♥ ILCORTO.EU - L'Enciclopedia dei Cortometraggi
Domande essenziali per ampliare e definire una sceneggiatura
Porsi alcune domande essenziali durante lo sviluppo di una sceneggiatura è un processo critico per garantirne la profondità, la coerenza e l'impatto. Queste domande fungono da bussola, guidando lo sceneggiatore nell'esplorazione di ogni sfumatura della storia e dei suoi personaggi. Ci si chiede: "Qual è il vero desiderio del protagonista?", "Cosa c'è in gioco se fallisce?", "Quali sono gli ostacoli interni ed esterni che deve affrontare?", "Qual è il tema centrale che voglio esplorare?", "Qual è l'arco di trasformazione di ogni personaggio chiave?".
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Le ottiche: tutto quello che devi sapere sulle focali nel cinema
Il direttore della fotografia (DoP) ha un ruolo fondamentale nella scelta degli obiettivi per ogni singola scena, poiché questa decisione incide profondamente sull'estetica e sulla narrazione. Ogni obiettivo, con la sua lunghezza focale, distorce la prospettiva in modo diverso, influenzando la percezione dello spazio e la vicinanza emotiva al soggetto. Un grandangolo può creare un senso di vastità o alienazione, mentre un teleobiettivo comprime lo sfondo, isolando il personaggio.
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Sceneggiatura completa del cortometraggio: “NON DEVI CAPIRMI”
Titolo: “Non devi capirmi” Genere: Dramma familiare contemporaneo. Tema: Coming out / identità / silenzio generazionale. Durata stimata: 7-9 minuti. Personaggi: Giulio (17 anni): introverso, curioso, profondo, insicuro nel comunicare con la madre. Maddalena (45 anni): madre apprensiva ma empatica, legata alla routine, non abituata alle confessioni improvvise. Location: Interno. Cucina famigliare – notte. Particolarità: La sceneggiatura comprende 1 solo scena.
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Scrivere i dialoghi in una sceneggiatura quando si affrontano temi complessi
Scrivere dialoghi efficaci è uno degli aspetti più delicati della sceneggiatura, soprattutto quando si affrontano temi complessi come la morte, l'identità, la fede, il razzismo, la disabilità o i traumi emotivi. Il dialogo, in questi casi, non serve solo a far avanzare la trama ma ha una funzione catalitica: crea empatia, mette a nudo le emozioni, apre uno spazio etico di riflessione tra il personaggio e lo spettatore.
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Location particolari per cortometraggi: idee, caratteristiche e soluzioni
Ambientare un cortometraggio in una location particolare e non usuale può avere un impatto significativo sulla sua riuscita e sul suo effetto complessivo. Innanzitutto, una location insolita cattura immediatamente l'attenzione dello spettatore, distinguendo il cortometraggio da produzioni più convenzionali. Questo non solo genera curiosità, ma può anche amplificare l'atmosfera e il tono del racconto, conferendo un senso di mistero, fascino o alienazione che una location ordinaria non potrebbe mai eguagliare.
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Espressioni facciali: come parlare senza dire nulla
Al cinema, l'importanza delle espressioni facciali è amplificata dalla vicinanza della macchina da presa. Dettagli minimi, come un leggero movimento delle sopracciglia o un battito di ciglia, possono trasmettere un'enorme gamma di emozioni. A differenza del teatro, dove l'attore deve esagerare la mimica per farsi comprendere anche dall'ultima fila, al cinema la recitazione è molto più intima e sottile.
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Rompere le regole dell'illuminazione classica (parte 1)
Illuminazione Stravagante: Oltre le Regole Classiche Utilizzare metodi stravaganti per illuminare un set cinematografico può infondere un'estetica unica e memorabile, distinguendo un'opera dalla massa. Andare oltre le regole classiche permette di creare un'atmosfera inaspettata e visivamente potente, giocando con ombre e luci in modi non convenzionali. Questo approccio può generare un impatto emotivo più profondo sullo spettatore, enfatizzando temi o stati d'animo in maniera innovativa.
