Sono quindici le opere che quest'anno concorreranno al Premio David di Donatello – Cecilia Mangini 2024 per il miglior documentario. Qui l'elenco in ordine alfabetico per titolo.

CHUTZPAH – QUALCOSA SULLA PRUDENZA di Monica Stambrini - Nel pieno di una crisi personale e lavorativa, la regista inizia a filmare la sua vita, se stessa, i suoi genitori, i suoi figli, i suoi amici e amanti, le sue sedute di psicoterapia, apparentemente senza alcun motivo se non quello di rispondere alla domanda: chi sono io?

ENZO JANNACCI – VENGO ANCHE IO di Giorgio Verdelli - L'immenso e sorprendente talento di Enzo Jannacci raccontato, sullo sfondo di una Milano senza tempo, attraverso prestigiose testimonianze di amici e colleghi, dal figlio Paolo a Vasco Rossi e poi Paolo Conte, Claudio Bisio, Diego Abatantuono, Roberto Vecchioni e tanti altri.

FELA, IL MIO DIO VIVENTE di Daniele Vicari - Primi anni '80: un giovane regista, Michele Avantario, incontra il grande musicista e rivoluzionario nigeriano Fela Kuti e da quel momento dedica la sua vita alla realizzazione di un film con protagonista lo stesso Fela. Non ci riuscirà mai, ma scoprirà qualcosa di più importante per lui: una nuova idea di esistenza.

IO, NOI E GABER di Riccardo Milani - A vent'anni dalla scomparsa, il primo docufilm ufficiale su Giorgio Gaber, protagonista di una pagina irripetibile dello spettacolo italiano, dalla musica pop al teatro canzone: dalla storia più privata evocata dalle parole della figlia e delle persone a lui più vicine, alla racconto corale di grandi persone che lo hanno amato.

KRIPTON di Francesco Munzi - Un'indagine sulle vite sospese di sei ragazzi, tra i venti e i trent'anni, ricoverati volontariamente in due comunità psichiatriche della periferia di Roma, che lottano con disturbi della personalità e stati di alterazione. La condizione estrema di disturbo mentale diventa la chiave per avvicinarsi al misterioso abisso della nostra mente, e una possibile metafora del nostro tempo.

QUALCUNO LAGGIU' MI AMA di Mario Martone - Il viaggio personale di Mario Martone nel cinema di Massimo Troisi nella città comune ai due registi, Napoli. Il montaggio dei film prevede alcune conversazioni con artisti che lo hanno amato e che sono stati da lui influenzati, e con Anna Pavignano, che insieme a Troisi ha scritto i suoi film.

LE MURA DI BERGAMO di Stefano Savona - Bergamo, marzo 2020: è scoppiata l'epidemia di Covid-19, le strade si sono svuotate, sono vietati gli assembramenti. Dopo gli incubi di questa notte infinita, i sopravvissuti si risvegliano in una città sconosciuta. Medici, infermieri, pazienti, volontari e anche coloro che sono stati solo toccati dalla tragedia, cercano il proprio ruolo nel processo di guarigione collettiva.

MUR di Kasia Smutniak - Kasia Smutniak esordisce alla regia con un film che è allo stesso tempo un diario intimo e una denuncia, girato tra i migranti al confine tra Polonia e Bielorussia, nella zona rossa dove non è consentito l'accesso ai media, ma anche vicino alla cimitero ebraico del ghetto di Łodź, davanti alla casa dei nonni dove Smutniak giocava da bambina.

N'EN PARLONS PLUS (NON PARLIAMO PIÙ) di Cécile Khindria e Vittorio Moroni - Quando Sarah, 30 anni, diventa mamma, decide di rompere il silenzio imposto dal padre sul passato della sua famiglia: durante la guerra d'Algeria, suo nonno lottò al fianco dei francesi contro l'indipendenza del suo popolo. La famiglia fugge a Marsiglia, ma lei viene rinchiusa in un campo.

