♥ Tutto sulla Tecnica • Fotografia
La fotografia in "L'attimo fuggente" (Dead Poets Society), diretto da Peter Weir e fotografato da John Seale, è essenziale per creare l'atmosfera e il tono del film. La scelta delle tecniche visive aiuta a immergere lo spettatore nel mondo interno ed esterno dei personaggi. Ecco alcuni aspetti determinanti e caratteristici della fotografia del film
L'ora d'oro e l'ora blu sono momenti della giornata particolarmente apprezzati dai fotografi e videografi per la qualità unica della luce che offrono, creando atmosfere e tonalità difficili da replicare artificialmente. Questi periodi sono ideali per aggiungere profondità emotiva e visiva alle tue immagini.
Leggi tutto: Quali sono i momenti della giornata per sfruttare l'ora d'oro o l'ora blu.
Le luci e le ombre nella loro semplicità possono esaltare la bellezza e la naturale spontaneità delle immagini di un film. Solo un esperto direttore della fotografia può sapientemente combinare colori pastello in un gioco di chiroscuri resi così autentici e reali da apparire facile da presentare.
Leggi tutto: Lo studio di un Fotogramma tratto dal film: "La ragazza con l'orecchino di perla"
Diventare un ottimo Direttore della Fotografia (DoP) significa avere una profonda comprensione di come la luce influisce sullo storytelling visivo. La gestione della luce in scene cinematografiche diverse richiede una conoscenza tecnica eccellente, oltre a una sensibilità artistica per creare atmosfere, enfatizzare emozioni e guidare l'attenzione dello spettatore. Ecco vari spunti ed idee per affinare le tue abilità nella gestione della luce nel cinema.
Leggi tutto: Direttore della Fotografia: come imparare a gestire la Luce nelle diverse scene
Per smettere di essere principiante nella fotografia e avviarsi verso il percorso per diventare un fotografo professionista, è essenziale dedicarsi sia all'apprendimento teorico sia alla pratica sul campo. Ecco 20 punti da seguire per sviluppare le tue competenze fotografiche
Leggi tutto: Come smettere di essere principiante nella Fotografia
Il controllo dell'esposizione è fondamentale nella fotografia e nella cinematografia per determinare quanta luce raggiunge il sensore della fotocamera, influenzando così la luminosità e l'aspetto generale dell'immagine. Tre elementi chiave interagiscono per controllare l'esposizione: l'apertura del diaframma, la velocità dell'otturatore e la sensibilità ISO.
Il bilanciamento del bianco è un aspetto fondamentale nella ripresa cinematografica, poiché influenza direttamente l'atmosfera, il tono e l'autenticità visiva di un film. Ecco un approfondimento sulle particolarità e sull'importanza del bilanciamento del bianco
Leggi tutto: L'importanza del Bilanciamento del bianco in una ripresa cinematografica
Lo spettro dei colori gioca un ruolo cruciale nelle riprese cinematografiche, influenzando non solo l'aspetto visivo ma anche il tono emotivo e la narrazione di un film. Ecco alcune cose importanti da conoscere sull'uso dei colori nelle riprese cinematografiche:
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Teoria dei Colori: Conoscere la teoria dei colori è fondamentale. Questo include la comprensione del cerchio cromatico, la relazione tra colori primari, secondari e terziari, e il concetto di colori complementari, che quando usati insieme, possono creare contrasto visivo e attirare l'attenzione dello spettatore.
La ripresa in soggettiva è una tecnica cinematografica utilizzata per mostrare il punto di vista di un personaggio. Questo tipo di ripresa è efficace per una serie di motivi:
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Empatia con il Personaggio: Permette allo spettatore di vedere le cose dalla prospettiva del personaggio, creando un'esperienza più coinvolgente e personale.
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Narrazione Intima: È particolarmente utile in scene dove l'esperienza interna o le reazioni emotive del personaggio sono importanti.
Leggi tutto: Fare una ripresa in Soggettiva: perchè si fa e come si fa. Con esempi
Usa le tue abilità per creare un'immagine più morbida per schermi grandi e piccoli. Nel mondo del cinema e della produzione televisiva, l'illuminazione costituisce un potente strumento per trasmettere emozioni, creare stati d'animo e migliorare la narrazione visiva. Tra le varie tecniche di illuminazione, la "luce soffusa" si distingue come un approccio versatile e fondamentale che è stato utilizzato per creare immagini accattivanti. In questo articolo approfondiamo il concetto di illuminazione soffusa, le sue caratteristiche, le applicazioni e il modo in cui contribuisce all'arte della cinematografia.
Leggi tutto: Caratteristiche dell'illuminazione soffusa nel cinema
Uno stabilizzatore, come ad esempio un gimbal per fotocamere o videocamere, è un dispositivo progettato per ridurre l'effetto delle vibrazioni e dei movimenti indesiderati durante le riprese, consentendo di ottenere video fluidi e stabili. Serve a mantenere la telecamera o la fotocamera in posizione costante, riducendo le scosse e le oscillazioni durante il movimento.
Leggi tutto: A che serve uno stabilizzatore e come utilizzarlo al meglio
Un crane, noto anche come "jib arm" o "crane arm", è un dispositivo utilizzato nell'industria cinematografica per ottenere riprese da angolazioni elevate, piani in movimento fluidi e dinamici, e per aggiungere un senso di spazialità e prospettiva alle riprese. Serve per estendere la portata della telecamera e creare inquadrature uniche e artistiche.
Leggi tutto: A che serve un crane, quali tecniche utilizzare per usarlo al meglio
Per ottenere un'illuminazione tridimensionale di una persona in un contesto cinematografico o fotografico, ci sono diversi fattori da considerare che possono influenzare la percezione della tridimensionalità e della profondità delle caratteristiche facciali. Ecco alcuni segreti per ottenere un'illuminazione tridimensionale efficace
Leggi tutto: I segreti per una illuminazione tridimensionale di una persona
La gamma dinamica è una misura della differenza tra i livelli di luminosità più scuri e più luminosi in un'immagine, che può essere una fotografia, un'immagine digitale o una scena video. In altre parole, rappresenta la gamma di toni che un dispositivo o un sistema può registrare o riprodurre, dalla parte più scura (nera) alla parte più luminosa (bianca).
La luce è uno strumento potentissimo nel cinema. Può creare atmosfera, sottolineare emozioni, e orientare l'attenzione dello spettatore.
Leggi tutto: Come giocare con la luce, girando un cortometraggio
La luce è uno strumento essenziale nel cinema che può essere utilizzato per dare tridimensionalità alle riprese cinematografiche.
Leggi tutto: Dare tridimensionalità con la luce alle riprese cinematografiche
La tecnica del time-lapse è una tecnica cinematografica che coinvolge la registrazione di immagini a intervalli temporali regolari e quindi la riproduzione di queste immagini a una velocità più veloce rispetto a quella in cui sono state registrate. Questo crea l'effetto di comprimere il tempo, mostrando eventi che si verificano lentamente nel corso di un lungo periodo di tempo in pochi secondi o minuti.
Leggi tutto: Tecnica del Time Lapse, cosa è e come utilizzarla
L'uso di ottiche fisse (obiettivi primari) rispetto a obiettivi zoom ha alcune vantaggi nel mondo della cinematografia. Ecco alcune ragioni per cui molti cineasti preferiscono le ottiche fisse:
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Qualità dell'immagine: Le ottiche fisse tendono ad offrire una qualità dell'immagine superiore rispetto agli obiettivi zoom. Questo è particolarmente evidente nelle ottiche di alta qualità, che spesso hanno aperture più ampie e una nitidezza migliore.
