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"Nel corso di questi ultimi mesi di assalto alle registrazioni, molti italiani hanno subìto la sospensione o l'eliminazione del proprio account di Facebook, per i motivi a volte più ingiustificati, a volte semplicemente più folli. Ci sono stati alcuni dei nostri lettori che hanno sostenuto, e gli crediamo completamente, che il loro account fosse stato temporaneamente sospeso perchè facevano troppo uso della chat interna. La maggior parte ha invece subito lo stesso trattamento per il motivo di aver inserito un nomignolo, un diminutivo, un nickname al posto del canonico nome e cognome sul proprio profilo. E di questo non possiamo davvero troppo lamentarci, se pensiamo a tutti quelli che, come nei migliori ex-manicomi che si rispettino, hanno cercato di farci credere di avere come amico Elvis, Gesù Cristo o Jim Morrison
Ci giunge ora notizia dalla vasta America che, a differenza, dunque, di tanti piccoli e medi colpevoli di mentire sulla propria identità su Facebook, un numero sempre più ingente di utenti pellerossa si sta vedendo cancellato l'account per lo stesso motivo: abuso del campo nome. Si tratta perlopiù di persone come Parmelee "Kills The Enemy" (Parmelee Uccide il Nemico), che sono state costrette a spedire alla sede di Facebook fax con copia del proprio documento di indentità, per convincerne i capi a restituire loro il profilo così ingiustamente strappato di mano."

così troviamo scritto su: facebookitalia.blogspot.com , il primo blog italiano interamente dedicato al social network in blu.
Anche noi, nel nostro piccolo siamo stati discriminati, sospesi ed eliminati da Facebook., senza alcuna spiegazione: è una dittatura, anzi solo una censura... forse perchè ci facevamo amici in troppo poco tempo...  o forse perchè denunciati da qualcuno? non lo sappiamo, e non ci interessa più di tanto. Noi come tante altre vere realtà! Esistono migliaia di nomi fasulli, che continuano a crescere, gente che continua ad inserire nomi falsi, a centinaia... per farsi più amici fasulli, mentre vengono cancellate realtà vere, che cercano di portare cultura tra i giovani.... già è forse proprio questo che non si vuole....
 Altri esempi:

Il giornalista denuncia la mafia su Facebook. E la sua pagina scompare… (da Repubblica.it del 4 marzo 2009)

Un messaggio in italiano. Freddo, burocratico.

Sì dice così: il tuo account è stato disabilitato da un amministratore. Se hai domande o dubbi consulta le Faq”. Scompaiono così da Facebook centinaia di contatti ma soprattutto una intensa attività di comunicazione sulla mafia e la realtà siciliana. E la posta personale.

Nino Randisi è un giornalista. Un dirigente sindacale della sua categoria nell’isola, uno che ha preso molto sul serio il social networking come strumento di comunicazione civile: “Mica si potrà solo scrivere, ho  mangiato, ho dormito e tutte quelle altre fesserie che si leggono, no? Si potrà pur comunicare qualcosa di più serio e di più drammatico?“.

Avevo 500 amici. Ogni giorno pubblicavo video di YouTube sui latitanti più pericolosi. Mettevo materiali che scottano, tutta documentazione seria su argomenti importanti. E mi seguivano in molti. Adesso tutto quello che ho pubblicato finora è andato perso. Ma io non mi arrendo, mi sono rifatto l’account con altri dati e ho ripreso a pubblicare. Voglio proprio vedere cosa succede adesso. Pensa un po’, hanno tolto qualche pagina su Riina, ma ne hanno lasciato altre dove si parla di mafia in tono elogiativo, e il mio spazio, che è una pagina *contro* la mafia, me lo disabilitano?

Sei sicuro che non te lo abbiano riattivato? Guarda che Facebook è in piena confusione tecnologica, a causa della sua crescita tumultuosa… Potrebbe essere solo un disguido…

Macchè! Niente e la cosa più irritante è che non c’è nessuno cui scrivere. Non si trova un punto di riferimento in Italia. Questi signori chi li rappresenta? Con chi si deve parlare? Non è possibile che non ci sia un indirizzo cui scrivere”

Randisi è uno dei tanti cui accade questa disavventura facebookistica. A un certo punto qualcuno ti “denuncia”, le tue cose scompaiono, i dati e i contenuti che hai immesso, compresa la posta personale, svaniscono nel nulla. In molti casi - ci risulta - l’account viene riabiliato dopo le proteste, è successo perfino per qualche deputato. Ma intanto sapere “dove” e con chi protestare è molto complesso.

