VERTIGO HITCHCOCK 1Non so se Vertigo (La donna che visse due volte) sia stato il mio primo film di ALFRED HITCHCOCK. Eppure so che come per Scottie James Stewart inizia a cambiare tutto, da quella scena in cui “salva” dalle acque Madeleine Kim Novak, per un cinefilo immergersi per la prima volta in un’opera del maestro del brivido, è inevitabile, cambia tutto.  Io per anni ho tremato ogni qualvolta mi sia imbattuta in un innocente piccione, sono stata sospettosa nell’incontrare un motel sulla mia strada e ho ripensato allo sguardo penetrante di Grace Kelly più incantata di quanto lo sia mai stata nei confronti di quello di qualche mio innamorato.

Sarà che a differenza dell’amore, il cinema di Hitchcock non sa essere deludente. Dopo decine di pellicole, vi ha mai scontentato? E altrettanti camei.
Tra questi aveva il desiderio di interpretare un morto ma non c’è riuscito prima della vera scomparsa, il 29 aprile 1980.

40 anni fa.

Vertigo HitchcockHitchcock è stato un burlone, uno che organizzava scherzi sul set e che considerava la settima arte non come un pezzo di vita ma come un pezzo di torta. Ne ha rivoluzionato il linguaggio e i tecnicismi, ha sviscerato temi fondamentali come la paura, il doppio, la suspense. Continua a farci riflettere su questi, avendoci donato i suoi capolavori. Probabilmente è banale sottolineare il suo aver fatto storia ma è la verità: Hitchcock è stato un perfezionista, un visionario, un precursore, un genio del cinema.

Se oggi potessi essere di fronte a una baia, allora per commemorarlo vorrei gettare dei fiori in mare, proprio come fa Madeleine. O forse dovrei dire Judy? Grazie #hitchcock

di Elisabetta Rosa 

 

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