La commedia nera, o umorismo nero (in inglese black humor o black comedy), è un sottogenere della commedia che tratta di eventi e temi ed argomenti generalmente considerati seri o addirittura tabù, come la morte, la guerra, la violenza, la malattia, la disabilità, la diversità culturale e la religione, ma in modo ironico, grottesco o surreale. L'obiettivo è quello di suscitare il riso, spesso anche un riso amaro, attraverso l'esplorazione di situazioni o argomenti che in altri contesti sarebbero considerati estremamente seri.
In pratica, la commedia nera si distingue dalla commedia tradizionale perché utilizza l'umorismo per affrontare temi più difficili e problematici, spingendo l'attenzione del pubblico a riflettere su aspetti spesso nascosti o evitati nella vita quotidiana.
Un esempio di commedia nera è il film "La Grande Abbuffata" di Marco Ferreri, che tratta temi come il consumo, la borghesia e la crisi sociale in modo ironico e grottesco. "La Grande Abbuffata" del 1973, è una feroce satira sulla società dei consumi e la decadenza della borghesia occidentale. Quattro amici benestanti – un giudice, un ristoratore, un produttore televisivo e un pilota – si rinchiudono in una villa con l’intento di mangiarsi fino alla morte. Il cibo diventa metafora del consumo compulsivo, mentre sesso e vuoto esistenziale si intrecciano in una spirale grottesca. Il tono è ironico, tragico e disturbante: la commedia si trasforma gradualmente in una tragedia dell’eccesso. Il film mette a nudo la crisi dei valori, il disgusto borghese verso sé stessi e la ricerca autodistruttiva di piaceri che non danno più senso. Ogni personaggio rappresenta un archetipo sociale ormai svuotato, incapace di reagire se non con l’autodistruzione. Ferreri gira con un’estetica volutamente cruda, claustrofobica, alternando il surreale al realismo. Una metafora potente e scomoda, che scandalizzò ma influenzò profondamente il cinema europeo.
Ecco un elenco di film di questo genere:
1. Fargo (1996)
- Regia: Joel ed Ethan Coen
- Sceneggiatura: Joel ed Ethan Coen
- Perché è una commedia nera:
Un mix tra crimine, umorismo macabro e assurdità umana. I personaggi fanno scelte terribili con esiti spesso ridicoli o tragici. - Occasione adatta:
Serata con amici appassionati di crime e humor sottile; o per analizzare come si possa ridere anche davanti a una discesa nell’abisso.
2. Arsenico e vecchi merletti (Arsenic and Old Lace, 1944)
- Regia: Frank Capra
- Sceneggiatura: Julius J. Epstein e Philip G. Epstein (dal testo teatrale di Joseph Kesselring)
- Perché è una commedia nera:
Due anziane signore uccidono ospiti solitari per “gentilezza” e il tutto è trattato con toni da farsa. Il film è una commedia nera perché mescola situazioni macabre e criminali con un tono brillante e farsesco. La storia ruota attorno a due anziane zie che avvelenano gli ospiti solitari per pietà, seppellendoli in cantina con l’aiuto di un fratello che si crede Theodore Roosevelt. Il protagonista, nipote delle donne, scopre con orrore la loro attività mentre cerca di gestire una giornata che dovrebbe essere felice: il suo matrimonio. Il film gioca con temi cupi – omicidio seriale, follia, necrofilia velata – trattandoli però con un’ironia così lieve e teatrale da renderli paradossalmente esilaranti. La comicità nasce dal contrasto tra l’apparente bontà delle zie e la gravità delle loro azioni. La recitazione grottesca e i dialoghi rapidi creano un’atmosfera surreale. È commedia nera pura: si ride del macabro, con leggerezza e intelligenza. - Occasione adatta:
Perfetto per Halloween in famiglia o per una rassegna di classici grotteschi.
3. Il grande Lebowski (The Big Lebowski, 1998)
- Regia: Joel ed Ethan Coen
- Sceneggiatura: Joel ed Ethan Coen
- Perché è una commedia nera:
Una storia di crimine e rapimento che si trasforma in un pasticcio tragicomico di fallimenti, eccentricità e vuoti esistenziali. - Occasione adatta:
Ideale per una visione ironica sull'assurdità della vita moderna. Cineforum a tema “falliti affascinanti”.
