Me ne viene in mente solo uno attualmente:

L’unico, l’immenso capolavoro del genio visionario di Kubrick. Un prodotto talmente particolare da non avere eredi.

2001 - Odissea nello spazio” una trama ce l’ha anche, eppure sembra non ne abbia bisogno.

La vicenda della ribellione della macchina perfetta HAL rappresenta il frutto del superuomo positivo, e insieme il suo fallimento. Kubrick ci lascia sicuramente riflettere sulla volontà di destinare attitudini tipicamente umane (quindi imperfette) ad un oggetto che per stessa ammissione della pellicola dovrebbe, invece, essere perfetto. C’è la scelta di caratterizzare una macchina, che altro non è se non un insieme di calcoli matematici, con linguaggi, emozioni, umori e strutture cognitive tipicamente umane.

E infatti, ad un certo punto prova rabbia, si infuria con i suoi stessi creatori perché, intercettandone il labiale, capisce di avere vicina la sua fine. Elabora un piano, vuole giocare d’anticipo, sabota tutta l’operazione.

Da quel momento seguiranno poi le fatiche di Bowman, per tentare di fermare la cospirazione, e riprendere il comando dell’astronave.

Questa è sicuramente la parte più strutturata e canonica del film (in soldoni, la più comprensibile) ma è tutto ciò che viene prima e dopo a rendere grande Odissea nello spazio.

La distruzione della linearità del tempo, la scelta di parlare al subconscio e non all’intelletto dello spettatore (quasi portandolo all’esasperazione causa la lentezza e l’assenza di elementi logici tra loro). Il tema della nascita della civiltà che ha per madre la violenza, l’ormai celebre monolito nero, l’applicazione visiva dell’eterno ritorno (Kubrick prese molto in considerazione la filosofia di Nietzsche), senza dimenticare l’uso dei suoni stereofonici e della luce notoriamente psichedelica, tutti elementi che rendono grande quest’opera.

Insomma, questa pellicola pur nella sua antinarratività, nella destrutturazione del concetto di cinema, nella quasi totale assenza di parlato, nel finale enigmatico che porta in grembo il concetto di rinascita è sicuramente uno dei prodotti più memorabili del panorama artistico post-moderno, un prodotto che non ha paura della sua singolarità.

Bisogna tramontare per poter rinascere”   F. Nietzsche

Breve curiosità:

Sembra strano vederlo in un film che è addirittura antecedente lo sbarco dell’uomo sulla luna, ma il genio visionario di Kubrick pare anticipare di qualche annetto casa Apple.

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