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Ampie aperture: Le ottiche fisse spesso hanno aperture più ampie rispetto agli obiettivi zoom, il che consente una maggiore capacità di controllo sulla profondità di campo (sfocatura dello sfondo) e una migliore performance in condizioni di scarsa illuminazione.
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Creatività visiva: Gli obiettivi fissi possono spingere i cineasti a essere più creativi, poiché devono muoversi fisicamente per ottenere l'inquadratura desiderata. Questo può portare a composizioni più interessanti e dinamiche.
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Leggerezza e compattezza: Le ottiche fisse sono generalmente più leggere e compatte rispetto agli obiettivi zoom, rendendo più agevole il trasporto e la gestione dell'attrezzatura.
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Affidabilità: Gli obiettivi fissi sono spesso più robusti e resistenti rispetto agli obiettivi zoom, che possono avere parti mobili più complesse soggette all'usura.
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Meno distorsioni: Le ottiche fisse tendono ad avere meno distorsioni geometriche, come la distorsione a barilotto o a cuscinetto, rispetto agli obiettivi zoom.
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Apprendimento della tecnica: L'uso di ottiche fisse può aiutare i cineasti a sviluppare una migliore comprensione della tecnica cinematografica, poiché richiede una maggiore pianificazione e precisione nell'uso della telecamera.
Tuttavia, ci sono situazioni in cui gli obiettivi zoom possono essere molto pratici, ad esempio quando si devono catturare rapidamente diverse inquadrature diverse senza cambiare fisicamente l'obiettivo. Gli obiettivi zoom possono anche essere utili in situazioni in cui è difficile spostarsi fisicamente, come in riprese aeree o in spazi ristretti.
In definitiva, la scelta tra ottiche fisse e obiettivi zoom dipende dalle esigenze specifiche del progetto cinematografico e dalla visione creativa del regista o del direttore della fotografia. In molte produzioni, si utilizzano sia ottiche fisse che zoom per sfruttare al meglio le loro rispettive caratteristiche.
Le ore migliori della giornata per girare un cortometraggio dipendono dal tipo di atmosfera e l'effetto che vuoi ottenere nella tua scena. Le diverse fasi della giornata offrono diverse opportunità creative grazie alla luce naturale e alle condizioni atmosferiche.
Leggi tutto: Le ore migliori della giornata per girare un cortometraggio
Creare un'atmosfera cinematografica coinvolgente ed emozionante è una sfida cruciale per i registi e i creatori di film. L'obiettivo principale è coinvolgere il pubblico e fargli sentire, provare profondamente le emozioni e le esperienze dei personaggi sullo schermo. Ecco alcune strategie con cui puoi influenzare lo stato emotivo del pubblico attraverso l'atmosfera cinematografica:
Leggi tutto: Atmosfera cinematografica: come influenzare lo stato emotivo del pubblico
L'uso delle diverse focali dell'obiettivo nel girare un cortometraggio può influenzare notevolmente l'aspetto visivo e la narrativa della tua opera. Le diverse lunghezze focali (grandangolo, normale, teleobiettivo) hanno effetti diversi sul campo visivo, sulla profondità di campo e sull'atteggiamento emotivo delle scene. Ecco come puoi utilizzare le varie focali in modo efficace:
Leggi tutto: Come usare le varie focali dell'obiettivo girando un cortometraggio
L'Oscar al Miglior Direttore della Fotografia è un prestigioso premio cinematografico assegnato annualmente dall'Academy of Motion Picture Arts and Sciences (AMPAS) al direttore della fotografia che ha realizzato le migliori inquadrature, l'illuminazione e l'aspetto visivo di un film. Questo premio riconosce l'abilità di creare immagini visivamente straordinarie e significative per l'arte cinematografica.
Leggi tutto: Premio Oscar al miglior direttore della fotografia di lungometraggi
Uno dei Direttori della Fotografia più rinomati e premiati agli Oscar è l'italiano Vittorio Storaro. Vittorio ha 11 anni: il padre, proiezionista allo Studio Lux Film, lo incoraggia a studiare fotografia. A 16 anni si diploma Maestro Fotografo. A 18 anni si certifica Cineoperatore del Colore. E' uno dei più giovani studenti del Centro Sperimentale di Cinematografia dove si diploma nella sezione di Ripresa Cinematografica. A ventun anni è già operatore alla macchina in un film. Nel 1966 è assistente operatore nel primo film di Bernardo Bertolucci. Nel 1968 è per la prima volta direttore della fotografia. Ha lavorato con i maggiori registi italiani e stranieri. Ha ricevuto innumerevoli premi e ha ricevuto tre Lauree Honoris Causa.
Leggi tutto: 3 Premi Oscar al miglior direttore della fotografia italiano: Vittorio Storaro
La regola dei terzi è un principio compositivo ampiamente utilizzato nella fotografia e nel cinema per creare composizioni visivamente equilibrate ed interessanti. Essenzialmente, la regola dei terzi prevede di dividere l'immagine in nove parti uguali attraverso due linee orizzontali e due linee verticali immaginarie. Gli elementi chiave dell'inquadratura vengono quindi posizionati lungo queste linee o nei punti in cui si intersecano. Ecco come la regola dei terzi può essere applicata nelle varie inquadrature filmiche:
Leggi tutto: La regola dei terzi: come si applica nelle varie inquadrature filmiche
Creare diverse atmosfere e stili visivi con le luci è un aspetto fondamentale della produzione cinematografica e fotografica. Le luci possono trasformare radicalmente l'aspetto e l'emozione di una scena. Ecco alcuni modi per creare diverse atmosfere e stili visivi utilizzando l'illuminazione:
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Atmosfera Calda e Accogliente:
Leggi tutto: Come creare diverse atmosfere e stili visivi con le luci
Illuminare una scena con tre luci è una tecnica comune nel campo della produzione cinematografica e fotografica. Questo tipo di illuminazione può creare una gamma di effetti visivi, da quelli naturali a quelli drammatici, a seconda delle posizioni e delle caratteristiche delle luci utilizzate. Ecco una configurazione di base per illuminare una scena con tre luci:
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Key Light (Luce Principale): La key light è la luce principale che illumina soggetto o oggetto principale nella scena. Solitamente, è posizionata lateralmente e di fronte al soggetto. Questa luce definisce le forme, crea ombre e conferisce profondità alla scena.
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Fill Light (Luce di Riempimento): Il fill light compensa le ombre create dalla key light. È posizionato sul lato opposto della key light e ha un'intensità più bassa. La sua funzione è quella di ridurre la durezza delle ombre e illuminare le zone scure.
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Back Light (Luce di Contrasto o Controluce): Il back light è posizionato dietro il soggetto e punta verso di esso. Crea un contorno luminoso attorno al soggetto, separandolo dallo sfondo e aggiungendo profondità alla scena. Può anche essere utilizzato per creare un effetto di controluce o silhouette.
Questa configurazione di tre luci è spesso chiamata "setup a tre punti" ed è una base da cui partire. A seconda dello stile e dell'atmosfera desiderati, è possibile apportare modifiche o aggiungere ulteriori luci, come luci di riempimento addizionali, luci di accentuazione per dettagli specifici o luci per lo sfondo.
L'illuminazione con tre luci offre flessibilità nel creare diverse atmosfere e stili visivi. Ad esempio, è possibile ottenere un aspetto naturale e bilanciato oppure una scena più drammatica e contrastata. Sperimentare con la posizione, l'intensità e la temperatura del colore delle luci può aiutare a ottenere l'effetto desiderato per la tua scena.
