CREATORE DEGLI EFFETTI SPECIALI
DEFINIZIONE
Il Creatore degli effetti speciali è quella figura professionale che idea, progetta e realizza gli accorgimenti tecnici che simulano una situazione difficilmente ottenibile in altro modo. L'effetto speciale serve quindi a ricreare la "realtà del film", vale a dire a far sembrare credibile una scena pensata dal Regista. Gli effetti speciali possono essere suddivisi in tre grandi famiglie, e
cioè:
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effetti di tipo sonoro;
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effetti di tipo meccanico;
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effetti di tipo ottico digitale.
Nell'ambito di questa scheda ci occuperemo più approfonditamente di questi ultimi, avendo la cura di evidenziare come l'avvento del computer e più in generale delle nuove tecnologie abbiano inciso profondamente sulle professionalità operanti in questo settore.
Prima dell'avvento dell'informatica e del digitale, gli effetti speciali venivano realizzati su ottico attraverso degli strumenti di tipo tradizionale. Uno dei primi effetti ad essere usati nella storia del cinema fu il cosiddetto "split screen", che consisteva nella simultanea presenza in video dello stesso attore che interpretava due diversi personaggi. Questa tecnica era possibile grazie alla divisione in due metà dello schermo ottenuta con la esposizione separata della pellicola. Un cartoncino nero veniva posto esattamente a metà dell'obiettivo della macchina da presa in modo che solo una parte venisse impressionata, venivano così girate separata mente le due scene che allo spettatore sembravano avvenire in contemporanea. Un'altra tecnica era il "travelling matte" che si basava sull'estrazione da una pellicola ad alto contrasto di una "maschera" (la sagoma del personaggio veniva ripresa su un fondo scuro colorato uniformemente, solitamente blu o verde) a cui veniva successivamente inserito uno sfondo girato separatamente.
Oggi il computer permette una gamma quasi illimitata di operazioni, una maggiore accuratezza nei particolari e un notevole di risparmio di tempo e di costi. Una di queste tecniche è il "compositing", grazie al quale è possibile comporre digitalmente più scene (multilayer) girate separatamente. In altre parole ogni singolo elemento va aggiunto agli altri come in un puzzle (la scena principale, lo sfondo e altri elementi che possono essere disegnati con la computergrafica, animati tridimensionalmente e modificati digitalmente grazie alle tecniche di fotoritocco).
Purtroppo in Italia siamo indietro di qualche anno rispetto agli Usa, che è senza dubbio il Paese all'avanguardia in questo settore, ma anche rispetto e ad altri Pae si come la Francia o l'Inghilterra. A preoccupare non è tanto il gap tecnologico, che è minimo, quanto piuttosto lo scarso utilizzo nelle produzioni nazionali degli effetti speciali (se non in postproduzione per correggere delle
scene che presentano dei piccoli errori di ripresa). Visto il loro costo sono considerati erroneamente dal produttore come un lusso, come un capriccio del regista e non vengono valutati, se non in qualche sporadico caso, come parte integrante per la buona riuscita di un film. Per questa ragione pochi sono i film italiani che utilizzano massicciamente gli effetti speciali con la conseguenza che molti dei nostri migliori artisti hanno trovato occasioni di lavoro all'estero.
COMPITI E PRINCIPALI ATTIVITA'
Nella creazione di effetti speciali possiamo individuare tre momenti temporalmente e concettualmente ben distinti tra loro:
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la pre-produzione (ideazione, progettazione e previsualizzazione);
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la produzione (riprese sul set);
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la post-produzione (creazione digitale dell'effetto speciale attraverso le tecniche di compositing, computergrafica, animazione 3D e illustrazione digitale).
