PRESENTAZIONE
Dialettica dellimmaginario Cortometraggio ILCORTO cropDialettica dell'immaginario“ è un cortometraggio di genere sperimentale di 15 min. La storia è ambientata nell'autunno del 2005 e narra le vicende di Yla e sua figlia Andrea. Yla è una donna schiva, non ha amici, conoscenti, cresce la piccola spostandosi di città in città. I due giungono nei teatri piu celebri della Russia passando da cime innevate a lunghe pianure, tra ridicoli motel e binari infiniti ma non sono soli, a seguirli nel viaggio c'è il violino di Yla: causa portante di ogni spostamento.
Andrea una mattina di fretta mentre si appresta con la madre a raggiungere l’ennesima stazione, perde un suono custodito a lungo nel suo zainetto rosso. I due carichi di borse, ripercorrono lo stesso percorso a ritroso con la speranza di ritrovare ciò che e stato perduto.
L'intera storia è narrata secondo lo sguardo curioso e attento di una bambina, in certi momenti occupando il golfo mistico invisibile di brevi pensieri intimi scritti della piccola e il campo visivo da disegni dello stesso. Il nucleo composto dalla donna e da sua figlia respinge lo spettatore facendolo diventare parte del panorama che viene toccato, salutato, così in loop senza mai dire veramente di loro stesse a chi guarda.
Ogni giorno tutti alle prese con la perdita di un oggetto, di un corpo, di un'occasione, e se si perdesse un suono tenuto stretto nella memoria da sempre ? La visione invita il pubblico a riflettere sulla realtà ormai sistematicamente influenzata dalla velocità difatti è la lentezza del film a denunciare quello a cui ha portato la stessa velocità: smarrire e smarrirsi.
Il campo visivo attinge al dinamismo di Zazie dans le metro di Louis Malle mantenendo la fermezza dei movimenti come in Dov'è la casa del mio amico di Kiarostami, proponendo composizioni strategiche simil a quelle poste da Michelangelo Antonioni, il tutto ricoperto da uno strato eccessivo di colori pallidi in onore di Deserto Rosso. 

Mi presento. Mi chiamo Michela Carrano e ho 21 anni. Attualmente vivo a Bologna dove studio linguaggi del cinema e dell'audiovisivo all'Accademia di Belle Arti. La località dove però faccio abitualmente ritorno è Maiori, in provincia di Salerno, un paesino che affaccia sul mare: è qui tuttavia che mi sono appassionata alla fotografia prima e alla realizzazione di cortometraggi poi. L'unione delle onde con il cielo mi è sempre sembrata un'immagine impossibile da riprodurre, seppur le prove effettuate da piccola fossero con dispositivi di bassa qualità. Nei miei lavori prediligo la figura umana, mi piace catturarne i volti e talvolta le linee pur considerando che le persone molte volte sono fin troppo poco facili da governare. Quello che più mi intriga sono le azioni invisibili che un qualcuno da ritrarre compie nell'esatto momento in cui l'occhio della macchina non guarda, è mia preoccupazione poter riuscire a fissare esattamente quei momenti che ahimè il più delle volte scappano inevitabilmente.