiranno altri stanne certo.

Andy apre la valigetta.

                             ANDY

Cinquantamila bigliettoni, non sono una meraviglia? Allora Leo, te lo chiedo un’altra volta: le cose cominciano o non cominciano a girare per il verso giusto?

Leo risponde con un sorriso.

Andy richiude la valigetta, estrae dalla tasca una boccetta e gliela mette davanti agli occhi.

                               LEO

Che cos’è?

                               ANDY

Il tuo asso nella manica. Un potentissimo afrodisiaco, basterà scioglierne alcune gocce in un bicchiere di vino e Carmen ti cadrà letteralmente tra le braccia. Vogliamo che te la sbatti e risbatti ci siamo intesi?

                                 LEO

Non capirà di essere stata drogata?

                               ANDY

No se prima avrà bevuto un paio di bicchieri. Al terzo tu ci lasci cadere qualche goccia dentro ed il gioco è fatto. Sarà impossibile per lei sospettare la verità.

                                LEO

Non ne sono molto convinto.

Andy gli prende una mano, gli mette la boccetta nel palmo e gli richiude le dita intorno.

                                 ANDY

Funziona, tu fallo e basta, ok?

                                 LEO

D’accordo, ma la valigetta con i soldi per il momento non la prenderò.

                               ANDY

E perché? Di un po’: non è che alla fine quel proiettile qualche danno testa te lo ha inflitto?

                                 LEO

Il fatto è che adesso la volontà di conquistare Carmen parte anche da me, e non potrei considerarlo un lavoro.

                               ANDY

Tanto meglio, purché tu non dimentichi a cosa andresti incontro in caso di sconfitta. Te lo ricordi o la botta alla testa ti ha causato un’amnesia? Perché i colpi partiti da noi non fanno cilecca.

                               LEO

Lo so bene.

SCENA 31. COLLINA INNEVATA. ESTERNO. GIORNO.

Carmen è davanti ad una bara. Sulla lapide c’è la foto della madre.

                             CARMEN

Aiutami a fare la scelta giusta. A buttare via tutto lo schifo.

Carmen si incammina per un sentiero.

Arriva davanti ad una sorta di chalet. Fuori c’è parcheggiata una jeep.

SCENA 32. SALOTTO CHALET. INTERNO. SERA.

Carmen, Sam, Leo sono seduti attorno ad una tavola molto imbandita. Leo è scuro in volto.

Diego è vicino al camino intento ad arrostire alcuni spiedini.

                             CARMEN

La cena non è di tuo gusto Leo?

                               LEO

No, no, va bene.

                            CARMEN

Non dici una parola.

                               LEO

Ho lo stomaco chiuso.

                             CARMEN

Perchè?

                               LEO

Inutile parlarne: non capiresti.

                             CARMEN

Vedrai che ti sorprendo.

Diego, torna a tavola con gli spiedini.

                             DIEGO

Non si potrebbe passare un po' di tempo da soli?

                           CARMEN

Questa è anche la ragione del tuo malessere, Leo?

                            LEO

Non del tutto.

                             CARMEN

Non del tutto, eh? Va bene, quando ti andrà mi spiegherai. Comunque non preoccupatevi, entrambi beneficerete di un giorno esclusivo con la principessa. Brindisi!

                            

SCENA 33. CAMERA DA LETTO DI CARMEN. INTERNO. MATTINA.

Carmen sta dormendo.

La porta si apre.

Entra Diego con un vassoio con la colazione.

                             DIEGO

Buongiorno principessa.

                             CARMEN

(si sveglia, e schiaccia il viso contro il cuscino)

Dio mio, ma è prestissimo, che ore sono?

                             DIEGO

Considerato che per il momento ho solo una giornata preferirei farla durare il più a lungo possibile.

                             CARMEN

Bravo.

Diego si siede ad un bordo del letto.

                             DIEGO

È una splendida mattina, cosa ne diresti di una passeggiata dopo colazione?

                             CARMEN

Penso che sia un’ottima idea.

SCENA 34. CAMERA DI LEO. INTERNO. MATTINO.

Leo osserva dalla finestra Diego e Carmen che escono di casa ridendo.

                               LEO

Che stronza. Meno male che in un modo o nell’altro questa storia è destinata presto a finire.

SCENA 35. SENTIERO. ESTERNO. MATTINO.

Carmen e Diego passeggiano lungo un sentiero innevato.

                             CARMEN

Mio padre comprò questo chalet sperduto ancor prima che nascessi. Diceva che l’aveva fatto per avere a disposizione un rifugio lontano dal mondo ogni qualvolta avesse sentito il bisogno di staccare la spina da tutto il trambusto. Ci siamo andati tutti gli inverni almeno una volta l’anno per anni fino a che, quando avevo quattordici anni, mia madre morì, e allora...nulla fu più lo stesso.

                              DIEGO

Però trovo che questo posto ti faccia bene sai?

                             CARMEN

Dici davvero? Perché?

                             DIEGO

Sei molto più rilassata...più amabile.

                             CARMEN

Ah, grazie, quindi non sono sempre amabile?

                             DIEGO

No, assolutamente, è solo che quando stai bene ti si legge in viso, diventi più bella.

                             CARMEN

Anche tu però sei diverso.

                             DIEGO

Qualcosa in effetti è successo dopo il nostro ultimo incontro.

                             CARMEN

Che cosa?

                             DIEGO

Ho compreso pienamente quanto sei riuscita a cambiarmi. E forse sto cominciando ad accettarlo.

Carmen smette di camminare all’improvviso.

                             CARMEN

Non mi stai prendendo in giro, vero Diego?

                             DIEGO

No, certo che no...perchè dovrei?

                           CARMEN

Non fare l’innocente, avresti tutti i motivi di questo mondo.

                             DIEGO

Ma io non sono come il mondo, io sono un artista ricordi? Noi non agiamo mai per interesse, semmai per la gloria, ma credo che pure di quella, sposandomi con te, ne tirerei fuori poca.

Carmen scoppia a ridere e gli butta le braccia al collo.

I due si baciano.

SCENA 36. SALOTTO CHALET. INTERNO. SERA.

Ross è davanti al camino. Barba incolta, occhiaie. In mano ha un bicchiere di whiskey, mentre la bottiglia è appoggiata a terra, accanto ai suoi piedi.

La Carmen quattordicenne è in piedi, a qualche passo di distanza.

                               CARMEN

Papà?

                                 ROSS

               (senza distogliere gli occhi dal camino)

Che c’è Carmen?

                               CARMEN

Quando torniamo a casa?

                        

                                 ROSS

Perché lo vuoi sapere?

                              

                               CARMEN

Sono preoccupata per te, ti vedo soffrire così tanto...e...non so cosa fare.

                               ROSS

Ah Carmen, tesoro, avvicinati: voglio confidarti un segreto.

Carmen si avvicina.

                               ROSS

(posa il bicchiere a terra, accanto alla bottiglia e le appoggia i palmi delle mani sulle guance)

Adesso ti rivelerò un segreto Carmen, sei pronta? Mi stai ascoltando attentamente?

Carmen annuisce.

