♥ dalle Idee alle Sceneggiature
In Italia le storie si auto-generano: dello sceneggiatore ormai non vi è più traccia. A quanto pare, il mercato dell’audiovisivo è in crescita, anche in Italia. Anzi, in forte crescita, con tutto quel che ne consegue in termini industriali. E su questo, tutti concordi. Tutti concordi anche nel dire che si tratta di un mercato al cui centro sono le storie; perché senza una buona storia, com’è ovvio, non si fa un film, né una serie tv, né una web serie eccetera eccetera. E alle storie si dà – apparentemente – la caccia. Ora, di norma: dove al centro vi è una storia, al centro vi è un narratore. Cioè colui che è in grado di strutturarla e di scriverla.
Leggi tutto: Sceneggiatori, i nuovi desaparecidos. Un mercato delle idee senza… le idee?
SCENEGGIATURE ORIGINALI RITROVATE
Abbiamo avuto la disponibilità di leggere e studiare varie decine di sceneggiature originali introvabili,
perchè non sono sceneggiature desunte,
ma quelle originali, scritte prima di produrre il film, spesso sottolineate dal regista o dagli attori protagonisti
e poi variate e modificate nella lavorazione del film.
Era materiale unico, interessante per studiosi, collezionisti e cinefili.
ELENCO (ordinato per Titolo)
TITOLO |
ANNO |
REGIA |
ATTORI |
…altrimenti ci arrabbiamo! |
1974 |
Marcello Fondato |
Terence Hill, Bud Spencer, Donald Pleasence, John Sharp |
Acqua e sapone |
1983 |
Carlo Verdone |
Carlo Verdone, Florinda Bolkan, Natasha Hovey |
Adulterio all'italiana |
1966 |
P. F. Campanile |
Vittorio Caprioli, M. G. Buccella, Catherine Spaak, Nino Manfredi |
Amarsi un po'… |
1984 |
Carlo Vanzina |
Claudio Amendola, Riccardo Garrone, Tahnee Welch |
Asso |
1981 |
Castellano & Pipolo |
Renato Salvatori, Adriano Celentano, Edwige Fenech |
Attila |
1954 |
Pietro Francisci |
Ettore Manni, Irene Papas, Henri Vidal, Claude Laydu, Sophia Loren, Anthony Quinn |
Attila, flagello di Dio |
1982 |
Castellano & Pipolo |
Diego Abatantuono, Rita Rusic, Angelo Infanti |
Basta guardarla |
1971 |
Luciano Salce |
Luciano Salce, Maria Grazia Buccella, Mariangela Melato, Carlo Giuffrè, Franca Valeri |
Bluff Storia di truffe e di imbroglioni |
1976 |
Sergio Corbucci |
Corinne Clèry, Anthony Quinn, Adriano celentano, Capucine |
Borotalco |
1982 |
Carlo Verdone |
Carlo Verdone, Eleonora Giorgi, Christian De Sica, Isa Gallinelli, Angelo Infanti |
Capitan Fracassa |
1961 |
P. Gaspard-Huit |
Gerard Barray, Anna Maria Ferrero, Jean Marais |
Caruso Pascoski (di padre polacco) |
1988 |
Francesco Nuti |
Francesco Nuti, Novello Novelli, Clarissa Burt, Ricky Tognazzi, Antonio Petroelli |
Che ora è |
1989 |
Ettore Scola |
Lou Castel, Marcello mastroianni, Massimo Troisi, Anne Parillaud |
Compagni di scuola |
1988 |
Carlo Verdone |
Carlo Verdone, Eleonora iorgi, Alessandro benvenuti, Nancy Brilli, Massimo Ghini, Christian De Sica |
Corleone |
1979 |
Pasquale Squitieri |
Francisco Rabal, Remo Girone, Giuliano Gemma, Claudia Cardinale, Stefano Satta Flores, Michele Placido |
Dove vai tutta nuda? |
1969 |
Pasquale Festa Campanile |
Angela Luce, Tomas Milian, Gastone Moschin, maria Grazia Buccella, Vittorio gassman |
Fantozzi va in pensione |
1988 |
Neri Parenti |
Paolo Villaggio, Anna Mazzamauro, Milena VuKotic, Gigi Reder, Plinio Fernando |
Grand hotel Excelsior |
1982 |
Castellano & Pipolo |
Carlo Verdone, Eleonora Giorgi, Adriano Celentano, Diego Abatantuono, Enrico Montesano |
Hotel Colonial |
1987 |
Cinzia Th Torrini |
John Savage, Rachel Ward, Massimo Troisi, Robert Duvall, Anna galiena |
Il bambino e il poliziotto |
1989 |
Carlo Verdone |
Carlo Verdone, Federico Rizzo, Barbara Cupisti |
Il bisbetico domato |
1980 |
Castellano & Pipolo |
Adriano Celentano, Ornella Muti, Edith Peters, Milly Carlucci |
Il burbero |
1986 |
Castellano & Pipolo |
Adriano Celentano, Jean Sorel, Debra Feuer, Iaia Forte, Angela Finocchiaro |
Il mistero di Bellavista |
1985 |
Luciano De Crescenzo |
Luciano De Crescenzo, Renato Scarpa, Riccardo Pazzaglia, Andy Luotto, Marina Confalone |
Il pentito |
1985 |
Pasquale Squitieri |
Rita Rusic, Ivo Garrani, Erik Estrada, Franco Nero, Tony Musante, Max von Sydow |
Il piccolo diavolo |
1988 |
Roberto Benigni |
Roberto Benigni, Nicoletta Bruschi, Walter Matthau, Stefania Sandrelli, John Lurie |
Il provinciale |
1971 |
Luciano Salce |
Franco Fabrizi, Teri Hare, Gianni Morandi, Maria Grazia Buccella |
Il sindacalista |
1972 |
Luciano Salce |
Isabella Biagini, Paola Pitagora, Dominique Boschero, Renzo Montagnani, Lando Buzzanca |
Il viaggio di capitan Fracassa |
1990 |
Ettore Scola |
Claudio Amendola, Marco Messeri, Remo Girone, Ornella Muti, Massimo Troisi |
Il volpone |
1988 |
Maurizio Ponzi |
Paolo Villaggio, Alessandro Haber, Enrico Maria Salerno, Sabrina Ferilli, Renzo Montagnani, Enrico Montesano, Eleonora Giorgi |
Innamorato pazzo |
1981 |
Castellano & Pipolo |
Adolfo Celi, Ornella Muti, Adriano Celentano, Enzo garinei, Milla Sannoner |
Io e mia sorella |
1987 |
Carlo Verdone |
Carlo Verdone, Elena Sofia Ricci, Ornella Muti, Mariangela Giordano |
Io speriamo che me la cavo |
1992 |
Lina Wertmuller |
Palo Villaggio, Paolo Bonacelli, Ciro Esposito, Gigio Morra, Marina Confalone |
Johnny Stecchino |
1991 |
Roberto Benigni |
Roberto Benigni, Paolo Bonacelli, Franco Volpi, Nicoletta Braschi, Ivano marescotti |
La califfa |
1970 |
Alberto Bevilacqua |
Ugo Tognazzi, Stefano Satta Flores, Marina Berti, Romy Schneider, Guido Alberti |
La casa stregata |
1982 |
Bruno Corbucci |
Renato Pozzetto, Gloria Guida, Marilda Donà, Lia Zoppelli |
La chiesa |
1989 |
Michele Soavi |
Asia Argento, Antonella Vitale, Tomas Agrana, Fedor, Scialiapin, Barbara Cupisti |
La leggenda del santo bevitore |
1988 |
Ermanno Olmi |
Sandrine Dumas, Dominique Pinon, Anthony Quayle, Rutger Hauer |
La partita |
1988 |
Carlo Vanzina |
Faye Dunaway, Ian Bannen, Corinne Clèry, Federica Moro, Matthew Modine |
La presidentessa |
1977 |
Luciano Salce |
Luciano salce, Gianrico Tedeschi, Johnny |
La voce della luna |
1990 |
Federico Fellini |
Roberto Benigni, Paolo Villaggio, Patrizio Roversi, Syusy Blady, Angelo Orlando |
L'anatra all'arancia |
1975 |
Luciano Salce |
Monica Vitti, Ugo Tognazi, Barbara Bouchet, John Richardson |
Le comiche |
1990 |
Neri Parenti |
Paolo Villaggio, Renato Pozzetto, Fabio Traversa, Tiziana Pini, Enzo Cannavale |
Stasera a casa di Alice |
1990 |
Carlo Verdone |
Carlo Verdone, Ornella Muti, Yvonne Sciò, Sergio Castellitto, Cinia Leone |
Lo scrittore Mario Vargas Llosa ha tenuto un seminario di tre giorni sulla scrittura, ospite della scuola Holden di Torino. Lo scrittore Enzo Fileno Carabba ha distillato, dai tre giorni di conversazioni, una sorta di glossario di parole-chiave. Ad ogni parola corrisponde un'idea, un paradosso, uno stimolo per la riflessione. Vedrete anche come l'approccio di Llosa sia assolutamente anti-americano, aperto all'irrazionale, contrario alle regole. Però, con una estrema chiarezza su quale sia il mondo da contrapporre alle "regole". Il fatto è che per saltare oltre le regole, ci vuole un immenso talento, ci vuole una immensa inventiva, personalità, cuore, voglia di lottare, capacità di soffrire, e - in ultima analisi - del genio.
Leggi tutto: Le parole chiave della letteratura secondo Mario Vargas Llosa
L'autore di "Cent'anni di solitudine" (romanzo del 1967 del Premio Nobel colombiano Gabriel García Márquez) esemplifica le sue idee. In modo un po' semplice, un po' misterioso. Usando la forma della parabola, come un narratore di grande successo venuto prima di lui, e i cui libri si stampano ancor oggi, e finiscono persino nei comodini degli alberghi. SI chiamava Gesù. Per il resto, mi sembra un resoconto molto un resoconto molto personale, ma anche molto autoreferenziale. Marquez parla di sé, dei suoi racconti, dei suoi romanzi. A voi trovarne una chiave di lettura personale, e soprattutto una utilità per voi.
Leggi tutto: Gabriel Garcia Marquez: come si scrive un racconto
"Più che insegnare a scrivere si può insegnare a non commettere degli errori. Si può spiegare, per esempio, cosa non fare quando si scrivono i dialoghi, come evitare certe incongruenze, come documentarsi sul periodo nel quale si ambienta un testo, come differenziare le voci in modo che il lettore capisca che a parlare sono personaggi diversi, come non eccedere nel differenziarle. Passare dall'errore alla creazione di un testo di qualità letteraria è impossibile, perché dipende dai talenti individuali".
