Sei Dentro! 

Sceneggiatura di

Benedetta Nicoletti

 

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pubblicata il 28/06/2019

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ESTERNO EDIFICIO ABBANDONATO GIORNO

Antonio pedala la sua bicicletta, dirigendosi verso l’esterno dell’edificio.

Legato nel portapacchi posteriore, c’è un grande scatolone.

Si parcheggia vicino a un palo della luce, lega la sua bicicletta, prende lo scatolone e va verso l’entrata dell’edificio, il tutto guardandosi intorno, curioso.

INTERNO EDIFICIO ABBANDONATO STANZA GIORNO

Armando è seduto dietro a una scrivania, Nero è affacciato alla finestra a guardare Antonio.

ARMANDO

E’ arrivato?

NERO

Si, sta salendo!

ARMANDO

Perfetto!

Armando si porta le mani sul viso, la sua espressione è malvagia.

INTERNO EDIFICIO ABBANDONATO GIORNO

Antonio entra all’interno dell’edificio, ha il suo scatolone tra le mani, nota l’espressione delle altre persone, è spaventato, si sente a disagio.

C’è un ragazzo poggiato sul muro, fuma una sigaretta, Antonio gli si avvicina.

ANTONIO

Mi scusi, sto cercando il Signor Armando

RAGAZZO

E tu chi saresti? (Guardandolo dall’alto al basso)

ANTONIO

Sono venuto per la consegna, qui dentro c’è qualcosa di suo! (Mostrandogli lo scatolone)

RAGAZZO (NERVOSO)

Vai al piano di sopra, in fondo al corridoio c’è una porta, ma bussa, non entrare con questa faccia da stronzo! CAPITO?

ANTONIO (SPAVENTATO)

Si! Certo! Grazie!

RAGAZZO

Bravo!

Antonio spaventato si dirige verso le scale, il ragazzo invece spegne la sigaretta per terra ed esce dall’edificio.

INTERNO EDIFICIO ABBANDONATO ESTERNO STANZA GIORNO

Antonio con lo scatolone tra le mani, bussa alla porta con fatica.

ARMANDO

AVANTI!

 

Antonio timidamente apre la porta e ci entra.

INTERNO EDIFICIO ABBANDONATO STANZA GIORNO

Antonio impaurito entra all’interno della stanza, con lo scatolone tra le mani, Nero è accanto a lui, Armando seduto dietro la scrivania.

ARMANDO

Vieni ragazzo! Non essere timido!

Antonio accenna un leggero timido sorriso.

ANTONIO

Devo consegnare questo al Signor Armando.

ARMANDO

Si, lo so! Sono io!

Nero gli strappa violentemente lo scatolone tra le mani, Antonio si spaventa.

ARMANDO

Tranquillo! Non ti spaventare! Come ti chiami?

Armando fa cenno con la testa a Nero, lui capisce e apre lo scatolone controllando all’interno.

ANTONIO (TIMIDAMENTE)

Mi chiamo Antonio!

L’attenzione di Armando è concentrata verso Nero, che sta tirando fuori dallo scatolone, delle buste di droga, Antonio si rende conto che non lo sta ascoltando.

ARMANDO

Antonio, che bel nome, proprio come quello di mio nipote! Hai fatto un bel lavoro.

Antonio gli sorride, Armando prende dal suo cassetto una banconota da 100 euro e la consegna ad Antonio, lui la prende subito.

ANTONIO

Grazie! (Sorridendo) Devo fare un regalo a mia sorella minore, che ultimamente non si sente molto bene!

L’espressioni di Armando e Nero, sono chiaramente indifferenti, Antonio le nota.

ANTONIO

Forse è meglio che ora vado! Arrivederci e grazie.

Antonio si dirige verso la porta.

ARMANDO

No! Aspetta, ancora non abbiamo finito!

Nero lo blocca per il braccio, Antonio si spaventa.

ARMANDO

Ti piacerebbe lavorare per noi?

ANTONIO

Qualche altra consegna?

ARMANDO

No, se ti andasse di passare al reparto vendite (Ridendo)

ANTONIO

Cioè?