                               ROSS

Il segreto è che tutti gli adulti soffrono. Tutti, sai? Nessuno escluso. E anche quando sembrano tranquilli e felici, beh sappi che è solo una facciata.

                               CARMEN

Papà ti prego, torniamo a casa...

                               ROSS

No, no Carmen, cioè è certo che torneremo a casa, ma adesso voglio che mi ascolti... fa’ attenzione ai miei occhi, che cosa vedi?

                             CARMEN

Non lo so. Non so cosa devo vedere.

                               ROSS

Non sono pieni di riflessi? Guardali con attenzione.

                             CARMEN

...

                              ROSS

Allora?

                             CARMEN

È vero.

                               ROSS

Ecco, questo è lo sguardo che gli adulti hanno quando vogliono barricarsi dietro la loro mente, si proteggono dal mondo mettendolo fuori fuoco vedi...vedi i tuoi, invece, hanno ancora un colore limpido, netto, la luce non vi si riflette, perché sono loro stessi la luce...perché sono puri.

Ross le accarezza i capelli.

                                 ROSS

Io e la mamma, quando ci guardavamo negli occhi, non avevamo paura di quello che vedevamo e... e adesso chi più mi guarderà così Carmen? Chi?

                               CARMEN

Io. Io ti guarderò così.

                               ROSS

(sorridendo malignamente)

Tu piccola? Sei sicura di poter accogliere il mio sguardo, vuoi davvero che metta a nudo la mia anima?

                             CARMEN

Si.

                               ROSS

Guarda allora.

Carmen indietreggia di qualche passo.

                           CARMEN

Mi dispiace.

                             ROSS

Tutti soffrono. Tutti.

Ross riprende il bicchiere che aveva posato a terra.

                          

SCENA 37. CAMERA DI CARMEN. INTERNO. POMERIGGIO.

Carmen e Diego entrano in stanza che si stanno ancora baciando.

Cominciano a sfilarsi i vestiti a vicenda.

Sono sul letto. Carmen comincia a mostrare segni di nervosismo.

                           CARMEN

No! No! Noo!

                             DIEGO

Cosa?

                             CARMEN

Togliti! No! Va’ via, va via, ho detto!!

Diego si alza dal letto.

                             DIEGO

Perché?

                             CARMEN

Esci!!

Diego esce chiudendo la porta dietro di sé.

Carmen comincia a singhiozzare.

SCENA 36. CAMERA DA LETTO CARMEN. INTERNO. SERA.

Una Carmen adolescente è a letto con un pigiama da ragazzina.

La porta si apre ed entra Ross che sale carponi sul letto.

                               ROSS

No, piccola no, non agitarti.

                               CARMEN

Papà ti prego...

                               ROSS

Non sei tu Carmen, è solo la tua fronte.

Le da un bacio sulla fronte.

Carmen resta immobile, gli occhi spalancati.

                               ROSS

È solo il tuo collo.

La bacia sul collo.

                              ROSS

La tua bocca

Tenta di baciarla sulla bocca, Carmen prova a schivarlo.

                             CARMEN

Nooo

                             ROSS

È solo la tua bocca! Solo la tua bocca!

Ross le tiene ferme le guance.

                            CARMEN

                       No! No! Nooooo!

SCENA 37. CAMERA DA LETTO DI CARMEN. SERA.

Si sente bussare alla porta.

È Diego.

                             DIEGO

Posso entrare?

Carmen annuisce.

Diego entra e si siede sul letto.

                            DIEGO

Ti va di cenare?

Carmen scuote la testa.

                             DIEGO

Sei sicura?

                           CARMEN

Si.

                           DIEGO

Ho fatto qualcosa di male? È stata colpa mia?

                          CARMEN

No, non è colpa tua, è questo posto che è stregato...pensavo che tornare mi avrebbe fatto bene, che sarei riuscita ad esorcizzarlo in qualche modo.. e invece...non è andata così.

                           DIEGO

No, questo è evidente.

                             CARMEN

Stenditi un po’con me ti va? Solo tenendomi stretta e nient’altro, vuoi?

                             DIEGO

Certo.

Si stende accanto a lei. I due sono distesi su un fianco, Carmen da le spalle a Diego ed ha il viso rivolto alla finestra.

                           CARMEN

Stringimi Diego.

Diego la stringe.

Fuori dalla finestra comincia a nevicare.

                           CARMEN

Potrebbe essere un mondo così bello questo... si potrebbe essere talmente felici.

                           DIEGO

Non sei obbligata a restare qui un altro giorno se non ti va.

                           CARMEN

No, resisterò. Anche Leo deve avere la sua possibilità.

Carmen non può vederlo perché è di spalle, ma l’espressione del viso di Diego si fa d’un tratto rabbiosa.

SCENA 55. BAGNO CHALET. INTERNO. MATTINO.

Leo è sotto la doccia.

Spegne il getto.

SCENA 38. CORRIDOIO CHALET. INTERNO. MATTINO.

Leo esce dal bagno con l’accappatoio addosso.

La porta in corrispondenza della camera di Carmen si apre ed esce Diego. Leo smette di camminare.

                             DIEGO

Buongiorno Leo, trascorsa una bella notte?

                             LEO

Perfetta grazie.

Leo riprende a camminare.

SCENA 39. CUCINA. INTERNO. MATTINA.

Leo è in cucina che si sta preparando la colazione.

Sta per versarsi del caffè quando il bricco gli sfugge e si frantuma a terra.

                               LEO

Cazzo!

Fissa qualche secondo i vetri frantumati a terra.

                              LEO

Maledizione!

Leo da un calcio ad un mobiletto.

SCENA 40. SALOTTO CHALET. INTERNO. MATTINO.

Leo è seduto davanti al fuoco, con le apposite molle sposta i legni sul braciere, è solo nella stanza.

Entra Carmen. Si siede nella poltrona vicino. In mano ha una tazza fumante di caffè.

Leo non si volta neppure.

I due restano in silenzio per alcuni secondi.

CARMEN

Buongiorno.

                               LEO

Buongiorno.

                               CARMEN

Si può sapere che hai?

                                LEO

Senti, io ci ho pensato bene e ho preso una decisione, non lo voglio più fare, ecco, mi tiro indietro.

                               CARMEN

Perché?

                                 LEO

Poco fa ho incrociato Diego che usciva dalla tua stanza.

                               CARMEN

E sei subito saltato alle conclusioni, ma guarda che non è successo nulla. Ho avuto una piccola crisi e mi ha tenuto compagnia.

                                 LEO

Non è neanche solo questo.

                                CARMEN

E cos’è allora? Spiegati!

                                 LEO

Inutile parlarne.

E si alza con stizza.

                               CARMEN

Non si risolve nulla fuggendo.

Leo si ferma.

                               LEO

Non farmi prediche bella, io mi sono sparato in testa per te!

Ed esce.

                               CARMEN

(la voce che le trema lievemente)

E arrenditi allora, che mi importa.

SCENA 41. CAMERA DI LEO CHALET. INTERNO. SERA.

Leo è steso sul suo letto, le dita delle mani intrecciate dietro la nuca.

Si sente bussare alla porta.

Entra Carmen richiudendo la porta alle sue spalle.

