Con la crisi le professioni del cinema sono cambiate e il low budget è diventato la regola. Ecco una guida per orientarsi.

Qualche giorno fa un mio amico direttore della fotografia posta su Facebook un articolo sulle professioni del cinema uscito ormai qualche anno fa.

E’ scritto bene, si lascia leggere velocemente e fotografa una situazione lavorativa in maniera limpida, e informale – le emoticon aiutano a zuccherare quel magone che però mi sale leggendo.

Trovo giusto che ci sia qualcuno che voglia far chiarezza nel mondo del lavoro, soprattutto il nostro. Non solo, questo è un ottimo modo per “spiegare” ai non addetti ai lavori quanta stratificazione e quanta mole di lavoro c’è nella realizzazione di un prodotto culturale, che solitamente viene consumato in un lasso di tempo talmente breve, rispetto alla quantità di ore di lavoro passate dietro il progetto, da essere il più delle volte banalizzato o generalizzato brutalmente dallo spettatore medio (“il regista ha fatto un film noioso”, “l’attore è un cane”, “la fotografia fa schifo”, ecc).

Un problema però nasce proprio dalla crisi attuale di finanziamenti al cinema italiano, di scarsa affluenza nelle sale, e di un’industria obsoleta che annaspa. Con la nascita sempre maggiore di produzioni necessariamente “low budget”, alcune voci al bilancio sono andate tagliate in maniera irrimediabile, soprattutto alla sezione: “dipendenti”. C’è da dire però che se da una parte i reparti vengono più spesso dimezzati, dall’altra le produzioni low budget -grazie a Dio- continuano ad offrire almeno un minimo lavoro discreto alle figure professionali e, nel contempo, lanciano giovani talenti che avrebbero fatto molta più fatica ad emergere nel vecchio sistema.

Ecco che quindi mi trovo a dover fare un piccolo “update a puntate” dell’interessante ma ingenuo articolo di cui sopra, aggiornandolo a quella che è la realtà delle produzioni cinematografiche italiane al giorno d’oggi.

Nel farlo ovviamente riporterò tutte le professioni indicate nell’articolo, non sia mai che “dimentichi” anch’io qualche figura sul set. A quello ci pensano già le produzioni.

In questa prima uscita de “I mestieri del cinema (senza soldi)” cominciamo dal reparto produzione – il che è già una contraddizione:

PRODUTTORE: Buon per te se lo trovi. Di norma sarebbe colui che “mette” i soldi o che recupera finanziamenti. Nelle produzioni low budget invece solitamente è il regista stesso, che per mettere soldi nel suo progetto ha ipotecato casa, garage, fondi familiari passati per 7-8 generazioni, l’appartamento della compagna, e l’eredità della compagna, la quale dopo il film – in cui è protagonista – diventerà irrimediabilmente ex-compagna.

PRODUTTORE ESECUTIVO: è sempre il regista, che si controlla da solo. Deve far rispettare il budget, per questo costringerà la troupe ad orari impossibili e niente pause per restare dentro il piano di lavorazione. All’inizio della seconda settimana è il più odiato sul set, ma saprà farsi perdonare con l’arte da affabulatore che solo i grandi artisti hanno. In realtà basterà offrire una pausa pranzo al ristorante e si andrà avanti spediti.

ORGANIZZATORE: dovrebbe gestire il preventivo e quindi comporre la troupe. Solitamente si fa passaparola, quindi nelle produzioni low budget chiunque sia munito di telefono e credito a sufficienza può ricoprire queste mansioni. Ah, dimenticavo: nelle produzioni a basso costo l’organizzatore si occuperà anche di trovare le location, non sia mai che si paghi un location manager che lo fa di professione.

DIRETTORE DI PRODUZIONE: vedi sopra. Sarebbe il tramite diretto fra l’esecutivo e l’organizzazione. Nel nostro caso, se c’è, dovrà mettere la sua automobile a disposizione per andare a prendere e riportare gli attori a casa, oppure prendere i cestini (se ci sono) al catering.

ISPETTORE DI PRODUZIONE: forse è un bene se nelle produzioni low budget non lo trovate. Con un ispettore di produzione il vostro pericolosissimo set illegale non potrebbe stare in piedi neanche per un minuto. E’ però probabile che le assicurazioni -almeno quelle- siano state già preparate. Da chi? Dall’organizzatore, ovviamente.

SEGRETARIA DI PRODUZIONE: solitamente questa figura c’è, ma è schiavizzata. Se è anche in possesso di un’automobile, allora quella sarà la morte sua. Il doppio incarico di “runner” (il vero e proprio galoppino del set) sarà tutto suo. Oltre alle mansioni di organizzazione logistica si dovrà occupare di trasporto di attori, comparse, cestini, panini di qualità infima, animali selvatici, e profughi siriani.

RUNNER: chiunque abbia un’automobile e che debba galoppare a destra e sinistra in giro per la città, per svolgere le più disparate mansioni. Infatti nelle produzioni low budget si dice che “c’è un po’ di runner in tutti i reparti”, come il prezzemolo, o la pazzia.

SIMONE VERROCCHIO

Articolo di Luca Mogini per romeuracademy.it