La fotografia e il cinema sono due discipline strettamente legate che condividono molte somiglianze ma differiscono anche in alcuni aspetti chiave. Entrambe si basano sull'arte visiva per comunicare storie, emozioni e concetti, ma ciascuna ha il suo modo unico di farlo. Ecco alcune delle connessioni e delle differenze tra fotografia e cinema:
Connessioni tra fotografia e cinema:
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Composizione visiva: Sia nella fotografia che nel cinema, la composizione visiva è cruciale. Entrambi i medium si basano sull'uso di elementi come la linea, la forma, il colore e la prospettiva per creare inquadrature visivamente interessanti ed emotivamente coinvolgenti.
Il posizionamento delle persone nell'inquadratura è un elemento importante nella composizione cinematografica dei cortometraggi. La disposizione dei personaggi può influenzare l'equilibrio visivo, la narrazione e le emozioni trasmesse dalla scena. Ecco alcuni suggerimenti su come posizionare le persone nell'inquadratura:
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Regola dei terzi: Utilizza la regola dei terzi per posizionare i personaggi in modo armonioso nell'inquadratura. Dividi l'inquadratura in terzi verticali e orizzontali e posiziona i personaggi lungo queste linee o nei punti d'intersezione. Questo crea un'equilibrio visivo più piacevole.
Leggi tutto: Cortometraggi: Come posizionare le persone nell'inquadratura
L'uso dei colori della luce nei cortometraggi può essere un modo potente per creare atmosfere, emozioni e simbolismo visivo. I colori possono influenzare profondamente l'esperienza dello spettatore e contribuire alla narrazione visiva. Ecco alcuni modi per utilizzare i colori della luce nei cortometraggi:
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Scegliere una palette cromatica: Definisci una palette di colori che si adatti al tono e al messaggio del cortometraggio. Ad esempio, tonalità fredde come il blu possono creare un'atmosfera di tristezza o mistero, mentre tonalità calde come l'arancione possono evocare sensazioni di calore e comfort.
L'uso delle luci e delle ombre nel cinema è un elemento fondamentale per creare atmosfera, definire il mood e enfatizzare l'aspetto visivo di una scena. Ecco alcuni modi in cui puoi utilizzare luci e ombre per ottenere effetti specifici nel tuo lavoro cinematografico:
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Creare atmosfera e tono: Le luci e le ombre possono contribuire a stabilire l'atmosfera e il tono di una scena. Luci soffuse e ombre delicate possono creare un'atmosfera intima e romantica, mentre ombre forti e contrastanti possono evocare un senso di mistero o tensione.
Per dare tridimensionalità a una ripresa cinematografica e creare un senso di profondità e dimensione nel quadro, ci sono diverse tecniche e strategie che puoi adottare:
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Profondità di campo selettiva: Utilizza aperture più ampie (f/1.4 - f/2.8) per creare uno sfondo sfocato (sfocatura dello sfondo) dietro il soggetto in primo piano. Questa differenza di sfocatura tra il primo piano e lo sfondo crea una sensazione di profondità.
Leggi tutto: Dare tridimensionalità alle riprese del nostro cortometraggio
La temperatura del colore nei video, così come nella fotografia, è un parametro che definisce la tonalità dei colori presenti nell'immagine o nel video. È misurata in gradi Kelvin (K) ed è usata per descrivere se un'immagine appare più calda (tonalità di giallo, arancione o rossa) o più fredda (tonalità di blu).
L'illuminazione è uno degli aspetti chiave nella creazione di un'atmosfera cinematografica coinvolgente. La corretta illuminazione di una scena sul set può trasformare l'aspetto visivo, evidenziare gli elementi importanti e comunicare emozioni specifiche. In questo articolo, esploreremo i principi fondamentali per illuminare una scena sul set e forniremo alcuni consigli pratici per ottenere risultati di grande impatto.
- Comprendere la Luce:
Prima di iniziare a illuminare una scena, è fondamentale comprendere i diversi tipi di luce e le loro caratteristiche. La luce naturale, la luce artificiale e le luci cinematografiche hanno qualità diverse, come temperatura di colore, intensità e direzione. Imparare a manipolare queste qualità ti aiuterà a creare l'atmosfera desiderata per la tua scena.
La messa a fuoco è un elemento fondamentale nella creazione di immagini nitide e professionali nel cinema. In un'epoca in cui la tecnologia cinematografica è in continua evoluzione, la cinepresa può offrire strumenti avanzati per il controllo accurato della messa a fuoco. In questo articolo, esploreremo l'importanza della messa a fuoco nel cinema e come una focalizzazione adeguata può migliorare l'impatto visivo e la narrazione cinematografica.
Cineprese: Diaframma e Profondità di Campo - Gli Strumenti Chiave per la Creazione Visiva nel Cinema
Nel mondo del cinema, le cineprese sono strumenti essenziali per catturare le immagini e raccontare storie visivamente coinvolgenti. Due elementi fondamentali che influenzano l'aspetto visivo di una scena sono il diaframma e la profondità di campo. In questo articolo, esploreremo il significato di questi due concetti e come possono essere utilizzati per creare effetti visivi distintivi e comunicare emozioni attraverso l'immagine cinematografica.
La fotografia nel cinema è un elemento fondamentale che contribuisce a creare l'atmosfera, l'emozione e la bellezza visiva di un film. Attraverso l'uso di luci, colori, composizioni e tecniche cinematografiche, i direttori della fotografia trasformano le parole della sceneggiatura in immagini coinvolgenti sullo schermo. In questo articolo, esploreremo l'importanza della fotografia nel cinema e come influisce sulla narrazione cinematografica.
Leggi tutto: La Fotografia nel Cinema: l'Arte di catturare l'Essenza Visiva
Nel corso del 2022 il segmento della fotografia d’autore ha registrato la vendita più importante di sempre. La casa Christie’s nel corso dell’asta del 14 maggio 2022 che si è tenuta a New York ha battuto l’opera “Le violon d’Ingres”, 1924, di Man Ray che è stata aggiudicata a 12.412.500 dollari partendo da una stima di 5.000.000 – 7.000.000 dollari. Il successo di questa vendita riporta l’attenzione sul segmento della fotografia da collezione messo ultimamente in disparte dall’irruzione dei non fungible token (nft) associati soprattutto a arte digitale e collezionabili nel mercato in asta del 2021-2022. Ora si torna (finalmente) a parlare di fotografia artistica. Il 2023 appena avviato vede infatti un ricco calendario dedicato a questo medium. Continuano le principali aste internazionali delle grandi case inglesi che a partire dal 31 marzo si terranno a New York da Christie’s e proseguiranno il 4 aprile da Phillips per poi trasferirsi a Londra il 12-18 maggio da Sotheby’s e il 19 maggio da Phillips. In Italia, il 16 marzo si terrà il consueto appuntamento con la fotografia da Finarte con l’asta milanese divenuta oramai un appuntamento fisso per collezionisti e investitori. Non solo aste ma anche mostre e fiere arricchiscono gli appuntamenti in programma nella prima parte dell’anno. A Milano è attesissima la mostra dedicata all’eredità di Helmut Newton che si terrà a Palazzo Reale dal 24 marzo al 25 giugno. Mentre dal 23 al 26 marzo sempre a Milano si apre la XII edizione di MIA Fair, la fiera fotografica più importante d’Italia. Quest’anno oltre alla sezione tradizionale destinata alle gallerie, l’evento si arricchisce di due focus dedicati al reportage e all’Iran, quest’ultimo con la curatela di Rischa Paterlini. In particolare, all’Iran saranno dedicate performance artistiche, talks e la proiezione del video “Power to the people”, opera di una giovane artista iraniana. Un panorama ampio e di livello dunque.