ARMANDO

Smerciare quella roba? Potresti guadagnare bei soldini, per farti

(CONTINUA)

ARMANDO (SEGUE)

un bel viaggio, magari con la tua sorellina malata!

ANTONIO

No, grazie! Non ne ho bisogno, mi servivano solamente questi 100 euro e basta!

ARMANDO (NERVOSAMENTE)

Va bene, ora vai!

Armando fa cenno a Nero, Nero lo afferra per il braccio e lo spinge verso fuori la porta.

NERO

Hai sentito ragazzo? E’ ora di andare!

ESTERNO EDIFICIO ABBANDONATO GIORNO

Antonio spaventato, cammina verso la sua bicicletta, prende il portafoglio dalla tasca posteriore e ci infila la banconota da 100 euro.

Antonio nota l’espressione delle persone, non hanno delle belle facce.

Chiude il portafoglio, sale sulla bici e pedala per la strada, molto rapidamente, è spaventato.

ESTERNO NEGOZIO TELEFONI GIORNO

Antonio sta pedalando la sua bici, si parcheggia, scende ed entra all’interno del negozio.

INTERNO NEGOZIO TELEFONI GIORNO

Antonio entra all’interno del negozio, si guarda intorno, la commessa lo nota.

COMMESSA

Buongiorno!

ANTONIO

Salve!

Antonio, guarda i cellulari e nota i prezzi molto eccessivi, la commessa continua a osservarlo, c’è solamente lui lì all’interno.

La commessa gli si avvicina.

COMMESSA

Ti posso aiutare?

ANTONIO

Cercavo un telefono per mia sorella! Volevo farle un regalo, che ultimamente non si sente molto bene!

COMMESSA

Posso mostrarti il nuovo telefono in commercio uscito una settimana fa?

ANTONIO

Certo!

La commessa prende un telefono, Antonio nota il prezzo troppo eccessivo, la blocca subito.

COMMESSA

Questo--

ANTONIO

Cercavo qualcosa di più economico!

COMMESSA

Okay, quanto vorresti spenderci?

La commessa posa il telefono.

ANTONIO

Ho solamente 100 euro... C’è qualcosa che si aggiri attorno a quella cifra?

La commessa gli sorride, prova tenerezza nei suoi confronti.

COMMESSA

Ma certo! Vieni con me!

La commessa si dirige verso il cellulare, lo prende e glielo mostra.

COMMESSA

Questo viene 99 euro, ha tutte le funzionalità necessarie, quanti anni ha tua sorella?

ANTONIO

Ne ha otto! (Osservando il cellulare)

COMMESSA

Allora questo, le andrà benissimo!

ANTONIO

Okay, si! Grazie! Allora prendo questo!

Perfetto!

COMMESSA

La commessa si dirige verso la cassa, dietro Antonio la segue, guardandosi intorno, nel mentre.

COMMESSA

Cos’ha tua sorella?

ANTONIO

Purtroppo una brutta malattia, la costringe a rimanere a letto attaccata a una bombola d’ossigeno, puoi impacchettarlo?

COMMESSA

Ma certo!

La commessa impacchetta la scatola del telefono, il suo viso è triste.

COMMESSA

Comunque mi dispiace, le stai facendo proprio un bel gesto, sai?

ANTONIO (SORRIDENDO)

Si, vorrei renderla felice, ogni tanto!

COMMESSA (TRISTE)

Che tipo di malattia ha?

ANTONIO (PENSANDO)

Ora non ricordo come si chiama...

Antonio prende i soldi e li consegna alla commessa, lei lì prende, fa lo scontrino e gli da sia il regalo, il resto e lo scontrino.

COMMESSA

Ecco a te! (Sorridendo)

ANTONIO

Grazie!

COMMESSA

A te! Ci vediamo!

Antonio prende il tutto ed esce dal negozio.

ESTERNO NEGOZIO GIORNO

Antonio esce dal negozio, con la busta del telefono tra le mani, sale sulla bicicletta, incastrando il regalo sul manubrio, inizia a pedalare per strada.