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La creazione del Personaggio: tecniche ed esempi nei diversi generi
La vita pregressa e le scelte attuali di un personaggio sono il cuore pulsante dell'impatto emotivo sul pubblico di un film o cortometraggio. Attraverso il loro passato, lo spettatore comprende le motivazioni profonde, le paure e i desideri che guidano le azioni del protagonista, creando un senso di empatia o, al contrario, di repulsione. Le decisioni che il personaggio prende nel presente, specialmente quelle difficili o moralmente ambigue, lo pongono di fronte a dilemmi che risuonano con le esperienze personali dello spettatore.
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Cosa si impara guardando cortometraggi sia italiani che stranieri
Guardare cortometraggi, di qualsiasi genere e lingua, è una vera e propria scuola di cinema accelerata. È un esercizio fondamentale sia per chi ama il cinema come spettatore, sia, e soprattutto, per chi aspira a realizzarlo. Ecco un'analisi dettagliata di cosa si può imparare, suddivisa per prospettive e tipologie di cortometraggio.
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Guida per l'attrezzatura di ripresa del cortometraggio "Il Bar del Centro"
Basandomi sulla sceneggiatura e sulle esigenze stilistiche del cortometraggio di genere commedia sociale con realismo ironico, ambientato principalmente all'interno di un bar con qualche scena esterna nella piazza del paese, ho preparato questa guida dettagliata per scegliere l'attrezzatura ottimale.
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I migliori proiettori video 4K con ottimo rapporto qualità-prezzo
Per goderti al meglio il tuo cortometraggio con un proiettore, l'ideale è un modello che supporti la risoluzione nativa del tuo video (almeno Full HD, meglio 4K se hai girato in 4K). Assicurati che abbia una buona luminosità (almeno 2000-3000 ANSI lumen) per immagini chiare anche con un po' di luce ambientale e un rapporto di contrasto elevato per neri profondi. Proiettalo su uno schermo bianco opaco in una stanza buia, posizionando il proiettore perpendicolarmente allo schermo per evitare distorsioni e collegando un sistema audio esterno per un'esperienza immersiva.
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Titoli di testa e di coda in testo animato 3D
I titoli di testa e di coda sono molto più di di una semplice introduzione od un mero elenco di nomi; sono un'occasione per estendere l'esperienza cinematografica e lasciare un'impressione duratura. I titoli di testa, se ben realizzati, possono stabilire il tono, l'atmosfera e lo stile del film fin dall'inizio, incuriosendo lo spettatore e preparandolo a ciò che verrà. Quelli di coda, invece, offrono un momento per il pubblico di riflettere sulla storia appena vista, mentre vengono valorizzati i contributi di tutto il team.
Nikon Z9: la guida per realizzare ottimi cortometraggi
La Nikon Z9 rappresenta il top della gamma Nikon ed è ideale per produzioni cinematografiche di alto livello grazie a caratteristiche rivoluzionarie. Il suo sensore stacked CMOS full-frame da 45.7MP e il processore EXPEED 7 permettono registrazioni 8K a 60p e 4K a 120p con un'eccezionale qualità d'immagine e rolling shutter quasi nullo. L'autofocus avanzatissimo con rilevamento del soggetto in 3D e l'assenza di otturatore meccanico la rendono incredibilmente affidabile. La capacità di registrare internamente in N-RAW e ProRes RAW HQ offre flessibilità massima in post-produzione, ponendola come scelta d'elezione per i professionisti del cinema.
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Guida al metodo di recitazione Lee Strasberg
Scegliere il Metodo Strasberg (o "Method Acting") come attore significa immergersi profondamente nella psiche del personaggio. Si tratta di un approccio che enfatizza la memoria sensoriale ed emotiva, attingendo alle proprie esperienze di vita per creare un'interpretazione autentica e complessa. Questo metodo permette di costruire personaggi di una profondità psicologica straordinaria, rendendo le emozioni sul set palpabili e veritiere.
Girare un cortometraggio col Samsung Galaxy S25 Ultra
Usare un Samsung Galaxy S25 Ultra per girare un cortometraggio da principiante è una scelta eccellente per la sua straordinaria qualità video in 4K e 8K, che permette riprese nitide e dettagliate. Il suo sistema multicamera versatile, con lenti grandangolari, ultra-grandangolari e teleobiettivi, offre flessibilità creativa senza cambiare attrezzatura. L'ottima stabilizzazione d'immagine integrata riduce il tremolio, rendendo le riprese a mano libera più fluide.