Ma qual è lo stato del collezionismo della fotografia d’autore oggi in Italia?
Per MIA Fair risponde Francesca Malgara, professionista esperta di fotografia: “La cultura moderna è costantemente impegnata nella produzione e nel consumo di immagini, al punto che la fotografia è diventata un mezzo espressivo e artistico essenziale. Se l'oggettività è una proprietà intrinseca della fotografia, le immagini sono, comunque, sempre prodotte con un punto di vista. C'è una registrazione del reale e c'è la persona che lo registra. La narrazione e l'inquadratura soggettiva lasciano inevitabilmente qualcosa fuori dall'immagine e danno un certo significato alle immagini. Invece, il collezionismo, al suo meglio, è molto lontano dalla mera acquisizione e può diventare una delle occupazioni più umanistiche, cercando di illustrare, attraverso l'assemblaggio di reliquie significative, la marcia dello spirito umano nella sua ricerca della bellezza. Una buona ricetta per formare un’attraente collezione di fotografia è l’ispirarsi sulla base di passione ed entusiasmo, per poi gestire il progetto con metodo e razionalità. Una volta determinato il “fil rouge” della collezione, che è per definizione soggettivo, si possono trovare fotografie di valore con una grandissima variabilità di prezzi, a partire dai mille euro, arrivando anche a spendere più di 300 mila euro”.
A proposito di mercato qual è la tendenza del settore?
“In generale il trend di mercato per la fotografia contemporanea è assolutamente positivo, anche grazie alla nascita di nuove fiere d’arte dedicate, come MIA Fair che nella precedente edizione ha registrato 22 mila visitatori. Una fiera che ha sicuramente contribuito alla ricerca e promozione di fotografi presentati da gallerie nazionali e internazionali. Il ruolo delle manifestazioni fieristiche è particolarmente importante sia per la rigorosa selezione delle opere che degli autori. Soprattutto nel caso di artisti giovani e poco noti, potrebbe proprio essere la curiosità suscitata dal tema principale del loro lavoro ad attirare un pubblico competente di collezionisti e a questo proposito la sede migliore è proprio quella di una fiera di settore. In questo modo, si garantisce ai potenziali acquirenti/collezionisti ed appassionati un’ampia possibilità di scelta di opere qualitativamente e artisticamente valide e una sede in cui cercare e scoprire talenti e possibilità di soddisfare il proprio istinto artistico e, perché no, commerciale”.
Proviamo a tracciare allora il profilo del collezionista contemporaneo.
“Il mercato italiano si divide in collezionisti consolidati e in coloro che per interesse e amore nei confronti di questa forma d’arte stanno entrando in un mondo nel quale potenzialmente possono trovare soddisfazione nello scegliere fra un’amplissima gamma di autori, temi e tecniche a loro disposizione. C’è meno interesse nel settore vintage e i collezionisti privilegiano le fotografie contemporanee. Chi colleziona in genere è una persona curiosa e sensibile, con una preparazione artistica/tecnica buona e una conoscenza delle tecniche e dei supporti delle opere che si intendono collezionare”.
Cosa piace della fotografia da collezione?
“La narrazione e l'inquadratura soggettiva lasciano inevitabilmente qualcosa fuori dall'immagine e danno un certo significato alle immagini: ecco perché la fotografia è una forma d’arte contemporanea importantissima, perché i fruitori, come accade per le altre forme d’arte, trovano sempre uno spunto, un motivo di interesse e uno stimolo osservando l’opera che decidono di scegliere. La fotografia è sempre un'interpretazione del mondo e questa interpretazione, sia da parte del fotografo sia da parte di chi guarda l’opera, è sempre governata dalle convenzioni, dall'ideologia e dallo Zeitgeist”.
E cosa andrebbe migliorato?
“La fotografia artistica non è ancora entrata nei grandi musei italiani. L’Italia vive ancora, musealmente parlando, di un retaggio di uno splendido passato. Se in Italia ci fosse la possibilità di creare una rete fra le attuali variegate entità che si occupano di storia della fotografia e di fotografia contemporanea, sarebbe estremamente più agevole ed interessante poter creare entità museali di importanza internazionale”.
Intervista di Alessandro Montinari per we-wealth.com
La luce ha una funzione rivelatrice, non solamente delle caratteristiche fisiche dei soggetti (forma, dimensione, colore,…) ma anche di atmosfere, stati d'animo, tempi e luoghi.
Questa inquadratura da La Stangata, film del 1973 diretto da George Roy Hill con la fotografia di Robert L. Surtees, illustra in modo esemplare come affrontare l'illuminazione di una scena.
Paul Newman è illuminato da una luce principale da sinistra (per lo spettatore), mentre il lato in ombra del viso è rischiarato da una luce di riempimento, più a destra. Questi due punti luce si notano chiaramente riflessi nell'occhio dell'attore.
Posteriormente al soggetto, qui in posizione alta, è posta una luce d'effetto che rischiara i capelli e le spalle della giacca, aiutando lo stacco dal fondo ed aggiungendo un senso di maggiore presenza alla figura.
Altra illuminazione poi costituisce la luce del fondo, necessaria per ambientare tutta la scena.
Lo schema a 3 luci (4 considerando lo sfondo), qui sopra tratteggiato, è fondamentale per imparare ad illuminare una scena.
---> Perché non basta una sola luce
Quando si fotografa, accade spesso di non volere o non potere far conto, in tutto o anche in parte, sulla sola luce naturale. Le ragioni possono essere le più varie, ma di solito si riconducono a tre fattori:
- La luce naturale (solare) potrebbe semplicemente non essere disponibile (meteo avverso, ore del giorno non adatte,...)
- La luce solare cambia continuamente mentre l'illuminazione artificiale rimane costante, permettendo di lavorare su una scena con i tempi e l'agio necessari.
- La visione umana gode di un'adattabilità ed una flessibilità non presente sui mezzi di registrazione fotografica (pellicola o sensore): occorre quindi a volte adattare l'illuminazione in modo appropriato (spesso ad esempio riducendo il contrasto).
Il sole è infinitamente forte e capace d'illuminare ovunque, producendo qualsiasi effetto di luce.
La ragione principale per cui in alternativa si adoperano numerose luci, piazzate in punti strategici, è che non disponiamo di una fonte luminosa altrettanto potente.
In fotografia è certamente il flash, spesso già presente nei corpi delle macchine fotografiche digitali, il sostituto più pratico al posto delle lampade da illuminazione.
Schema di luci a 3 e 4 punti
Praticamente qualsiasi illuminazione artificiale, anche di semplice ausilio alla luce solare, rientra nello schema qui illustrato.1
Vediamo le luci nella loro funzione e disposizione di massima:
1) Luce principale
La luce principale è quella che crea il tono e serve da chiave di lettura per l'interpretazione dell'immagine. È la luce più intensa e l'unica necessaria. Di norma la luce principale "ha ragione di essere" ossia agli occhi di chi guarda si spiega con quanto appare o si presume faccia parte della scena inquadrata (sole diretto, finestra, lampada, fuoco, candela,...).