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La teoria dei tre atti prevede che ogni storia debba essere composta da tre atti principali. Nello specifico ogni racconto deve avere un inizio, uno svolgimento e una fine. È una struttura che ha origini molto antiche si ritiene che derivi dalla poetica di Aristotele, che scompose un’opera drammaturgica in tre momenti distinti. Oggi ha un largo impiego nella creazione di sceneggiature, in particolare per quelle cinematografiche, ma può essere utilizzata per scrivere un romanzo, un racconto oppure un tema.
I tre atti possono essere esemplificati così:
- Inizio, fase in cui viene presentata per la prima volta la situazione, è un incipit del racconto, vengono presentati i personaggi, il contesto e l’ambiente in cui si trovano e le loro necessità più o meno definite.
- svolgimento, durante questa fase la narrazione cambia e ha un’evoluzione, qui accadono molti eventi che permettono alla storia di proseguire e avanzare verso il terzo atto, ogni situazione va verso alla risoluzione del conflitto e alla conclusione anche se non è immediatamente chiaro. Il personaggio si trova a dover affrontare ostacoli che si pongono in contrasto con la risoluzione.
- fine, la storia giunge verso la sua conclusione, qui principalmente viene descritto il modo in cui la storia termina e come generalmente i conflitti trovano la loro conclusione.
La struttura in tre atti può essere definita anche un’architettura del racconto e ogni atto è distanziato da un altro da un punto di attacco o turn point, ovvero, il momento in cui accade qualcosa nella narrazione che cambia improvvisamente la situazione. Stravolge il mondo del protagonista o il racconto, spingendo il protagonista verso una situazione nuova che necessita di agire per trovare una soluzione. Vi sono due turn point principali nella narrazione: il turn point che porta allo sviluppo del racconto e il turn point che permette la risoluzione della narrazione.
La storia in tre atti oltre a un racconto principale è composta da altre storie definite subplots ossia storie sottostanti e che procedono parallele a quella principale, possono coinvolgere lo stesso protagonista e anche personaggi secondari e possono influenzare o meno l’andamento della trama. Esse permettono di creare una storia variegata e consentono di dare profondità alla narrazione che senza di essa potrebbe apparire come falsa e poco realistica. È importante non utilizzare però lo schema in maniera molto rigida ma può essere un modo per poter prendere spunto per lo sviluppo del racconto, ma è fondamentale sapere che chi regola veramente il racconto è l’autore.
SIX CHILDREN AND ONE GRANDFATHER
a Movie written by
Francesco MALAVENDA
Sinossi:
Il destino a volte prepara beffe a chi proprio non se le aspetta… ed al protagonista della nostra storia, uomo ricco, eccentrico, avaro e bizzarro, il destino fa uno "scherzo" che gli cambierà per sempre la vita!
David Mc Doll, Scozzese di Glasgow ma trapiantato da anni sulla Costa Azzurra, vive una agiata vita abitudinaria nella sua stupenda villa con il suo fedele maggiordomo Jean Pierre.
Le giornate passano inesorabilmente tutte uguali, con la colazione, d’estate, servita in giardino in compagnia del quotidiano preferito e d’inverno nel sala da pranzo poi verso le 9 footing, seguito in bicicletta da Jean Pierre.
Alle 11 la solita "visita" alle sue "amate" bottiglie di vino pregiato nella cantina della villa e con esse si intrattiene verificandone lo stato di conservazione, in un rapporto quasi "umano".
Alle 13,15 pranzo frugale a base di pasta al pomodoro o in alternativa riso all'inglese.… il tutto annaffiato da un vino dozzinale in tetrapak e a fine pasto mezza mela… l'altra mezza è per cena!
Alla ore 14 precise, sigaro e bicchierino di whisky Scozzese, con sottofondo musicale, dal vivo, eseguito al pianoforte dal Maggiordomo Jean Pierre che su richiesta, a volte, canta.
Ore 15, riposo pomeridiano fino alle 17,30… tassative!
Quindi visita in garage alla sua collezione di adorate “Super Car” che “saluta” una ad una recando con se un piumino per togliere qua e là, eventuali granelli di polvere.
Quindi partita a tennis al Tennis Club per poi arrivare a casa alle ore 20 precise e si siede sulla sua poltrona di pelle, di fronte alla TV per vedere le News.
Alle 20,30 cena, a base di petto di pollo alla griglia o una fetta di prosciutto e mezza mozzarella… l’altra mezza è per la sera successiva.
Poi alle 21, se c’è un buon film in TV lo guarda altrimenti legge un libro e alle 23 circa va a letto dopo che Jean Pierre gli fa bere la solita tisana rilassante.
… ma ogni fine settimana, di sabato sera, alle 18, un suo amico introdotto nell’Alta Moda, gli organizza nel suo giardino, accanto alla piscina, una sfilata con un classico finale danzante.
Alternativamente passa giornate nella sua barca di lusso, sempre in compagnia di stupende modelle.
Una mattina, mentre sta degustando la colazione, ecco arrivare Jean Pierre con in mano il cordless.
JEAN PIERRE:
“Mister David, la cerca il Notaio Stones”
David prende il telefono.
DAVID:
“Caro Paul cosa ti porta a me?… come???… una eredità???… devo passare da te per una eredità???… oggi?… alle 15… ci sarò… senz’altro!”
David passa il telefono al suo maggiordomo con espressione tra il soddisfatto e il perplesso.
DAVID:
“…un’eredità… capisci… mi hanno lasciato un eredità!… e ha detto che è cospicua … ma chi sarà mai???… avevo un zio in Argentina ricchissimo… un lontano parente di mia madre ma era così avaro!… beh… comunque, vai a preparare l’auto!… mi cambio ed andiamo!”
JEAN PIERRE:
“Avaro lui eh?.… comunque le faccio notare, Signore, che sono le dieci e trenta di mattina e che lei ha l’appuntamento alle 15 e per arrivare dal notai ci mettiamo al massimo mezz’ora!”
DAVID:
“Meglio anticipare, non si sa mai, un ingorgo, un contrattempo… e poi la devi finire di contraddirmi sempre… vuoi che ti licenzi?”
JEAN PIERRE (a mezza voce):
“lo dice sempre… da oltre trent’anni!… ma non lo fa mai… purtroppo!”
Ma poi arrivano le fatidiche ore quindici e David è già seduto alla scrivania del Notaio Stones.
DAVID:
“Allora Paul… questa eredità?… sto fremendo!”
NOTAIO STONES:
“un attimo, un attimo di pazienza… ancora trenta secondi e saranno le quindici esatte, ora di apertura del testamento… sai quanto io sia preciso… ecco… devo solo fare una piccola premessa… tu hai tre figlie, anche se non le frequenti da molti anni, ebbene, di esse non si hanno più notizie da tempo!...”
DAVID:
“…e che c’entrano le mie figlie con un’eredità?…”
NOTAIO STONES:
“aspetta e vedrai… signorina Clara, apra pure la porta!”
La segretaria del Notaio apre una porta ed entrano sei bambini che si gettano su David chiamandolo: NONNO!!!
David rimane esterefatto e bloccato ed il Notaio gli spiega che quelli sono i suoi nipoti, figlie delle sua figlie… ma le sorprese non finisco lì… pochi attimi ed ecco arrivare tre cani che si gettano affettuosamente su David ed il più grosso gli lecca la faccia…
…ma in tutto questo mi ero dimenticato di dire che David Mc Doll nella sua vita aveva sempre dichiarato la sua avversità verso bambini ed animali domestici!
Da quel giorno la vita di David subisce un drastico cambiamento, infatti i suoi nipoti ed i tre cani diventano un uragano che tutto travolge.
La casa è ben presto a soqquadro con bambini che pattinano nel salone, altri che suonano la chitarra e cantano a tutte le ore, altri ancora fanno battaglie con i cuscini… e tanto altro ancora… per non parlare di tutti gli scherzi che fanno al nonno e a Jean Pierre tanto che quest’ultimo minaccia spesso di dimettersi!
Le notti di David diventano popolate di finti fantasmi/bambini con tanto di classico lenzuolo bianco… nella piscina si troverà di tutto, da finti cadaveri a finti serpenti… e poi tutti a giocare, cani compresi, tra le preziose bottiglie di vino o simulare un “gran Premio” nel garage delle “Super Car”…
In tutto questo ci sono anche le uraganiche feste che i nipoti organizzano con una trentina di loro amici… facendo rischiare “l’infarto” a David.
I bambini coalizzati riescono a far “saltare” una serata/sfilata facendo scherzi di tutti i tipi agli ospiti ed alle modelle.
Così come pure David dovrà rinunciare alle sue “gite” in barca in quanto i nipoti riescono a sabotarne una partenza.
…ma pian piano David inizia ad affezionarsi ai bambini e a condividerne gli interessi fin anche i giochi, tornando un po’ “bambino” e meno avaro tanto da spendere molti soldi per i suoi nipoti.
David tornerà sulla sua lussuosa barca ma solo in compagnia dei suoi amati nipoti, per effettuare allegre battute di pesca
Ma l’arrivo di questi inaspettati ospiti rovina i piani “criminali” di Jean Pierre e del notaio Stones che da anni stanno tentando di “eliminare” Mc Doll per impossessarsi della sua immensa fortuna tanto che il maggiordomo, ogni sera, mette delle gocce di veleno nella tisana di David, non sapendo che questi, essendo mal fidato, fa finta di berla.
Passano i giorni e David è ormai diventato il “settimo” bambino di casa tra la disperazione del maggiordomo… ma ecco una mattina che il notaio Stones lo convoca di nuovo nel suo studio e qui David troverà una nuova inaspettata sorpresa infatti, ad aspettarlo ci saranno le sue tre figlie con i rispettivi mariti.
David rimane quasi scioccato anche nel sentire la spiegazione dell’accaduto, le sue figlie, candidamente, confessano che avendo deciso di fare una vacanza da soli, senza i bambini, e non sapendo a chi lasciare quelle “pesti” avevano deciso di inscenare la finta sparizione per affidarli a lui.
