“Seven” è un thriller quasi perfetto. Prima racconta con qualche tono da commedia del difficile rapporto tra il giovane poliziotto irruento (Brad Pitt) e il veterano a un passo dalla pensione (Morgan Freeman). Ma se non hai visto il film e preferisci evitare spoiler, ti consiglio di non leggere oltre.

Poi, man mano che il serial killer (Kevin Spacey) miete le sue vittime accostando ognuna di essa a uno dei peccati capitali, si sprofonda nel dramma che vira in tragedia. C’è una metropoli cupa, buia, quasi senza speranza. Una metropoli che ricorda “Il corvo” o “Blade runner”. Gli attori, compresa Gwyneth Paltrow nella parte della moglie di Pitt, sono perfetti. Il ritmo che David Fincher dà alla pellicola è di quelli da grande regista, sulla scia di alcuni polizieschi firmati negli anni ‘70 da Sidney Lumet.

Girato nel 1995, Seven diventa subito un cult. Costato pochissimo, appena 33 milioni di dollari, in tutto il mondo ne guadagna più di 300. E ancora oggi il film non ha perso niente del suo fascino, e si vede e rivede ancora con grande piacere. C’è però un aneddoto sulla seconda opera firmata da Fincher, reduce da Alien 3, che forse non tutti sanno. Infatti il finale doveva essere un altro, con un significato completamente diverso. Non curandoci dei maniaci dello spoiler (brutta parola) lo raccontiamo.

Il finale scelto e mandato sul grande schermo vede Pitt che, tirato in trappola dal serial killer Spacey, lo costringe a ucciderlo per compiere il suo disegno criminale. Il finale alternativo, disegnato lo stesso nello storyboard, lo ha raccontato lo sceneggiatore Andrew Kevin Walker. La scena doveva essere più o meno la stessa. Ma invece che Pitt, a sparare al killer sarebbe dovuto essere Freeman, anticipando il collega. Il colpo di pistola non sarebbe però stato alla testa, ma al corpo. Lasciando il dubbio se Spacey fosse stato ucciso o meno.

In questo caso la conclusione della storia avrebbe avuto un senso quasi opposto a quella originale. Infatti il disegno folle del cattivo non si sarebbe concretizzato. E il vecchio poliziotto avrebbe salvato la carriera all’agente più giovane non facendolo finire in galera. Più bello? Più brutto? Tocca tenersi il dubbio.

Articolo di  per huffingtonpost.it

 

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