Randisi sembra pensare che qualcuno, dall’Italia, possa aver chiesto l’intervento contro la sua pagina. Ma il punto certo è che Facebook, piattaforma dove ormai più di 6 milioni di italiani esprimono i loro pensieri e le loro proteste,  pubblicano le loro immagini e si mandano la loro corrispondenza, non ha  nel nostro paese - che si sappia - nemmeno uno “sportello” cui indirizzare i propri reclami. Quella che ha colpito Randisi potrebbe essere censutra o disguido. Si vedrà. Ma se almeno il danneggiato potesse parlarne a qualcuno, forse anche i sospetti diminuirebbero.

 E qualcuno risponde: Tutto nella norma.
Credo che a breve su Facebook sarà inserito un account a pagamento che affiancherà l’account gratuito.
Questa tecnica , serve solo ed esclusivamente a fare una ricerca di mercato e testare la volontà delle persone a perdere i propri dati.
E verrà inserito la scelta “premium” senza limiti oppure “normale” con tutte le problematiche del caso.

 Ed un'altro lettore scrive: uso netlog, un portale di social network ke, tardivamente ho scoperto ke l’età media di utenti e moderatori, si attesta sui 18 ani.

campeggiano indisturbati profili femminili con nick tipo “sono_da_stupro”, oppure “nel_tuo_caldo_letto” di adolescenti biotte.
oppure gruppi pubblici di kiaro stampo nazi-fascista, o antisemita, o pesantemente xenofobo, con frasi incitanti all’odio razziale.

su netlog ci scrivo argomenti ke trattano di sociale, cultura, politica.
dopo il 15-aprile sono stato bloccato parekkie volte senza giustificato motivo. mi han bloccato foto legittimissime, tipo quella della tabella del fondo, tagliato da sto governo, dei 20 milioni di euro a favore della donna. ZAC! censurata. oppure la venere del botticelli… ZAC! sparita pure lei, senza motivazione. potrei continuare con molti altri casi, a me capitati.

poi ho scoperto l’arcano. hanno un contatore segnalazione abusi. settato a N.
N può variare da 10 a 20, verosimilmente.
quando la foto oltrepassa N, viene bloccata automaticamente.
quando oltrepassi 5 foto bloccate, ti bloccano l’intero profilo.
capite ke x uno a cui stai antipatico è facile farsi 5 profili falsi e segnalararti arrivando a N.

allora tu scrivi all’helpdesk, ke, se e quando ha voglia, risponde.
se ha voglia, raramente, ti riammatte la foto, ti nomina il code_of_conduct.

na volta un moderatore mi ha risposto ke “non sono un utente desiderato su netlog, che netlog non è il posto più idoneo a me”… come x dire vattene!

io penso ke questi signori debbano includere nel loro codice etico norme ke si rifanno ai princìpi legislativi dello Stato ke ospita i loro server, a rispetto della Costituzione antifascista, e quantaltro.
penso ke i moderatori debbano essere dei giudici neutri imparziali, e nn soggiogati alle loro amikette a cui tutto è permesso.

ed ancora: caro vittorio, io ho contattato facebook dublino (che mi ha risposto) scrivendo a questo indirizzo: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. - devo però rimarcare che tendenzialmente cancellano siti contro il razzismo (oltre che contro la mafia) e non quelli a favore dei delinquenti. nella mia email infatti segnalavo la presenza di gruppi razzisti anti-romeni che inneggiano a Hitler e all’uccisione (sic) dei romeni che resteranno in Italia, ma nessuno è ancora intervenuto a censurarli .. è passata già una settimana dalla mia segnalazione (a cui se ne sono aggiunte una decina circa di amici).

 ed ancora: facebook ha un “call centre” per l’italia con base a dublino (tra le altre).
non hanno numeri di contatto. il lavoro di controllo e gestione viene svolto via mail e non rientra nella loro policy dover spiegare agli utenti cancellati i perchè e i per come. lo loro sede si trova vicino al fiume a dublino 1.
provate ad aprire un account che osanna hitler e vedrete che se nessuno protesta l’account starà lì sempiterno.
al contrario ogni qualvolta si punterà il dito o si faranno detrazioni di qualche genere facendo nomi e cognomi si vedrà sparire il proprio account.
provare per credere.