Dopo un momento quasi di arrabbiatura da parte di David, questi si mette a ridere, abbraccia le sue figlie e tutti insieme tornano alla villa…
Passano dei giorni di stupenda allegria fino a che non arriva il momento della partenza dei bambini con i rispettivi genitori e da quel attimo la tristezza inonda la casa ed il cuore di David… anche all’austero Jean Pierre scende una lacrima mentre salutano i partenti.
La vita di David non è più la stessa di prima… i bambini hanno lasciato un vuoto incolmabile… ed anche Jean Pierre ha smesso di tentare di avvelenare il suo datore di lavoro anche perché lo aveva promesso ai bambini che lo avevano scoperto e ai quali aveva confessato che non voleva uccidere il loro nonno ma “punirlo” per la sua avarizia!
Passano i giorni e Villa Mc Doll è sempre più triste fino a quando ecco arrivare un giorno una nuova convocazione da parte del Notaio Stones per una nuova eredità!
David va da lui immediatamente, pensando che non gli sarebbe importato nulla di ricevere soldi…
Il notaio lo fa sedere e poi gli espone il tutto.
NOTAIO STONES:
“Caro David, devo ammettere che ultimamente la tua vita si sta movimentando tantissimo… ebbene … tieniti forte!… Signorina Clara, apra la porta!”
La porta si apre e ne escono i sei nipoti e i cani che corrono festosi ad abbracciare David che commosso li stringe a se.
Sono tutti tornati e non chiedono altro che di vivere con il nonno!
FINE
BALLATA ROMANTICA, QUASI
Un ragazzo è assorto ad ascoltare la voce di una ragazza che canta. Quando la canzone finisce, lei lo guarda ed esce dal locale. Lui va sul palco e suona una canzone con la chitarra. Lentamente il locale sembra cambiare, alcune voci lo interrompono. Il rumore cresce e quando la luce si accende, si ritrova da solo nello stesso locale, ora, semi deserto. Finisce così di suonare, alza lo sguardo ed è per strada. Ritrova davanti a sé la ragazza del locale, ma è solo una figura tra i tanti passanti.
Una bambina lo guarda e se ne va via canticchiando la sua canzone. Lui sorride, consapevole che la musica segue un tragitto simile al nostro: sempre in viaggio per tornare a casa.
TRAMA
Una ripresa a 360 gradi e posta abbastanza in alto si muove lentamente e ci fa vedere
una stanza vuota. La porta è aperta e ad un certo punto si vede un ragazzo (Teo)
passare da una stanza all’altra.
In un collegio dove sembra tutto nella normalità, viene cresciuta amorevolmente una
ragazzina, Priscilla. Chi se ne fa carico è la Madre Superiora Carmela in quanto
responsabile dell’istituto, assieme a Suor Lucia e Suor Agnese, la perpetua. Assieme a
loro è presente un ragazzo, Teo, dal carattere molto introverso.
Da un giorno all’ altro nel convento cominciano accadere cose strane: urla, voci e
comportamenti strani e innaturali sia da parte delle suore, sia da parte di Teo, che
viene colto più volte da Priscilla mentre discute intensamente con la Madre Superiora.
Dopo varie vicende strane ed inquietanti, una notte Priscilla viene svegliata di soprassalto sentendo rumori e voci. Seguendo le voci, si reca dunque in una camera dell’istituto, dove trova le suore, assieme anche a Teo, posizionate a semicerchio. Nel mezzo della stanza è presente un cappio. Qui Priscilla scopre che tutti quanti, tranne Teo, sono in realtà delle anime che sono rimaste bloccate in quel luogo e non possono accedere al paradiso fino a quando il loro assassino, che si scopre essere la stessa Priscilla, non morirà di vecchiaia o non deciderà di togliersi la vita spontaneamente. Durante la conversazione Teo chiama la Madre Superiora “Zia”.
Mentre Priscilla ascolta, si vedono dei flashback inerenti al suo passato:
Vediamo una bambina di 7/8 anni orfana di madre, ad occuparsene da quel momento è il padre Federico. A causa della perdita della madre, la bambina rimane scioccata e inizia ad avere dei seri problemi. Il padre Federico solo non riesce né a capirla, né a gestirla e, anche per problemi di lavoro, decide affidarla ad un collegio. Priscilla però, accettando soltanto il tipo di amore che le dava sua madre, vede nelle gestrici del collegio soltanto i loro aspetti più negativi, cominciando così a provare per loro del vero e proprio odio. Priscilla in ogni caso trascorre gli anni successivi all’interno dell’istituto, parlando molte volte nella sua testa con sua madre.
Un giorno, mentre Priscilla è assieme a Suor Agnese, non sente più la voce della madre e, agitandosi e divincolandosi, spinge la suora giù dalle scale. Impaurita va a chiamare le altre suore, dicendo che tutto sia stato un incidente ma Suor Agnese muore. Non sentendo più la voce della madre, Priscilla, nella sua testa, incolpa le suore di avergliela portata via. Quella notte, completamente fuori di sé, si alza dal letto, va a prendere un coltello in cucina e nel sonno uccide le suore che lei riteneva responsabili della “sparizione” della madre.
Dopo questo massacro, Sofia venne rinchiusa in un ospedale psichiatrico per alcuni anni. Un giorno però (probabilmente grazie a Teo camuffato da dottore o da guardia dell’ospedale) riesce a fuggire e di sua spontanea volontà ritorna nel collegio (che ormai era stato abbandonato), nel quale sono intrappolate le anime delle suore.
Nel presente le anime vogliono spingere Priscilla ad impiccarsi, dicendole anche che così potrà ricongiungersi con la madre. Anche Teo la vuole spingere a compiere questo gesto in quanto vuole che sua zia, alla quale era molto legato, riposi finalmente in pace. Priscilla dunque avanza e sale sopra una sedia posta sotto in cappio.
NOTA: - Puoi decidere Teo vede e sente solo sua Zia oppure no (secondo me sarebbe più
interessante e in base a questo ci puoi costruire delle vicende inquietanti)
SINOSSI
Il piccolo Giovanni (sei anni) non riesce ad avere la necessaria attenzione dai genitori, troppo presi dalle loro attività. Gli anziani, con la loro preziosa disponibilità di tempo e disponibilità all'ascolto, sono l'anello di congiunzione tra le due generazioni che non si parlano. L'esempio di una bambina che torna a casa con una nonna disponibile e attenta a suoi bisogni sottolinea la solitudine di Giovanni. Un magico colpo di vento gli fa volare tra le mani un volantino che lo porterà in un forno alla ricerca di abbracci... Una anziana volontaria, agli occhi di Giovanni una magica fatina, lo accompagnerà al lieto fine.
Il regista Giuseppe Ferrara e il critico cinematografico Giacomo Gambetti, di fronte agli studi Luis Buñuel di Madrid, assumono la sceneggiatura come oggetto della loro analisi sulle diverse componenti che concorrono alla realizzazione di un film. La cinese di Godard e Complotto di famiglia di Hitchcock costituiscono i film attraverso cui Gambetti e Ferrara esemplificano due modelli antitetici di sceneggiatura: mentre nel primo caso essa si risolve in uno scarno insieme di appunti che vengono depennati appena girata la scena, nel secondo caso ogni inquadratura è studiata fino all’ultimo dettaglio. Intervistando lo sceneggiatore Vincenzo Cerami nel suo studio, si delinea il percorso di costruzione di una sceneggiatura: dall`idea al soggetto, dalla scaletta al trattamento, fino alla vera e propria sceneggiatura. Intervengono inoltre Suso Cecchi D`Amico, che rileva la differenze tra sceneggiatura all’americana e all’italiana, e Armenia Balducci, la quale, utilizzando come esempio Il caso Moro di Ferrara, illustra il metodo e gli accorgimenti in atto nella stesura di una sceneggiatura.
dal Canale Youtube di Diari di Cineclub
TITOLO : Storia ne “L’Astoria”…un apostrofo roseo….
GENERE: Sentimentale
AUTORI: Franca e Maurizio
Teresa aveva 52 anni, sposata da ben 32, rispettosa dei suoi doveri coniugali, ma vuota d’amore per il marito, era anche una mamma amorevole e una giovane nonna.
A Settembre, come tutti gli anni, accompagnava un gruppo di anziani sulla Riviera adriatica, a Rimini.
Quindici giorni all’Hotel Astoria: soli agognati 15 giorni, unica parentesi di svago in tutto l'anno, lontana dalla sua routine.
Ora di pranzo di uno di questi giorni: Teresa distribuiva dei volantini al suo gruppo e in mezzo ai tavolini da pranzo riservati, ne avevano posizionato , a sua insaputa,uno piu’ piccolo: li seduto stava un uomo di mezza eta', elegante, che mangiava da solo; a fargli compagnia solo un telefonino bluette appoggiato a lato; lo guardava con insistenza, come se aspettasse una telefonata galante e Teresa, da tempo rassegnata a non piu’ infiammarsi, illudersi nel cercare emozioni che le avrebbero fatto battere piu’ forte il cuore, penso’ che dall’altro capo del filo ,una probabile donna era al centro dell’attenzione dell’uomo. Fu un attimo e Teresa,d’impulso, forse spinta da una gelosia emotiva gli chiese se fosse innamorato del suo telefonino… Lui, nego’, guardandola con un mesto sorriso.
Trscorrevano le ore, i giorni,ma il pensiero di Teresa andava sempre a quel tavolino ,a quel telefonino ,a quello sguardo un po’ malinconico…..
Un venerdi’ sera, Teresa prese al piano l'ascensore per raggiungere i suoi commensali,scese elegante e truccata; la porta dell'ascensore si apri' e le apparve lui ! Bello ,raffinato nel vestire, una montatura bluette incorniciava il suo sguardo profondo e colse per un attimo anche il di lui profumo. L’uomo le fece un ampio sorriso e le mostro’ quanto fosse ammaliato dalla sua presenza. Teresa, gratificata da questa atmosfera un po’ surreale,senti’ il cuore sobbalzare , le sue gambe tremare e fu pervasa da una dolce eccitazione .Fu un attimo :il desiderio antico,profondo in lei di amare ed essere amata, ebbe il sopravvento,la vacanza finiva gia’il giorno dopo e la consueta serata danzante incorniciava l’atmosfera di entrambi.Teresa lo invito’ a unirsi al gruppo e lui Pietro,cosi’ si presento’, accetto’ con entusiasmo e in cuor suo avvertiva che la sua lunga solitudine amorosa stava forse finendo.