INTERNO CASA SALONE GIORNO

Antonio entra dentro casa, con il regalo tra le mani. Maria (Sorella) è sdraiata sul divano, ha una bombola d’ossigeno attaccata al suo volto, seduta accanto a lei c’è una ragazza è la Babysitter.

Nella stanza ci sono dei palloncini di compleanno. Tutte e due le donne si voltano verso Antonio.

ANTONIO

Ciao!

Antonio cammina verso le donne.

MARIA (CONTENTA)

Antonio! Dove sei stato?

BABYSITTER

Ciao Antonio, tra un pochino, dovrebbe rientrare tua madre, tutto bene?

ANTONIO

Si, ero uscito per fare delle commissioni.

Antonio consegna il regalo alla sorella.

ANTONIO

Questo è un pensierino da parte mia! Tanti auguri di Buon Compleanno

Maria felicemente prende il regalo dalle mani di Antonio.

MARIA (FELICE)

Grazie! Posso scartarlo subito?

ANTONIO

Ma certo!

Maria scarta il regalo.

BABYSITTER

Chissà cosa sarà

Maria trova un telefono.

MARIA

Ma è bellissimo! Grazie!

Maria si sporge verso il fratello, per abbracciarlo.

BABYSITTER

Attenzione ai fili!

La babysitter sposta i fili della bombola d’ossigeno, per poter permettere l’affetto tra i fratelli.

MARIA

Grazie, è il regalo più bello della mia vita!

I fratelli finiscono l’abbraccio, Antonio le sorride.

ANTONIO

Sono contento che ti sia piaciuto!

MARIA

Ma si è stupendo!

Entra la madre con la spesa in mano, apre la porta e se la richiude alle spalle.

MADRE

Ciao piccoli! Come state? Sono tornata per festeggiare il compleanno di Maria, insieme a voi!

La madre posa la spesa sul tavolo.

MARIA

Guarda Antonio cosa mi ha regalato per il compleanno!

Maria da lontano, mostra il telefono alla madre, lei lo osserva curiosa.

La madre si avvicina ai ragazzi, li saluta con un bacio.

MADRE

Bellissimo! Ma come ha fatto tuo fratello a permettersi un oggetto simile?

Antonio abbassa lo sguardo, la madre lo osserva, l’espressione viene interrotto dalla babysitter, che si alza dalla sua sedia.

BABYSITTER

Io, andrei! Ci vediamo domani!

MADRE

Ma certo! A domani! Grazie mille!

La babysitter prende la borsa ed esce dalla casa, la madre osserva il figlio con le braccia incrociate, in attesa di una risposta, Maria nota il nervosismo.

MARIA

Cosa importa, l’importante è che mi ha resa felice, no?

MADRE

Aspetto delle spiegazioni!

ANTONIO

Ho fatto da dogsitter al cane della vicina, qualche commissione di questo genere, mi ha permesso di comprare quel telefono! Ho commesso qualcosa di sbagliato?

Il telefono della madre squilla.

MADRE

Il dogsitter?

ANTONIO

Si!

La madre prende il telefono, che si trova sul tavolo e risponde alla chiamata.

MADRE (TELEFONO)

Pronto?

Pausa. I bambini si sorridono tra di loro.

MADRE (TELEFONO)

Ma certo! Arrivo subito!

La madre chiude la telefonata.

MARIA

Che succede mamma?

MADRE

Devo tornare assolutamente a lavoro, per coprire un turno!

MARIA (TRISTE)

Ma oggi è il mio compleanno!

MADRE

Lo so amore! Ma il lavoro, è il lavoro! Domani continueremo a festeggiare!

La madre prende la borsa sul tavolo.

MADRE

Ci pensi tu a tua sorella?

ANTONIO

Si! Tranquilla!

La madre si avvicina ai figli e da un bacio ad ognuno.

MADRE

Cerco di tornare il prima possibile, fate i bravi!

La madre esce dalla porta, chiudendosela alle spalle, nel mentre.

A dopo!