RAFFA di Daniele Luchetti - Una docuserie che ripercorre la vita pubblica e privata di Raffaella Carrà, simbolo di libertà e uguaglianza tra i sessi negli anni '70, regina della tv pubblica negli anni '80 e icona LGBTQ negli anni '90: un mito che supera ogni barriera culturale e generazionale, ma anche un mistero di cui nessuno ha la chiave.

ROMA SANTA E Dannata di Daniele Ciprì, Roberto D'Agostino, Marco Giusti - Un viaggio nella notte romana durante il quale Roberto D'Agostino racconta all'amico Marco Giusti, filmato da Daniele Ciprì, perché Roma è una città unica e infernale, capace di tutto. Un viaggio al calar della notte perché è di notte che si percepiscono meglio i rumori del mondo.

PURI SCONOSCIUTI di Valentina Cicogna e Mattia Colombo - Ogni notte nella sala autopsia della dottoressa Cristina Cattaneo arrivano corpi senza nome. Li chiama i Puri Stranieri, che spesso appartengono ai margini della società: senzatetto, prostitute, adolescenti in fuga. Ultimamente sono per lo più migranti. Cosa succede quando i morti perdono la loro identità?

SEMIDEOS di Fabio Mollo e Alessandra Cataleta - Mezzo secolo di storia ripercorso raccontando la storia delle due statue in bronzo meglio conservate al mondo, i Bronzi di Riace, riemersi nel 1972 dopo duemila anni trascorsi sott'acqua. Interviste e documenti inediti, testimonianze dirette e il racconto di un presente in fermento sono il cuore di questo viaggio.

TAXIBOL di Tommaso Santambrogio - Il famoso regista filippino Lav Diaz e Gustavo Flecha, un tassista cubano, si ritrovano a discutere di politica, migrazione, condizioni sociali e amore per le strade cubane. Lav è in realtà alla ricerca di un misterioso e violento ex generale fuggito dalle Filippine alla fine della dittatura di Marcos, Juan Mijares Cruz, che si dice viva nascosto nell'entroterra cubano.

UMBERTO ECO – LA BIBLIOTECA DEL MONDO di Davide Ferrario - La biblioteca privata di Umberto Eco era un mondo a sé: più di 30.000 volumi di titoli contemporanei e 1.500 libri rari e antichi. Davide Ferrario ha avuto accesso alla biblioteca grazie alla sua famiglia: il risultato è stato un documentario che cerca di cogliere il senso dell'idea di biblioteca come “memoria del mondo”.

La commissione documentari composta da Guido Albonetti, Pedro Armocida, Osvaldo Bargero, Raffaella Giancristofaro, Stefania Ippoliti, Betta Lodoli, Pinangelo Marino e Giacomo Ravesi ha proposto una selezione più ampia, di quindici titoli anziché dieci, come già accaduto nel 2019 e nel 2020, dato "Il ritrovato interesse dell'industria per le molteplici forme del cinema reale, accolto da un'importante risposta di pubblico, e sulla base della qualità che abbiamo riscontrato, con l'idea di restituire alla Giuria dell'Accademia una fotografia quanto più rappresentativa possibile della produzione nazionale.  Fin dalla sua prima selezione, nel 2019, questa Commissione ha registrato con soddisfazione e orgoglio il notevole incremento della produzione documentaristica. Il ritrovato interesse dell'industria per le molteplici forme del cinema reale è stato innegabilmente accolto da un'importante risposta da parte del pubblico, nelle sale e su altre piattaforme di distribuzione. Secondo i dati Cinetel, nel 2023 sono stati distribuiti nelle sale cinematografiche 140 documentari rispetto ai 56 del 2017 e ai 61 del 2019."

La Giuria dell'Accademia voterà per la prima volta per individuare i cinque candidati al premio e, successivamente, decreterà il vincitore del David per il miglior documentario che dal 2021 è intitolato alla memoria di Cecilia Mangini, instancabile indagatrice della realtà e indimenticabile pioniere e outsider del cinema italiano.

 

 

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