In mano ha un vassoio con dei piatti fumanti. Sul vassoio c’è anche una bottiglia di vino.

                              CARMEN

Ciao.

                                

Carmen si siede su un bordo del letto.

                                 CARMEN

Non hai mangiato niente tutto il giorno. Ti ho preparato qualcosina, ce l’ho messa tutta...ho passato le ultime due ore in cucina e, credimi, se mi conoscessi bene sapresti quanto è raro per una tipa come me.

                                   LEO

Sono commosso. Grazie.

                                   CARMEN

Per favore, non avercela con me. Nessuno è perfetto.

                                    LEO

Chi sei Carmen? Voglio dire, quella prova della roulette russa ad esempio, non ti importava di poter uccidere qualcuno?

                                   CARMEN

                 (mettendogli una patatina farcita in bocca)

Mi sono già scusata, vuoi colpevolizzarmi per tutta la vita?

                                   LEO

Una possibilità su sei, dritta in testa me la sono presa la possibilità su sei!

                                   CARMEN

Potremmo goderci semplicemente una cena insieme? Senza paranoie, vuoi?

                                     LEO

D’accordo. Proviamoci.

SCENA 42. CUCINA CHALET. INTERNO. SERA.

Leo apre il frigo e prende una bottiglia di spumante.

Richiude il frigo, prende da uno stipite due bicchieri e si volta per uscire. Sulla soglia c’è Diego.

                                     DIEGO

Ciao bellino, la serata procede bene?

                                     LEO

A meraviglia.

Leo cammina spedito verso la soglia.

                                    DIEGO

Sai, ieri notte ho sognato di mangiarti il cuore.

                                     LEO

Cosa?

                                     DIEGO

Si, si, è la verità, ho sognato di strappartelo, bollirlo in pentola e mangiarmelo. E ricordo che mi era pure piaciuto.

                                     LEO

Spero che ti ci strozzi.

E lo supera uscendo dalla cucina.

                                    

SCENA 43. CAMERA DI LEO. INTERNO. SERA.

Carmen è stesa sul letto. Il vassoio con la cena terminata appoggiato su un tavolo.

                                 CARMEN

Tutto ok?

                                   LEO

Si tutto ok. Ho preso lo spumante.

                                 CARMEN

Splendido.

Leo, con la scusa di appoggiare bottiglia e bicchieri sul tavolo, le da le spalle. Leo stappa lo spumante.

                                 CARMEN

Non è meraviglioso che qui la notte si vedono le stelle? A New York non si vedono mai, il cielo è sempre coperto da qualche vapore, o da qualche patina strana, tu credi che sia per l’inquinamento?

                                   LEO

(versando lo spumante nei bicchieri e continuando a darle le spalle)

Cosa?

                                   CARMEN

Il motivo per cui a New York le stelle non si vedono? Che la colpa sia di gas inquinanti o roba simile?

Leo versa alcune gocce della boccetta in entrambi i bicchieri.

                                     LEO

Potrebbe, non ci ho mai pensato.

                                   CARMEN

Vuoi dire che la notte non ti è mai capitato di guardare in cielo alla ricerca di qualche stella?

                                     LEO

Ho sempre dato per scontato che ci fossero.

                                   CARMEN

Certo, ma vederle è un’altra cosa.

                                    LEO

Beh, c’è il sole no?

Leo le passa un bicchiere.

                                 CARMEN

Di notte però il sole non c’è.

                                   LEO

No, è vero. Di notte c’è la luna.

I due si guardano in silenzio per un paio di secondi poi scoppiano a ridere.

                                   CARMEN

A cosa brindiamo?

                                     LEO

(dopo averci pensato qualche momento)

Ad un futuro.

I due fanno toccare i bicchieri e brindano.

SCENA 44. CAMERA DA LETTO DI CARMEN CHALET. INTERNO. NOTTE.

La Carmen quattordicenne è sotto le coperte eccetto il viso, è sudata e respira stravolta . Ross è dall’altro lato del letto, le sta dando le spalle e mette i due piedi a terra per scendere.

Carmen gli butta improvvisamente le braccia al collo, l’uomo, senza voltarsi si libera della presa, lentamente, ma con fermezza.

                                   CARMEN

                         (cominciando a singhiozzare)

No, no, no...

L’uomo esce dalla stanza.

Carmen affonda la testa contro il cuscino.

                                     CARMEN

(singhiozzando ormai disperatamente)

Noooo! Noooo!

SCENA 45. CAMERA DA LETTO DI LEO CHALET. INTERNO. NOTTE.

La bottiglia dello spumante, quasi vuota, è appoggiata sul comodino accanto al letto insieme ai due bicchieri.

Carmen è Leo sono in ginocchio sul letto, uno di fronte all’altra, prendono a sfiorarsi e a baciarsi con molta lentezza. Si spogliano e iniziano a fare l’amore.

                              CARMEN

(sussurrandogli ad un orecchio con voce drogata mentre Leo la sta baciando sul collo)

Questa è la mia seconda volta.

Leo smette di baciarla per fissarla alcuni istanti negli occhi, anche lui ha un'espressione sconvolta.

                                  LEO

Sono all'apice della gioia

E ricominciano a baciarsi con passione.

SCENA 46. CAMERA DA LETTO DI LEO. CHALET. INTERNO. MATTINA.

Leo apre gli occhi, svegliato da Carmen che lo bacia piano sulle labbra.

                                 CARMEN

Ciao amore mio.

                                 LEO

Ciao.

                                 CARMEN

Volevo dirti che...

                                 LEO

Ssst. Non c’è bisogno che dici nulla.

Leo le sfiora una guancia.

Carmen appoggia la testa sul suo petto.

Leo le liscia i capelli con una mano.

                                 LEO

                             (mormorando)

Ti va di farlo la terza volta?

SCENA 47. BAGNO CHALET. INTERNO. MATTINA.

Carmen è davanti allo specchio. Ha addosso l’accappatoio e si sta asciugando i capelli con il phon.

Squilla il cellulare posato sopra un ripiano del bagno a qualche passo da Carmen.

Dopo sette, otto squilli, Carmen posa il phon e prende il cellulare.

                               CARMEN

Pronto?

SCENA 48. STUDIO EDDIE. INTERNO. MATTINO. IN PARALLELO.

                               EDDIE

Carmen, sono Eddie.

                               CARMEN

Ciao Eddie, ti do una bella notizia: ho scelto.

                               EDDIE

Hai scelto?! Quando!?

                               CARMEN

Ieri. Questa mattina...che importanza ha? L’importante è che abbia preso una decisione, non era quello che vi auguravate tutti?

                               EDDIE

Si, ma chi hai scelto?

                                CARMEN

Leo. Perché?

                               EDDIE

Perché ho appena scoperto che i miei dubbi su di lui erano fondati. Questo Leo, fino ad un paio di mesi fa, faceva il modello!

SCENA 49. CAMERA DA LETTO LEO CHALET. INTERNO. MATTINA.

Carmen e Leo stanno discutendo in pedi, uno di fronte all’altra.

                                 LEO

Io so solo di aver risposto ad una domanda di partecipazione per un reality e qualche giorno dopo mi sono ritrovato con la minaccia di una pistola alla testa! Non conosco nessun Cliff!