Per la buona riuscita degli effetti è indispensabile che il Creatore degli effetti speciali e il Regista collaborino a stretto contatto, dato che il Regista ha infatti in mente la scena che vuole girare mentre il Creatore degli effetti speciali è consapevole delle problematiche tecniche. E' necessario quindi concordare gli obiettivi verso i quali si vuole arrivare e i mezzi con cui raggiungerli, come è altresì importante discuterli con il responsabile degli artisti. Meno errori si commettono in questa fase, minore sarà il costo di produzione e il tempo impiegato.
Il primo passo consiste nella realizzazione di uno "storyboard" (un'illustrazione a fumetti della scena da girare), che serve ad indicare come sarà girata la scena e fornisce le indicazioni e gli accorgimenti di tipo tecnico necessari al regista e alla troupe. In alcuni casi si ricorre addirittura ad un animatic della scena, vale a dire a una ripresa video dello storyboard che simula la scena da girare. Generalmente, sul set è presente il Creatore degli effetti digitali per risolvere eventuali problemi tecnici e per concordare con il Regista eventuali modifiche o aggiustamenti. Nelle sue funzioni il Creatore degli effetti speciali è coadiuvato da un supervisore agli effetti visivi, che avendo un trascorso da operatore conosce molto bene le problematiche di questa professione ed è in grado di intervenire.
Terminate le riprese sul set, il lavoro passa all'operatore degli effetti speciali che ha il compito di modificare la scena così come previsto dallo storyboard o dall'animatic. Il Supervisore agli effetti visivi coordina questa fase dei lavori e si fa portavoce delle esigenze del Regista. Una volta fatto il montaggio del film (o al meno della scena su cui bisogna apportare l'effetto speciale) comincia la fase operativa propriamente detta: innanzitutto bisogna acquisire il materiale su dischi condivisi attraverso una scansione digitale, successivamente si dividono le scene da fare tra i vari operatori e, nel caso di una scena particolarmente complessa, si procede ad una ulteriore suddivisione al suo interno tra i vari elementi che la compongono. Si passa poi al lavoro di compositing, di fotoritocco, di "arricchimento scenografico" (è una tecnica simile per certi versi al restauro e consiste nell'aggiungere o modificare dei particolari per rendere la scena più valida visivamente) e di computergrafica. In questa fase è molto importante il tipo di macchina e di software sul quale si esegue il lavoro, perché se è vero che ormai parecchi studi sono in grado di creare degli effetti digitali, rimane fondamentale il tempo di realizzazione, oltre ovviamente alla bravura del creatore degli effetti speciali e degli operatori a sua disposizione.
Una volta completate le operazioni si procede prima a un preview dell'effetto (visione provvisoria a bassa risoluzione) davanti al Regista e, nel caso in cui questi dia il suo assenso, si passa alla proiezione definitiva e alla stampa su pellicola. Non è possibile fare delle stime accurate sui costi di produzione per gli effetti speciali; generalizzando possiamo dire che nei film di fantascienza o quelli in cui vi è un grosso uso degli effetti, i costi possono raggiungere anche il 30% dell'intero budget mentre, in un film con pochi interventi come può essere una commedia ad esempio, questa quota scende notevolmente. In Italia il costo di un intervento di 34 minuti e di fotoritocco di alcune scene per un film di media levatura può oscillare tra i 50 e 100 milioni.
COMPETENZE
Per riuscire ad emergere in questa professione è fondamentale avere una grande passione, perché si tratta di un mestiere molto faticoso, dove si lavora parecchie ore di continuo e in cui è fondamentale mantenere sempre la necessaria concentrazione e essere in grado di gestire molti lavori parallelamente. Occorre inoltre tanta pazienza perché nonostante la presenza di avanzate tecnologie, non si tratta di un lavoro con caratteristiche industriali, con procedure standardizzate e ripetitive. Il lavoro consiste spesso nella risoluzione di problemi sempre diversi dai precedenti, ragione per cui l'elemento umano (estro creativo e esperienza accumulata negli anni) è una componente alla quale non si può assolutamente rinunciare. In particolare, per diventare un Creatore di effetti speciali bisogna avere un discreto talento artistico alle spalle come la dizione inglese "digital effect artist" sottolinea. Sicuramente è anche rilevante possedere un buon background informatico, sia per quanto riguarda l'utilizzo di software grafici avanzati che per la conoscenza di linguaggi di programmazione.
