In Pulp Fiction (film di genere drammatico-thriller del 1994 scritto e diretto da Quentin Tarantino) Christopher Walken ebbe un grosso vuoto di memoria nel bel mezzo del suo famoso monologo in cui racconta la storia di un orologio. Nella scena, al minuto 0:58, quando dice "Quest'orologio", gli si annebbia la memoria. Si vede chiaramente nei suoi occhi che ha perso il filo.

Walken rimane nel personaggio e prova a ricordare le sue battute. I secondi passano e poco prima che la lunghezza della pausa diventi eccessiva, si riprende e finisce il monologo. 
Walken recita il celeberrimo monologo di quasi quattro minuti per consegnare al piccolo Butch Coolidge (Bruce Willis, da adulto) l’orologio appartenuto al padre è un mostruoso pezzo di bravura di recitazione esemplificativo anche della superiore abilità di dialoghista e sceneggiatore di Quentin Tarantino stesso.
La battuta completa, è quello nel cui climax deve recitare queste parole: “… Così l’ha nascosto nel solo posto dove sapeva di poterlo fare: nel sedere. Per cinque lunghi anni ha tenuto l’orologio infilato nel sedere. Poi, è morto di dissenteria e mi ha dato l’orologio. Ho nascosto questo scomodo pezzo di metallo nel sedere per due anni. Poi, finalmente, sono stato rimandato a casa dalla mia famiglia. Adesso, giovanotto, consegno a te l’orologio.”
Tarantino decise di mantenere quella ripresa nel film perché ritenne la performance dell'attore perfetta per la scena.