                               CARMEN

E allora chi ti ha ingaggiato?

                                 LEO

Non lo so! Non mi hanno mai detto i loro nomi, ma qualcuno dall'interno. È qualcuno dei vostri, di questo ne sono certo.

                               CARMEN

Sei proprio un vigliacco.

                                 LEO

                 (cercando di prenderle le mani)

Carmen devi credermi...

Carmen fa un passo indietro.

                               CARMEN

Non toccarmi, non ti azzardare neppure.

Leo le si avvicina nuovamente di un passo.

                               LEO

Ascoltami...

                             CARMEN

Stammi lontano Leo.

Leo si inginocchia davanti a lei.

                            

Per l’amor di Dio Leo alzati, fa’ l’uomo! Sei ridicolo e dici cose ridicole!

                               LEO

Io ti amo Carmen.

                             CARMEN

Vaffanculo Leo! Vaffanculo! Hai capito?!

                               LEO

Carmen guardami negli occhi. Io ti amo. È la verità.

                             CARMEN

Lo dici solo perché hai paura, leggo il terrore nei tuoi occhi.

                             LEO

Non è così.

                           CARMEN

E allora rispondi un po’ a questo: quando avresti avuto intenzione di dirmi la verità, eh? Quando?

                             LEO

Io...io...

Leo abbassa il capo.

                             LEO

Ma questo non c’entra... Mi hanno anche offerto dei soldi quando sono uscito dal coma, cinquantamila dollari, li ho rifiutati!

                           CARMEN

Raggiungi Sam e Diego nel salone. Io arriverò tra poco a comunicarvi la mia decisione.

Leo si alza, poi, arrivato sulla soglia si ferma e si volta verso Carmen.

                            LEO

Non sbagliare Carmen, non...

                           CARMEN

(gridando)

Và!

Leo esce richiudendo la porta.

SCENA 50. SALONE CHALET. INTERNO. MATTINA.

Diego e Leo sono seduti accanto davanti al tavolo del salone. Carmen è in piedi al lato opposto del tavolo rispetto ai due. Sam, in piedi, assiste alla scena ad un paio di metri di distanza.

                             CARMEN

Per una serie di ragioni, questi tre giorni non sono bastati a togliermi i dubbi. Per questo ho deciso di affidare il responso ad un duello con le pistole, e considerato che entrambi avete cominciato a familiarizzare con le armi di recente, non ci saranno squilibri in tal senso.

SCENA 51. ESTERNO CHALET. GIORNO.

Leo e Diego sono ad un centinaio di metri di distanza l’uno dall’altro. Carmen assiste alla scena da una finestra del salone.

                             CARMEN

                         (in voice over)

Sam farà da arbitro. Sarà lui ad indicarvi la distanza di tiro da cui comincerete a sparare, e sarà lui a dirvi di quanti passi dovrete avvicinarvi l’uno all’altro per ogni colpo andato eventualmente a vuoto. Se uno di voi due dovesse agire slealmente sarà come se avesse perso, e verrà ucciso a sua volavrà perso comunque, anche se dovesse aver fatto fuori il suo avversario, e a quel punto il marito lo pescherò a caso nelle fila una volta tornata a New York.

SCENA 70. SALONE CHALET. INTERNO. MATTINO. (Continuo della scena 68)

LEO

Io accetto.

                               DIEGO

Io pure.

                               CARMEN

Buona fortuna ad entrambi allora, e vinca il più sincero.

SCENA 71. ESTERNO CHALET. GIORNO. (Continuo della scena 69)

                                 SAM

Puntate!

Leo e Diego alzano il braccio in cui tengono l’arma.

                                 SAM

Pronti a sparare!

...

                                 SAM

Fuoco!

I colpi vanno a vuoto.

                                 SAM

Avanzate di altri cinque passi!

Sia Diego che Leo avanzano.

                                  SAM

Puntate!

Leo e Diego alzano il braccio.

                                 SAM

Pronti a sparare!

...

                                 SAM

Fuoco!

I colpi vanno nuovamente a vuoto.

                                 SAM

Avanzate di altri cinque passi!

I due si avvicinano ulteriormente.

                                 SAM

Puntate!

I due alzano il braccio.

                                 SAM

Pronti a sparare!

...

                                 SAM

Fuoco!

Leo cade a terra, colpito alla gola.

Carmen alla finestra, si piega in due.

                                 CARMEN

Aaaah

SCENA 72. CAMERA BIANCA

Leo è al centro della stessa camera bianca del sogno.

                                   LEO

Se non altro ci ho provato.

SCENA 73. CAMERA DA LETTO CASA DI ROSS. INTERNO. NOTTE.

Entrano Diego e Carmen, entrambi vestiti con gli abiti della cerimonia nuziale. Diego tiene Carmen in braccio, si avvicina al letto e la lascia cadere sopra.

                                 CARMEN

(ridendo da ubriaca)

Piano, piano,...ah, ah.

Diego comincia a togliersi giacca e pantaloni con movimenti rapidi.

                                 CARMEN

Oh, Dio mi gira tutto, sto per vomitare...

Diego infila la testa sotto la larga gonna dell’abito nuziale.

                                 CARMEN

No, no Diego, cosa fai? Guarda che per davvero vomito, ah, ah...

Trascorrono alcuni momenti di silenzio.

Carmen chiude gli occhi e sospira.

                                 CARMEN

Ho capito: volevi la tua ricompensa.

SCENA 74. STUDIO DI EDDIE. INTERNO. GIORNO.

Eddie è seduto ad un lato della scrivania, di fronte a lui sono seduti Carmen e Diego.

Carmen firma alcuni fogli e li passa a Diego.

Diego li prende in mano, da loro un’occhiata e li lascia ricadere sulla scrivania con un gesto sbrigativo.

                                 EDDIE

È un buon affare. Ci farà guadagnare tre milioni soltanto nei primi due anni.

                                 DIEGO

Io non ho dubbi sulla qualità dell’affare Eddie. Non è questo che mi disturba.

                               EDDIE

E cos’è allora?

                               DIEGO

Il fatto è che è trascorso un anno da quando io e Carmen ci siamo sposati e da quando ,tecnicamente, sarei dovuto diventare il boss, tecnicamente appunto, perché mi interpellate solo al momento di firmare le carte, e mai in quello di prendere le decisioni.

                               EDDIE

È ancora presto, verrà il momento in cui sarai coinvolto negli affari in maniera più incisiva.

                               DIEGO

È un anno che faccio il burattino e non credo che abbiate intenzione di far cambiare la situazione.

                               EDDIE

                       (rivolgendosi a Carmen)

Potresti aiutarmi a farlo ragionare?

                             CARMEN

Eddie, a voler vedere proprio le cose come stanno Diego non ha tutti i torti. Nelle intenzioni di mio padre c’era che chi fosse diventato mio marito avrebbe anche assunto la direzione dei suoi affari. Ora, capisco che ciò non potesse avvenire dall’oggi al domani, però...

