Come si scrive una sceneggiatura?

Eccoci, dunque, a illustrare nel dettaglio come è fatta una sceneggiatura e come scrivere una sceneggiatura cinematografica. Quest’ultima è il copione di un film diviso scena per scena, l’unità di tempo e luogo per eccellenza.

Nel linguaggio degli scrittori una scena corrisponde a un capitolo, mentre una pagina di sceneggiatura, più o meno, è un minuto di film.

Quanto deve essere lunga, quindi, una sceneggiatura?

Dipende dal proprio pubblico, dall’idea posseduta dell’opera in partenza e da una serie di altri fattori (ritmo, sequenze, etc.).

Essendo un testo tecnico, la sceneggiatura deve essere comprensibile, chiara e semplice, e non un romanzo da interpretare. Quello di cui si ha bisogno per avere la sceneggiatura perfetta, oltre che una trama avvincente, è la capacità di padroneggiare una scrittura sobria ed efficace.

Questo anche perché passerà di mano in mano diverse volte prima di essere realizzata e verrà letta da diversi specialisti con ruoli e capacità molto diverse tra loro.

Esatto, la realizzazione di un film è frutto di un lavoro di squadra che prevede la presenza di sceneggiatore, regista, montatore, tecnici vari e così via.

Passando alla pratica, una sceneggiatura non può essere priva di:

Intestazioni delle scene

Dialoghi

Azioni e descrizioni

Vediamo di cosa si trattano:

  • Intestazione
    L’intestazione è richiesta in ogni scena presente nella sceneggiatura. In essa dovranno comparire indicazioni fondamentali che andranno poi a essere utilizzate dai tecnici, come:
  •  EST.
    Si specifica in base al punto di vista da cui sarà girata la scena.
    Il direttore di produzione è così agevolato nei suoi compiti e, ad esempio, è in grado così di programmare la scena dopo aver consultato il meteo, ricercando le condizioni atmosferiche migliori.
    Da sottolineare che interno ed esterno non si riferiscono a dove si ambienta la scena, ma indicano invece la posizione della macchina da presa.

Es. Se voglio realizzare una scena nella quale il protagonista è costretto in una cella di prigione e guarda all’esterno e lo spettatore ha i suoi occhi (POV), ho l’intestazione INT. a cui dovermi attenere.

Se invece la scena si svolge sia all’interno che all’esterno, magari per via di un piano sequenza, l’intestazione deve recitare INT./EST.

  • Location
    È dove si svolge la scena à “In cucina”.

Dalla sua definizione gli scenografi capiscono quale location dover allestire. Ogni volta che la location cambia, cambia anche la scena ed è necessaria una nuova intestazione.

  • Quando
    È il momento del giorno in cui si ambienta la scena
     à “Notte”.
    Il direttore della fotografia, puntando su questa indicazione, può organizzare le luci necessarie alla scena. Tenendo conto del “Quando” e della dicitura INT. o EST., si capisce se sia necessario l’uso di luci artificiali, o magari se basti sfruttare la luce naturale per ottenere l’effetto richiesto dalla sceneggiatura.

Si può specificare in modo molto preciso il momento da rappresentare, se è necessario alla corretta narrazione della storia.

Es. Se devo raccontare di un gruppo di ladri che scappano da una villa svaligiata prima che si risveglino i proprietari, potrò benissimo segnalare “Pochi minuti prima dell’alba”.

Ricorda che, essendo una scena un’unità di tempo e luogo, ogni qualvolta muta uno dei due è necessario cambiarla.

Es. Ci sono due scene da girare una dopo l’altra, entrambe ambientate in un salotto. La prima avviene cronologicamente mezzora prima di quella che segue. In una situazione simile, è da evitare la dicitura “Mezzora dopo…” o “Poco dopo…”.
Occorre piuttosto separare le due scene e inserire una nuova intestazione. 

Non dimenticare inoltre di segnalare se il tempo della narrazione cambia, ad esempio in presenza di flashback o flashforward.