2) Luce di riempimento
La luce di riempimento schiarisce/ammorbidisce le ombre troppo chiuse. Le ombre, al pari della luce, hanno molta importanza2 e si possono dosare o "riempire" appunto con la luce di riempimento, che in qualche modo simula la luce diffusa dal cielo, riflessa dalle superfici di un'ambiente oppure generata da fonti secondarie (ad esempio lumi in una stanza).
Anche il rapporto d'illuminazione fra la luce principale e quella di riempimento ha un forte impatto sul tono dell'immagine: quanto è più accentuato il riempimento, tanto più è leggero il tono, che invece è massimamente drammatico in assenza di riempimento.
3) Luce d'effetto
La luce d'effetto stacca il soggetto dal fondo; posta di controluce, disegna spesso un contorno che genera enfasi sul soggetto, esaltandolo e contribuendo al senso di presenza e tridimensionalità dell'immagine. Un tono particolarmente drammatico è ottenuto quando la luce d'effetto assume il ruolo di principale.
4) Luce del fondo
La luce del fondo illumina il fondo della scena. È importante per dare il senso del luogo e della profondità.
Particolare e molto forte è il caso in cui la luce di fondo è adoperata come luce principale.
Qualsiasi punto luce può essere rappresentato da luce naturale (sole), luce flash oppure luce artificiale continua (es. lampadina, candela,..). In modo particolare, ed è bene sottolinearlo, quasiasi punto luce può essere spesso sostituito da elementi riflettenti adoperando specchi, pannelli riflettenti oppure superfici di varia natura. Quando è il caso, s'intende.
Se in principio lo schema di luce qui illustrato si ritrova quasi ovunque, nella pratica non basta piazzare quattro lampade e scattare: occorre dosare la quantità di luce per ognuna, posizionare il fascio luminoso perché provenga dal punto giusto ed illumini la giusta porzione della scena, aggiustare il colore e la durezza (o meno) di ogni fonte.
Intensità, angolazione, distribuzione, colore e qualità sono tutti elementi da considerare con attenzione.
Occorre far caso all'intensità di ogni luce, in particolar modo in rapporto al resto dell'illuminazione. È utile per questo chiedersi quale sia la funzione di ogni specifica luce; ognuna può avere più funzioni (esempio: luce d'effetto può essere adoperata come principale). Altrettanto è da seguire la posizione/angolazione (anche in altezza) di ogni punto luce (ad esempio: il riempimento può essere collocato prossimo all'asse ottico oppure da un lato). Colore e durezza di ogni luce sono gli altri due elementi da non dimenticare.
Non è necessario illuminare tutto: a volte conviene lasciare in ombra qualcosa: la visibilità selettiva è un ottimo strumento espressivo.
Da ultimo, ma forse il punto principale: l'importante è fare esperienza.
A volte la scelta d'illuminare la scena con luci artificiali, escludendo l'illuminazione solare, è deliberata, dettata magari dal soggetto della ripresa. Lo schema di luci esposto in questa pagina esemplifica ed analizza le diverse funzioni svolte da ogni punto luce. Una volta assorbiti i concetti di base sarà poi possibile applicarli in tutte le variazioni del caso.
Dopo la regola dei terzi, ecco un’altra tipologia di composizione: la sezione aurea (detta anche regola aurea o golden rule). Ispirata dalla natura e ripresa da altre forme artistiche: la sezione aurea può essere usata anche in fotografia e nelle riprese video...
La fotografia è una forma d'arte complicata. Gli elementi di esposizione, composizione, luce, soggetto, momento e molti altri si uniscono per creare un'unica immagine bidimensionale che viene presentata a uno spettatore.
Facciamo un po' di confronto e contrasto.
Prendiamo due film che sono praticamente lo stesso film e quindi la stessa sceneggiatura in un singolo colpo.
Il primo è uno dei migliori film mai realizzati: I Sette Samurai. Ecco uno scatto dei nostri sette eroi
Il secondo è tratto dalla vecchia versione di I Magnifici Sette, che è un'opera basata su i Sette Samurai con molti elementi della trama simili.
In entrambi questi scatti, il regista sta cercando il massimo impatto visivo. Sta cercando di raccontare la storia con immagini, non parole. Entrambi questi scatti mostrano i sette uomini riuniti in una causa comune. Il tema è la "solidarietà".
Tranne per il fatto che la foto in basso è una specie di routine. Tutti i personaggi hanno le stesse dimensioni, il che rende più semplice la messa a fuoco ma significa che non puoi davvero identificare nessuno dei volti individualmente. Lo sfondo delle montagne è bello, ma è tutto qui. Lo sfondo è un po 'sbiadito perché l'attenzione è rivolta ai cowboy. Tutti i cowboy stanno facendo praticamente la stessa cosa. Il tizio al centro probabilmente è il capo.
La foto in alto è un capolavoro. Tutti i personaggi hanno una formazione sfalsata, quindi hanno dimensioni diverse. È un tiro difficile da realizzare perché il campo di messa a fuoco deve essere molto profondo in modo che tutti i loro volti siano a fuoco. Rende anche l'illuminazione dura. Non c'è sfondo tranne il cielo, il che significa che probabilmente è stato scattato verso l'alto da un angolo inferiore anziché allo stesso livello. Quel ragazzo davanti e a sinistra è probabilmente il capo, ma gli altri si sono divisi in gruppi, con due uomini in piedi da soli. Hanno formato una squadra, ma gli individui in essa mostrano ambivalenza. Ognuno di loro sta facendo qualcosa di diverso. Sebbene guardino tutti nella stessa direzione generale, nessuno di loro guarda la stessa cosa. La personalità di ogni uomo si riconosce dalla postura che assume. Il secondo uomo da destra sembra una guardia sull'attenti. Probabilmente ci è voluta un'eternità per inquadrare questo scatto, ma ha molta più potenza e impatto.
di Steven Haddock e Vincenzo Eric De Filippo per quora.com
Il Museo di Palazzo Grimani di Venezia celebra la figura della fotografa Inge Morath (Graz 1923 – New York 2002) con una sezione inedita per l’Italia dedicata alla città lagunare dove la sua carriera ebbe avvio. E’ stato l’amore a condurre nel novembre del 1951 Inge Morath e Lionel Burch, neo sposi, a Venezia. E sono stati il maltempo in Laguna e Robert Capa, a far diventare lei, che con la fotografia non aveva dimestichezza diretta ma che collaborava già con la celebre agenzia fotografica parigina, la prima donna fotografa dell’Agenzia Magnum Photos.
Nell'occhio l'angolo di campo è il massimo angolo entro il quale si può osservare l'ambiente esterno. Da un punto di vista più pratico è ovvio che il nostro occhio non può vedere tutto il mondo a 360 gradi ma può osservarne solo una porzione alla volta; questa porzione (misurata in gradi) è l'angolo di campo.
L'angolo di campo viene solitamente indicato con la lettera greca gamma minuscola. L'angolo di campo può variare a seconda se si tiene l'occhio fisso o se lo si muove ma dal punto di vista del fotografo l'angolo di campo dell'occhio può essere fissato a 45 gradi o comunque da un minimo di 40 ad un massimo di 55 gradi.
Uno strumento che osserva un panorama con un angolo di campo maggiore di quello del nostro occhio (o comunque che lo allarga; come una lente divergente) deve fare in modo che una porzione di spazio maggiore del normale sia contenuta in quella visibile dall'occhio e quindi rimpicciolisce le immagini per farle stare tutte nello spazio a disposizione; ne deriva che gli oggetti osservati risultano essere più piccoli del normale e quindi più lontani.