A notte inoltrata tutti gli anziani del gruppo stavano andando ormai a dormire, ma Teresa , non voleva tornare all’Hotel Astoria,la serata era volata via per lei in un attimo ,l’incanto non doveva svanire,ma come per magia, Pietro le chiese di ballare sulle note di Adriano Celentano : “la mia compagna tu sarai fino a quando tu lo vorrai e vivremo come sai di amore di fiducia e sarà quel che sarà …” Amorosamente Pietro la stringeva forte a se’e le parole della canzone erano per lui un giuramento d’amore. Teresa era su una nuvola!
Rientrando e salutandosi in ascensore si baciarono '; Teresa avverti’ per la prima volta la carnosita’ , il profumo e la dolcezza delle labbra di Pietro e la forte emozione che non aveva mai provato, la fece quasi svenire. Dove l’avrebbe trascinata tutto questo gorgo emotivo? Un forte contrasto di sentimenti la pervase: rinunciare o godere questa favola? Non ci penso’ . Sentiva che questa forte attrazione reciproca , non poteva e non voleva finisse cosi’! Fu una notte d’ amore ,di passione e di follia. Quel gorgo emotivo che li travolse fu anche un un’alternarsi tra lacrime profuse per una forzata prossima partenza e promesse giurate ,non solo voci di amanti , ma di persone che si cercavano da una vita e non volevano mai piu’ perdersi!
La giornata seguente,ultimo giorno di vacanza per Teresa,il Principe azzurro delle fiabe era ancora li per Lei ,in carne ossa :non sogno,ma realta’!
Le ore insieme con Pietro man mano si stavano esaurendo e la partenza,alla sera, era vicino.
Migliaia di chilometri li avrebbero fisicamente separati .
Teresa sapeva che ,lontana, doveva affrontare la dura realta’, il suo contesto, le decisioni future, gli strappi e le ferite famigliari, ma anche se cio’ le creava ansia ,il suo Pietro le dava l’ immensa forza di iniziare la sua ardua” salita “ per ricongiungersi per sempre al suo grande amore.
Pietro dal canto suo,ripiombato in una fisica solitudine,conservava nel suo animo, intatta ,la fiamma amorosa per la “mia Teresa mia” come era solito apostrofarla Era un uomo avido d’amore e si sentiva pronto,caparbiamente ostinato , a trasformare quella fiamma in torcia giammai spengibile.
Quella sera,non fu certo il pesante e secco colpo della portiera della corriera di Teresa in partenza, a decretare per entrambi un addio,ma al contrario un caparbio arrivederci.
Mesi passarono,tra treni ed aerei che li riavvicinavano e li riallontanavano in una inebriante ma sofferta elasticita’ amorosa.
Era maturato il tempo : una lettera di lei lasciata sul tavolo….
Il pesante e secco colpo della portiera della corriera… questa volta uniti, li portava ,verso lidi lontani con i loro bagagli carichi di passati sgualciti e freschi e profumati destini…..
…… e vissero felici e contenti!!!
Franca e Maurizio.
San Marino, 30/04/2020
Per contatti:
TITOLO: SENZA CUORE
DURATA: 49 minuti a puntata/ singolo filmato fino a 120 m.
GENERE: Telefilm o film
AUTORE: Marco Caruso
Tempo odierno. Roma. Un giovane cartomante di nome: Mister Tau, vive alla giornata facendo i Tarocchi alla propria clientela. Considerato un esperto nel mondo della Roma esoterica, conta, tra le sue amicizie, quella di Jimmy Cassini: noto psichiatra ed esorcista autorizzato dal Vaticano. Ed è proprio lui che invita Mister Tau ad accompagnarlo in una gita a Norcia (Umbria) perché la Santa Sede teme il rinascere di antichi culti legati a sacrifici umani e vuole vederci chiaro su alcuni delitti sospetti accaduti in Valnerina, subito dopo il terremoto degli anni 2016-2017. I due amici si ritroveranno implicati, tramite i contatti con le sedi del vescovado e della procura della repubblica, persone conosciute da Jimmy Cassini, in una storia di genere giallo-horror, a confrontarsi con gli intenti di una setta occulta che vuole placare la furia della terra tramite sacrifici umani in un crescendo di azione e terrore.
L’inizio della narrazione coincide con il ritorno a casa di Mister Tau, proveniente dalla Questura di Roma per rilasciare alcune dichiarazioni. E’ un mattino autunnale nella città di Roma. Lo attende, seduto sul cofano del suo Maggiolone blu, lo psichiatra ed esorcista Jimmy Cassini che lo prega di seguirlo senza indugio e con grande fretta.
Durante il tragitto, in macchina, verso Norcia, Cassini spiega a Mister Tau il motivo che lo spinge a recarsi in Umbria: la Chiesa intende vederci chiaro su una serie di omicidi alquanto strani che potrebbero far parte dei rituali di un culto satanico. Cassini collega questi omicidi al sisma del 2016-2017 che ha sconvolto la Valnerina.
In Umbria, tra Norcia, Spoleto e Perugia si svolgono queste investigazioni private che coincidono con l’attività investigativa della polizia giudiziaria sui fatti criminosi che stanno insanguinando quei territori: omicidi rituali che si concludono sempre con l’asportazione del cuore e del sangue dal corpo delle vittime.
Inizialmente, tramite le conoscenze di Cassini (un alto prelato dell’arcivescovado del luogo, il procuratore della Repubblica, un medico legale) si spiega al lettore/spettatore ogni particolare dell’azione criminosa, mentre alcuni personaggi-chiave della narrazione (il farmacista Marrone e sua moglie Eva) si fanno conoscere dai due amici.
Ben presto, Cassini sparisce. E’ una tattica personale che Mister Tau non comprende subito. Gli omicidi si susseguono e il giovane cartomante si troverà, da solo, a proseguire l’inchiesta conoscendo altri personaggi importanti del luogo: la prostituta Katia e Daniela, moglie ninfomane di un capo mafioso che ha creato un club privato di incontri aperto a tutti e soprattutto il commissario De Vivo, che perirà per mano di Marrone.
In realtà è una setta che sta compiendo gli omicidi rituali e Mister Tau lo scoprirà a proprie spese anche tramite la relazione sentimentale che stabilisce con la micidiale Eva, una donna che si scoprirà essere impazzita per causa della morte del proprio marito, il farmacista Marrone e del figlio alcuni anni prima. Eva, in un totale sdoppiamento della propria personalità, interpreta Marrone di giorno (tramite trucco e parrucca) e la sensuale Eva di notte.
Il presente soggetto è tratto dal romanzo: SENZA CUORE, 0111 Edizioni, autore: Marco Caruso, pubblicato nel 2018.
I personaggi principali:
Mister Tau: cartomante trentenne, romano, sempre in bolletta ed esperto di indagini esoteriche.
Jimmy Cassini: celebre psichiatra di fama internazionale ed esorcista autorizzato dal Vaticano.
Monsignor Porreggiani: alto prelato che racconta a Cassini la verità sui misteriosi omicidi che tanto preoccupano la Chiesa.
Procuratore della Repubblica di Perugia Ambrosetti: amico di vecchia data di Cassini.
Dottor Stimmate: patologo della Scuola di Medicina di Perugia, amico di Cassini.
Commissario De Vivo: investiga ufficialmente sui delitti in Valnerina.
Dottor Marrone: farmacista di Norcia
Eva, moglie di Marrone: sensuale e insoddisfatta, diventa l’amante di Mister Tau.
Daniela: moglie ninfomane di un capo mafioso.
Katia: giovane prostituta.
PER CONTATTI: Marco Caruso –
Dal 2005 ogni fine anno Franklin Leonard, che si occupa di produzione cinematografica, pubblica una classifica delle migliori storie da film che girano dalle parti di Hollywood ma che nessuno ha ancora iniziato a girare. Negli anni la classifica, nota come Black List, si è fatta conoscere e apprezzare da molti, anche perché è capitato spesso che possibili film segnalati nella lista dopo qualche anno diventassero film di successo, più di una volta anche premiati agli Oscar. Finora, infatti, più di 400 storie presentate nella Black List sono diventate film che insieme hanno incassato più di 26 miliardi di dollari e vinto più di 50 Oscar. Tra gli altri, sono passati dalla lista Il discorso del re, The Millionaire, Argo, Il caso Spotlight, The Revenant, Juno, The Wrestler, Il petroliere, Little Miss Sunshine, Manchester by the Sea, Arrival e Io, Tonya.', '
Per fare la classifica di quest’anno dei “film in potenza” (perché ne esistono soggetti e sceneggiature, ma per ora sono film solo sulla carta) Leonard ha chiesto a 375 dirigenti e produttori di Hollywood di votare fino a un massimo di dieci storie a testa, tra quelle di cui si è iniziato a parlare nel 2020 (non contano quindi possibili film di cui si parla da anni e che ancora non sono stati girati).
Qui avanti ci sono le più interessanti e votate storie di quest’anno, molte delle quali già opzionate da società di produzione o aziende come Netflix, Apple o Amazon. Come Leonard ci tiene sempre a precisare, la Black List è «una lista delle storie che piacciono di più, non delle migliori». Per chi la legge, può essere un modo di inventarsi intere storie a partire da poche parole, magari immaginandosi ipotetici registi e registe, attori e attrici, e persino scene di film che ancora non esistono.
10. Video Nasty
di Chris Thomas Devlin
Tre adolescenti noleggiano una videocassetta maledetta e finiscono in un violento film anni Ottanta, nel quale rischiano di rimanere intrappolati per sempre.
9. Forever Hold Your Peace
di Emma Dudley
Hazel ha 24 anni e «se la deve vedere con la sua sessualità» da quando il padre si arrabbiò molto dopo averla vista baciare una ragazza durante un’innocente festa delle medie. Di ritorno alla casa del padre che sta per risposarsi, Hazel si ubriaca e fa sesso con un’attraente assistente di volo, che ha un po’ di anni più di lei. L’assistente di volo – come qualcuno avrà già intuito leggendo – è la futura sposa del padre.
8. Emergency
di KD Davila
Un gruppo di studenti universitari neri e latini, pronti a far festa, ha un’emergenza, ma prima si confrontano chiedendosi se sia il caso oppure no di chiamare la polizia.
7. Bubble & Squeak
di Evan Twohy
Un viaggio di nozze in un paese fittizio, in cui i due viaggiatori, freschi di matrimonio, scoprono di voler fare viaggi diversi, separandosi.