                               EDDIE

Però nelle intenzioni di tuo padre, cara Carmen, di sicuro non c’era che il suo posto fosse preso da uno scrittore fallito saltato su dal nulla! E comunque, ficcatevi in testa fin da subito che io ho le mani legate. Ma cosa pretendete, che vada da loro e dica: “Hei, sapete che c’è? D’ora in avanti gli ordini saranno impartiti da un ragazzino di trentanni!”?

                                 DIEGO

Non sto dicendo che devo essere io ad impartire gli ordini, sto solo dicendo di volere una maggiore considerazione.

                                 EDDIE

Ed io ti ho detto che l’avrai! Devi solo essere paziente!

                                 DIEGO

(alzandosi dalla sedia e firmando sbrigativamente i fogli sul tavolo)

Eddie, qui le chiacchiere stanno a zero, organizzami al più presto un incontro con chi prende realmente le decisioni, altrimenti questa sarà la mia ultima firma.

SCENA 75. ABITACOLO AUTO. ESTERNO. POMERIGGIO.

Diego e Carmen sono nel sedile posteriore di un auto. Alla guida c’è Sam.

                                 CARMEN

Sei sicuro di quello che fai?

                                 DIEGO

Al cento per cento.

                                 CARMEN

Solo che non capisco che bisogno c’è di complicarsi l’esistenza. Perché non ti fai bastare quello che già hai?

                                 DIEGO

Se non basta per te, non vedo perché dovrebbe bastare a me.

                               CARMEN

Cosa vuoi dire?

                                 DIEGO

Credi che sia stupido? Che non mi accorga di quanto sei infelice?

Carmen lo guarda stupita qualche istante, poi volge la sua attenzione sulla strada fuori dal finestrino.

                              CARMEN

Sto solo dicendo che quello che hai iniziato potrebbe tramutarsi in un gioco molto pericoloso. Per entrambi.

                                 DIEGO

Piantala di farti paranoie. Sai benissimo che li serviamo vivi.

                               CARMEN

Si, ma fino a che punto? E per quanto tempo ancora? E se finissero col trovare qualcosa, che so, un’escamotage tale per cui potessero arrivare ai soldi senza dover passare per forza tutte le volte da noi, sai a quel punto quanto varrebbero le nostre vite? Zero. Meno di zero.

                                 DIEGO

Se fosse così semplice l’avrebbero già fatto.

                               CARMEN

D’accordo, ma se tiri troppo la corda rischi che ci mangino in un sol boccone per una pura questione di principio!

                               DIEGO

Non sono tipi da buttare milioni per questioni di principio. E poi parli proprio tu che quando si è trattato di doverti sposare sembravi volerli sfidare di continuo con i tuoi capricci!

                              CARMEN

Senza i miei capricci tu staresti ancora passando le tue serate in giro per i pub a ubriacarti e a piangerti addosso. E comunque sapevo fin dove potevo spingermi.

                               DIEGO

Tu dici? Io non credo. Io credo piuttosto che tu agisti nel modo in cui ritenevi giusto agire sbattendotene delle conseguenze. Mentre invece adesso ti agiti tanto...il passare del tempo ti sta peggiorando.

                             CARMEN

No, è che non mi va di correre dei pericoli per scelte che sono partite da te!

                             DIEGO

Beh, allora non avresti dovuto appoggiarmi quando eravamo da Eddie! Ma ti ripeto di stare tranquilla: andrà tutto bene.

SCENA 76. ANTICAMERA CASA DI NICK. INTERNO. SERA.

Diego si trova in un’anticamera spoglia di mobili fatta eccezione per un posa oggetti di legno dalla forma simile a quella di uno sgabello molto alto e per alcuni specchi alle pareti.

Nell’anticamera ci sono anche Andy e Fred.

                                 ANDY

Hai qualche arma con te?

                                 DIEGO

La pistola

                               ANDY

Lasciala qui.

Diego si slaccia la fondina che teneva allacciata sotto la giacca e la appoggia assieme alla pistola sul posaoggetti.

                                ANDY

                       (rivolgendosi a Fred)

                             Perquisiscilo.

Fred perquisisce Diego.

                                 FRED

Okay, è a posto.

Andy, con un cenno del capo, fa segno a Diego di seguirlo.

SCENA 77. CORRIDOIO CASA DI NICK. INTERNO. SERA.

Diego cammina dietro Andy che avanza a passo sostenuto in direzione di una porta chiusa in fondo al corridoio, davanti alla quale c’è Bob.

Quando i due sono a pochi passi dalla porta, Bob la apre. Andy si ferma e con un gesto della mano indica a Diego di andare avanti per primo.

Mentre Diego varca la soglia Bob fa il verso con la bocca di dargli un bacio. Entra anche Andy. Bob richiude la porta.

SCENA 78. SALONE CASA DI NICK. INTERNO. POMERIGGIO.

Nel salone ci sono Nick ed un altro uomo sulla quarantina (Steven) seduti su due poltrone. Andy va a sedersi su una poltrona.

Nessuno fa un qualche cenno a Diego di accomodarsi, nonostante vicino a lui ci sia una poltrona libera. Per alcuni istanti i tre uomini fissano Diego seri in volto.

                                   NICK

                   (dopo aver tirato un grosso sospiro)

Adesso ascolta, Dostevsckij dei miei stivali, a me non può fottermene di meno dei tuoi pruriti di grandezza, sei già abbastanza fortunato a ritrovarti a ventinove anni con più soldi di quanti il tuo cervellino atrofizzato ti avrebbe permesso di accumularne in dieci vite, quando io alla tua età facevo la fame e rischiavo la pelle, quindi striscia fuori di qui col sorriso sulle labbra e forse, e bada che ho detto forse, tra dieci anni ti permetterò di presenziare ad una riunione.

                                   DIEGO

Altrimenti?

Andy fa un sorrisetto.

                                   NICK

Altrimenti cosa?

Diego si lascia cadere con disinvoltura sulla poltrona vicino a sé.

                                 DIEGO

Se io non volessi strisciarmene a casa che cosa mi accadrebbe?

                                 NICK

Accadrebbe che potrei farti saltare una gamba. Dopodichè, se tra un mese non avrai ancora smesso di fare lo stronzo ti farò saltare l’altra, quindi un braccio e così via fino a che non sarai solo una testa di cazzo attaccata ad un busto. Ecco che cosa ti accadrebbe.

                                 DIEGO

                          (scoppiando a ridere)

Dio mio che buffone che sei...E tu saresti stato il luogotenente di Ross per tutti questi anni? Roba da matti.

                                 NICK

Pensi che scherzo?

                                 DIEGO

E fallo forza. Io sono qui, dai. Coraggio. Fammi saltare sta’ fottuta gamba.

                                 NICK

                           (a denti stretti)

Di a Fred o a Bob di entrare.

Andy si alza e si avvia verso la porta.

                                STEVEN

                       (rivolgendosi a Diego)

Adesso ti farai male per davvero.

Andy rientra. Insieme a lui c’è Bob.

                                 NICK

Bob, voglio che spari a questo bastardello insolente ad un ginocchio.

Bob estrae la pistola e resta immobile.

                               NICK

Hai sentito pezzo di idiota?! O aspetti che ti dica se il sinistro o il destro?