MADRE

INTERNO EDIFICIO ABBANDONATO GIORNO

Armando, è seduto dietro la scrivania, in piedi accanto a lui c’è Nero.

Bussano la porta, i volti si dirigono verso l’entrata.

ARMANDO

Avanti!

Entra un uomo, con una 24ore.

CONTABILE

Abbiamo un grave problema!

ARMANDO

Che succede?

Il contabile si siede sulla sedia davanti Armando.

CONTABILE

Questa sera, nella sua piazza di spaccio, sono stati arrestati tutti i suoi ragazzi!

ARMANDO

Nessuno è riuscito a scappare?

CONTABILE

No, la polizia è riuscita a chiudere tutte le zone si uscita, facendoli rimanere in trappola.

Armando sbatte un pugno contro la scrivania. Il contabile si spaventa.

ARMANDO (NERVOSO)

Ma come cazzo è possibile!

CONTABILE

Mi dispiace... Ma si deve immediatamente rimpiazzare qualcuno, altrimenti la nostra azienda fallirebbe nel giro di una settimana, con l’estorsione non riusciamo a ricavare molto, c’è la crisi e le persone non riescono più a guadagnare nulla.

ARMANDO (NERVOSAMENTE) BUTTALO FUORI!

Armando rivolgendosi a Nero, il contabile si alza dalla sedia, Nero lo prende per il braccio e lo spinge verso l’uscita.

CONTABILE

Spero nel meglio capo!

NERO

Sta zitto!

Nero lo chiude fuori la stanza.

ARMANDO

Devi immediatamente uscire e cercare qualche ragazzo per la strada.

NERO

Ci proverò, ma la maggior parte dei ragazzi non se ne vedono più in giro, sono ai domiciliari!

Armando sbuffa nervosamente.

ARMANDO (NERVOSAMENTE)

Fatti dare l’indirizzo di quel ragazzino, che ci ha portato il carico, vai a casa sua e portamelo immediatamente qua! Altrimenti ti ci metto a te, nella piazza! Ti è chiaro?!

Nero rapidamente, prende la sua giacca e si dirige verso la porta.

NERO

Certo, capo! Nessun problema! Vado subito!

Nero esce dalla stanza, Armando nervosamente si porta le mani sul viso.

ESTERNO CASA NOTTE

Nero parcheggia la sua autovettura, sotto casa di Antonio.

INTERNO AUTO NOTTE

Nero controlla il suo telefono, l’indirizzo coincide con il navigatore, aspetta e guarda la situazione.

Accanto alla sua auto, c’è un barbone che dorme su dei cartoni, coprendosi con una coperta, Nero lo nota.

NERO

Che schifo!

Improvvisamente arriva una donna, cammina verso il portone, Nero la nota, la osserva.

La donna è la madre di Antonio, che nota il lucchetto della bicicletta non chiuso bene, si accovaccia per chiuderlo meglio.

Nero riconosce la bicicletta di Antonio, prende il telefono e scatta qualche foto alla donna.

La madre non appena ha finito, prende le chiavi all’interno della sua borsa e apre il portone, entra e si chiude la porta alle spalle.

Nero posa il telefono sul sedile passeggero, accende l’auto e parte.

INTERNO CASA SALONE NOTTE

La madre entra dentro casa, accende le luci.

MADRE (URLANDO) SONO A CASA!

Nessuno le risponde, posa la borsa sul tavolo, si spaventa, ci riprova.

RAGAZZI!

MADRE (URLANDO)

Nessuno risponde, rapidamente cammina per il salone, finchè non si accorge subito, che i figli dormono sul divano.

Maria tiene il telefono ben stretto tra le mani, la madre li osserva e sorride.

La madre si avvicina, leva il cellulare dalle mani di Maria e lo poggia sul tavolino, poi da un bacio per uno ai propri figli.

La madre spegnendo l’interruttore della luce, si dirige verso la sua camera.

INTERNO CASA GIORNO

Maria è sdraiata sul divano, con il telefono tra le mani, lo sta smanettando.

La madre prepara la colazione.

Arriva Antonio con lo zaino tra le spalle, si dirige verso la porta.