  • Dialoghi
    Le battute vanno recate centrate rispetto alla pagina. Si ha dunque prima il nome del personaggio e subito sotto la sua battuta e, tra i due, si possono inserire dritte per l’attore. Queste gli consiglieranno come recitare la sua battuta in modo più efficace possibile in base all’andamento del racconto.
    Sussurrando, gridando, piangendo…

Un consiglio: in generale, va bene indirizzare l’attore. Tuttavia non si deve correre il rischio di farlo sentire “imbrigliato” dal copione. Deve essere in grado di esprimersi al meglio nel suo ruolo, quindi non va limitato e deve essergli lasciato margine di decisione. In questo modo, potrà donare valore aggiunto al personaggio sentendolo più “suo”.

Dunque, non esagerare con suggerimenti troppo dettagliati, limitati solo al cosa”, non al come”.

Es. à Luca guarda un punto fisso. [COSA]

Una descrizione del genere è visiva, descrive il “cosa” e non il come ed è perfetta per una sceneggiatura. Infatti, fa indubbiamente capire che Luca sta pensando.

Lo sceneggiatore non deve assolutamente scrivere così:
Luca pensa grattandosi la testa. [COSA + COME]

I motivi sono due: Luca pensa non è una descrizione visiva e dunque rappresentabile sullo schermo in modo inequivocabile. In più, viene menzionato il “come”, ossia il grattarsi la testa, che entra nel merito di come l’attore dovrebbe recitare l’azione del pensare. Questo è sbagliato, perché il suo modo di rendere lo stato d’animo ricercato potrebbe non manifestarsi grattandosi la testa, quanto più lisciandosi il pizzetto o comprimendo le labbra.

Sarà più corretto dunque limitarsi a scrivere nella sceneggiatura solo “Luca guarda un punto fisso”, e far sì che sia l’attore a decidere come riprodurre sullo schermo la gestualità adatta (a meno che il suo grattarsi la testa non sia un tic o una peculiarità del personaggio da dover rappresentare a scopo narrativo).

Se un dialogo è interrotto a fine pagina ma il personaggio non ha terminato di parlare, alla pagina a capo si dovrà scrivere nuovamente il suo nome con, tra parentesi, la specificazione “continua”. Nel caso in cui, invece, un dialogo è troncato da un’azione o una descrizione o, ancora, dalla battuta di un secondo personaggio che parla sopra a un altro, il nome del primo locutore va ribadito, accompagnato dalla dizione “continua”.

  • Azioni e descrizioni
    Le azioni e le descrizioni sono scritte larghe, da sinistra a destra, per tutto lo spazio della pagina. Sono due concetti legati in quanto ogni volta che, in seguito a un’azione, si cambia location o subentra un oggetto o un personaggio, è importante descrivere ogni nuovo elemento in modo sintetico ma accurato, così che la troupe possa aver ben presente su cosa dover lavorare.

Un consiglionon cambiare le scene troppo velocemente. Se risultano eccessivamente brevi, a meno che non si cerchi quell’effetto particolare, possono creare confusione senza alcun beneficio per la storia.

Se per le location basta una rappresentazione esterna, quando si presentano personaggi nuovi si dovrà non solo menzionare il loro aspetto ma anche metterne in scena il carattere.

È essenziale esprimersi in frasi brevi e sempre obbligatorio scrivere al tempo presente, descrivendo azioni utili allo svolgimento delle riprese. Ricorda poi che non va scritto ciò che non si può filmare, come ad esempio moti dell’animo o i pensieri del protagonista. Una sorta della riproposizione del paradigma show, don’t tell, per intendersi.

Es.  È inutile dunque spiegare che Luca, il personaggio inquadrato nella scena, teme che nella sua borsa ci sia una bomba a orologeria. Andrà scritto, invece, che Luca è nervoso e agitato (si mangia le unghie, fa avanti e indietro rapidamente, gli tremano le mani), qualcosa di rappresentabile sullo schermo che, purtroppo, ancora non si può tradurre in parole. La sceneggiatura deve descrivere quel che si vede, non è un romanzo.

Attenzionei nomi dei personaggi sulla scena vanno scritti in maiuscolo quando compaiono la prima volta, inserendo tra parentesi la loro età senza che la si separi dal nome con uno spazio, mentre in seguito possono essere riportati in minuscolo.

Anche i suoni importanti a livello narrativo vanno messi maiuscoli, per essere subito identificati dai tecnici del suono.

Terza parte dell'articolo di   per scritturacreativa.org

2024 albero su mare v1 1200