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Film interpretati dall'attore Renato De Carmine

Renato De Carmine, attore italiano nato il 25 gennaio 1923 e scomparso il 18 luglio 2010, ha avuto una lunga e variegata carriera nel mondo del cinema, del teatro e della televisione. Sebbene abbia dedicato gran parte della sua vita alla recitazione teatrale, De Carmine ha anche recitato in 34 film, alcuni di rilievo.

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Norme e disposizioni sulla sicurezza dell'ambiente di lavoro

In Italia, la sicurezza negli ambienti di lavoro, compresi quelli cinematografici, è regolata da un insieme complesso di normative. Le disposizioni principali per la sicurezza sul lavoro sono dettate dal Decreto Legislativo 9 aprile 2008, n. 81, noto come "Testo Unico sulla Sicurezza sul Lavoro" (TUSL), e successive modifiche e integrazioni. Questo decreto stabilisce i diritti, i doveri e le responsabilità di datori di lavoro, lavoratori, e altri soggetti coinvolti, per garantire la salute e la sicurezza nei luoghi di lavoro.

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I PENSIERI di CELEBRI REGISTI

"Io chiedo al film che sto guardando sia la gioia di fare del cinema, sia l'angoscia di fare del cinema e mi disinteresso di tutto ciò che sta tra le due cose, vale a dire di tutti i film che non vibrano" (Francois Truffaut, 1975)

"Mi piace prendere il pubblico alla sprovvista" (Brian De Palma)

"Il cinema è lo strumento migliore per esprimere il mondo dei sogni, delle emozioni, dell'istinto, l'incursione attraverso la notte dell'inconscio: le immagini, come nel sogno, compaiono e scompaiono fra dissolvenze e oscuramenti; il tempo e lo spazio si fanno flessibili, si contraggono e si dilatano a volontà, l'ordine cronologico e i valori relativi della durata non corrispondono più alla realtà." ( Luis Buñuel)

"Non giro mai un quadro di vita vissuta perché quello la gente può benissimo trovarlo a casa sua o in strada e persino davanti all'ingresso del cinema. Non c'è bisogno di pagare il biglietto per vedere una "fetta" di vita vissuta." (Alfred Hitchcock)

"Io non racconto mai nulla, non ho messaggi da comunicare. Tutto quello che faccio è costituito dall'immettere nei film sentimenti e visioni che ho ed utilizzo la tecnica per permettere al pubblico di scoprirli, di comprenderli." (Robert Altman)

"Aottare uno stile particolare, fuori delle necessità del soggetto, è il difetto per eccellenza. Non ho mai veramente saputo che cosa sia lo stile... La forma di un film si presenta al mio spirito nello stesso tempo che l'idea del film" (Francois Truffaut, 1967)

"Credo che, se uno decide di filmare un sogno, e si dice: "Voglio rappresentare un sogno, voglio crearlo con la cinepresa e tutti gli altri mezzi tecnici disponibili ", non ci riuscirà mai. Ma se invece, racconta semplicemente la sua storia, questa può rivelarsi un sogno meraviglioso." (Ingmar Bergman)

"Io voglio affrontare tutto, tutto. Con passione ... Perché bisogna sempre bruciare di passione, quando s'affronta qualcosa." (Luchino Visconti)

"Con tutta onestà debbo dire che io mi ricordo molto vagamente di questi tre film; so di averli fatti, certo; però, se dovessi ricostruirli, dire come cominciano, come si svolgono, come finiscono, non sarei in grado di farlo, perché ho sempre avuto la tendenza a liberarmi di tutto quello che avevo fatto" ( Roberto Rossellini)

"Quando scatta in me l'idea di un nuovo film ne vengo totalmente assorbito e vivo maniacalmente per quell'idea. Mangio e penso al film, cammino e penso al film, vado al cinema e non vedo il film ma vedo il mio ..." (Sergio Leone)

"In ogni cosa che facciamo c'è sempre un grano di qualche altra che l'ha preceduta e le suggestioni possono arrivarci, senza che ce ne accorgiamo, da mille direzioni e da grandi lontananze." ( Luchino Visconti)

"I film altrui sono pieni di cose belle che dovrebbero essere reinventate daccapo. E daccapo e daccapo. Le cose belle andrebbero trovate nel prezioso stato d'animo della prima volta, e le immagini scoperte, non citate. Tutto è già stato fatto, dici? No, non è questo il problema. Il guaio è che tutto è stato visto. I registi vedono troppi film. Sicuro, tutto è già stato fatto, ma è più sano non saperlo. Diavolo, era già stato fatto tutto quando ho cominciato io" (Orson Welles)

Osservare non vuol dire indagare ne' giudicare; vuol dire semplicemente amare. E' lo stato d'animo piu' elevato, il più desiderabile: e' amore senza cupidigia. (Hermann Hesse)

 

Abbiamo VINTO una prima battaglia di CHIAREZZA con la S.I.A.E.

