Delicata parabola sulla forza evocativa dei dipinti, Olio su Tela è un corto realizzato da Massimiliano Finotti e Gianluca Bellassai. Protagonista è un uomo che ama l’arte: magari non è un grande esperto, ignora titoli e autori, eppure riesce a sentire le storie palpitare sotto il colore. Davanti al suo sguardo appassionato e naïf i quadri prendono vita. Dentro al dipinto raffigurante un ragazza e un suonatore d’arpa si apre un microcosmo fatto di paesani all’osteria e di estatiche passeggiate un mezzo alla natura incontaminata. E, di colpo, il protagonista si immerge nel quadro, fino a farne parte…
Pochi film sanno parlare dell’amore per la pittura: ci sono belle biografie di Grandi universalmente acclamati come Artisti; ci sono pregevoli vicende ispirate a opere d’arte vere o immaginarie, come Il Ritratto di Jeannie. Tutt’altra cosa è riuscire a comunicare il sentimento vibrante che si sprigiona dalle tele, ciò che le rende artistiche. Ci è riuscito Akira Kurosawa in Sogni, immaginando di incontrare Van Gogh proprio “dentro” uno dei suoi ultimi dipinti. Un bel risultato, raggiunto con grande dispiego di artifici digitali. Ovviamente Olio su Tela gode di mezzi limitati: può contare sulle belle musiche e su una confezione garbata. Alcune sequenze sono suggestive, in particolare quelle in cui la scena dipinta si concretizza, e il tenero epilogo.
A una visione distratta, Olio su Tela potrebbe sembrare l’ennesimo corto realizzato in economia, montato grazie a programmi per editing ormai accessibili a chiunque, troppo simile a quanto si può vedere nelle presentazioni multimediali realizzate da scuole e amatori; ma, come in molte celebri tele, se la cornice potrà forse apparire disadorna o fuori moda, il contenuto è di ben altro livello.
di Cuccu'ssette per terrediconfine.eu