6. Bring Me Back
di Crosby Selander
«Quando una donna che sta facendo un viaggio interstellare si innamora di un uomo durante la simulazione di un criosonno, deve capire se l’uomo è reale o è solo frutto della sua immaginazione».
5. Two Faced
di Cat Wilkins
Una ragazza all’ultimo anno di liceo si impegna per far licenziare il suo preside, dopo averne osservato i comportamenti razzisti, ma capisce anche che lui «non se ne andrà senza combattere».
4. If You Were the Last
di Angela Bourassa
«Due astronauti che credono di essersi persi nello Spazio si innamorano, imparando a farsi bastare la loro vita così come è, per poi scoprire che devono tornare sulla Terra».
3. Neither Confirm Nor Deny
di Dave Collard
L’adattamento per il cinema del libro The CIA’s Greatest Covert Operation, che racconta la rischiosissima e segretissima missione per recuperare il K-129, un sottomarino sovietico affondato nel 1968.
2. Chang Can Dunk
di Jingyi Shao
«Un giovane statunitense di origini asiatiche, appassionato di basket e interessato solo a fare schiacciate e uscire con le ragazze, scopre molte cose su di sé, i suoi amici e sua madre».
1. Headhunter
di Sophie Dawson
La storia di un cannibale che sceglie le sue vittime in base alla loro popolarità su Instagram, e che viene messo in crisi quando incontra un uomo che «vuole essere mangiato».
Un po’ di altre storie in classifica, oltre la decima posizione
Birdies di Colin Bannon
La storia di Tabitha, una ragazza orfana e del suo suo ingresso in BIRDIES, un popolare canale YouTube apparentemente molto allegro ma che dietro le quinte nasconde diversi segreti.
Possum Song di Isaac Adamson
«Dopo aver scoperto che la persona con cui scriveva canzoni è morta, una star della musica country che non riesce più a scrivere nuove canzoni fa un patto faustiano con una famiglia di opossum che vive tra le pareti della sua casa.
Ripper di Dennis MaGee Fallon
«Londra, 1888: dopo che alcune loro amiche iniziano a morire per mano di un violento omicida, un gruppo criminale tutto femminile, le “Forty Elephants” decidono di mettersi al lavoro per fermare insieme quel killer, Jack lo Squartatore». Le “Forty Elephants” sono realmente esistite.
Enemies Within di Cat Vasko
Una storia ambientata negli anni Cinquanta, sul politico statunitense Joseph McCarthy (quello del maccartismo), sul suo braccio destro Roy Cohn, e su come un «avvocato di basso rango dell’esercito, John G. Adams, si imbatte in alcune sconvolgenti verità sulla carriera dei due, impegnandosi a rendere pubblica la cosa».
The Neutral Corner di Justin Piasecki
Il protagonista è un giudice del Nevada che nel tempo libero fa da arbitro a importanti incontri di pugilato, e che deve «vedersela con i suoi demoni» quando gli succede di dover arbitrare l’incontro in cui uno dei due pugili è un carcerato che anni prima lui aveva condannato per omicidio.
Gusher di Abigail Briley Bean
Basato sulla storia di Anna Nicole Smith, una giovane madre texana che diventa una nota modella di Playboy, si innamora di un miliardario di 89 anni e, agli occhi del figlio e del mondo, diventa un’approfittatrice, una «gold digger».
Bikram di Silpa Kovvali
«Tratto da una storia incredibile, Bikram racconta ascesa e caduta del guru dello yoga Bikram Choudhury attraverso gli occhi della sua giovane moglie Rajashree.
Occupied di Tara Cavanagh
Un (possibile) film su due donne transessuali che occupano il bagno delle donne dopo che il gestore del negozio in cui lavorano impedisce loro di usarlo.
Blood Ties di Aaron Katz
Un thriller true-crime tratto da questo articolo pubblicato nel 2015 sul New Yorker.
The Boy Who Died di Monisha Dadlani
Una bambina crea una versione robot di Harry Potter, mentre suo padre, un medico, sta curando Daniel Radcliffe (l’attore che ha interpretato Harry Potter nei film tratti dai libri) da una grave malattia.
1MDB di Scott Conroy
La storia dello scandalo multimiliardario legato al fondo malese 1Malaysia Development Bhd, che ha riguardato la politica del paese, un pezzo di Hollywood e la Goldman Sachs.
Cosmic Sunday di MacMillan Hedges
«Una piccola percentuale di popolazione si trova a rivivere sempre lo stesso giorno e prova quindi a creare una società che funzioni nonostante tutto».
Excelsior di Alex Convery
La storia dell’ascesa della Marvel Comics e in particolare di Stan Lee e Jack Kirby.
Articolo da IlPost.it
Tecnicamente è molto semplice: occorre usare un font classico come il Courier, un carattere leggibile come il 12 punti, una indentazione corretta per ogni parte della scena, in poche parole una struttura visiva professionale e ben strutturata, semplice da leggere, facile da visualizzare. Ricordiamoci che non stiamo scrivendo un romanzo, ma una sceneggiatura che ha oggi delle regole precise usate in tutto il mondo. Bisogna colpire il lettore con il minimo delle parole utili per fornirgli i dettagli necessari per capire i personaggi, le loro azioni, i loro rapporti e l'evoluzione della storia, oltre le location. Sarà poi compito del regista e di tutto lo staff tecnico completare i minimi dettagli. Ricordiamo che una scena è, in linea di massima, una singola azione filmata senza interruzione che, unita ad altre scene, va a formare il film.
Descrivendo la scena dobbiamo inserire prima alcuni dettagli come la numerazione, l'ora della giornata, l'ambientazione e poi eventualmente le azioni dei personaggi mentre parlano, eventuali espressioni degli attori, infine scriviamo le loro battute. Ecco un esempio di una scena.
1. INTERNO GIORNO
Qui si descrive l'azione che viene svolta nella scena, almeno nelle sue parti principali.
Per facilitare la lettura, spezzettare l'azione, descrivendo le singole parti da cui è composta.
MARIO
(qui le indicazioni di espressione più importanti)
Qui si scrivono le battute dette dall'attore.
ANNA
(qui le indicazioni di espressione più importanti)
Qui si scrivono le battute dette dall'attrice.
E così via, si alternano le altre battute dei vari personaggi.
DISSOLVENZA IN CHIUSURA
2. ESTERNO NOTTE
Qui si descrive l'azione successiva....
E si continua nella stessa identica maniera sia per scene brevi che per scene lunghe.
Una nota importante: Prima di scrivere una sceneggiatura, bisogna pensare ad una storia, trovare una idea vincente, poi svilupparla in un soggetto di una o due pagine, una volta che il soggetto è completo con i 3 tempi definiti, dovremmo passare al trattamento che è ancora una fase più completa e dettagliata... per arrivare finalmente alla sceneggiatura vera e propria. Con la scrittura di tutte le scene.
Il primo atto della scrittura di una sceneggiatura è il più eccitante, ma può essere il più difficile da scrivere! Cominciare uno script significa vedere le nostre idee prendere vita e anche corpo in futuro sul piccolo o grande schermo. Ecco alcuni suggerimenti.
Per creare un antieroe è prima di tutto necessario definirlo. Si tratta di un personaggio che sovverte i canoni di un eroe, non si tratta di un antagonista. Non è un cattivo da etichettare come malvagio, ma uno che non ha le caratteristiche fisiche, intellettuali e morali tipiche degli eroi. Ecco le cinque categorie principali:
1. L’antieroe classico
Sovverte tutti i tratti classici di un eroe: coraggio, intelligenza, stoicismo, bell’aspetto. Questo personaggio è veramente mal equipaggiato per affrontare le sfide proposte dalla storia. È insicuro, ansioso e privo delle normali capacità che ha ogni eroe che si rispetti. Se la trama prevede dei combattimenti, potrebbe essere uno che non ha mai brandito una spada o un’arma in generale e non aver mai gestito una lotta. Anzi potrebbe non aver mai intrapreso un’avventura in tutta la sua vita. Però supera le proprie paure e i punti deboli sono invece punti di forza. Questo è un personaggio moralmente abbastanza giusto. Semplicemente non lo sceglieremmo come un eroe. Un esempio è Bilbo Baggins, non è una cattiva persona, è solo uno a cui piace la sicurezza, la comodità e la ricchezza che non ha.
2. L’antieroe cinico
È un personaggio che conosce perfettamente la differenza tra il bene e il male, ma tende a essere molto cinico. Pensa di non poter fare la differenza con le proprie azioni. È troppo pigro e privo di motivazione per unirsi a una lotta. Anche se potrebbe non avere una moralità cattiva, preferisce occuparsi delle proprie cose piuttosto che aiutare qualcun altro. Anche se ha queste mancanze caratteriali poi si unisce al combattimento, ma di solito per un interesse personale. Un esempio è Han Solo di Star Wars che inizia come un mercenario motivato dal guadagno personale. Infatti, accetta solo di aiutare a liberare la principessa Leia perché gli è stata offerta una ricompensa monetaria.
3. L’antieroe pragmatico
È un po’ come una versione peggiorata di quello precedente. Quello che lo contraddistingue è l’egocentrismo e l’essere riluttante ad accettare il ruolo da eroe. La differenza è che in realtà ha maggiori possibilità di entrare in azione perché è meno apatico. Tuttavia, è disposto a fare anche cose cattive se lo ritiene necessario. Diciamo che si sporca un po’ le mani. Un esempio è Edmund di Le cronache di Narnia che è estremamente giusto e pragmatico ma allo stesso tempo risulta antipatico e non è disposto a mostrare misericordia a differenza di un eroe tradizionale.
4. L’antieroe disturbato
Ha un grande bisogno di mettersi alla prova in acque moralmente molto torbide. Non avrebbe problemi a commettere crimini se lo ritenesse necessario. Ha il desiderio di fare del bene, ma tende a essere molto disturbato. Potrebbe non aver superato dei traumi oppure potrebbe avere un forte desiderio di vendetta.
Conan il Barbaro è un esempio perfetto di questo antieroe senza scrupoli. È un personaggio che può lottare per la sua sopravvivenza e spesso compie delle imprese eroiche nel corso della storia.