Abbiamo VINTO una prima battaglia di CHIAREZZA con la S.I.A.E.

Chi proietta cortometraggi, per una Manifestazione od un Concorso,
in base alle disposizioni previste nella circolare interna SIAE n° 800 del 20/12/2005,
deve pagare l'importo di circa  25 € più tasse per ogni spettacolo cinematografico,
e non, come capitava in varie agenzie, l'importo di 25 € per ogni corto proiettato!!!
L'importo si riferisce a sale con meno di 100 posti e per proiezione gratuita.

Avendo avuto richieste di chiarimenti da parte di varie associazioni culturali che si sono viste chiedere da parte di alcune agenzie della SIAE degli importi molto alti per la proiezione di alcuni cortometraggi nelle loro manifestazioni, abbiamo voluto vederci chiaro.
Anche a noi, da una agenzia, è stato chiesto e pagato un importo 10 volte superiore al dovuto....

Non ci sembrava "culturalmente" corretto pagare circa 25 euro per la proiezione di un solo corto di durata di 30 secondi o di una manciata di minuti.... con l'importo moltiplicato per il numero dei corti in visione... In ogni caso, sia il Filmaker di un singolo cortometraggio, sia l'associazione culturale che organizza una proiezione anche con 5, 10 o 30 cortometraggi, non lo fa certamente per "arricchirsi". Anzi, la maggior parte delle volte, se non è sostenuti finanziariamente dalle istituzioni o da sponsor, ci si rimette di tasca propria!
Abbiamo contattato la direzione generale SIAE, e dopo aver parlato con molti impiegati, abbiamo trovato la persona giusta che ci ha fornito la soluzione del problema.

Naturalmente adesso, tutti noi Filmaker, dobbiamo pretendere, dalle associazioni culturali e dai privati che organizzano queste manifestazioni od eventi, il pagamento della quota dovuta alla SIAE.

RIENTRIAMO TUTTI NELLA LEGALITA'

PAGARE POCO MA PAGARE TUTTI

Ribadiamo che, per una proiezione gratuita in una sala con meno di 100 posti, proiezione effettuata per "un evento" o per "una premiazione" di un concorso, l'importo da pagare dagli organizzatori è di 25 euro più circa un paio di euro di diritti.
Nel caso che da una agenzia SIAE vi venisse richiesto un importo superiore, fate loro presente la disposizione prevista dalla Circolare interna SIAE n° 800 del 20 dicembre 2005 che stabilisce, per le sale con meno di 100 posti e con proiezione gratuita, l'importo di circa 25 € più tasse varie ad evento giornaliero, ovvero, come dicono in SIAE, a svuotamento della sala.

Qui sotto l'immagine di quanto la nostra associazione ha versato alla SIAE, tramite l'agenzia territoriale, per i 12 giorni di proiezione per l'evento MARATONA di CORTOMETRAGGI 2023 al Cine-Teatro "Della Forma" a Roma

 Pagamento SIAE per proiezione Cortometraggi di 12 giorni ilcorto.eu

 

 

PER PROIETTARE FILMATI

Cinema

  1. Voglio organizzare una proiezione pubblica in un locale preso in affitto: a chi mi devo rivolgere per avere le autorizzazioni?

    Per le proiezioni cinematografiche pubbliche, la SIAE non svolge attività di intermediazione per conto dei titolari dei diritti – che quindi li gestiscono direttamente – salvo il caso degli aventi diritto delle colonne sonore dei film.

    L’organizzatore di spettacoli cinematografici, quindi, deve rivolgersi alla struttura SIAE competente per territorio (Sede, Filiale, Agenzia) per ottenere il permesso/certificato (mod. 116/c) per l’utilizzo del repertorio musicale tutelato e per versare il diritto d’autore relativo alla colonna sonora del film.

  2. E se invece di una pellicola cinematografica voglio utilizzare per la proiezione pubblica una cassetta VHS o un DVD?

    Non è consentita la pubblica esecuzione di videocassette e DVD che riproducono opere cinematografiche in commercio destinate alla vendita o al noleggio per uso privato, come indicato nei titoli di testa. Quindi, chi organizza spettacoli pubblici per mezzo di una videoproiezione, deve ottenere il consenso del titolare del diritto di riproduzione e di messa in commercio dell’opera. Deve inoltre utilizzare appositi supporti e regolare – se richiesto – il relativo canone di noleggio. La SIAE – nel rilasciare il permesso/certificato (mod. 116/c) per la regolarizzazione del diritto d’autore sulla colonna sonora inserita nell’opera – non risponde, pertanto, dell’uso illecito di quei supporti.

  3. Se per la proiezione pubblica voglio utilizzare dei biglietti d’ingresso a pagamento, da chi me li devo far fornire?

    Bisogna rivolgersi all’Ufficio periferico della SIAE (Sede, Filiale, Agenzia) competente per il luogo in cui deve avvenire la proiezione pubblica. 