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MOV vs MP4: quale formato scegliere per il tuo Cortometraggio?
La scelta del formato video è fondamentale per girare un cortometraggio perché influenza direttamente la qualità visiva, la flessibilità in post-produzione ed il look cinematografico finale. Formati ad alta risoluzione con maggiore profondità di colore (esempio 10 bit, Log) offrono più margini per il color grading e la correzione degli errori, mentre formati più compressi (come 8 bit) limitano queste possibilità.
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Il personaggio secondario che guida l'Eroe e lo spettatore
I personaggi secondari in una sceneggiatura sono figure cruciali che affiancano il protagonista, pur non essendo al centro dell'arco narrativo principale. La loro funzione è molteplice: possono fungere da spalla comica, mentori, antagonisti minori o semplici catalizzatori che influenzano le scelte del protagonista. Servono a arricchire il mondo diegetico e a rivelare nuove sfaccettature del personaggio principale, fornendo ostacoli, supporto o nuove prospettive che fanno progredire la trama, anche se la loro storia personale non viene esplorata in profondità.
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Guida all'uso cinematografico dello smartphone (per i giovani e non solo)
Tutti oggi usano lo smartphone per fare video, ma pochi sanno come trasformarlo in una vera cinepresa. Questa guida è pensata per studenti e giovani appassionati che vogliono scoprire come girare video con un look da cortometraggio professionale usando solo il proprio cellulare. Non serve comprare attrezzatura costosa: basta conoscere qualche trucco, le app giuste e alcune regole fondamentali del linguaggio cinematografico.
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Lo schema narrativo di Greimas applicato al cinema
A.J. Greimas, semiologo lituano, ha proposto uno schema narrativo universale composto da 5 fasi principali. Si tratta di uno strumento potente per comprendere (e costruire) la struttura delle storie. Anche nel cinema, dove l’immagine domina, questo schema può offrire una griglia precisa per dare coerenza e tensione a ogni sceneggiatura.
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La tensione narrativa nei diversi generi
Ciò che attrae l'attenzione dello spettatore davanti a un filmato è un mix potente di impatto visivo e narrativo immediato. Un inizio avvincente, con un'immagine forte, un'azione sorprendente o un dialogo intrigante, cattura la curiosità. L'occhio è naturalmente attratto da movimento, colori vibranti e una composizione dinamica, mentre l'orecchio è stimolato da un audio chiaro e da una musica evocativa.
La regola delle 3 C della regia: completezza, copertura, continuità
Nel mondo della regia cinematografica, esiste una regola fondamentale conosciuta come la regola delle tre C: Completezza, Copertura e Continuità. Si tratta di un principio guida che, se ben applicato, consente al regista di garantire chiarezza narrativa, efficienza tecnica e fluidità visiva durante le riprese e il montaggio.
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Il personaggio che funziona: come resta nella mente dello spettatore
Cosa significa che "un personaggio funziona"? In una sceneggiatura, un personaggio "funziona" quando è credibile, coerente e genera empatia o forte reazione nel pubblico. Significa che le sue motivazioni sono chiare, le sue azioni sono giustificate dalla sua personalità e dal suo arco narrativo, e le sue battute suonano autentiche.
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Realizzare un cortometraggio con una "vecchia" Canon XM2
Continuare a girare cortometraggi con cineprese di oltre 20 anni fa non è solo una scelta economica, ma una decisione artistica precisa. Queste macchine offrono una resa estetica unica, con un "look" e una "texture" che le moderne cineprese digitali faticano a replicare, spesso caratterizzati da una grana distintiva e colori più organici. È un modo per evocare una specifica nostalgia o un'atmosfera d'epoca, dando al corto un'impronta visiva inconfondibile e autentica.
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I migliori siti di musica ed effetti sonori royalty-free
La musica e gli effetti sonori giusti possono migliorare l'atmosfera e aggiungere spessore a qualsiasi produzione cinematografica o video. Ma cosa succede se non si dispone di un'orchestra privata o della possibilità di creare e registrare suoni che vengono poi aggiunti al prodotto finale? Come si può dare alla propria produzione la straordinaria colonna sonora che merita? La soluzione più economica è utilizzare musica royalty-free ed effetti sonori di repertorio.