                               DIEGO

Su Bob non esitare o altrimenti è capace che il ciccione qui si incazzi.

                               NICK

                       (stringendo i pugni)

Sparagli a quel fottuto ginocchio!!

Diego si alza.

                               DIEGO

(indicando con l’indice Steven, ma continuando a fissare Nick negli occhi)

Spara a questo qui nelle palle.

                               BOB

Sì boss.

Bob spara.

L’uomo si accascia a terra con un grido lancinante.

                               DIEGO

La senti questa musica Nick? Significa che il direttore d’orchestra è cambiato.

                               NICK

Ma che diavolo succede?

                               DIEGO

Che succede? Eppure, proprio tu che sei americano dovresti conoscere il detto “il denaro canta e la merda tace”. E che sei tu, ormai? Solo un grosso cumolo di letame incollato alla sua poltrona, talmente tronfio di quel potere che l’ha ingrassato per anni da non riuscire neanche ad accorgersi quando questo non è più tra le sue dita.

                             NICK

                       (rivolto a Bob)

Tu schifoso mercenario...

Diego avanza fino a piazzarsi proprio davanti a Nick e ad Andy.

                             DIEGO

               (portandosi l’indice alle labbra)

Ssst. Conserva il fiato grassone, ti servirà più tardi per arrivare a vedere la fine di questa lunga notte.

                             NICK

Non otterrai nulla da me marmocchio.

                             DIEGO

Io invece credo di si, perché altrimenti ti farò saltare prima una gamba, poi l’altra e così via, fino a che non smetterai di fare lo stronzo o fino a che non sarai solo una grassa testa di cazzo attaccata ad un busto ancor più grasso. E adesso vogliate scusarmi un istante, ma al party manca ancora un ospite.

Diego estrae di tasca il cellulare, digita i primi numeri, poi si gira nervosamente verso Bob.

                             DIEGO

Me lo fai stare zitto, per cortesia?! Non si capisce un cazzo con tutto questo casino.

Bob spara alla testa dell’uomo che agonizzava a terra ferito.

Gli occhi azzurri dell’uomo restano spalancati e senza vita su Diego.

SCENA 79. SALOTTO CASA. INTERNO. SERA.

Un uomo anziano è seduto con una sedia a dondolo vicino alla radio. Ha una coperta sulle ginocchia, e ogni tanto da un piccola spinta con i piedi alla sedia, per farla dondolare lievemente.

Dalla radio esce una musica degli anni trenta.

Si sente una serratura che gira ed il suono di alcuni passi. Nella stanza entra una signora anziana e molto magra, tra le mani ha una grossa scatola con piccoli fori ai lati.

                              PEGGY SUE

Come stai vecchio?

                           SIGNORE ANZIANO

Come d’autunno, sugli alberi, le foglie.

Peggy Sue si dirige verso il tavolo e vi appoggia sopra la scatola.

                           PEGGY SUE

Che cosa dicono alla radio?

                       SIGNORE ANZIANO

Sempre le stesse cose. Di avere fiducia. Di credere in Dio. Che passerà.

                         PEGGY SUE

È il loro lavoro quello di cercare di tenere alto l’umore della gente, no?

                         SIGNORE ANZIANO

No, il loro lavoro è quello di mentire.

L’uomo si alza dalla sedia con un certo sforzo, una mano incollata ai fianchi, poi curvo cammina verso la radio e la spegne.

                         SIGNORE ANZIANO

Che hai lì con te Peggy Sue?

                          PEGGY SUE

Un regalo di Nancy.

                     SIGNORE ANZIANO

Che cos’è?

                         PEGGY SUE                      

Vieni a vedere.

L’uomo si avvicina al tavolo. La donna toglie il coperchio della scatola, dentro la quale c’è un maialino di un paio di mesi.

                         SIGNORE ANZIANO

Accidenti a te Peggy Sue, potevi aspettare qualche mese prima di fartelo regalare, adesso ci toccherà a noi occuparci a dargli da mangiare per farlo crescere.

                            PEGGY SUE

Ma i maiali mangiano qualsiasi cosa, e sono già d’accordo col cameriere di un ristorante per ricchi sulla seconda per mettermi da parte un po’ di scarti delle serate.

                         SIGNORE ANZIANO

Già, già...un maialino, mi fa pensare a quando ero giovane e l’estate andavo in campagna dai miei zii. Prima di ammazzarli gli appendevamo a testa in giù e quelli cominciavano a gridare come dei matti, che tempi erano quelli... con tutta una vita davanti...ma di un po’ Peggy Sue, com’è che Cindy ha voluto liberarsi di un maialino di questi tempi?

                             PEGGY SUE

Perché dice che le avrebbe fatto impressione ammazzarlo.

                           SIGNORE ANZIANO

E perché mai?

                              PEGGY SUE

Perché guarda i suoi occhi...

La donna prende tra le mani il maialino e lo solleva dalla scatola.

Il maialino ha lo stesso colore degli occhi di Steven.

                             PEGGY SUE

...sono azzurri.

SIGNORE ANZIANO

Mio Dio è vero! Davvero strano...mai vista una cosa del genere.

L’uomo resta qualche secondo a contemplare perplesso il maialino.

                           SIGNORE ANZIANO

Comunque, occhi azzurri o no, un porco resta sempre un porco, e a me il coraggio di scannarlo non mancherà di certo.

SCENA 80. SALONE CASA DI NICK. INTERNO. SERA. (La scena prosegue dalla 78)

DIEGO

                             Molto bene.

Diego compone un numero sul cellulare.

                               DIEGO

Si. Precisamente, si, ma affrettati se no la cena si fredda.

Diego si infila il cellulare in tasca.

                               DIEGO

                     (rivolto ad Andy e Nick)

Conoscete già Cliff? È un mio caro amico e tra qualche minuto sarà qui. Sapete, lui è molto più pratico di me in questione relative ai passaggi di consegna. Confido che incontrerà massima disponibilità da parte vostra nel ricevere tutte le informazioni di cui sentisse il bisogno.

SCENA 81. CAMERA DA LETTO DI CARMEN E DIEGO CASA DI ROSS. INTERNO. NOTTE.

La porta della camera di Carmen si spalanca.

Carmen si sveglia all’improvviso.

                                 CARMEN

Che succede?!

                                   DIEGO

Arraffa tutte le cose che puoi infilare in valigia in un paio di minuti e andiamocene!

                                 CARMEN

Ma che succede?!

                                   DIEGO

                           (saltando sul letto)

Ho preso il potere Carmen!

                                   CARMEN

Cosa?

                                   DIEGO

Ti spiegherò dopo, ma adesso, cara la mia regina, è tempo di cambiare reggia,perché questa potrebbe non essere più molto sicura.

                                 CARMEN

                 (dando un’occhiata all’orologio sul comodino)

Diego sono le quattro del mattino! Io non vado da nessuna parte! Tu sei fatto!

                                   DIEGO

                       (afferrandole i polsi)

E invece devi, raccogli l’indispensabile e andiamo! Il resto passerà a prenderlo Sam domani con calma.

Diego scende dal letto.

Carmen lo fissa impalata.

Diego batte le mani.