ANTONIO

Io vado a scuola, ci vediamo più tardi!

MADRE

Non mangi qualcosa?

ANTONIO

Mi prenderò un cornetto al bar!

MADRE

Hai qualche soldo?

ANTONIO

Si! Si! A dopo! Ciao!

Antonio esce di casa, nel mentre.

MADRE

A dopo!

MARIA

Ciao!

ESTERNO CASA GIORNO

Antonio esce dal portone, si dirige verso la sua bicicletta, con le chiavi apre la catena, parcheggiata vicino c’è l’auto di Nero.

INTERNO AUTO GIORNO

Nero osserva Antonio che smonta la catena della bicicletta, accende la sua auto.

ESTERNO CASA GIORNO

Antonio sale sulla bicicletta e inizia a pedalare verso la strada, parte anche l’auto di Nero, che lo insegue.

L’auto va alla stessa velocità di Antonio, lui si volta e guarda Nero.

Antonio spaventato inizia a pedalare più velocemente, ora anche la velocità dell’auto aumenta.

Antonio si gira nuovamente e continua a notare l’inseguimento, rischia di perdere l’equilibrio, ma non cade, continua a pedalare ancora più forte.

Antonio si accorge che alla sua destra c’è un vialetto, l’auto non ci può passare, così svolta rapidamente a destra.

L’auto di Nero inchioda bruscamente, ma poi riparte subito in sgommata.

STRADA GIORNO

Antonio pedala molto rapidamente, si gira e nota che l’auto di nero, si è fermata, ma è ripartita sgommando.

Antonio corre con la sua bicicletta, il vialetto è finito, inizia nuovamente la strada.

Antonio esce dal vialetto, gli inchioda davanti l’auto di Nero, davanti, Antonio frena anche lui bruscamente e casca a terra con la bicicletta.

La gente accanto si spaventa, Nero scende immediatamente dall’auto.

NERO

Ragazzo! Fai attenzione! Ci sono le macchine! Ti aiuto a rialzarti!

Nero aiuta a rialzare Antonio.

NERO

Ti accompagno subito in ospedale.

Antonio con aria di sfida guarda Nero.

ANTONIO

Non c’è bisogno, grazie!

NERO

Ma no! Insisto! Potresti esserti fatto molto male!

Lo sguardo di Nero è aggressivo rivolto verso Antonio.

NERO

Vieni! Ti apro lo sportello! La bicicletta te la ricomprerò nuova! Non ti preoccupare!

La gente osserva Nero con aria soddisfatta.

Nero apre lo sportello e fa salire Antonio, poi entra al posto di guida e parte con l’auto.

ESTERNO EDIFICIO ABBANDONATO GIORNO

L’auto di Nero si parcheggia, scendono tutti e due, Antonio continua ad avere lo zaino tra le spalle.

Andiamo!

NERO

Antonio zoppicando, segue Nero verso l’entrata dell’edificio.

INTERNO EDIFICIO STANZA GIORNO

Armando è seduto dietro la sua scrivania, improvvisamente entra Antonio spinto da Nero.

NERO

Il capo deve parlarti!

Armando nota l’atteggiamento aggressivo di Nero.

ARMANDO

Non trattarlo così! Dopotutto è un bambino! (Ridendo)

Antonio è seduto sulla sedia, con lo sguardo rivolto verso il basso.

ANTONIO

Cosa volete?

ARMANDO

Calmati ragazzo! Voglio offirti di lavorare con noi, sei molto bravo!

ANTONIO

Non m’interessa! Non ne ho bisogno!

ARMANDO

Tu non ne hai bisogno, ma noi si! Quindi farai ciò che ti chiederemo!

Armando fa un cenno con la mano a Nero. Nero gli strappa lo zaino dalle mani, lo apre, prende i libri e li lancia a terra, prende le buste della droga e le inizia a inserire all’interno dello zaino.

ANTONIO

Ero stato chiaro, facevo solo quella consegna e basta!

ARMANDO

Non hai capito, che qui! Non comandi tu! Ma io! Quindi farai ciò che ti verrà chiesto! Adesso smettila! Che mi stai infastidendo! Andrai in piazza a vendere quella roba, poi Nero ti spiegherà tutto!