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Darya “Dasha” Lapushka: l'artista che ha conquistato Cannes
Darya Lapushka, nata in Bielorussia ma trasferitasi in Italia dodicenne, conosciuta come Dasha, è una figura poliedrica: modella, pittrice, influencer e madre. Dasha ha ora debuttato nel mondo del cinema come co-protagonista nel film romantico The Strength of Love, diretto da Alfio D’Agata e prodotto da Movie On Pictures. Con una première a Cannes 2025 (in maggio) e con una prima uscita internazionale all’American Film Market, il film segna un’importante vetrina internazionale per lei.
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La correzione colore: guida tecnica
Il colore è un elemento narrativo potente in un film come in un cortometraggio, ben oltre la mera estetica. Serve a stabilire il tono emotivo e l'atmosfera di una scena o dell'intera opera, influenzando direttamente le sensazioni dello spettatore. Può caratterizzare i personaggi, simboleggiare concetti astratti o indicare sviluppi narrativi, come un cambiamento di stato d'animo o l'imminenza di un pericolo.
Solo in una stanza: la Confessione
Una persona sola può sentire il bisogno di confessarsi davanti a una cinepresa per diverse ragioni profonde. In primo luogo, la telecamera può fungere da "ascoltatore silenzioso" e non giudicante, offrendo uno spazio sicuro per esprimere pensieri e sentimenti che altrimenti rimarrebbero inespressi. Questa "confessione" può essere un modo per elaborare emozioni complesse, un atto catartico per liberarsi di pesi interiori accumulati nella solitudine.
Come risolvere gli errori più comuni delle riprese fatte con lo smartphone
Girare un cortometraggio con lo smartphone è oggi più accessibile che mai, ma la facilità d'uso può nascondere insidie che un principiante potrebbe non percepire. Per trasformare un video amatoriale in un cortometraggio di qualità, è fondamentale conoscere gli errori più comuni e le loro soluzioni, sia in fase di ripresa che in post-produzione.
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Guida tecnica alla creazione del carattere del personaggio principale
Caratterizzare il tuo personaggio principale in un cortometraggio significa renderlo autentico, riconoscibile e memorabile per il pubblico in pochissimo tempo. Non basta dargli un nome; devi definirne le motivazioni, i desideri, le paure e le peculiarità che lo rendono unico. Si tratta di mostrare, attraverso azioni e reazioni, la sua personalità profonda, le sue abitudini e il suo modo di interagire con il mondo.
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Made in Italy: idee e tematiche per un cortometraggio
Cosa significa davvero "Made in Italy"? "Made in Italy" è molto più di un'etichetta commerciale: è un marchio culturale, un sistema di valori e un racconto identitario. Rappresenta l'ingegno, la creatività e la cura artigianale che il mondo riconosce all'Italia. Ma in un cortometraggio, come possiamo tradurre questo concetto senza cadere nel banale o nel promozionale? Per rappresentare il Made in Italy in un cortometraggio, occorre puntare sull'eleganza intrinseca e l'attenzione ai dettagli.
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Trovare le Location giuste per il tuo cortometraggio
La location è un elemento narrativo potente che va ben oltre il semplice sfondo: fa il film od il cortometraggio perché plasma l'atmosfera e incide profondamente sul tono emotivo della storia. Una location scelta con cura può fungere da personaggio silenzioso, rivelando informazioni sul contesto, sulla cultura o sullo stato d'animo dei protagonisti. L'architettura, la luce naturale, i dettagli ambientali, persino gli odori immaginati, contribuiscono a creare un'immersione autentica per lo spettatore
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Le frasi strane come scintille narrative nella sceneggiatura
Nel mondo della sceneggiatura, spesso si cercano frasi chiare, funzionali, dirette. Ma a volte, una frase strana, dissonante od apparentemente assurda diventa la scintilla perfetta per creare un mondo narrativo intero. "Che sapore hanno le nuvole?" è una di quelle frasi che non si spiegano subito, ma che evocano atmosfera, desiderio, mistero.
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Talento cinematografico: come riconoscerlo e guidarlo da regista
La recitazione teatrale è un'arte della proiezione, dove l'attore amplifica voce, gesti ed espressioni per raggiungere ogni spettatore, anche l'ultimo in platea. È un flusso continuo, senza interruzioni, che richiede grande energia e controllo del palco. La recitazione cinematografica, al contrario, è un'arte della sottigliezza e dell'interiorizzazione. Il microfono cattura ogni sussurro e la telecamera, specialmente nei primi piani, rivela ogni minima sfumatura emotiva negli occhi e nel volto.