L'esatto contrario lo si ha con uno strumento che usa un angolo di campo minore dell'occhio umano; dove gli oggetti devono essere ingranditi per far sì che occupino tutto lo spazio disponibile e quindi risultano essere anche più vicini.
DIFFERENZA TRA GRANDANGOLO, NORMALE, TELEOBBIETTIVO
Gli obbiettivi si classificano in base al loro angolo di campo ma anche (in maniera più impropria) in base alla loro lunghezza focale. La focale è la distanza che c'è dall'obbiettivo alla pellicola quando l'obbiettivo è regolato per l'infinito.
Normalmente un obbiettivo è composto da molte lenti e quindi non si riesce a misurare la distanza focale e ci si deve fidare di quello che dichiara la ditta costruttrice. In questa parte del discorso si indicherà l'obbiettivo come composto da una sola lente.
In ogni caso gli obbiettivi possono essere classificati in tre tipi differenti: normale, grandangolo e teleobiettivo si ipotizza che gli obiettivi siano regolati per l'infinito e quindi la distanza dall'obbiettivo (la lente singola) alla pellicola (la linea nera verticale) indica la focale.
Qui di seguito le regole base per effettuare delle belle foto.
- La prima regola che non va dimenticata è quella di pulire la lente dell’obiettivo che molto spesso ha il grasso delle nostre dita
- Impostare la risoluzione massima prevista dal vostro apparecchio, il minimo è 1280x720 pixel (HD)
- Cerca di dare il giusto peso all’inquadratura cioè tieni lo smartphone in orizzontale e non escludere elementi importanti
- Segui la regola dei terzi, ovvero immagina l’immagine divisa da tre sezioni orizzontali e tre verticali. L’attenzione di chi guarda un’immagine cade sempre nelle intersezioni di queste linee immaginarie che spesso si possno selezionare, ti aiutano nell'inquadratura
- Assicurati che il soggetto sia abbastanza illuminato. Puoi studiare delle illuminazioni solo da destra o da sinistra, provale, ma poi le devi giudicare per quello che valgono.
- Usa al minimo necessario il flash
- Non dimenticare di mettere a fuoco, toccando col dito l’oggetto principale sul tuo schermo, e solo dopo scatta.
- L'ultima regola, che è la più importante, sii molto critico con lo scatto appena effettuato, solo così puoi imparare a fare delle belle foto.
Il segreto per inquadrare bene una fotografia è prima di tutto pensarla finita nella nostra mente. Bisogna pensare varie cose: il nostro occhio, cioè la nostra mente vede bello perchè vogliamo vedere bello, ma tra immaginare ed avere la fotografia finita che ci piace ce ne corre. Perchè la maggior parte delle nostre foto, alla fine, non ci piacciono? sono scialbe, non hanno carattere, sono solo delle riprese che non ci piace far vedere agli altri...
Se non siamo molto esperti, basta seguire le prime basilari regole: prima di tutto, inquadriamo in orizzontale od in verticale? poi pensiamo alla posizione e all'angolazione del soggetto, e guardiamo la cornice, ossia tutti gli elementi che insieme al soggetto sono nell'inquadratura, c'è qualcosa che ci disturba? togliamola dall'inquadratura; poi pensiamo alla luce, meglio non averla di fronte.
Ma se vogliamo fare qualcosa di diverso, qualcosa che colpisca lo spettatore, allora bisogna osare. Osare significa rompere, non seguire le regole di base, ma occorre farlo gradatamente, ad esempio vogliamo fare un controluce, allora prima chiediamoci se e' l'ora giusta, poi spostiamoci di pochi gradi per volta, partendo da una posizione in cui la luce la abbiamo di fianco, fino ad arrivare ad averla di fronte; studiamo le varie immagini trovando quella che sta quasi al limite della visibilità del soggetto ma che ha la luce giusta.
Oggi tutti possiamo fotografare. O meglio possiamo fare click con il nostro smartphone, ma questo non significa fotografare. Se diamo ad un bimbo di un anno il nostro apparecchio, anche lui scatterà immagini, come noi, e sicuramente tra migliaia di scatti, uno buono ne uscirà.... casualmente. Studiare, impegnarsi per fare un nostro piccolo capolavoro è un'altra cosa.
16 - Usa un treppiede e lo scatto a distanza
Provate ad immortalare ritratti mettendo la vostra fotocamera su un treppiede e usate un telecomando wireless a distanza per scattare. Questa tecnica non solo vi stabilizzerà la vostra fotocamera, vi assicurerà un’immagine perfettamente nitida e soprattutto vi permetterà di “uscire” da dietro la camera ed interagire con il vostro soggetto in modo naturale.
Questa tecnica è spesso usata per i ritratti fotografici di bambini. Potrete farli ridere ed interagire direttamente con loro mentre scatterete foto a loro insaputa immortalando sorrisi ed espressioni estremamente naturali. Provare per credere.
17 - Spegnete le luci
Se state fotografando all’interno di un edificio, spegnete tutte le luci artificiali e usate solamente la luce della finestra o, se non c’è luce naturale, la luce del vostro flash. In questo modo risolverete il problema delle molteplici temperature di colore che solitamente si hanno con le luci dei lampadari (tungsteno) che tendono ad essere molto calde e a saturare di rosso il vostro soggetto.
Con la luce naturale o quella del flash, l’effetto sarà più naturale e non dovrete tribolare troppo in post-produzione.
18 - Usate un tempo di scatto rapido
Per quanto possibile usate un tempo di scatto il più veloce possibile in particolar modo se state ritraendo dei bambini. A meno che non vogliate ricercare un mosso creativo, che nelle foto di bambini è anche piacevole, il tempo di scatto da utilizzare dovrebbe essere almeno di 1/200 sec. o anche più veloce.
Anche se sembrano fermi possono muoversi da un momento all’altro e con un tempo di scatto lungo vi garantisco che non riuscirete nemmeno a fare uno scatto decentemente a fuoco.
19 - Non abbiate paura di aumentare la sensibilità ISO
Se avete seguito il suggerimento precedente ma non riuscite ad ottenere un tempo relativamente rapido nonostante l’apertura del diaframma sia al massimo, aumentate la sensibilità ISO. Molti fotografi hanno paura di aumentare questo valore perché temono di rovinare la fotografia a causa del rumore.
Non abbiate questo timore, in caso di scarsa luce aumentare la sensibilità ISO anche fino a 3200 o 6400 in modo da avere uno scatto veloce e per questo motivo perfettamente a fuoco. E’ sempre meglio avere uno scatto nitido con del rumore che non avere lo scatto perché completamente mosso e irriconoscibile!
11 - Semplificate lo sfondo
Nei ritratti fotografici il vostro soggetto è l’elemento unico e principale della fotografia, tutto il resto crea solamente distrazione. Ogni volta che vi ritrovate a scattare un ritratto guardate sempre come e dove posizionarlo in modo da avere sullo sfondo meno cose possibili. Non serve cercare un muro bianco e probabilmente sarebbe anche banale, cercate solo di non includere troppi elementi. Il vostro soggetto è il protagonista, non l’ambiente attorno a lui. In questo caso il motto “meno è meglio” è assolutamente valido.