ANTONIO

Se non lo facessi cosa mi succederebbe?

Nero prende il telefono e mostra la foto della madre ad Antonio, lui la guarda e si spaventa.

ANTONIO (NERVOSO)

Come fate ad avere la foto di mia madre?!

ARMANDO

Tranquillo, sono un grande Fan delle donne, se farai tutto quello che ti verrà ordinato non le succederà nulla!

Il respiro di Antonio diventa molto nervoso.

ARMANDO

E poi non hai detto di avere una sorellina malata? Potresti comprarle molti bei regali! Ora Nero, accompagnalo in piazza che già è tardi! (Guardando l’ora).

Nero prende per il braccio Antonio e lo spinge verso l’esterno della porta, nell’altra mano ha il suo zaino.

NERO (NERVOSO)

SBRIGATI!

PIAZZA GIORNO

Nero e Antonio camminano nella piazza, si dirigono verso la panchina.

Arrivati alla panchina, Nero lascia lo zaino ad Antonio.

NERO

Adesso rimani qui! Se arrivano le guardie scappa! E cerca di vendere quella roba il più possibile, se vai via, io e il capo ci arrabbieremo seriamente. Ti verremo a prendere a fine turno! Buon lavoro!

Nero si mette gli occhiali davanti agli occhi e va via. Antonio spaventato è seduto sulla panchina, con lo zaino tra le spalle, appena si accenna una lacrima nei suoi occhi.

ESTERNO CASA GIORNO

La madre e Maria passeggiano all’esterno della casa.

MADRE

Brava! Stiamo facendo progressi!

MARIA

Quando potrò tornare a scuola?

MADRE

Tornerai a scuola, quando il dottore ci dirà che potrai tornare.

In quel momento passa la vicina di casa, un anziana signora, con la spesa tra le mani.

MADRE

Buongiorno signora, come sta?

ANZIANA

Buongiorno ragazze! Io bene e voi? Sopratutto tu Maria?

MARIA

Io bene, a volte ho qualche giramento di testa, ma grazie all’ossigeno mi passa quasi subito!

L’anziana signora le sorride.

ANZIANA

Mi dispiace, sei molto giovane, queste cose dovrebbero subirle solamente le persone anziane! I bambini dovrebbero giocare e sorridere!

MADRE (SORRIDENDO)

Già, purtroppo a volte dobbiamo fermarci per riprenderci! Dov’è Argo?

ANZIANA (TRISTE)

Argo? Purtroppo l’ho fatto addormentare un mese fa... Poverino! Era molto malato, non mangiava più e piangeva sempre, ormai aveva 15 anni e sappiamo tutti quanto campano i cani.

La madre sbarra gli occhi, si rattrista.

MARIA (PENSIEROSA)

Un mese fa?

ANZIANA (TRISTE)

Si...! Ora vado a preparare il pranzo, mi ha fatto piacere rincontrarvi!

MADRE

Anche a noi!

Nel mentre l’auto di Nero si parcheggia dietro di loro.

INTERNO AUTO GIORNO

Nero osserva le donne, scatta qualche foto.

NERO

Ora c’è anche la sorellina!

Nero continua a scattare le foto, alle donne.

INTERNO EDIFICIO ABBANDONATO GIORNO

Armando e Nero contano i soldi, Antonio seduto li osserva.

ARMANDO

Bravo! Sei stato proprio bravo!

Armando prende una banconota da 100 e la consegna al ragazzo.

ARMANDO

Questa è per te!

Antonio non la prende, guarda fisso Armando.

ANTONIO

Non la voglio!

ARMANDO

Prendila! Mi offendo!

ANTONIO (NERVOSO)

NO!

Nero all’urlo di Antonio, tira fuori la pistola e la punta contro la tempia del ragazzo.

NERO

Devi accettarla!

Antonio spaventatissimo, prende la banconota.

NERO

Bravo! Ora ringrazia il capo!

ANTONIO (SPAVENTATO)

Grazie!