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La guida creativa delle transizioni in un filmato
Le transizioni nel montaggio cinematografico hanno un effetto profondo e spesso inconscio sul pubblico. Possono guidare fluidamente lo sguardo e l'attenzione, segnalando un cambio di tempo, luogo o punto di vista senza interruzioni brusche. Una transizione ben scelta può rafforzare l'emozione di una scena, amplificando la tensione con un taglio secco o evocando malinconia con una dissolvenza lenta.
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La Fujifilm X-Pro3 per il cinema
Articolo tecnico pensato per l’uso cinematografico della Fujifilm X-Pro3, scritto dal punto di vista di un Direttore della Fotografia che desidera trarre il massimo da questa fotocamera ibrida, elegante e unica nel suo genere. La Fujifilm X-Pro3 è una fotocamera mirrorless APS-C con un design rangefinder, pensata per fotografi street e documentaristi. Tuttavia, il suo sensore X-Trans CMOS 4 da 26.1MP e il processore X-Processor 4 la rendono sorprendentemente adatta anche alla produzione video cinematografica, specie se si adottano alcune strategie e accorgimenti tecnici.
Come creare uno stile nelle proprie sceneggiature
Nel mare di sceneggiature che ogni anno affollano concorsi, caselle di posta di produttori e festival, solo una piccola percentuale riesce a emergere davvero. Non sempre perché la storia è migliore, ma perché quella sceneggiatura ha uno stile inconfondibile. Lo stile non è soltanto "come scrivi", ma è ciò che fa vibrare la tua storia, che la rende riconoscibile, coerente, unica.
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Come creare un cortometraggio a basso budget che sembri un blockbuster
Realizzare un cortometraggio con pochi mezzi e ottenere un effetto “da grande produzione” è una sfida affascinante. Il segreto non è fingere di avere grandi risorse, ma massimizzare l’impatto cinematografico con strategie intelligenti, strumenti economici e creatività tecnica.
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Mini-laboratorio di Recitazione cinematografica
Il fascino di recitare nel cinema risiede nella sua intima sottigliezza e nella potenza del primo piano. A differenza del teatro, dove l'attore deve proiettare voce e gesti verso un pubblico distante, nel cinema ogni minima espressione, ogni tremore di palpebra, viene catturato e amplificato. L'attore cinematografico deve imparare a "pensare" davanti alla macchina da presa, permettendo che le emozioni emergano dall'interno, con una veridicità quasi documentaristica.
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Basi di sceneggiature su: Amicizie tra culture diverse
Ecco 3 basi complete per sceneggiature di cortometraggi su un tema universale e attuale: l’amicizia tra culture diverse. Ogni proposta appartiene a un genere diverso, ed è costruita per essere una storia narrativa, emotivamente coinvolgente e visivamente compatta, con elementi fortemente riconoscibili per uno sviluppo cinematograficamente efficace per un cortometraggio.
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L’arte nascosta: l’Attrezzista di scena nel cinema
Nel mondo del cinema, molte figure professionali operano nell’ombra, contribuendo in modo decisivo al risultato finale senza mai comparire sotto i riflettori. Una di queste è l’attrezzista di scena, o props master. Il suo lavoro può sembrare “silenzioso”, ma è assolutamente cruciale per la credibilità, la coerenza visiva e la narrazione stessa del film.
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Olympus OM-5 Mark II: guida tecnica per videomaker
La Olympus OM-5 Mark II (nota anche come OM System OM-5) è una fotocamera Micro Quattro Terzi (MFT) compatta, leggera e sorprendentemente versatile, particolarmente interessante per chi lavora in ambiti cinematografici agili, come cortometraggi indipendenti, reportage visivi o video sperimentali.
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Che cosa è il dialogo?
Il dialogo è uno degli strumenti più potenti e delicati nella scrittura cinematografica. È la voce dei personaggi, il modo in cui si rivelano, si nascondono, si scontrano e si amano. Ma un buon dialogo non è semplice imitazione della realtà. È linguaggio drammaturgico, cioè costruito per servire la storia, caratterizzare e attivare il conflitto. Questo articolo è una guida approfondita per capire cos’è il dialogo, come si scrive bene e quali elementi tecnici e artistici ne definiscono la qualità.