SITUAZIONE DI LAVORO
Il lavoro si svolge prevalentemente in studio, dove si hanno a disposizione dei computer molto potenti e dei software sofisticati e costosi. Una parte può essere invece realizzato a casa, come fanno la maggior parte dei collaboratori free lance che solo in fase di "rendering" (trasformazione di una scena digitale in un file grafico) si appoggiano su studi o società specializzate in effetti speciali.
In Italia, le società operanti in questo settore sono mediamente piccole, e per questo e le procedure di suddivisione del lavoro sono piuttosto flessibili e informali. Non esiste una organizzazione di tipo strettamente piramidale, mentre è più esatto parlare di specializzazione di tipo funzionale, nel senso che la divisione del lavoro avviene in base alle diverse competenze presenti in un gruppo di lavoro. Esiste poi un responsabile d'area che supervisiona le varie fasi del lavoro e che coordina i vari progetti che si portano avanti contemporaneamente (multitask). Le strutture organizzative sono quindi abbastanza agili e in prevalenza di tipo misto con un piccolo nocciolo stabile costituito dai dirigenti della società e qualche dipendente assunto con contratti di stage o di formazione professionale e una grossa presenza di collaboratori free lance, spesso legati all'azienda con contratti di esclusiva. In America dove invece esistono studi di effetti speciali in cui lavorano centinaia di persone, l'organizzazione del lavoro è più gerarchica e definita nei ruoli.
Il compenso per un Creatore di effetti speciali dipende dal tipo di società, dalla mole di lavoro e dal tipo di contratto. Il free lance lavora a prestazione (più si è bravi, più si lavora) e quindi a parità di ore può prendere molto di più rispetto a un lavoratore dipendente. Lo stipendio di un dipendente esperto si aggira sui 2-2,5 netti al mese a cui va aggiunto lo straordinario retribuito. Il free lance invece può arrivare a guadagnare le cifre del dipendente in poche giornate di lavoro (soprattutto nella pubblicità), anche se si assume in prima persona il rischio della scarsità del lavoro. I più bravi tuttavia scelgono quasi sempre la via del free lance, visto che per loro la richiesta è sempre molto alta e hanno la possibilità di scegliere in quali imprese cimentarsi.
Gli orari sono teoricamente di otto ore al giorno; in pratica bisogna adeguarsi al ciclo di produzione ed essere molto flessibili. Soprattutto chi lavora nel cinema e nella pubblicità deve tenere dei ritmi molto frenetici per rispettare le strette scadenze prefissate. Dal punto di vista tecnico invece le differenze fra il cinema, la televisione e la pubblicità sono minime: ciò che varia è il maggior grado di accuratezza e di definizione che il mezzo cinematografico impone agli operatori.
PERCORSI FORMATIVI
In Italia non esistono delle vere e proprie scuole esclusivamente dedicate agli effetti speciali e questo rappresenta un grosso problema perché è molto difficile trovare degli operatori veramente bravi. Solo in America esistono delle scuole con una certa tradizione alle spalle, anche se negli ultimi anni in Italia sono stati con dotti alcuni tentativi in questo senso, ma non sempre con risultati soddisfacenti. Sono invece abbastanza diffusi i corsi di computergrafica, animazione 3D, montaggio e compositing, che però non sono specificamente destinati alla creazione di effetti speciali.
Recentemente sono stati attivati dei rapporti di collaborazione per l'effettuazione di stage e corsi di specializzazione tra alcune di queste scuole e delle società di effetti speciali.