ARMANDO

Di niente ragazzo! Grazie a te! Nero, ora accompagnalo a casa, non vorrei che alla nostra piccola miniera potesse succedere qualcosa!

Nero prende per il braccio Antonio.

NERO

Andiamo!

ANTONIO

Posso almeno camminare da solo? Senza essere spinto?!

Nero lascia il braccio di Antonio.

ANTONIO

Grazie!

Antonio e Nero escono dalla stanza, Armando continua a contare i soldi.

INTERNO AUTO GIORNO

Nero e Antonio entrano in auto.

Nero posa la pistola all’interno del cruscotto, Antonio nota che all’interno ce n’è anche un’altra.

Nero chiude il cruscotto, accende l’auto e parte.

INTERNO CASA GIORNO

Maria è sdraiata sul divano a guardare la televisione, con la bombola dell’ossigeno attaccata al suo volto.

La madre è in piedi al telefono, squilla ma non risponde nessuno.

MADRE (NERVOSA)

Dove cazzo è?!

Si sente la segreteria telefonica, la madre chiude il telefono.

MADRE

Scendo un attimo sotto casa, tu non ti muovere!

MARIA

Okay!

La madre nervosamente esce di casa, sbattendo la porta.

ESTERNO CASA GIORNO

L’auto di Nero si parcheggia all’esterno, esce nervosamente la madre dal portone di casa, nota scendere Antonio dall’auto, lo osserva, scende anche Nero.

La madre si avvicina al figlio.

MADRE

Dove cazzo eri?

NERO

Buonasera signora, stamattina, suo figlio è caduto dalla bicicletta, l’ho accompagnato all’ospedale e sta molto bene!

MADRE (PREOCCUPATA)

Ti sei fatto male? Perché non mi hai fatta chiamare?!

ANTONIO

Sto bene! Non volevo farti preoccupare!

La madre abbraccia il figlio.

NERO

Suo figlio è una roccia! Sta bene, ha solo una piccola distorsione!

MADRE

La ringrazio!

NERO

Si figuri signora! Ora vado, che mia moglie mi sta aspettando a casa!

MADRE

Grazie ancora!

NERO

Di nulla! Buonasera!

Nero entra in auto e parte, la madre aiuta a camminare il figlio verso l’entrata del portone.

MADRE

La prossima volta, fammi chiamare! Non fare il supereroe!

ANTONIO

Va bene!

INTERNO CASA STANZA NOTTE

Antonio dorme nel suo letto, la porta si apre, entra la madre furtivamente.

Si dirige verso i pantaloni del figlio, prende il portafolgio lo apre e nota una banconota da 100 euro, in quel momento Antonio accende la luce dell’abat-jour.

ANTONIO

Cosa stai facendo?

MADRE

Questi?

La madre mostra i soldi al figlio.

ANTONIO

Ho lavorato!

MADRE (NERVOSA)

Il dogsitter al cane morto della vicina?!

ANTONIO

No! Ti faccio vedere!

Antonio prende il cellulare sul comodino e lo mostra alla madre.

ANTONIO

La vedi? Questa è un app per dogsitter, ti ho detto la vicina, perché non vuoi che ho rapporti con persone sconosciute!

La madre gli sorride.

ANTONIO

Volevo un pò di indipendenza e fare un regalo a Maria!

La madre da un bacio al figlio.

MADRE

Sei stupendo!

ANTONIO

Grazie! Ora vorrei dormire! Sono stanco!

Ma certo!

MADRE

La madre si alza dal letto e cammina verso la porta, Antonio spegne l’abat-jour.

MADRE

Buonanotte!

ANTONIO

Notte!

La madre chiude la porta, Antonio coprendosi, si gira sul lato opposto.

Negli occhi di Antonio ci sono delle lacrime.

ESTERNO CASA GIORNO

Antonio esce di casa, ha lo zaino tra le spalle, vede accostarsi accanto a lui l’auto di Antonio.

Antonio cammina rapidamente, senza salire, scende nervosamente Nero dall’auto, corre contro di lui, lo prende per le spalle.