                                   DIEGO

Su Carmen, forza! Datti una mossa!

SCENA 82. ABITACOLO AUTO. ESTERNO. ALBA.

Diego e Carmen sono sul sedile posteriore. Alla guida c’è Sam.

Diego si prepara una striscia di coca su di uno specchietto portatile.

                               CARMEN

Ma da quando hai cominciato a tirare di coca?

  

                                 DIEGO

Tu bevi, no? Ed io tiro.

Diego sniffa la striscia.

                               CARMEN

Ma che diavolo stai dicendo? E poi io mica bevo, solo ogni tanto, per divertimento, come tutti no?

                               DIEGO

Mi prendi per il culo? Certo, non bevi tanto, ma quel poco tutti i giorni non te lo fai mancare, mi chiedo se bevevi così anche prima del matrimonio.

                               CARMEN

Si vuol sapere dove andiamo?

                                 DIEGO

A casa del mio nuovo socio, cara.

SCENA 83. INGRESSO CASA DI CLIFF. INTERNO. ALBA.

Una bodyguard apre la porta. Diego, Carmen e Sam entrano. Sam ha in mano un paio di valige.

Dall’altra parte del corridoio Cliff si affretta ad andare loro incontro.

                               CLIFF

Benvenuti!

Cliff e Diego si stringono in un abbraccio caloroso.

Scioltosi dall’abbraccio con Diego Cliff si rivolge a Carmen.

                               CLIFF

Dannazione Diego mi avevi detto che eri bella ma non pensavo fino a questo punto.

Carmen sorride appena e per un attimo.

Nel frattempo la bodyguard di Cliff prende le valige dalle mani di Sam.

                               CLIFF

Carmen, vero?

                               CARMEN

Esattamente.

Cliff le tende la mano

                              CLIFF

Cliff. Lieto di fare la tua conoscenza.

                               CARMEN

Cliff? Cliff Duran?

                               CLIFF

Si.

Cliff ritira la mano senza che Carmen gliel’abbia stretta.

                               CARMEN

Tu sei l’uomo che ha fatto uccidere mio padre.

Carmen si gira di scatto verso Diego.

                                 CARMEN

Ma allora Leo era davvero innocente. Eri tu! Sei sempre stato tu! Vigliacco traditore!

E gli si avventa contro cercando di graffiargli il viso.

Diego la trattiene per i polsi.

                                 DIEGO

Gesù Carmen datti una calmata! Non te ne era mai fregato un cazzo della morte di tuo padre!

                                 CARMEN

Bastardo! Bastardo traditore! Bastardooo!!!

E si stacca da lui correndo verso la porta.

                                 CLIFF

                           (rivolto a Sam)

Fermala!

Sam la blocca tenendola per la vita.

Carmen si dibatte furiosamente.

                                CARMEN

Noooo! Lasciami andare! Non ti piegare a questo Sam, non lo fare, ti prego, lasciami andare!

                                 DIEGO

Ho l’impressione che questo potrebbe diventare un grosso problema.

                               CLIFF

Ho già in mente una soluzione.

(Rivolgendosi ad uno dei suoi uomini, accorso per via del trambusto.

Prendi dei lacci e un bavaglio, va!

Cliff batte le mani e l’uomo si affretta via.

                               CARMEN

Vigliacchi! Vi ucciderò tutti, lo giuro! Con le mie mani e tu Diego sarai il primo, hai capito?! Mi hai sentito nullità?!?

Cliff appoggia una mano sulla spalla di Diego.

                               CLIFF

Non essere dispiaciuto, tra qualche minuto tornerà dolce e mansueta.

La bodyguard torna con delle corde ed un foulard bianco.

                               CLIFF

Mani e polsi. E imbavagliatela.

Sam e la bodyguard eseguono l’ordine, mentre Carmen si dibatte con tutte le sue forze.

                           CARMEN

Lasciatemi! Vi ammazzo capito!?! Lasciatemiiiii!!!!

Diego la guarda a bocca aperta.

                           DIEGO

Gesù Cristo Carmen, non ti avevo mai visto così furibonda.

                           CARMEN

Brutto vigliacco mi stanno legando!! Come puoi perm...

La bodyguard le mette il bavaglio.

                         DIEGO

                 (rivolgendosi a Cliff)

Posso sapere cosa ti frulla in testa?

                         CLIFF

Ora vedrai

SCENA 84. STANZA CASA DI CLIFF. INTERNO. MATTINO.

Entrano la body guard di Cliff, Sam con in braccio Carmen legata e imbavagliata, Cliff con in mano un piccolo beauty e Diego.

                         CLIFF

Mettetela sul letto e tenetela ferma.

Sam appoggia Carmen sul letto. Carmen comincia subito a dimenarsi. La body guard di Cliff aiuta Sam a tenerla ferma.

Cliff appoggia su una scrivania il beauty e lo apre; dentro c’è il necessario per un’iniezione.

Cliff porge un laccio emostatico a Diego.

                           CLIFF

Scoprile un braccio e legale attorno questo.

Diego prende il laccio e va verso il letto.

Carmen continua a mugugnare. La body guard e Sam la tengono ferma. Diego le solleva la manica sinistra del maglione e le annoda il laccio sopra il gomito.

Cliff si avvicina al letto tenendo in una mano una siringa con l’ago rivolto verso l’alto. Fa segno a Diego di scansarsi.

Diego si alza e si allontana di un passo.

Cliff avvicina l’ago al braccio scoperto, ma Carmen tenta di divincolarsi.

                           CLIFF

Fatela stare ferma dannazione! Così non posso!

                           SAM

Ci stiamo provando, cazzo!

Cliff le fa l’iniezione.

Dopo l’iniezione Carmen emette, attraverso il bavaglio, un mugolio di piacere e gli occhi le si gonfiano di lacrime.

                           CLIFF

Adesso potete anche slegarla.

Sam e la body guard le tolgono il laccio emostatico dal braccio e le slegano i polsi e le caviglie.

                           CLIFF

Anche il bavaglio

Non appena Diego le toglie il bavaglio la bocca di Carmen si schiude in un’espressione di godimento.

                           DIEGO

Cosa faremo quando si riprenderà?

                           CLIFF

Gliene daremo ancora

I quattro escono dalla stanza richiudendo la porta alle loro spalle.

Si sente il rumore di un chiavistello che gira.

                               CARMEN

                           (mormorando)

Ti ho perdonato papà.

Trascorre qualche secondo.

                             CARMEN

Dio esiste ed è un qualcosa di meraviglioso.

SCENA 85. STANZA CASA DI CLIFF. INTERNO. GIORNO.

Entra Diego con un vassoio ed una cartelletta sotto il braccio.

Carmen è seduta sul letto.

                             DIEGO

Come va piccola?

                             CARMEN

                 (parla piano e strascicato)

Incantevole..

                             DIEGO

             (posando vassoio e cartelletta sul letto)

Come?

                             CARMEN

Giornata...incantevole...

                             DIEGO

Veramente è un po’ nuvoloso.

                            CARMEN

La luce dietro le nubi...oggi è più forte... lo sento...

                           DIEGO

Ti ho portato il sushi.

Carmen guarda la finestra.