12 - Occhio alla posizione del sole
Se state fotografando in esterna viene naturale posizionare il vostro soggetto in modo che abbia il sole di fronte e che venga completamente avvolto dalla luce. Questo però farà chiudere gli occhi al vostro soggetto e i ritratti non saranno naturali, la luce del sole è troppo potente ed è normale socchiudere gli occhi quando ci troviamo di fronte alla luce solare. Il mio consiglio è quello di mettere il sole lateralmente al soggetto (o addirittura dietro), vi dovrete avvalere però di un pannello riflettore che vi aiuterà a far “rimbalzare” la luce sul soggetto illuminandolo senza però farlo accecare. Oltre ad agevolare lo sguardo del soggetto, il pannello riflettente andrà ad illuminare eventuali ombre dure che si creano solitamente quando c’è troppo sole nelle ore centrali della giornata.
13 - Rendete il soggetto la parte più luminosa della foto
Per portare lo sguardo dell’osservatore sul vostro soggetto, cercate di renderlo la parte più chiara e luminosa dell’immagine. Scegliete con cura uno sfondo che sia abbastanza scuro e non troppo colorato, non serve andare in una grotta, basta prestare un minimo di attenzione a quello che vi circonda per trovare sicuramente lo sfondo che fa al caso vostro.
14 - Nei ritratti fotografici gli occhi SONO sempre a fuoco
Gli occhi sono la parte più importante di un ritratto fotografico. Gli occhi sono espressivi e parlano da soli, per questo motivo devono essere la parte più a fuoco e nitida del vostro ritratto. Se mettete il soggetto leggermente di profilo, il fuoco va messo sull’occhio più vicino a voi, mai su quello più lontano. Se non vi piace un ritratto con solamente un occhio perfettamente a fuoco, fate girare leggermente il vostro soggetto oppure chiudete maggiormente il diaframma in modo da avere più profondità di campo. Occhio al tempo di scatto però!
15 - Abbassatevi per ritrarre i bambini
Se dovete fotografare i bambini non state in piedi ma abbassatevi al loro livello mettendovi in ginocchio o seduti. In questo modo avrete 2 vantaggi: riuscirete ad includere anche l’orizzonte dietro al soggetto e non solo la terra che non è proprio piacevole da vedere ma soprattutto riuscirete a scattare una foto dal loro punto di vista dando al soggetto più forza all’interno della fotografia.
5 - Lasciate “respiro” oltre lo sguardo
Se state fotografando il vostro soggetto di profilo o leggermente di lato, non posizionate il volto esattamente al centro dell’inquadratura, mettetelo leggermente da una parte cercando di seguire la regola dei terzi. Inoltre lo suardo deve andare verso la parte dell’immagine che rimane vuota per non “soffocare” l’immagine. Lasciate “respiro” oltre lo sguardo per dare un senso di profndità all’immagine.
6 - Aiutatevi con le cornici naturali e le linee guida
Per aiutare l’osservatore a concentrare la sua visione sul vostro soggetto, aiutatevi con gli elementi che trovate nell’ambiente in modo da creare una sorta di “cornice” naturale nella quale posizionerete il soggetto. Usate elementi basilari come porte o finestre per far convogliare lo sguardo di chi osserva all’interno dove ci sarà il vostro soggetto.
In mezzo alla natura potete usare un’apertura tra dei cespugli o un ramo alla fine del quale troveremo il soggetto. Si chiamano linee guida proprio perché guidano lo sguardo dell’osservatore su quello che conta veramente nell’immagine. Potete usare strade, marciapiedi, rami o qualsiasi altra cosa che vi porti lo sguardo direttamente sul soggetto.
7 - Usate una lente con focale lunga
I ritratti fotografici solitamente suggeriscono l’uso di una lente con una lunga focale, almeno un 85mm, meglio se 100mm o oltre. Molti fotografi di moda usano il teleobiettivo 70-200 zoommato a 200mm quasi sempre. A differenza del grandangolo, un teleobiettivo non deforma i lineamenti del viso, cosa sicuramente non gradita dal nostro soggetto.
Le lenti con una lunga focale inoltre, rendono più sfocato lo sfondo dell’immagine donando più importanza al vostro soggetto. Anche con una lente KIT economica, con un’apertura a F/5.6 a 200mm potrete ottenere questo effetto, non serve per forza una lente costosa. Occhio però a tenere sempre a fuoco il vostro soggetto altrimenti lo sfuocato sullo sfondo non avrebbe più importanza.
8 - …o anche una lente con focale corta ma non troppo!
Se vi trovate nella situazione in cui dovete fotografare persone all’interno di una casa o di un ufficio il teleobiettivo ovviamente non è utilizzabile. Per questo motivo potrete usare anche focali più corte tipo 50mm o al massimo 35mm. Non andate sotto a questo valore e comunque sia, cercate di non avvicinarvi troppo al soggetto. Queste lenti tendono a schiacciare il soggetto e a renderlo paffuto, cosa non piacevole da vedere.
9 - Usate il diaframma molto aperto
Nei ritratti fotografici, utilizzare un diaframma molto aperto con un’apertura di f/1.2 o f/1.4 (sempre che il vostro obiettivo lo permetta), non solo farà entrare un sacco di luce nella fotocamera riducendo i tempi di scatto e di conseguenza l’effetto mosso, ma limiterà al minimo la profondità di campo creando anche un piacevole effetto “bokeh” nel quale vedrete lo sfondo completamente sfuocato risaltando il soggetto.
Occhio solamente a cosa mettete a fuoco perché con un diaframma molto aperto la profondità di campo è limitata a pochi centimetri! Mettete a fuoco sempre all’occhio più vicino a voi.
10 - Cercate una grande finestra
I fotografi amano le finestre! Le finestre diffondono meravigliosamente la luce del sole. Se avete a disposizione una finestra che volge verso nord o verso sud è ancora meglio perché avrete più luce per tutto il giorno. Tenete il soggetto non troppo vicino alla finestra in modo che le ombre non siano troppo nette e la luce non sia troppo dura, eventualmente potrete utilizzare una leggera tenda bianca per creare un diffusore naturale. La luce naturale delle finestre è la migliore amica dei fotografi!
I ritratti fotografici sono spesso più accattivanti rispetto agli altri generi di fotografie perchè spesso raccontano una storia con un semplice sguardo. Mi capita spesso di fotografare persone e mi rendo conto che è estremamente difficile "immortalare" in uno scatto la vera storia che si nasconde dietro ad un soggetto. Per questo motivo ho scritto questo articolo dove cercherò di darvi diversi consigli, applicabili alla maggior parte delle situazioni, che vi metteranno sulla buona strada per ottenere ottimi ritratti fotografici. Vediamoli assieme.
1 - La luce
La luce è tutto ed è la cosa più importante in una fotografia. La location perfetta, la posa o una composizione interessante non sono nulla senza la luce! C’è sempre bisogno di luce per poter fotografare e una delle cose più difficili in fotografia è trovare una buona luce, una luce interessante, non troppo forte ma nemmeno troppo fioca, calda ma non troppo. Una buona foto inizia sempre con una buona luce.
Quando inizierete a capire le differenze tra una luce “normale” e una “buona luce” le vostre fotografie e i vostri ritratti fotografici miglioreranno sensibilmente. Non preocupatevi se vi prenderanno in giro quando vi sentiranno dire “Ecco, questa è la luce che cercavo! Scattiamo…” o frasi simili, è il normale comportamente di ogni fotografo cercare la luce “perfetta”.
2 - Ora del giorno
Un modo per catturare una buona luce ed ottenere ottimi ritratti fotografici è quello di scattare quando il sole è basso all’orizzonte ovvero da 1 ora prima del tramonto o sino ad 1 ora dopo l’alba. I fotografi amano chiamare questa ora come la “golden hour”, l’ora d’oro. Il sole è basso, la luce non è forte come durante il giorno e la temperatura della luce è calda e perfetta per i ritratti.