5. L’antieroe compromesso
Siamo arrivati all’antieroe moralmente più compromesso. Non solo è privo di valori morali, ma può essere anche completamente sinistro. In alcuni casi ha una possibilità di riscatto perché non è malefico come il cattivo della storia. Un esempio è Walter White, uno dei protagonisti di Breaking Bad. All’inizio produce metanfetamina per provvedere al futuro della sua famiglia, ma poi si manifesta un motivo più egoistico. I confini morali si abbattono completamente e alla fine della serie si è trasformato in un vero e proprio criminale.
di ERICA STORI MEZZACQUI per https://ericastorimezzacqui.com/
Se vuoi conoscere meglio questa e altre tecniche di scrittura, clicca qui
Syd Field, autore di Screenplay e The Screen Writer's Workbook ha delineato il paradigma che seguono la maggior parte dei registi. Un paradigma è uno schema concettuale. Il paradigma è la struttura che tiene legate insieme le varie scene. Secondo Field le scene seguono una struttura a tre atti e ciò significa che ogni sceneggiatura può essere divisa in tre parti: impostazione, confronto e risoluzione.
L'atto primo comprende il primo quarto della sceneggiatura. (Nel nostro film l'atto primo durerebbe approssimativamente 30 minuti)
L'atto secondo comprende i seguenti due quarti del film (Nel nostro film durerebbe più o meno 60 minuti)
L'atto terzo comprende il quarto finale del film (Nel nostro film durerebbe circa 30 minuti)
Il "Punto della trama": secondo Field i tre atti sono separati da due punti. Un punto della trama, chiamato anche cambiamento, è un evento che spinge la trama in una nuova direzione, guidandola dentro un nuovo atto della sceneggiatura.
Successivamente i guru della sceneggiatura hanno lavorato su questa teoria, affermando che il primo punto della trama, che guida nell'atto 2, è quando l'eroe raccoglie il problema.
Atto 1:
Esposizione: è la parte della storia che presenta i personaggi, mostra alcune delle loro interrelazioni e li colloca in un tempo e in uno spazio.
Questa parte della storia presenta il personaggio principale, la premessa drammatica e la situazione drammatica.
Protagonista: è il personaggio nella storia che una necessità, un obbiettivo, a cui adempire e le cui azioni guidano la storia.
Premessa drammatica: di che cosa parla la storia.
Situazione drammatica: le circostanze che fanno da sfondo all'azione.
Incidente incitante: un evento che mette in moto la storia. Di solito si presenta approssimativamente a metà del primo atto.
Atto 2:
Ostacoli: nel secondo atto il personaggio principale incorre in ostacoli che l'uno dopo l'altro gli impediscono il raggiungimento della sua drammatica necessità.
Prima culminazione: un punto prima del punto di metà film (O.o) in cui il personaggio principale sembra vicino al raggiungimento del proprio obiettivo. Poi, all'improvviso, tutto crolla, conducendo al punto di metà.
Atto 3:
Climax (Seconda culminazione): il punto in cui la trama raggiunge la sua massima tensione e le forze in opposizione si confrontano in un picco di azione fisica o emozionale.
Scioglimento: breve periodo di calma alla fine del film in cui ritorna uno stato di equilibrio".
Soggetto cortometraggio: “DIVA”
Quando l’attrice Eva Santi scompare dalle scene a ridosso di uno spettacolo una grande attenzione mediatica da parte di giornali e TV accresce l’interesse del pubblico. Quando il suo compagno Renato è invitato a parlarne nel talk show della domenica pomeriggio, incalzato dalle domande della conduttrice è palese il suo imbarazzo nel dover dare una spiegazione plausibile su questa vicenda: “è stressata” queste sono le parole di giustificazione alla scomparsa di Eva, ma la realtà è ben diversa. Il destino della donna è nelle mani del subdolo avvocato Baldassoni e di suo fratello, contadino dalla testa calda. Ancora non è chiaro come questi destini si incrocino ma presto la verità verrà svelata.
PER TUTTA LA VITA
di Susanna Nicchiarelli
con Annagrazia Bassi, Silvio Carloni, Monica Carosi, Guido Cravero, Paola Daidola, Sveva Marinelli, Luciano Nicchiarelli
SINOSSI: a quarant'anni dal referendum sul divorzio, una riflessione sulla battaglia civile che c'è stata e su cosa significava sposarsi prima e dopo la legge sul divorzio. Attraverso il racconto fatto dai protagonisti di storie d'amore finite bene o male, si riflette sulla possibilità dell'amore eterno, mentre un'etologa ci aiuta a rispondere alla domanda che sottostà a tutta la questione: l'uomo è un animale monogamo? La coppia è un fatto sociale o un fenomeno naturale?
SYNOPSIS: forty years after the divorce referendum, a reflection on the meaning of that civil battle in Italy, on what it meant to get married before and after divorce became legal. Couples that have separated or that are still together tell us their story, while an ethologist answers the ultimate question: is man a monogamous animal or not?
COMMENTO DELLA REGISTA: con l'occasione dell'anniversario del referendum sul divorzio, della campagna elettorale che ci fu e dell'importantissima battaglia civile di quegli anni, ho cercato di fare un film che parlasse dell'amore, ossia di come e perché s'inizia una vita di coppia, e di come questa vita in comune ad un certo punto finisce. Volevo anche ricordare com'era distante, e al tempo stesso vicina, l'Italia del 1974, ma soprattutto ho cercato di capire se il significato del matrimonio (e del divorzio) sia cambiato negli anni: mi sono chiesta se alla base della formazione di una coppia ci sia un istinto naturale, oppure solo un fenomeno sociale. Non so se ho trovato delle risposte, il film racconta la mia ricerca.
BIOFILMOGRAFIA: nasce a Roma nel 1975. Dopo la laurea in filosofia, prosegue gli studi presso la Scuola Normale Superiore di Pisa, poi frequenta il Centro Sperimentale di Cinematografia diplomandosi in regia.
Nel 2009 gira il suo primo lungometraggio, Cosmonauta, vincitore del premio Controcampo Italiano alla Sessantaseiesima Mostra del Cinema di Venezia, nominato come miglior regista esordiente sia al Nastro d'Argento che al David di Donatello, vincitore del FrauenfilmFestival di Colonia e del Ciak d'Oro Miglior Opera Prima 2010.
Nel novembre del 2012 realizza il suo secondo lungometraggio, La scoperta dell'alba, con Margherita Buy e Sergio Rubini, presentato in apertura al Festival Internazionale del Film di Roma, selezione ufficiale Prospettive Italia. Tra i suoi lavori, alcuni dei quali prodotti con la propria società di produzione Nicchia Film, ricordiamo i documentari Ca Cri Do Bo (I diari della Sacher), prodotto dalla Sacher di Nanni Moretti, Il Terzo Occhio e L'Ultima Sentinella.
Un film racconta una serie di azioni che delle persone compiono in determinate situazioni. Per iniziare a scrivere una sceneggiatura bisogna avere un’idea di cosa si vuol far fare a queste persone, ai personaggi, di quali situazioni gli si vuole far affrontare, di quali luoghi gli si vuol far visitare. Nonostante tutti gli sforzi che uno scrittore può fare, è praticamente impossibile trovare un’idea assolutamente originale, riecheggerà sempre qualcosa di già visto in un altro film, o letto in un libro, o sentito in una canzone… L’importante, comunque, è non copiare, ma prendere spunto. Si può partire dalla stessa idea, dallo stesso punto di partenza, di un altro autore, per poi prendere tutt’altra direzione ed arrivare in un luogo completamente diverso.
Arto fantasma prende il nome dalla sindrome dell’arto fantasma che è la sensazione anomala di persistenza di un arto dopo la sua amputazione, spesso la sensazione più diffusa è il dolore, metafora tra la perdita di un arto e la perdita della persona amata che subisce il protagonista. Questa perdita è da subito uno shock, il protagonista si “rifugia” dentro se stesso trasportato da una forza invisibile e misteriosa che non gli lascia altra scelta che immergersi nella profondità, una profondità però che all’inizio è vuota, colma solo di ricordi che il protagonista straccia nella sua mente, ma ancora una volta lo soccorre una forza di cui avverte la presenza misteriosa che lo trasporta in un viaggio denso di emozioni. Dapprima c’è l’incontro con la bellezza ma questa si blocca e ancora una volta lui viene investito dal vuoto dello shock, e dell’incredulità. Il “viaggio” continua e al vuoto subentra la rabbia, e nella disperazione legata a così tanta negatività e alla voglia di distruggere il mondo, un mondo felice ormai lontano, qualcosa cambia, la rabbia se ne va, e nel protagonista giunge una leggera serenità che culmina con l’incontro tra il protagonista e quella misteriosa forza (che può essere chiamata destino o Dio), tramite quell’incontro il protagonista riacquista, almeno in parte, la fiducia nel destino.
“Arto Fantasma” si vorrebbe proporre dunque come un flusso mentale di emozioni e pensieri, che si
svolgono nella profondità di un uomo, dove la razionalità, lascia spazio alla verità, a cui si giunge
solo tramite la bellezza che genera l’emozione, che è irrazionale, e mediante l’estasi e la meraviglia
nell’avvertire qualcosa di grande ed eterno, che forse decide il nostro destino.
Una riflessione fondata principalmente sul concetto del Destino, ma anche su come l’uomo può
affrontare la morte e la sofferenza che genera la profondità, e l’elogio dell’emozione e del bene.
LE MUSICHE
Gustav Mahler (1860-1911) è considerato, nell’ambiente classico, forse l’ultimo grande compositore
di sinfonie e la nona (l’ultima completata) è una delle poche sinfonie capolavoro del XX secolo.
La nona sinfonia (della quale, in arto fantasma, è presente solo il IV movimento)è principalmente
caratterizzata da un senso di solitudine e un sentimento di morte, che sono stati d’animo prevalenti
del tardo romanticismo.
Il pezzo centrale è invece il IV movimento della quinta sinfonia, caratterizzata dal suo portamento
eleganza ottenuto con timbri orchestrali delicati.
LA PRODUZIONE
La produzione di “Arto Fantasma” è autonoma e senza nessuna supervisione di un educatore o di un
operatore specializzato.
Il soggetto è stato sviluppato da Alberto Frigo a partire dal mese di Giugno (2013).
Le riprese si sono svolte alla fine di Luglio, terminando il 6 settembre, a Vicenza.
Le fasi di editing si sono svolte parallelamente alle riprese e terminate il 14 settembre.
Si tratta di una produzione no-budget.
GLI EFFETTI SPECIALI
Gli effetti speciali comprendono le scene costruite in grafica computerizzata dei due pianeti, e sono
state create grazie al software Blender, adoperando le texture delle nuvole scaricabili dal sito della
NASA.