NERO DEVI SALIRE!

Antonio ubbidisce e sale in auto, anche Nero sale nel posto di guida.

INTERNO AUTO GIORNO

Nero guida l’auto, Antonio guarda fuori dal finestrino.

NERO

Guarda chi ho visto ieri!

Nero mostra la foto della sorella dal telefono ad Antonio, lui si spaventa.

NERO

Questa è tua sorella? Non l’ho vista proprio in forma.

Il viso di Antonio esprime rabbia. Nero parcheggia l’auto all’esterno di un tabaccaio.

NERO

Vado a comprare le sigarette! Tu non ti muovere!

Nero scende dall’auto, Antonio lo osserva, prova ad aprire lo sportello, ma è chiuso! Bloccato.

Antonio è pensieroso, rapidamente apre il cruscotto e vede le pistole, ne prende una la infila all’interno dello zaino, poi ci ripensa, la riprende e se la mette dentro ai pantaloni.

Vede uscire Nero dal tabaccaio ed entra dentro l’auto. Nero accende l’auto e riparte.

INTERNO EDIFICIO ABBANDONATO GIORNO

Antonio e Nero camminano all’interno dell’edificio, Antonio nota che è vuoto, non c’è nessuno.

Arrivano davanti alla porta ed entrano nella stanza.

INTERNO EDIFICIO STANZA GIORNO

Nero riempie lo zaino di droga, Antonio respira nervosamente, Armando lo nota.

ARMANDO

Cos’hai? Come mai sei così nervoso?

ANTONIO (NERVOSO)

Perché mi state sfruttando!

Antonio rapidamente prende la pistola all’interno dei suoi pantaloni e spara contro di loro, ma c’è la sicura, quindi i colpi non partono.

Nero e Armando si mettono a ridere, Antonio adesso è molto spaventato.

Nero gli si avvicina e gli urta un cazzotto contro il suo volto, Antonio casca a terra ferito.

Nero prende la sua pistola la carica e la punta contro Antonio.

NERO (NERVOSO)

Non ti azzardare mai più a fare una cosa del genere! Mi hai fatto incazzare veramente tanto!

ARMANDO

Su, smettetela! Per fortuna nessuno si è fatto male, no? (Ridendo) Hai ancora molto da imparare ragazzo!

Tipo che le pistole, hanno la sicura!

Nero strappa dalle mani di Antonio la pistola, Antonio con uno scatto riesce a levargli la sua, preme il grilletto e il colpo parte verso la spalla di Nero, ferendolo. Nero casca a terra, portandosi una mano sulla spalla.

NERO FIGLIO DI PUTTANA!

Armando prende la sua pistola dal cassetto, ma non fa in tempo, che Antonio spara contro il suo volto, facendogli cadere la faccia sulla scrivania.

Nero è a terra ferito, con il braccio buono, prova a prendere la pistola a terra, ma Antonio gli sferra un calcio potente sulla mano, ferendolo nuovamente.

NERO

Ti uccido testa di cazzo!

Antonio spara contro Nero, ma sono finiti i colpi.

NERO

Coglione di un bambino! Sono finiti i colpi!

Antonio prende l’altra pistola a terra, leva la sicura, spara contro Nero uccidendolo definitivamente.

Antonio si rende conto della situazione, si guarda intorno, è terrorizzato, prende tutte e due le pistole, il suo zaino, lo svuota dalla droga e scappa dalla porta rapidamente.

INTERNO EDIFICIO ABBANDONATO GIORNO

Antonio corre con lo zaino tra le spalle verso l’uscita, all’interno non c’è nessuno.

STRADA GIORNO

Antonio cammina con lo zaino tra le spalle per strada, c’è un ponte con un fiume sotto, si ferma in un punto, si guarda intorno, passano auto e una giovane coppia mano nella mano.

Non appena la giovane coppia si allontana, prende le due pistole e le lancia di sotto, quest’ultime cadono all’interno del fiume.

Antonio chiude lo zaino, ha le lacrime agli occhi. Cammina nervosamente verso una direzione, andando via.

FINE

 

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