Sardonico mockumentary che parte dall’assunto: se la società fa schifo e non mi garantisce nulla, perché dovrei nascere? Su questo grottesco input, si srotola il cortometraggio di Tania Innamorati e Gregory J. Rossi, composto da finte interviste ai protagonisti della fittizia storia, e rielaborando vecchie immagini di repertorio per farle diventare veri documenti della vicenda.
Nel cortometraggio c’è qualcosa della follia comica di Maccio Capotonda, ma se là primeggia la parodia cinefila, nell’opera Il mai nato c’è una ferma volontà di affrontare e criticare la realtà italiana, giocando sul ribaltamento – semi – assurdo. Divertente e tagliente, con punte di sana demenzialità (la chiesa cattolica, visto il curioso caso, diventa favorevole all’aborto), probabilmente sarebbe stato più efficace se avesse avuto una durata un poco inferiore, eliminando alcune ripetizioni.
di Roberto Baldassarre per taxidrivers.it