Era ricoverato all'ospedale di San Giovanni a Roma. Si è gettato dal 5° piano. Era stanco di vivere, avrebbe detto un sanitario: Monicelli era in cura per un tumore alla prostata. Anche il padre si era ucciso nel 1946. Nato a Viareggio il 16 maggio 1915, L'esordio alla regia è del 1932 con il cortometraggio, firmato insieme ad Alberto Mondadori, Cuore rivelatore. Regista di  66 film e autore di più di 80 sceneggiature, Tra i suoi grandi successi, Guardie e ladri (due premi a Cannes nel '51), con Totò; I soliti ignoti (nomination all'Oscar), La Grande guerra (1959), trionfatore a Venezia con il Leone d'oro; L'armata Brancaleone (1965). Fino a Le rose del deserto (2006) e la sua ultima opera, il corto della sua carriera Vicino al Colosseo...c'è Monti, in programma fuori concorso alla 65esima Mostra del Cinema di Venezia. Il cinema Italiano perde un grande, grandissimo ed indimenticabile regista.
Con lui scompare l'ultimo grande maestro del cinema. Un cinema che ci ha fatto ridere, sorridere amaramente, riflettere, sognare. E ci ha fatto commuovere. Ci ha fatto crescere. Ci ha fatto diventare grandi. Perchè il suo cinema ci ha toccato le corde del cuore e dell'anima.

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