MEZZI UTILIZZATI
Nikon D3100 – 18-105 VR
Software Adobe Premiere Pro
Software 3D Blender
Satana è in gran forma
di Manuel Lopez
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GIANLUCA
Sicuro che non mi si rovinano?
senti quanto sono soffici…
Sto usando un balsamo fantastico, non vorrei…
GREGORY (spazientito)
Gianluca, giuro che se non la smetti
prendo la macchinetta, ti faccio la boccia
e ti raso pure le sopracciglia!
GIANLUCA
Gregory, mia madre m’ammazza…
GREGORY
Cazzo, hai trent’anni,
ancora pensi a quello
che dice la mamma?
GREGORY (convincente)
Oh, mettila così:
tua madre avrà presto
un figlio la cui faccia
sarà in tutte le librerie.
Pensa che soddisfazione!
Pensa quanto la farai felice!
GIANLUCA
Gregory…
GREGORY
Dimmi.
GIANLUCA
Perché sul tuo libro
non ci metti la tua faccia?
GREGORY
Te l’ho detto, cazzo, non posso,
pubblico il libro con un altro nome.
GIANLUCA
Uno pseudomino…
GREGORY
Si dice pseudonimo.
Comunque sì, quello.
Quindi non posso usare la mia faccia.
L’editore non me lo permette.
GIANLUCA
Gregory…
GREGORY (spazientito)
Che c’èèè?
GIANLUCA
Di che parla il libro?
GREGORY
Di un uomo che cerca
la perfezione in ciò che fa.
GIANLUCA
E la trova?
GREGORY
Certo che la trova cazzo!
GIANLUCA (disperato)
Oh mio dio…
GREGORY
Oh mio dio!
Sei perfetto cazzo!
Sei Skull Crasher!
GREGORY
Fermo così.
Poi la passo a Photoshop!
GREGORY (v.o.)
Facevano un weekend a testa,
da tre anni, un’estenuante relazione
a distanza Roma/Milano
che lo stava lentamente logorando.
Quel venerdì 28 settembre
toccava al mio amico Gianluca Rentoni.
Sarebbe arrivato in Stazione Centrale alle 17:30.
Alessandra l’avrebbe aspettato
come sempre davanti al Mc
nella sua Golf GTI nera.
A lei i soldi non mancavano,
infatti aveva già prenotato
al cubano di via Venini.
L’aveva fottuto. Fottuto di nuovo.
A Gianluca quel ristorante faceva cacare.
Costava un botto.
Perché non era riuscito a dire ad Alessandra
che era scannato e preferiva una pizza?
Era incastrato e non aveva
le palle per tirarsene fuori.
GIANLUCA
E’ già passato il 61?
SIGNORA ANZIANA
No.
SIGNORA ANZIANA
E’ in partenza?
GIANLUCA (scazzato)
Sì, Milano.
SIGNORA ANZIANA
Mi saluti la Madonnina.
GIANLUCA
Gregory!
GREGORY
Su Facebook sono sommerso di “like”.
GIANLUCA
Quanti?
GREGORY
Più di mille.
Una media di uno ogni mezz’ora.
GIANLUCA
Di già?
GREGORY
Ne parlano tutti.
Anche quello psicopatico di Fromell.
GIANLUCA
Fromell?
GREGORY
Filip Fromell.
è lo pseudonimo di Ettore Molinaro,
uno scrittore splatterpunk milanese,
mio diretto concorrente.
Se vai sul suo profilo
c’è da schiattare…
GREGORY (ridacchiando)
…mi vuole morto.
GIANLUCA
Come sarebbe ti vuole morto…
GREGORY
è invidioso
perché in questo momento
vendo più di lui.
Vabé, lasciamo stare… Stai partendo?
GIANLUCA
Sì.
GREGORY
Ancora appresso ad Alessandra?
Mollala Gianluca.
GIANLUCA
Fosse facile…
Non ce la faccio.
GREGORY
Milano ti sta uccidendo.
Non puoi fare avanti e indietro
ogni due settimane.
Per fare cosa poi?
Cenetta romantica al solito
cubano di merda e poi scopatina
a casa coi suoi che guardano la tv?
GIANLUCA
Ma che ne sai tu…
Stai in camera tutto il giorno,
ti pagano per scrivere.
Ti sei fatto un nome
che neanche ti basta più e
hai avuto bisogno di trovartene un altro…
GREGORY
Allora?
GIANLUCA (sconsolato)
Allora…
A volte mi chiedo che farebbe
Skull Crasher al mio posto.
GREGORY
Lo vuoi proprio sapere?
Se ne sbatterebbe il cazzo.
GUENDALINA (assonnata)
Gregory…
GREGORY
Gianlu’, ti devo salutare,
c’è del lavoro per Skull Crasher.
Roba impegnativa…
MIRIAM
Hey! Sei mica Skull Crasher?
GREGORY (v.o.)
Povero Gianluca…
se avesse detto la verità
sicuramente sarebbe ancora tra noi.
Non lo fece, decise di giocare.
È eccitante essere qualcuno
che la gente ammira.
GIANLUCA (atteggiandosi)
Si, sono io.
MIRIAM (eccitata)
Merda! Glielo dicevo alla mia amica!
Non ci credeva. Mi chiamo Miriam.
Lei è Erika.
ERIKA
Verde stavi meglio…
Ti vesti sempre così?
GIANLUCA
Così come?
MIRIAM
Così normale…
GIANLUCA
Solo quando ho un appuntamento di lavoro.
Vado a Milano a
parlare con un produttore.
MIRIAM
Wow! Di che si tratta?
GIANLUCA
Una serie web.
MIRIAM
Non dirmi che
è tratta dal libro!
MIRIAM
Questa roba è una bomba,
te la batti con Fromell,
mica è da tutti!
ERIKA (riprendendo la birra)
Fromell non si batte!
MIRIAM
Senti ma girate anche
la scena dell’affettatrice all’asilo?
GIANLUCA
Forse.
Dipende dal budget…
MIRIAM
Non vi servono attrici,
comparse, assistenti?
Facciamo tutto.
(Strizza un occhio) Ma proprio tutto…
GIANLUCA (estraendo l’i-Phone)
Se mi date i vostri numeri
vedo quello che posso fare.
ERIKA
Prima dimostraci
che sei Skull Crasher!
MIRIAM (girandosi di scatto)
Erika!
ERIKA
Che c’è! Voglio essere sicura
che non ci stia
prendendo per il culo!
MIRIAM
Ha ragione,
dimostraci che sei Skull Crasher.
GREGORY (v.o.)
Gli avevo raccontato che in
“Satana è in gran forma”
ci sarebbero state
più nefandezze e turpitudini
di qualsiasi libro di Fromell.
ERIKA
Allora?
MIRIAM
Stiamo aspettando.
GIANLUCA (alzandosi)
Scusate, è il produttore.
ERIKA
Non mi convince…
Guarda com’è vestito,
è un fighetto!
MIRIAM
Si vede che gli piace
andare in giro così, tu che ne sai…
Dio, se ci fosse qui Fromell
sai che gli farebbe?
ERIKA (ghigno perverso)
Non oso immaginarlo.
MIRIAM
Sei pronta?
GIANLUCA
Ma come non puoi venirmi a prendere!
Lo so che esiste la metro,
però dai, ho la valigia…
Alessandra… pronto… prontooo!!!
Vaffanculo, tu e il cubano!
Maledetta…
MIRIAM (v.o.)
Hey! Scrittore!
Facci vedere se
Satana è davvero in gran forma!
GUENDALINA
Chi cazzo è Miriam Deathpunk?
GREGORY (nudo sul letto)
Non lo so, chi è?
GUENDALINA
Dimmelo tu!
Ti ha appena taggato su Facebook.
GREGORY
Sarà una fan di Skull Crasher…
GUENDALINA
Giuro che se è una
delle tue troie…
GUENDALINA
Cazzo!
GREGORY (saltando giù dal letto)
Che roba è?
GREGORY
Merda… Gianluca…
GREGORY (v.o.)
Pensai a uno scherzo,
a una trovata di Filip Fromell.
Non era nuovo a quel genere
di pubblicità splatter.
Poi mi ricordai dello status su Facebook:
“Morte a Skull Crasher!
Trovate quel cane,
strappategli gli occhi
o smetto di scrivere!”
GREGORY (v.o.)
Miriam Novelli ed Erika Borghi
vennero rintracciate e arrestate il giorno stesso.
La psicologa che le ebbe in cura,
la dottoressa Eleonora Franzi,
bella gnocca,
disse che l’ingenuità delle assassine
nell’aver postato le foto
della vittima su Facebook
era proporzionale al nero
in cui si perse scrutando le loro menti.
Stronzate. Erano solo due fanatiche del cazzo!
MIRIAM
Il cervello di un tossico.
GREGORY (v.o.)
Ettore Molinaro, alias Filip Fromell,
maledisse il giorno
che aveva ordinato su Facebook
di uccidere il suo diretto concorrente.
Le vendite di “Satana è in gran forma”, infatti,
salirono vertiginosamente. Grazie Ettore!
GREGORY (v.o.)
I genitori di Gianluca Rentoni
appresero della morte del figlio al TG5,
ma si consolarono un po’ quando,
entrando sconvolti alla Feltrinelli,
videro la foto dietro al libro di Skull Crasher.
La signora Rentoni si rifiutò
di andare oltre la seconda pagina.
GREGORY (v.o.)
…Il marito, invece, lo lesse d’un fiato
e a sessant’anni apprese interessanti cose nuove,
come la scopofilia o cos’è un dental dam.
GREGORY (v.o.)
In quanto a me.. beh..
il vero autore del romanzo rimane tutt’ora
uno sconosciuto,
ma non fatevi venire strane idee:
di Skull Crasher ce n’è uno solo
ma lo capirei se anche a voi venisse voglia
di prendere il mio posto,
ELEONORA
Gregory…
GREGORY (v.o.)
dopotutto,
È eccitante essere qualcuno che la gente ammira!
FINE
SINOSSI del cortometraggio “11.sette.82”
L’11.07.82 è per moltissimi italiani un giorno di memorabile felicità: alle ultime luci di quella caldissima giornata estiva, infatti, la nazionale di calcio entra sul prato del Santiago Bernabeu in Spagna per giocare una finale, quella contro la Germania Ovest, che le darà il suo terzo titolo mondiale.