L’Arte di inserire piccoli ma importanti dettagli nei cortometraggi
Nel linguaggio cinematografico, i dettagli contano. Un oggetto lasciato su un tavolo, uno sguardo fugace, un'inquadratura che indugia appena un secondo in più: ciò che sembra trascurabile può cambiare completamente il significato di una storia. Nei cortometraggi, dove il tempo è limitato, i piccoli dettagli nascosti ma significativi assumono un ruolo cruciale, poiché permettono una narrazione multilivello, stimolano lo spettatore a rivedere e rivalutare ciò che ha visto e offrono profondità emotiva e narrativa in poco spazio.
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Il fascino del Controluce nel cinema
Il fascino del controluce nel cinema risiede nella sua capacità di trasformare una semplice inquadratura in un'immagine densa di significato ed emozione. Sfruttando la luce che proviene da dietro il soggetto, il controluce crea silhouette misteriose e drammatiche, enfatizzando forme e contorni piuttosto che dettagli. Questo effetto genera immediatamente un senso di mistero, solitudine o reverenza, rendendo i personaggi quasi iconici o enigmatici.
Cosa si può imparare dal film The Children Act (Il verdetto, 2017)
The Children Act, film drammatico britannico del 2017 diretto da Richard Eyre e tratto dall’omonimo romanzo di Ian McEwan, che ha pure scritto la sceneggiatura, è un’opera che ha turbato, diviso e conquistato il pubblico. Il film esplora dilemmi morali profondamente umani legati all’età adolescenziale, alla fede religiosa, all’identità individuale e all'amore che appassisce nel tempo. Interpretato da una straordinaria Emma Thompson, il film si muove con elegante sobrietà attraverso terreni emotivamente sconnessi e dolorosi, lasciando lo spettatore in un silenzio pensoso.
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Percezione della realtà nel cortometraggio: cosa vediamo e cosa crediamo di vedere
Al cinema, lo spettatore vede davvero una complessa orchestrazione di luce, ombra, colori, suoni e attori che recitano una parte. Vede fotogrammi in rapida successione, illusioni ottiche, ed un'accurata messa in scena creata da un team di professionisti. Ciò che crede di vedere, invece, è la realtà di una storia: un mondo credibile con personaggi reali che provano emozioni autentiche. Crede di assistere ad eventi che si svolgono "qui e ora", sullo schermo, dimenticando la finzione, immergendosi in un sogno collettivo in cui la magia cinematografica trasforma la tecnica in una esperienza vissuta.
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La successione delle inquadrature in un cortometraggio
Le transizioni tra le scene in un cortometraggio sono giudicate dal pubblico principalmente per la loro fluidità e coerenza narrativa. Una transizione ben fatta è quasi impercettibile, guidando lo spettatore senza interruzioni nel flusso della storia, sia essa una dissolvenza, un taglio netto o un'ellissi temporale. Al contrario, una transizione brusca o illogica può distrarre e disorientare, spezzando l'immersione nel racconto. Il pubblico, anche inconsciamente, apprezza quando le transizioni rafforzano il tono emotivo della scena e contribuiscono al ritmo complessivo del film, rendendo l'esperienza di visione più armoniosa e coinvolgente.
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Il Piano sequenza anche in un cortometraggio
Ecco un articolo tecnico-artistico specifico sul piano sequenza nei cortometraggi, rivolto ai registi ambiziosi che vogliono sfruttare questo linguaggio cinematografico complesso ma potentissimo, con analisi delle tecniche, giudizi critici, reazioni spettatoriali e numerosi esempi per i diversi generi. Il piano sequenza non è semplicemente “una scena senza tagli”. È una scelta di regia precisa e complessa, dove la continuità dell’azione e dello spazio diventa il linguaggio filmico scelto.
Il linguaggio dei colori: guida tecnica ed espressiva
Cerchiamo qui di approfondire l’uso del colore nelle immagini di un cortometraggio, scritto con l’ottica congiunta di un direttore della fotografia e di un regista attento alla narrazione visiva. Nel cinema, il colore non è mai solo decorazione. È linguaggio narrativo, emozionale e psicologico. In un cortometraggio — dove il tempo è limitato e ogni immagine deve colpire — il colore diventa ancora più importante per definire il tono, guidare lo spettatore e rafforzare la storia.
