LA MALINCONICA IRONIA DELL'IDEALISMO

CERAVAMO TANTO AMATI di Ettore Scola 3Cercando di dare sfogo alle reciproche solitudini, Luciana e Nicola trascorrono un paio di serate nella precaria abitazione di lui, trovando tra un piatto di spaghetti e l' altro, persino la forza di sorridere; nel frattempo Gianni ha frequentato Elide, col miraggio d'una facile carriera e con ovvi scopi arrivistici, portando inconsapevolmente Luciana a tentare il suicidio.
Trascorsi cinque anni, Gianni è ora marito di Elide nonché padre di due figli, un maschio ed una femmina : attraverso il matrimonio, la donna ha perso gradualmente la rozzezza d'un tempo dando più spazio alla lettura dei libri consigliatigli dal marito e limitando i pasti.
Nicola decide di partecipare a "Lascia o raddoppia?", il noto quiz televisivo di Mike Buongiorno, come esperto di storia del cinema, riuscendo anche a diventarne campione e a riconquistare così la fiducia dei suoi familiari; ma la gioia durerà ben poco: vittima di una domanda formulatagli ambiguamente, perderà il titolo e con esso la grinta recuperata.

CERAVAMO TANTO AMATI di Ettore Scola 4Passando in ambulanza per Fontana di Trevi, Antonio vi ritrova nuovamente Luciana, accompagnata da Rinaldo, una sorta di capocomparse che la presenta a Fellini sul set de "La dolce vita"; scoppia una lite tra Rinaldo e Antonio che perde così ancora una volta l'opportunità di rinsaldare il rapporto con lei.

Gianni, che si è fatto crescere i baffetti, litiga furiosamente con il suocero, arrivando a schiaffeggiarlo mentre Elide, suggestionata dalle atmosfere dei film di Antonioni, riesce sempre meno a capire il suo rapporto col marito.
Negli inoltrati anni'60, Antonio ha trovato temporaneamente in Valeria una compagnia sociale e politica, ma un giorno mentre stanno passeggiando nei giardini di Piazza San Giovanni, sente una voce chiamarlo in modo inconfondibile: è Luciana, ora madre di un bambino e impiegata come maschera in un cinema, E' la grande occasione per Antonio di dichiararle il suo amore, immutato nel tempo trascorso.

Elide, a bordo della sua macchina sportiva si suicida, riapparendo tra i rottami di uno sfasciacarrozze a Gianni, il quale paleserà con l'occasione tutto il cinismo sul quale ha basato la loro unione iniziando a provare d'ora in poi un enorme senso di solitudine ("Ricordete che l'essere più solo ar mondo è il ricco" gli premise il suocero durante il loro primo incontro).

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Nicola, durante una premiazione pubblica per ragazzi, con De Sica come ospite d'onore, constata con profondissima delusione quanto egli stesso non abbia più coraggio di dire e pensare ("Volevamo cambiare il mondo, ma è stato il mondo che ha cambiato a noi" saranno le sue parole dense di rimpianto).

Mentre in Piazza del popolo sta spostando un 'automobile per uscire con la sua, Gianni incontra Antonio,che scambiandolo inevitabilmente per un posteggiatore, prova compassione per il vecchio amico col quale, dopo venticinque anni si riappacifica.
La sera si ritrovano con Nicola nella solita trattoria, dalla quale sono scomparsi i pittoreschi personaggi d'un tempo: Gianni torna col pensiero a quando erano partigiani, immaginandosi morto tra i due amici che lo compiangono, per poi affermare frasi di singolare amarezza ("La nosra generazione ha fatto schifo", "Il futuro è passato e non ce ne siamo nemmeno accorti").
Ne nasce una discussione che degenera in lite tra Antonio e Nicola, il quale scoppia a piangere resosi conto di non essere nient'altro che un fallito, sia a livello sociale (si è ridotto a firmarsi "Vice" nelle recensioni giornalistiche) che affettivo, mentre Gianni cerca di rivelare ai due la sua reale condizione di benessere, ma invano.
A bordo della 600 vinta da Nicola al telequiz, si recano in una piazza della Garbatella piena di gente appostata dinanzi ad una scuola per ottenere l'iscrizione dei propri figli.
Antonio presenta la moglie ai due a mici: è Luciana, ora lontana dai sogni cinematografici e con una coscienziosa acquisizione di responsabilità da dedicare alla famiglia.
CERAVAMO TANTO AMATI di Ettore Scola 6Mentre dei ragazzi intorno al fuoco intonano il canto partigiano che Antonio e Nicola riconoscono immediatamente, Gianni trova il tempo di esprimere a Luciana il rimpianto del loro rapporto bruscamente interrotto , che ha portato con se in tutto questo tempo;
ma la donna ,pur prendendone atto, è ormai legata all'unico uomo che le abbia realmente dimostrato un serio sentimento d'amore e stima.
Cercando un pacchetto di sigarette, Nicola ritrova insieme ad Antonio la patente di Gianni, che si è di colpo allontanato dal gruppo, cosicché leggendo l'indirizzo decidono di riportargliela il giorno seguente.
Ed ecco di nuovo la sequenza d'inizio di questa storia: Antonio, Nicola e Luciana scopriranno così che il loro amico Gianni non è il guardiano della villa come essi pensavano, ma bensì il fin troppo agiato proprietario.

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"Se vergognava de dicce d' essese ridotto così" dirà Antonio, aggiungendo un "boh" che satà nuova fonte di discussione con Nicola…

Fine parte 2 dell'articolo di Graziano Marraffa

 

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