LOGLINE: Una profonda ossessione per i denti porta una ragazza a compromettere le sue relazioni, cadendo in una spirale di psicosi in lotta con sé stessa.

SINOSSI: Emma, una ragazza di vent’anni, ha vissuto tutta la vita nascondendo agli altri e a sé stessa una sua strana ossessione per una specifica parte del corpo: i denti. Questo peculiare feticismo, manifestazione di un grave disturbo di personalità, ha costretto Emma a tenere fino a quel momento ogni partner a distanza, per paura di mostrare la vera sé stessa e venire rifiutata. Un giorno Emma decide di cambiare atteggiamento, e accetta un appuntamento al buio organizzato dalla sua migliore amica, Caterina. Così Emma incontra Marco, e il loro primo appuntamento va a gonfie vele. Nonostante questo incontro positivo, Emma ha comunque paura che i suoi desideri più profondi e la sua ossessione possano spaventare Marco e rovinare tutto. Queste paure vengono confermate e amplificate dall’incontro di Emma con sua madre, una figura ingombrante e invasiva nella vita della ragazza. Il dialogo con sua madre riapre una ferita mai sanata, e quelle poche sicurezze che Emma aveva accumulato grazie all’influenza positiva di Caterina e Marco spariscono. Emma regredisce ad uno stato di isolamento e fobia del prossimo, fino a raggiungere picchi di completo distacco dalla realtà. Emma comincia ad essere perseguitata dal suo riflesso allo specchio, ovvero la manifestazione della sua parte più nascosta. Convinta di non avere altra scelta, Emma ritorna alle sue vecchie abitudini, e decide di andare a letto con Marco per poi non sentirlo mai più. Emma si chiude nella sua solitudine e la sua apatia. Il cambio di umore della ragazza non passa inosservato a Caterina, la quale mette con le spalle al muro l’amica e la costringe a spiegare le sue motivazioni. Emma non scende nei dettagli della sua ossessione, ma parla di paura dell’intimità e del rifiuto. Caterina convince Emma ad aprirsi del tutto con Marco, sicura che il ragazzo potrà capirla e accettarla. Emma allora torna da Marco, decisa a rivelare la vera sé stessa. I due vanno a letto, ma stavolta Emma non si trattiene, e prova con forza a soddisfare la sua peculiare voglia.

La ragazza prova ad infilare veementemente le mani in bocca a Marco, il quale però si rifiuta, stupito dalla foga con la quale la ragazza cerca di toccargli e accarezzargli i denti. Marco la caccia in malo modo, ed Emma si ritrova più vulnerabile che mai. La ragazza si rifugia allora in Caterina, ormai unica ancora di salvezza. Emma si convince che l’unica persona con la quale può davvero aprirsi è la sua amica, e che nessun altro tranne Caterina potrà mai accettarla. Dopo aver visto un film, Emma e Caterina si baciano. Le cose sembrano andare per il verso giusto, finché Emma non prova ancora una volta a soddisfare il proprio feticismo. La ragazza infila con forza le dita in bocca anche a Caterina, la quale però rimane scioccata e bruscamente ferma e allontana l’amica. Il rifiuto di Caterina, idealizzata come ultima possibilità di salvezza, è la goccia che fa traboccare il vaso. Emma, totalmente nel panico, comincia a urlare contro l’amica, la quale prova a calmarla senza successo. La ragazza cade in uno stato di totale dissociazione, nel quale la realtà è soltanto un ricordo. Nel climax finale, dallo specchio compare la figura della madre, la quale ricorda ad Emma che nessuno potrà mai amarla, e che ormai è completamente sola. Ormai sfinita e vinta, la ragazza sviene. Ma c’è un lieto fine: questi episodi così violenti convincono Emma ad andare in terapia. Dopo un anno di analisi, la psiche della ragazza migliora, al punto da riuscire controllare meglio la sua ossessione per i denti e metterla a frutto, iscrivendosi alla facoltà di odontoiatria.

DIRECTOR’S STATEMENT

"Porcellana" nasce dal desiderio di raccontare in maniera allegorica il mondo interiore di una persona che soffre di disturbi psicologici. I disturbi mentali sono entrati sempre più a far parte dell’immaginario collettivo, specialmente dopo la pandemia e il lockdown del 2020. Eppure, al giorno d’oggi, sono ancora poche le opere cinematografiche che fanno del disturbo psicologico il centro della propria narrazione. Titoli come Il Cigno NeroJokerEuphoria, raccontano personaggi con gravi disturbi mentali in maniera brillante. E la quantità di critiche positive e di premi cinematografici vinti (oltre 100 in totale) sottolineano come il tema sia sempre attuale, interessante e di fondamentale importanza. Purtroppo, però, titoli capaci di descrivere i disturbi psicologici in maniera veramente esaustiva ma non didascalica sono ancora la minoranza del palinsesto cinematografico internazionale. La maggior parte delle opere si limita a raccontare temi così importanti e delicati in maniera che spesso appare superficiale. Porcellana si prefigge l’obiettivo di mostrare i pensieri e le azioni di una persona affetta da disturbi mentali in maniera profonda ma innovativa, utilizzando metafore, immagini, dialoghi e colori.

Porcellana descrive la vita e i pensieri di una ragazza affetta dal disturbo di personalità borderline, con tendenze a scivolare nel pensiero psicotico (allucinazioni, deliri, paranoie, ecc.) dopo esposizione a specifici trigger. All’interno del quadro di personalità della protagonista, ci sono anche delle analogie in senso psicologico con la bulimia, un disturbo del comportamento alimentare. Quest’ultimo in Porcellana viene affrontato in maniera totalmente allegorica.

L’intento di questo progetto è mostrare dei vissuti che raramente vengono compresi e con i quali è difficile empatizzare dall’esterno, raccontare le difficoltà e i loop infiniti in cui persone affette da disturbi mentali possono ricadere senza l’aiuto di supporti adeguati. La speranza è quella di contribuire a diffondere un messaggio di maggior comprensione evitando la stigmatizzazione, in modo che si possano affrontare tematiche del genere senza pregiudizi e con maggior cognizione. Tutto questo attraverso una narrazione mai didascalica, senza mai nominare esplicitamente gli argomenti sopra citati, utilizzando esclusivamente il linguaggio cinematografico, che si prefigge il compito di accompagnare lo spettatore in questi mondi sconosciuti attraverso immagini, luci, dialoghi di vita vissuta.

Link: https://www.produzionidalbasso.com/project/porcellana-cortometraggio-1/