Ci giunge ora notizia dalla vasta America che, a differenza, dunque, di tanti piccoli e medi colpevoli di mentire sulla propria identità su Facebook, un numero sempre più ingente di utenti pellerossa si sta vedendo cancellato l'account per lo stesso motivo: abuso del campo nome. Si tratta perlopiù di persone come Parmelee "Kills The Enemy" (Parmelee Uccide il Nemico), che sono state costrette a spedire alla sede di Facebook fax con copia del proprio documento di indentità, per convincerne i capi a restituire loro il profilo così ingiustamente strappato di mano."
così troviamo scritto su: facebookitalia.blogspot.com , il primo blog italiano interamente dedicato al social network in blu.
Il giornalista denuncia la mafia su Facebook. E la sua pagina scompare… (da Repubblica.it del 4 marzo 2009)
Un messaggio in italiano. Freddo, burocratico.
“Sì dice così: il tuo account è stato disabilitato da un amministratore. Se hai domande o dubbi consulta le Faq”. Scompaiono così da Facebook centinaia di contatti ma soprattutto una intensa attività di comunicazione sulla mafia e la realtà siciliana. E la posta personale.
Nino Randisi è un giornalista. Un dirigente sindacale della sua categoria nell’isola, uno che ha preso molto sul serio il social networking come strumento di comunicazione civile: “Mica si potrà solo scrivere, ho mangiato, ho dormito e tutte quelle altre fesserie che si leggono, no? Si potrà pur comunicare qualcosa di più serio e di più drammatico?“.
“Avevo 500 amici. Ogni giorno pubblicavo video di YouTube sui latitanti più pericolosi. Mettevo materiali che scottano, tutta documentazione seria su argomenti importanti. E mi seguivano in molti. Adesso tutto quello che ho pubblicato finora è andato perso. Ma io non mi arrendo, mi sono rifatto l’account con altri dati e ho ripreso a pubblicare. Voglio proprio vedere cosa succede adesso. Pensa un po’, hanno tolto qualche pagina su Riina, ma ne hanno lasciato altre dove si parla di mafia in tono elogiativo, e il mio spazio, che è una pagina *contro* la mafia, me lo disabilitano?“
Sei sicuro che non te lo abbiano riattivato? Guarda che Facebook è in piena confusione tecnologica, a causa della sua crescita tumultuosa… Potrebbe essere solo un disguido…
“Macchè! Niente e la cosa più irritante è che non c’è nessuno cui scrivere. Non si trova un punto di riferimento in Italia. Questi signori chi li rappresenta? Con chi si deve parlare? Non è possibile che non ci sia un indirizzo cui scrivere”
Randisi è uno dei tanti cui accade questa disavventura facebookistica. A un certo punto qualcuno ti “denuncia”, le tue cose scompaiono, i dati e i contenuti che hai immesso, compresa la posta personale, svaniscono nel nulla. In molti casi - ci risulta - l’account viene riabiliato dopo le proteste, è successo perfino per qualche deputato. Ma intanto sapere “dove” e con chi protestare è molto complesso.
Randisi sembra pensare che qualcuno, dall’Italia, possa aver chiesto l’intervento contro la sua pagina. Ma il punto certo è che Facebook, piattaforma dove ormai più di 6 milioni di italiani esprimono i loro pensieri e le loro proteste, pubblicano le loro immagini e si mandano la loro corrispondenza, non ha nel nostro paese - che si sappia - nemmeno uno “sportello” cui indirizzare i propri reclami. Quella che ha colpito Randisi potrebbe essere censutra o disguido. Si vedrà. Ma se almeno il danneggiato potesse parlarne a qualcuno, forse anche i sospetti diminuirebbero.
E qualcuno risponde: Tutto nella norma.
Credo che a breve su Facebook sarà inserito un account a pagamento che affiancherà l’account gratuito.
Questa tecnica , serve solo ed esclusivamente a fare una ricerca di mercato e testare la volontà delle persone a perdere i propri dati.
E verrà inserito la scelta “premium” senza limiti oppure “normale” con tutte le problematiche del caso.
Ed un'altro lettore scrive: uso netlog, un portale di social network ke, tardivamente ho scoperto ke l’età media di utenti e moderatori, si attesta sui 18 ani.
campeggiano indisturbati profili femminili con nick tipo “sono_da_stupro”, oppure “nel_tuo_caldo_letto” di adolescenti biotte.
oppure gruppi pubblici di kiaro stampo nazi-fascista, o antisemita, o pesantemente xenofobo, con frasi incitanti all’odio razziale.
su netlog ci scrivo argomenti ke trattano di sociale, cultura, politica.
dopo il 15-aprile sono stato bloccato parekkie volte senza giustificato motivo. mi han bloccato foto legittimissime, tipo quella della tabella del fondo, tagliato da sto governo, dei 20 milioni di euro a favore della donna. ZAC! censurata. oppure la venere del botticelli… ZAC! sparita pure lei, senza motivazione. potrei continuare con molti altri casi, a me capitati.
poi ho scoperto l’arcano. hanno un contatore segnalazione abusi. settato a N.
N può variare da 10 a 20, verosimilmente.
quando la foto oltrepassa N, viene bloccata automaticamente.
quando oltrepassi 5 foto bloccate, ti bloccano l’intero profilo.
capite ke x uno a cui stai antipatico è facile farsi 5 profili falsi e segnalararti arrivando a N.
allora tu scrivi all’helpdesk, ke, se e quando ha voglia, risponde.
se ha voglia, raramente, ti riammatte la foto, ti nomina il code_of_conduct.
na volta un moderatore mi ha risposto ke “non sono un utente desiderato su netlog, che netlog non è il posto più idoneo a me”… come x dire vattene!
io penso ke questi signori debbano includere nel loro codice etico norme ke si rifanno ai princìpi legislativi dello Stato ke ospita i loro server, a rispetto della Costituzione antifascista, e quantaltro.
penso ke i moderatori debbano essere dei giudici neutri imparziali, e nn soggiogati alle loro amikette a cui tutto è permesso.
ed ancora: caro vittorio, io ho contattato facebook dublino (che mi ha risposto) scrivendo a questo indirizzo:
ed ancora: facebook ha un “call centre” per l’italia con base a dublino (tra le altre).
non hanno numeri di contatto. il lavoro di controllo e gestione viene svolto via mail e non rientra nella loro policy dover spiegare agli utenti cancellati i perchè e i per come. lo loro sede si trova vicino al fiume a dublino 1.
provate ad aprire un account che osanna hitler e vedrete che se nessuno protesta l’account starà lì sempiterno.
al contrario ogni qualvolta si punterà il dito o si faranno detrazioni di qualche genere facendo nomi e cognomi si vedrà sparire il proprio account.
provare per credere.