Nel web possiamo trovare centinaia di siti in cui possiamo leggere bellissimi racconti.... ma da un bel racconto breve, molto spesso è arduo se non difficilissimo trarre spunto per una sceneggiatura per un cortometraggio. Anche nelle scuole di cinema, i docenti associano i racconti brevi ai cortometraggi, come i romanzi ai lungometraggi. E' giusto farlo? L'arte del Cortometraggio è analogo all'arte del Racconto? L'unica cosa sicura è che sono le forme brevi rispetto alle forme più lunghe. Ma chi le realizza può dirvi che tra le forme brevi e le lunghe ci sono anche molte differenze. Allora, torniamo al nostro tema: da un racconto breve possiamo facilmente trarre un cortometraggio ?

Ho trovato un bel sito www.leggereacolori.com e sfogliandolo ho letto alcuni racconti brevi molto belli, ma di difficile trasposizione in un filmato corto.

Ecco un esempio, tratto dal racconto di :  "Claudia si alzò alle 5.00, disfatta dall’onirico che continuava ad agire nonostante avesse aperto gli occhi da tempo. Alle 3 e 30 era sobbalzata nel letto, avevo chiuso la sveglia, che puntava per abitudine alle 7.00." Nella nostra mente è tutto bello, preciso, ci offre subito l'idea di quanto avvenuto nel sonno di Claudia. Davanti ai nostri occhi la vediamo disfatta, dopo il sobbalzo nel letto, mentre spenge la sveglia. In meno di 2 righe è stato descritto lo stato di Claudia.

Ma noi come potremmo farlo capire al nostro spettatore che lo vede nel nostro film? La nostra mente lavora in modo completamente diverso da quello che è la visione di una serie concatenate di immagini visive... Le immagini che possiamo fornire nel nostro film sono quelle di Claudia che alle 3,30 sobbalza, chiude la sveglia che invece puntava alle 7,00. Siamo bravi e possiamo far vedere, inquadrando la sveglia, Claudia che si alza dal letto alle 5,00. Ma il suo stato interiore? Come far capire allo spettatore che il sogno onirico continuava a turbarla da ore? Possiamo in qualche modo farlo capire in un momento successivo, forse, ma il racconto dà subito una forza alle parole stesse! 

Il racconto continua: "Alle ore 8 in punto doveva trovarsi a scuola, attraversare il lunghi corridoi che la conducevano in classe dove, dopo l’appello di rito, si tuffava con il consueto entusiasmo dentro quel mondo ellenico, fonte di vita, ricettacolo dei valori più alti dell’umanità tutta. La cultura classica – pensava – quel tesoro che nessuno mai potrà portarmi via. La sua vita era cambiata da tempo, da quando, separatasi dal marito, cui era tiepidamente affezionata, si era trasferita a casa della madre Maria, affetta da Alzheimer."

Tre, quattro righe piene di immagini (il lungo corridoio della scuola), piene di sentimento, colme di gioia di insegnare, e poi incisive con la realtà vissuta da Claudia e la vita attuale piena di problematiche.

Bello. Ottimo principio di racconto. In poche righe l'autore ha portato davanti a noi tutta la vita di Claudia... ma ci rendiamo conto che per portarla noi sullo schermo dovremmo affrontare tante problematiche se non impossibili per un cortometraggio, almeno molto difficoltose? 

Perchè abbiamo scritto tutto questo? Perchè, soprattutto se principianti, non dovremmo puntare tutte le nostre carte a trasporre un racconto breve scritto da altri, ma a cercare noi stessi uno spunto da cui scrivere una sceneggiatura per un cortometraggio.
Certo, la prima sceneggiatura potrà sembrare quasi impossibile da scrivere, ma dobbiamo capire che se vogliamo esprimere qualcosa, tratto da un momento della nostra vita vissuta o da una storia letta su un quotidiano per poi analizzarla e strutturarla secondo le nostre idee, ci dobbiamo sforzare di lavorare secondo schemi ben precisi, almeno quelli di base, che sono poi le stesse strutture utilizzate dai film che vediamo al cinema od in tv. Ed un sito come il nostro potrebbe aiutare molto.

E' solo così che si cresce ed il mestiere di sceneggiatore potrebbe essere il vostro futuro.