Difficilmente farete sessioni fotografiche all’alba, il 99% delle volte scatterete al tramonto ma vi garantisco che l’alba è perfetta per fotografare. Innanzitutto non dovrete correre perché il sole nasce e non tramonta per cui non avrete fretta di scattare, al massimo la luce diventerà più chiara e forte ma sicuramente non rimarrete al buio. Altro vantaggio dell’alba è che in certi periodi dell’anno potrete trovare una leggera foschia (dalle mie parti anche nebbia) che donerà una sorta di magia ai vostri ritratti. Provare per credere!
3 - Scattate dopo la pioggia
Un’altra situazione molto interessante per scattare ottimi ritratti fotografici e trovare una luce unica è dopo la pioggia. Quando le nuvole cominciano a diradarsi troverete una luce diffusa e morbida, perfetta per immortalare il vostro soggetto. Se c’è un temporale in previsione, non annullate la vostra sessione fotografica. Attendete la fine della tempesta e ai primi raggi di sole uscite a scattare, ne varrà sicuramente la pena. Ovvio che se il meteo annuncia pioggia per una settimana è meglio starsene in casa a bere una cioccolata in tazza!
4 - State "stretti"
Mi capita spesso di fare ritratti fotografici che hanno troppo spazio attorno al soggetto e sono costretto in post-produzione a tagliare l’immagine per togliere spazio inutile. Il mio consiglio è di stare vicini al soggetto per catturare più dettagli del suo sguardo e per creare un ritratto decisamente più intimo e seducente. Resistete alla tentazione di indietreggiare e catturate il più possibile solamente il soggetto interessato.
Tempo di scatto (o tempo di esposizione)
Indica la durata dell’esposizione del sensore della fotocamera alla luce, ossia per quanto tempo il sensore (o, in caso di fotocamera analogica, la pellicola) sarà colpito dai raggi luminosi. Materialmente è la durata complessiva del tempo in cui l’otturatore, l’elemento del corpo macchina costituito da due tendine meccaniche contrapposte (o in una combinazione di elementi elettronici e meccanici) e predisposto a coprire l’elemento sensibile, rimarrà aperto. Più il tempo di scatto è breve, meno luce verrà raccolta dal sensore e viceversa.
I valori tipici sono frazioni di secondo: 1/125s, 1/50s, 1/25s ecc.
Oltre alla luce in ingresso, la regolazione dei tempi di esposizione ci consentirà di ottenere particolari effetti creativi, facendo però attenzione a non incorrere nel mosso o micromosso
Apertura del diaframma
Il Diaframma è un componente, presente all’interno dell’ottica della fotocamera, che regola anch’esso la quantità di luce che entra sull’elemento sensibile dell’apparato fotografico. Materialmente viene regolato il diametro di un foro presente nell’obiettivo attraverso cui passa la luce, tramite il movimento di lamelle.
I valori tipici sono frazioni: f/32, f/22, f/16 … … f1/4.
Negli smartphone l’apertura del diaframma è fissa; generalmente vicina a valori simili a f/1,8, spesso maggiore ad ogni successiva evoluzione dei vari modelli di telefono. Le nuove fotocamere multiottica che stanno prendendo sempre più piede nei nuovi modelli di smartphone hanno spesso aperture diverse per ottenere effetti diversi, coniugata alla simulazione di un diaframma fisico via app.
La regolazione dell’apertura del diaframma comporta il variare della profondità di campo, ampiezza della sezione dello spazio a fuoco, concetto che sarà molto utile padroneggiare in fotografia per ottenere una buona espressività artistica.
ISO
L’ISO è la sensibilità del sensore ottico nella registrazione della luce, regolata elettronicamente e corrispondente ai valori di sensibilità analogica delle pellicole fotografiche, detta ASA. Valori di ISO alti indicano una sensibilità maggiore, da cui deriva una maggiore quantità di luce percepita; ciò ci permetterà di riprendere scene con minore luce disponibile, senza intervenire con sorgenti ausiliarie come il flash.
Valori tipici di ISO: 100, 200, 400, … … 3200, etc.
L’aumento della sensibilità ISO comporta l’aumento di artefatti (elementi indesiderati) e perdita di definizione, degradando man mano la qualità dell’immagine con l’introduzione del cosiddetto rumore digitale; anche la dimensione del sensore fotografico gioca un ruolo nella introduzione di questo rumore, con sensori più piccoli (ad esempio APSC o inferiori) avremo una perdita di qualità generalmente maggiore di quelli più grandi come i sensori Full Frame.
Bilanciamento del bianco
Permette di regolare il modo in cui la fotocamera distingue l’effetto cromatico delle luci nella scena. Ogni tipo di luce ha una sua temperatura, comportante un relativo effetto cromatico, e la fotocamera deve essere settata per interpretarla correttamente.
Valori tipici: Tungsteno 2850K, Luce diurna 5150-5500K, Ombra 7000K. [K = Kelvin]
NB. Il settaggio errato del bilanciamento del bianco crea viraggi cromatici, con erronea interpretazione dei colori della scena.
E’ molto importante capire come gestire il bilanciamento del bianco per rendere una rappresentazione corretta della scena o, al contrario, sfruttare le peculiarità della funzione per inserire elementi creativi.
Messa a fuoco
E’ un’operazione preliminare fondamentale, da effettuare a monte dello scatto. Tramite la messa a fuoco possiamo rendere nitido il soggetto della nostra foto, andando a modificare la distanza tra le lenti dell’obiettivo e il sensore per ottenere una proiezione definita dell’immagine su quest’ultimo elemento.
Per le fotocamere con la messa a fuoco automatica attivat, si effettua generalmente premendo a metà corsa il pulsante di scatto, per poi scattare terminando la pressione una volta avuta la conferma, si può impostare anche un secondo tasto per separare l’operazione di messa a fuoco dall’operazione di scatto.
Per gli smartphone, viene effettuata andando a toccare sul display in corrispondenza del punto che vogliamo mettere a fuoco.
La messa a fuoco manuale, generalmente disponibile in quasi tutti i dispositivi, ci consente di regolare manualmente la distanza di messa a fuoco ed è utile ad esempio in condizioni in cui l’autofocus non riesce a lavorare (ad esempio in situazioni di scarsa luce o scarso contrasto).
dall'articolo di https://www.xn--photocaf-80a.it/
Cos’è la fotografia nel cinema? Una domanda difficile a cui rispondere. E ce la siamo anche posta da soli! Difficilmente navigando nel web troverete una definizione precisa e univoca. Tuttavia, la fotografia nel cinema può definirsi come l’immagine fotografica e tutto ciò che la compone e costruisce. Non vi basta vero?
Anthony Dod Mantle è un direttore della fotografia inglese, vincitore di Oscar e Bafta e collaboratore di Danny Boyle, che ha deciso di dare 10 consigli a chi vuole intraprendere una buona carriera nel complesso mondo della fotografia cinematografica.
Leggi tutto: Come diventare direttore della fotografia? 10 regole per illuminare un set
Considerato forse il più grande dei grandi maestri della fotografia, Henry Cartier Bresson, è morto all' età di 95 anni. Da giovanissimo aveva incominciato ad interessarsi di pittura, ma poi, acquistata una Leica, si era innamorato della fotografia imponendosi subito per uno stile intimista, che ne aveva fatto il maestro della scuola fotografica francese, e non solo.
Leggi tutto: HENRY CARTIER-BRESSON Maestro della Fotografia - I suoi rapporti con il Cinema