IL PEDAGGIO DI UN’ILLUSIONE

Quattro amici appoggiati al muro di un locale notturno, in sottofondo musica dance ad alto volume. Adriano ha la sigaretta, Andrea un bicchiere in mano, tutti appoggiati al muro a guardare chi passa e le ragazze che ballano.

Adriano: “Che ore sono?”

Andrea: “Quasi le tre”.

Lorenzo: “Dai prendiamo la macchina, si va in autostrada”.

In macchina, Adriano sta ancora fumando, Giulio sorseggia una bottiglia di birra.

Lorenzo guida e prende il biglietto al casello.

Andrea (accanto a chi guida): “Che musica mettiamo?”

Lorenzo: “Dipende da dove andiamo, intanto metto questa, per favorire la decisione”.

Prende una musicassetta e la infila nella radio. Iniziano le note di una musica jazz.

Inquadratura dell’auto dall’esterno e poi della striscia d’asfalto bianca che scorre nel buio della notte. Musica in sottofondo.

Giulio: “Barcellona, i bar di Barcellona”.

Lorenzo: “Allora per le notti di Barcellona va bene questa”.

Cambia cassetta e suona una musica rock.

Andrea: “Parigi, voglio vederla ancora al tramonto dal Trocadero”.

Andrea toglie la cassetta e ne mette un’altra, ad esempio Yann Tiersen.

Adriano: “Gamla Stan”.

Andrea: “Che?”

Adriano: “Gamla Stan, la città vecchia di Stoccolma”.

Giulio: “Newcastle, il monday night della Premiere League, Newcastle contro Manchester United, in curva con gli ultras seminudi che ballano”.

Andrea mette una canzone dei Dire Straits.

Lorenzo mette la freccia, dal vetro dell’auto si vede il cartello verde autostradale del casello di uscita, illuminato dai fari.

Andrea: “Dura sempre così poco.”

Lorenzo: “Lo sai che se esco a quello dopo per portarvi a casa faccio un giro troppo lungo”.