intelligenza artificiale scrive sceneggiature cortometraggi filmLo spettro dell’intelligenza artificiale aleggia sulla creatività della scrittura. Dopo gli articoli scritti da ChatGPT, adesso è il turno delle sceneggiature di film e serie televisive. Ma i diretti interessati, invece di gettare le armi, cercano di trarre dei vantaggi dalla «minaccia». Come riportato da Variety, infatti, negli Stati Uniti la Writers Guild of America (WGA), il sindacato degli sceneggiatori, si è dimostrato aperto nei confronti della IA nella stesura dei copioni. Ma ad una sola e irrevocabile condizione: non deve influire sui crediti, e di conseguenza sui compensi, degli stessi autori.
Al contrario delle aspettative, il sindacato non ha così proposto un divieto assoluto dell’IA, bensì un suo uso regolamentato. Esempi? L’utilizzo di ChatGPT per facilitare il processo di scrittura oppure l’intervento dello stesso autore su una sceneggiatura generata dal software, consegnata da un dirigente di un determinato studio al fine di una limatura. In entrambi i casi, lo sceneggiatore risulterebbe come il primo autore del progetto.

star wars intelligenza artificiale sceneggiature film cortometraggiLa proposta, che è stata discussa lo scorso lunedì, in occasione della prima sessione di negoziazione con l’Alliance of Motion Picture and Television Producers (AMTPT), prevede che il materiale generato dall’IA non venga considerato «letterario» o «di partenza». Si tratta di termini fondamentali sul piano contrattuale al fine dell’assegnazione a uno sceneggiatore dei crediti per la scrittura di un film o una serie televisiva, a loro volta determinanti per la retribuzione. Nel dettaglio, si punta al mantenimento sia del cosiddetto «written by», che garantisce all’autore il 100% dei diritti sulla sceneggiatura, sia di «screenplay by», che gliene assegna solamente tre quarti.

Dunque, l’obiettivo è quello di beneficiare delle nuove tecnologie. Adesso la parola all’interlocutore, ovvero l’associazione dei produttori. Il dialogo sarà decisivo nelle prossime settimane, all’alba della scadenza del contratto che lega la WGA a produttori e studios, prevista per il 1 maggio. Se non si troverà un accordo, anche su altri «punti caldi», il rischio concreto è quello di uno sciopero degli sceneggiatori. Devastante per l’industria cinematografica e televisiva, soprattutto se si prorogasse per mesi.

Articolo di GIOVANNI BERRUTI per lastampa.it