Diego si alza, e va verso la finestra. Controlla che non sia possibile aprirla dall’interno e si siede sul letto accanto a Carmen. Apre la cartelletta.

                             CARMEN

Non c’è acqua calda.

Diego tira fuori dalla cartelletta alcuni incartamenti.

DIEGO

Come dici? Non c’è acqua calda in bagno?

Si volta verso la porta del bagno.

                               DIEGO

Manderò al più presto qualcuno a darci un occhiata.

Diego, le passa dei fogli sopra la cartelletta ed una penna.

                             DIEGO

Tieni, firma qui...lo puoi fare?

                             CARMEN

Credo di si...

                             DIEGO

Sei sicura? Se no torno dopo che hai mangiato.

                             CARMEN

No, no, non andare..

Carmen firma.

                           CARMEN

Io ti ucciderò Diego.

                          DIEGO

Lo so.

                           CARMEN

Non lasciarmi sola...

                           DIEGO

Tornerò più tardi, quando avrai finito. Mangia altrimenti perderai tutte le forze.

Diego infila gli incartamenti dentro la cartelletta, si alza dal letto ed esce. Si ode il rumore della serratura che gira.

Carmen si porta con lentezza un paio di bocconi di sushi alla bocca usando le dita della mano destra.

Mentre mastica i due bocconi con le dita della mano sinistra si spettina una ciocca di capelli, per poi riaggiustarla lentamente.

                             CARMEN

Nooo...mi sono dimenticata di dirgli che voglio tornare a casa.

Si porta alla bocca altri due pezzi di sushi.

                             CARMEN

Perché è così difficile pensare?

SCENA 86. SALA DA BAGNO CASA DI CLIFF. INTERNO. SERA.

Cliff, Diana e Diego sono dentro alla vasca fumante per via del vapore. Lungo il bordo ci sono secchi di ghiaccio con bottiglie di champagne, bicchieri, specchietti con pietre e strisce di cocaina.

Diego e Diana sono abbracciati e si stanno baciando. Cliff ha in mano un bicchiere di champagne.

Entra Carmen, in costume da bagno. Lentamente si incammina verso la vasca. La sua espressione è totalmente assente. Dietro di lei c’è Sam.

                              CLIFF

Ehi, guardate un po’ chi c’è?

                               DIEGO

                 (smettendo di baciare Diana)

Ciao amore!

                             CARMEN

                   (sorridendo debolmente)

Ciao.

                              DIEGO

         (andando verso il bordo più vicino a Carmen)

Okay Sam, puoi andare.

Sam si volta ed esce.

                             DIEGO

Dai scendi, non preoccuparti, si tocca, non è profonda..

Diego prende Carmen per mano e l’aiuta a scendere nella vasca.

                             DIEGO

Allora, come si sta? È bello no?

                             CARMEN

È bellissimo.

Carmen estrae le mani dall’acqua e si osserva affascinata i palmi per qualche secondo.

                            CARMEN

Voglio tornare a casa...farò tutto quello che vorrete, ma fatemi tornare a casa...non voglio prendere più niente...

                             DIANA

Dai, non dire così, proprio adesso che abbiamo cominciato a conoscerci! Sai quanto divertimento ancora ci aspetta!

E le porge un bicchiere.

                             CARMEN

Cos’è?

                             DIANA

Crystal dolcezza, bevi!

Carmen beve.

                             CARMEN

Io l’ho già bevuto...tanti anni fa...

Le lacrime cominciano a scivolarle sulle guance.

Cliff le va vicino e comincia a cullarla piano tra le braccia.

                             CLIFF

No, tesoro, non piangere...i bei tempi vanno e vengono per tutti, pensa al presente..

Diego e Diana riprendono a baciarsi.

Cliff, tenendo con un braccio stretta a sé Carmen, allunga l’altro verso il bordo della piscina per posarvi il bicchiere, intinge il dito umido su una montagnetta di coca e se lo porta alla bocca.

Cliff toglie il bicchiere dalla mano di Carmen e lo appoggia a bordo vasca.

Carmen adesso ha Leo davanti a sè.

                               CARMEN

Perdonami! Ti prego perdonami!

                                 LEO

( cominciando a baciarla sul collo e parlando con la voce di Cliff)

Ssst angelo mio, non agitarti. Sei tu che dovrai perdonarmi.

SCENA 87. STANZA CASA DI CLIFF. INTERNO. POMERIGGIO.

Carmen è seduta sul letto. Fissa la finestra.

La porta si apre ed entra Sam con il beauty per l’iniezione.

Sam appoggia il beauty sulla scrivania e prepara la siringa.

Carmen continua a guardare verso la finestra. Sam le si siede accanto. Carmen si volta a guardarlo. Sam le fa l’iniezione. Carmen non oppone nessuna ricompensa.

                                 CARMEN

                             (mormorando)

Dio che emozione

                                   SAM

Ti piace eh?

Sam le infila una mano sotto il maglione.

Carmen sospira.

Sam cerca di baciarla, ma Carmen indietreggia lievemente la testa.

                                 CARMEN

Uccidimi

                                 SAM

Cosa?

                                 CARMEN

Uccidimi. Ti prego.

Sam la prende per le guance e la bacia. Carmen si lascia andare al bacio. Sam le scivola sopra.

                                   SAM

Dio, sei bellissima...sapessi quanto ti ho desiderato, ogni giorno Carmen...

Si sentono dei rumori di passi dal corridoio.

Sam si rialza di scatto, prende la siringa che aveva lasciato ad un lato del letto, e chiude il beauty sopra la scrivania.

                                    SAM

Tornerò questa notte.

                                   CARMEN

Uccidimi.

                                     SAM

A questa notte.

Sam esce.

SCENA 88. STANZA CASA DI CLIFF. INTERNO. NOTTE.

Sam sta facendo sesso con Carmen, immobile sotto di lui.

Sam si alza e comincia a vestirsi.

                                   CARMEN

Uccidimi

                                     SAM

                   (dandole uno schiaffo sulla coscia)

Perché vuoi morire? La vita è tanto dolce.

                                CARMEN

La vita è dolce...Non andare...non voglio restare sola.

                                   SAM

Tornerò domani a darti un’altra ripassatina d’accordo? Adesso dormi però.

Sam si avvia verso la porta.

                              CARMEN

Di uccidermi...avevi promesso...

                                 SAM

Non fidarti mai delle promesse di un viscido servo ammaestrato.

Sam esce.

Carmen si tira a sedere e torna a fissare immobile la finestra.

Dalla finestra parte una luce che investe gradualmente di un bianco accecante tutta la stanza.

SCENA 89. STANZA DI CLIFF. INTERNO. MATTINA.

Carmen è stesa sul letto a pancia in su. Gli occhi chiusi. Bianca in viso.

In piedi accanto a lei Diego ed un uomo con una valigia da dottore.

                               DOTTORE

Un infarto mentre dormiva. Non ha sofferto.

SCENA 90. STANZA BIANCA.

Carmen e Leo sono nel mezzo della stanza, in piedi ed abbracciati.

Carmen continua ad accarezzargli le guance commossa. Leo sorride. I due si baciano.

FINE

 

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