Presentazione Sceneggiatura: La mia intenzione, nello scrivere questa storia, è stata di analizzare la portata che il rapporto cliente/venditore ha acquistato nella nostra civiltà. Portata che ormai travalica le consuete relazioni commerciali, fino ad essere assunta come modello vincente anche per altri tipi d’interazioni umane. Dalla pubblicità alla politica, fino alla religione, l’unica cosa che conta è colpire emotivamente la gente, senza preoccuparsi di distinguere il vero dal falso. E qual è l’arma più potente, più a buon mercato e in dotazione a tutti? IL SORRISO! Quello che non deve mai mancare sul volto di un dipendente di un fast food! Anche se è stanco morto, anche se si sente sfruttato. Il fine ultimo è massimizzare la produzione e tutto deve servire allo scopo, pure i coinvolgimenti emozionali dei lavoratori. Nonostante questa premessa non ho voluto presentare un’immagine superficialmente negativa del fast food. Anzi ho scelto la luce e la scenografia in modo da ricreare l’atmosfera d’apparente “accoglienza” che si respira all’interno. Questo al fine di rendere ancora più evidente il distacco con il finale, cupo ed inquietante, in cui il manager svela al supervisore la cinica messa in scena che ha usato per arginare gli effetti del black-out.
Da questa sceneggiatura è stato tratto un cortometraggio vincitore di diversi premi in vari festival italiani.

 

 da Sceneggiatori.com

 

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