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Iniziare con qualunque mezzo tecnico che riesci ad avere
“Con quale attrezzatura hai girato?” Questa è una delle prime domande che molti fanno dopo aver visto un cortometraggio ben fatto. Ma la risposta che ogni regista esperto dovrebbe dare è: "Con quella che avevo. La cosa importante è come la usi.". Nel mondo contemporaneo, in cui anche uno smartphone può registrare in 4K, il valore del mezzo tecnico non dipende dal suo prezzo o dalla sua marca, ma da quanto bene riesce a servire la tua visione artistica.
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Personaggi che vivono: analisi, costruzione ed evoluzione psicologica
Ecco un articolo dedicato a come analizzare, costruire ed approfondire psicologicamente i personaggi, sia protagonisti che comprimari, in un’opera cinematografica, ovvero anche nei cortometraggi. L’articolo unisce teoria della sceneggiatura, tecniche narrative, strategie drammaturgiche e applicazioni specifiche per i vari generi.
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Lista degli Errori da evitare, se sei un principiante
Ecco una checklist dettagliata, divisa in tre sezioni: Sceneggiatura, Ripresa e Montaggio, pensata per aiutarti a evitare gli errori più comuni che i principianti commettono quando realizzano i loro primi cortometraggi. Per ogni punto trovi: l'obiettivo da raggiungere, gli errori più comuni che si commettono, una possibile soluzione pratica.
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Il potere silenzioso dei Suoni di Sottofondo
I suoni di sottofondo (o background sounds, ambience, atmosfera sonora) sono tra gli elementi più sottovalutati ma fondamentali nella realizzazione di un cortometraggio. Non si tratta solo di “riempire i vuoti”, ma di dare spessore, realismo, profondità emotiva e coerenza narrativa alle immagini. Un paesaggio senza suoni è finto. Un dialogo senza ambiente sonoro è sterile. Un'emozione senza contesto acustico resta piatta.
Di cosa parla veramente la mia storia?
Nello scrivere una sceneggiatura di cortometraggio, è fondamentale catturare l'attenzione dello spettatore fin dai primi istanti introducendo elementi intriganti e misteriosi. Questo crea un senso di curiosità e suspense che spinge il pubblico a voler scoprire cosa succederà. Si possono presentare personaggi in situazioni enigmatiche, un dialogo criptico, un oggetto fuori posto o un evento inaspettato che sollevi domande. L'obiettivo è generare un "gancio" emotivo od intellettuale senza rivelare immediatamente il significato o la soluzione della nostra storia.
Lo sceneggiatore racconta per immagini
Scrivere per immagini: è il lavoro tecnico e creativo dello sceneggiatore cinematografico. Uno sceneggiatore non scrive parole per essere lette: scrive e descrive le azioni, i comportamenti, gli ambienti e le immagini per essere viste sullo schermo. Questo è il punto cruciale – spesso frainteso – che distingue la scrittura cinematografica da quella letteraria o teatrale. Scrivere una sceneggiatura non significa raccontare, ma mostrare. Chi scrive deve imparare a pensare in termini visivi e a costruire scene che abbiano un impatto visivo, emotivo e narrativo immediato.
Analizzare la scrittura e la revisione dei dialoghi nella tua sceneggiatura
Dialoghi ben scritti sono il cuore pulsante di ogni storia, cruciali per immergere lo spettatore e renderlo partecipe. Permettono di rivelare la personalità dei personaggi, le loro motivazioni e le dinamiche relazionali, andando oltre ciò che le immagini possono mostrare. Un buon dialogo spinge la trama in avanti, crea tensione e risolve conflitti, evitando che la narografia diventi statica o didascalica. Inoltre, dialoghi realistici e credibili rafforzano la sospensione dell'incredulità, rendendo il mondo narrato più autentico e coinvolgente. Al contrario, dialoghi deboli possono allontanare lo spettatore, minando la credibilità dell'opera e lasciando un senso di insoddisfazione. In sintesi, dialoghi giusti sono fondamentali per un'esperienza visiva ed emotiva completa e memorabile, trasformando una semplice visione in un'esperienza profondamente risonante.
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