Tuttavia la strada ancora oggi più efficace, non priva peraltro di ostacoli e di incognite, rimane quella di proporsi alle aziende personalmente portando con sé un piccolo book di materiale per l'accertamento delle proprie abilità e capacità. Molto spesso può essere richiesto un periodo di prova (occorre quindi tanta umiltà) affinché possano essere testati sul campo le proprie qualità e, se viene superato, si accede a contratti di formazione in cui è riconosciuto un piccolo compenso e il rimborso di alcune spese. L'apprendistato rimane comunque la via privilegiata in questo settore dove l'esperienza e la pratica hanno una valenza molto rilevante.
TENDENZE OCCUPAZIONALI
Il mercato, dopo molti anni di stasi è finalmente in crescita, la fiction ha avuto un vero e proprio boom, il cinema italiano sta attraversando un discreto momento e finalmente anche in Italia si iniziano a fare dei film con un più ampio ricorso agli effetti speciali. Le prospettive per il futuro sono senz'altro buone, se in aggiunta consideriamo lo sviluppo e la diffusione di internet, la proliferazione di canali via cavo e satellitari e tutto quello che è multimediale. Questo trend fa quindi supporre che per il futuro la tecnologia avrà un ruolo sempre più preponderante nelle produzioni cinematografiche, televisive, destinate alla pubblicità o al multimedia.
Tuttavia per riuscire ad emergere in questo settore bisognerà essere sempre di più creativi, aggiornati, veloci e abili nel farsi preferire agli altri. In Italia purtroppo sono veramente poche le società che lavorano per il cinema, per lo più a Roma e quasi tutte gravitano intorno agli studi di Cinecittà, mentre, se si è interessati al mondo della pubblicità, della comunicazione e dell'immagine, maggiori possibilità occupazionali sono disponibili a Milano.
Due sono le strade maestre che sembrano al momento garantire maggiori prospettive, e cioè la specializzazione nella finalizzazione dell'effetto, come è per esempio la tecnica del compositing, o l'acquisizione di esperienza nella computer grafica, che ha forse il pregio di essere più vendibile in settori collaterali a quello degli effetti speciali.
FIGURE PROFESSIONALI PROSSIME
Abbiamo già visto come non ci sia molta differenza tra realizzare gli effetti digitali per il cinema, la televisione o la pubblicità. Completamente diverse sono invece le figure professionali che realizzano effetti speciali di tipo meccanico o sonoro.
La realizzazione di effetti meccanici è un'attività tipicamente artigianale, basata su competenze essenzialmente di tipo pratico, in particolare meccanico, e nella
lavorazione di alcuni metalli. Ultimamente si è intrapresa la via dell'integrazione tra effetti speciali di tipo meccanico e digitale, tecnica che, sebbene piuttosto costosa, si è rivelata molto efficace.
La figura professionale più importante per la realizzazione degli effetti sonori è invece quella del Montatore del suono. Fino a qualche anno fa il procedimento utilizzato era di tipo analogico, oggi invece si ricorre alle più avanzate tecnologie digitali. Il Regista vede il film con il Montatore del suono e gli indica il tipo di effetti sonori che vuole inseriti. Il montatore sulla base di queste informazioni sceglie dal repertorio effetti sonori quelli più adatti e effettua il missaggio (ormai tutto computerizzato) presso un apposito studio. La figura professionale del Montatore del suono richiede quindi un certo gusto musicale, una approfondita conoscenza degli effetti sonori in repertorio, l'utilizzo del computer e dei software applicativi per il missaggio del suono e, forse la dote più importante, una grande esperienza in materia.
PROFILI FORMALI CORRELATI ALLA FIGURA TIPO
La figura professionale del Creatore di effetti speciali (tecnico degli effetti specia li elettronici, ottici e sonori) appartiene alla categoria 3.4.3.3 "Tecnici per la produzione radio, Tv e cinema" della classificazione delle professioni Istat (1991).