Quel giorno, però, in un paesino del sud Italia, mentre i più sono incollati ai televisori per seguire un’ormai storica telecronaca sportiva e subito dopo si riversano per strada, distratti da chiassosi festeggiamenti, qualcuno consuma scelte drammatiche che segneranno la propria esistenza e quella di altri in modo ineluttabile, fino alla conclusione dei nostri giorni. Dopo trent’anni, quindi, un epilogo carico di tensione e con finale a sorpresa che dà spunti per riflettere sulle dolorose conseguenze di scelte indotte in una fragile mente allorché condannata all’emarginazione dal pregiudizio o dalla una non meno colpevole indifferenza.
DOLCETTO O SCHERZETTO
(soggetto cortometraggio)
GENERE: muto, perciò onirico
TEMI: bullismo, amicizia
Nella prima B gli alunni sono seduti ai loro banchi, in maniera composta, e scrivono sui fogli che hanno davanti. Le loro braccia sembrano muoversi meccanicamente, da sinistra verso destra.
Tutto è ordinario, tutto è preciso, tutto è perfetto.
Finché un ragazzo non si accascia: la testa di RICHARD casca sul tavolo.
I compagni si voltano lentamente a guardarlo, poi fissano la scrivania dell'insegnate: è vuota.
Rimasti soli, si alzano in piedi e si avvicinano al banco di Richard.
LORENZO afferra una manica del maglioncino del ragazzo, la solleva e lascia ricadere il braccio.
Qualche ragazza è spaventata. Gli altri si fissano tra di loro cercando una spiegazione.
Poi ALESSIO nota la carta di una caramella accartocciata sul banco di Richard. La prende, la osserva e la mostra ai compagni.
Iniziano a sospettare qualcosa e MARTA ha un ulteriore indizio. Richiama l'attenzione degli altri, per mostrare che all'interno dello zaino di CHIARA c'è un pacco di caramelle, le stesse che hanno fatto svenire Richard.
I compagni non perdono tempo e giungono alla conclusione: Chiara è colpevole. Le puntano le dita contro e la minacciano con sguardi severi.
Chiara è scioccata, non può credere che la si accusi di questo né tanto meno sa come difendersi.
Sentendosi afferrare dalla mano di MANUEL, si libera e scappa fuori dall'aula. In cuor suo spera di trovare qualcuno a cui chiedere aiuto, ma la scuola è deserta.
Il banco di Richard trema, la sua testa si sta muovendo, sta ridendo!
Richard solleva il capo divertito e gli amici si compiacciono dello scherzo.
DESIRÉE, arrabbiata, segue Chiara nel tentativo di tranquillizzarla.
ANDREA, vedendo correre Desirée fuori dall'aula, la segue a sua volta.
Chiara si sta muovendo lungo il corridoio del piano superiore, spia fuori dalle finestre, ma anche da là non riesce a vedere nessuno.
A un tratto le appare LUCA alle spalle e le fa prendere uno spavento. Poi riconoscendolo si tranquillizza.
Luca sorride, tira fuori di tasca un foglio di quaderno, poi lo accartoccia e lo attorciglia, fino a fargli prendere la forma di una caramella. A quel punto si avvicina a Chiara, la quale appare preoccupata; infatti Luca la sta spaventando con la sua caramella di carta. Ma Chiara indietreggia, fino ad arrivare contro la parete.
Una volta con le spalle al muro sembra bloccata, ma per fortuna la porta accanto a lei si apre. Una mano dall'interno si sporge per afferrare Chiara per un braccio e trascinarla dentro.
La porta si richiude di scatto. Luca tenta di aprirla ma inutilmente.
Dall'altra parte c'è Desirée che, con forza, la tiene bloccata.
Quando Luca sembra essersi calmato, Desirée lascia la maniglia. Chiara le si getta tra le braccia per ringraziarla.
In quel momento, nel corridoio arriva Richard con la sua gang. Luca si agita per far capire loro che le ragazze sono chiuse dentro la stanza. Non vede l'ora di divertirsi, ma gli altri non sembrano ascoltarlo.
Desirée spia dal buco della serratura quel che sta accadendo fuori: a un gesto di Richard, GIUSEPPE e VALTER reagiscono afferrando Luca per le spalle e bloccandolo a terra.
A quel punto Richard gli si siede sopra per schernirlo.
Luca grida e tenta di sollevarsi, ma senza successo.
Desirée, approfittando della distrazione dei ragazzi, spalanca la porta e, afferrando Chiara per una mano, corre via trascinandosela dietro.
Richard si volta e le vede scappare. Grida ai suoi di prenderle ma sono già lontane. Ad ogni modo, si staccano da Luca che ne approfitta per sgattaiolare via e rifugiarsi in bagno.
I ragazzi e le ragazze rimaste in classe si sporgono dalla porta per spiare, ma non vedono nulla di interessante e si ritraggono.
Intanto Chiara e Desirée provano a uscire dalla scuola ma le porte sono chiuse.
Non sanno dove andare, ma in loro soccorso arriva Andrea che le sprona a seguirlo.
Gli allievi in classe si appoggiano con le spalle al muro e si siedono per terra, non hanno la forza di agire in alcun modo.
Chiara, Desirée e Andrea vedono finalmente un portone aperto. Felici, si fiondano verso l'uscita ma a pochi metri dalla salvezza, la via viene loro ostruita da Richard e la sua gang.
La banda era nascosta fuori, pronta ad attenderli.
I tre si fermano di schianto. Chiara e Desirée si guardano non capendo come abbiano fatto a precederle, ma quando si sentono afferrare le braccia da Andrea, comprendono di essere state tradite. Andrea se la ride.
ERIKA, che era seduta sul pavimento della classe, si alza in piedi. Tira un colpo a un quaderno e lo fa cadere. Ha trovato la forza di decidere.
Chiara è spaventata e Desirée prova a incoraggiarla.
Circondate dai ragazzi, si stringono una all'altra.
Richard le afferra per i capelli, loro chiudono gli occhi... ma non succede nulla.
Quando li riaprono si accorgono degli altri: coloro che erano rimasti fermi in classe, ora le stanno aiutando. Fanno scudo con i loro corpi e allontanano gli aggressori o li assimilano a loro.
Desirée e Chiara si sentono protette e parte dell'insieme.
Richard si allontana, sa di aver perso.
Frugando nella tasca trova ancora una caramella. La scarta e la mangia.
Ma la caramella gli va di traverso, Richard si sente soffocare.
Ormai è solo, nessuno può aiutarlo...
ma Chiara, che si era accorta di lui, lo raggiunge per dargli due colpi sulla spalla e farlo tornare a respirare.
Richard è commosso dal gesto della ragazza.
FINE
da Istituto Comprensivo Statale "E. FRASCARO" di Supersano (LE)
TITOLO : Il peso di una piuma
DURATA : 8'17”
ANNO : 2013
FORMATO ORGINALE : Mini Dv
SUPPORTO DI RIPRESA : Panasonic AG-DVX100BE
REGIA : Liberto Savoca, Francesca Rizzato
SINOSSI : Stanca di una situazione familiare difficile da vivere per un'adolescente, una ragazza arriva a pensare che l'unica soluzione sia quella di togliersi la vita. Con un blister di pillole e un album pieno di ricordi nella sua borsa, raggiunge quella panchina isolata all'interno del parco. Ricordi di felici momenti della sua infanzia sopravvivono solo in quelle foto. Ormai sono solo istantanee di un passato troppo lontano.
CAST : Francesca Rizzato, Liberto Savoca, Diego Rizzato, Daniela Martignoni, Denise Martignoni
COLONNA SONORA : Mauro Crivelli, Giusi Bisantino
BIOGRAFIA DELL’AUTORE:
Liberto Savoca(1980) e Francesca Rizzato(1991), sono una coppia dal 2007. Perito informatico in cerca di occupazione lui, grafica pubblicitaria impiegata presso un'azienda di Livorno lei, nel 2011, complice una grande passione per tutto ciò che è cinema, decidono di fondare la Frozen Lake Movie Productions. Una piccola produzione indipendente di cortometraggi, a budget 0, unendo la passione alla voglia di creare qualcosa dal niente. Iniziano con due semplici handycam e un cavalletto, girando i primi corti(Kora, L'ombra di un sorriso) e ottenendo qualche piccola soddisfazione, tra selezioni alle fasi finali di vari concorsi ed un paio di premi. Ciò li spinge a cercare di migliorare la loro attrezzatura tecnica, e ad inizio 2012 acquistano una Panasonic DVX100 e un cavalletto semi professionale. Continuano a girare cortometraggi, variando tra thriller, horror e drammatico, ottenendo qualche altro riconoscimento. Liberto e Francesca curano ogni dettaglio, tecnico e non, della realizzazione delle loro opere, dalla scrittura del soggetto e della sceneggiatura, alla regia, riprese e montaggio. A parte l'ultimo corto girato, Il peso di una piuma, è Francesca a curare anche la colonna sonora, componendo brani attraverso Magix Music Maker. Un lavoro dove entrambi cercano di dare il meglio unendo le loro capacità. La realizzazione delle opere è solamente frutto della loro “fantasia” e della passione per questa arte, senza studi pregressi. Gli interpreti dei loro cortometraggi sono, finora, tutti a livello familiare, amatori del genere, ma senza alcuna competenza in merito.
FILMOGRAFIA:
2011 : Oltre l'eternità (cortometraggio), Kora (cortometraggio), L'ombra di un sorriso (cortometraggio)
2012 : Un euro di felicità (cortometraggio), Spengi tutto, accendi il cervello! (spot), Una storia qualunque
(cortometraggio), Il conflitto del buio (cortometraggio), Rovi (cortometraggio), Proprietà privata
(cortometraggio), Per un pugno di dollari (cortometraggio), Chi cerca... non trova (cortometraggio)
2013 : Il peso di una piuma (cortometraggio)
SELEZIONI CONCORSI PRECEDENTI : Family Film Festival 2013, Premio Carpine D'Argento 2013 –
CortiFestival sulle Problematiche Sociali
PREMI RICEVUTI : Family Film Festival 2013 – Miglior Cortometraggio, Miglior Attrice (Francesca Rizzato)
Sottocategorie
Idee dalla realtà
Bisogna leggere per conoscere tutte le realtà che ci circondano ma che non ci toccano direttamente o di cui abbiamo solo una vaga idea.
LEGGERE = CONOSCERE = POTER SCRIVERE SU ARGOMENTI INTERESSANTI = SCRIVERE DI ARGOMENTI CHE CONOSCIAMO