4. Dr. Stranamore – Ovvero: come imparai a non preoccuparmi e ad amare la bomba (Dr. Strangelove, 1964)
- Regia: Stanley Kubrick
- Sceneggiatura: Stanley Kubrick, Terry Southern, Peter George
- Perché è una commedia nera:
Una satira feroce sulla guerra nucleare e la follia del potere. Fa ridere mentre mostra l’autodistruzione del mondo. - Occasione adatta:
Riflessione sull’attualità geopolitica, o per chi ama l’umorismo nero intelligente e politico.
5. Parasite (2019)
- Regia: Bong Joon-ho
- Sceneggiatura: Bong Joon-ho, Han Jin-won
- Perché è una commedia nera:
Il tono iniziale ironico e pungente si trasforma in tragedia, ma resta una critica sociale intrisa di umorismo cinico. - Occasione adatta:
Perfetto per una serata di cinema d’autore che stimola riflessioni sul divario sociale.
6. In Bruges – La coscienza dell’assassino (In Bruges, 2008)
- Regia: Martin McDonagh
- Sceneggiatura: Martin McDonagh
- Perché è una commedia nera:
Due killer in vacanza forzata in una città fiabesca affrontano il senso di colpa, la violenza e la morte con dialoghi esilaranti e filosofici. - Occasione adatta:
Per chi ama il noir esistenziale, con un tocco di british humor e sangue.
7. L’impareggiabile Harold e Maude (Harold and Maude, 1971)
- Regia: Hal Ashby
- Sceneggiatura: Colin Higgins
- Perché è una commedia nera:
Un giovane ossessionato dalla morte si innamora di una vivace 80enne. Macabro e poetico, ride della morte per esaltare la vita. - Occasione adatta:
Da vedere con spiriti liberi e anticonformisti; perfetto per chi ama le storie d’amore fuori dagli schemi.
8. Delicatessen (1991)
- Regia: Marc Caro, Jean-Pierre Jeunet
- Sceneggiatura: Jeunet, Caro, Gilles Adrien
- Perché è una commedia nera:
In un mondo post-apocalittico, un macellaio serve carne umana agli inquilini. Grottesco, poetico e surreale. Il film è una commedia nera per eccellenza grazie alla sua miscela di umorismo grottesco, ambientazione post-apocalittica e temi disturbanti trattati con leggerezza surreale. La storia si svolge in un palazzo decadente dove un macellaio nutre gli inquilini con carne umana, ma tutto è raccontato con tono favolistico, ironico e visivamente poetico. Il contrasto tra l’orrore del cannibalismo e l’estetica da cartone animato crea una tensione comica e inquietante. I personaggi sono caricature estreme: disperati, eccentrici, infantili, ma sempre spinti dalla fame e dalla follia quotidiana. Il film ridicolizza la lotta per la sopravvivenza, la solitudine e il degrado morale, trovando nel macabro una forma di bellezza tragicomica. L’amore tra il clown vegetariano e la figlia del macellaio aggiunge una dimensione romantica e salvifica. È una commedia nera perché si ride e fa pensare davanti al peggio dell’uomo, senza mai perdere uno sguardo poetico. - Occasione adatta:
Ottimo per chi ama il cinema visionario europeo con umorismo disturbante. Ideale per cinefili alla ricerca di atmosfere uniche.
La commedia nera, pur disturbante e provocatoria, è essenziale perché ci costringe a confrontarci con gli aspetti più oscuri e tabù dell'esistenza umana attraverso il filtro dell'umorismo. Questa lente deformante ma rivelatrice può rendere più accessibili e meno minacciosi temi difficili come la morte, la malattia, la violenza o il fallimento morale, stimolando una riflessione più profonda e meno convenzionale.
Attraverso il riso amaro ed il grottesco, la commedia nera smantella le ipocrisie sociali e le false certezze, offrendo una catarsi liberatoria e un'insolita prospettiva sulla condizione umana. Ci ricorda che anche nelle tragedie si annidano elementi di assurdità e che l'umorismo può essere un potente strumento di critica e di sopravvivenza emotiva. Vedere questi film ci spinge oltre la nostra zona di comfort, ampliando la nostra comprensione della complessità del mondo e della nostra stessa natura.