  4. Se voglio utilizzare un brano cinematografico per uno spot pubblicitario, a chi mi devo rivolgere?

    La richiesta va rivolta al titolare dei diritti di sfruttamento dell’opera (Produttore o suoi aventi causa). L’utilizzo a fini pubblicitari di un brano o di parti dell’opera può coinvolgere anche i coautori per quanto riguarda la tutela del diritto morale, o per una riserva contrattuale espressamente indicata. 

  5. Se voglio inserire un brano cinematografico sul mio sito Internet a chi devo richiedere le autorizzazioni?

    Qualunque utilizzazione di un’opera cinematografica (o assimilata) su rete telematica deve essere autorizzata dal titolare del diritto che, generalmente, è il Produttore o chi, in base a contratto, ha acquisito da lui i diritti.

  6. E se voglio utilizzare un brano cinematografico su un CD-ROM di genere vario?

    Anche in questo caso l’autorizzazione all’utilizzazione di un brano di opere cinematografica (o assimilata) su CD-ROM (e in generale su supporti off-line come videocassette, DVD, ecc.) va richiesta al Produttore o a chi ha acquisito da lui i diritti in base a un contratto.

  7. Voglio produrre una fiction (o un film) e voglio citare vari brani di film preesistenti: come mi devo comportare?

    Per utilizzare parti di opere cinematografiche o assimilate bisogna ottenere l’autorizzazione da parte di chi, persona fisica o giuridica, ne detiene i diritti di utilizzazione economica. In genere il titolare dei diritti di utilizzazione economica è il Produttore o chi ha acquisito da lui i diritti in base a un contratto.

(dal sito della S.I.A.E.)

Per una COSTITUENTE del CINEMA e della TV

Riceviamo e pubblichiamo:

Cultura, formazione, scuola, università sono alcuni dei temi sui quali i partiti della coalizione al governo hanno chiesto il voto dei cittadini, proponendosi con identità e sensibilità diverse da quelle della maggioranza precedente. Troppo presto, nell’affollarsi di questioni considerate prioritarie, quel tratto distintivo si è affievolito, e con esso il segnale di speranza che offriva a molti. Anche se il quadro generale rischia dunque di evocare le illusioni perdute, e anche se il nostro appello per una soluzione di qualità alla direzione di Rai Cinema - firmato da più di duecento autori di cinema e di televisione - è rimasto tuttora inascoltato, noi non intendiamo rassegnarci né rinunciamo a far sentire la nostra voce.Con il nostro lavoro di cineasti abbiamo suscitato emozioni e sollevato domande, abbiamo raccontato il paese quale è, e quale potrebbe essere. Per continuare a farlo abbiamo bisogno che la politica risponda alla sua missione più alta: garantire la liberazione di energie e potenzialità.Sembra un sogno, e invece è una cosa semplice: alla politica chiediamo regole certe ed eque che promuovano la realizzazione di tutti quei film che oggi sembrano impossibili, regole che favoriscano la libertà di espressione, la molteplicità degli sguardi e la personalità dei punti di vista come un patrimonio necessario alla vita delle persone.Al governo e al parlamento chiediamo solo una buona legge, una legge che liberi le capacità e le competenze che il nostro mondo è in grado di manifestare.E a chiederla, ad esigerla, non sono solo gli autori, ma l’insieme delle professioni e dei talenti che ogni giorno si esprimono attraverso il cinema e la televisione.Sogniamo che questa legge nasca e acquisti forza attraverso la circolazione delle idee, delle fantasie, attraverso la capacità di ascolto reciproco tra tutti coloro che saranno chiamati all’impresa. Partiti, governo, associazioni di categoria, legislatori.Non ci sottraiamo alle responsabilità del fare.Per questo proponiamo alcuni principi e idee che riteniamo necessari.

DIRITTI DEGLI SPETTATORI
La trasmissione dell’identità e dei valori collettivi è sempre più affidata al cinema, alla televisione e agli altri strumenti audiovisivi. In un paese democratico, i diritti degli spettatori diventano dunque una parte essenziale dei diritti dei cittadini.
Noi crediamo che lo stato abbia l’obbligo di assicurare ai propri cittadini il diritto di accedere alla più ampia varietà possibile di opere - nazionali e internazionali, commerciali e ‘di nicchia’, di qualità e di intrattenimento, di documentazione e di ricerca, restituendo al cinema e alla tv un ruolo di arricchimento culturale.Negli ultimi anni questo diritto si è indebolito, anche a causa delle posizioni dominanti di RAI e MEDIASET: il loro scontro si è svolto sul terreno dell’omologazione, riducendo la libertà di scelta per autori e fruitori, semplificando i messaggi trasmessi alle giovani generazioni, impoverendo intellettualmente e umanamente tutta la collettività.
In questi stessi anni, il numero degli spettatori di cinema è straordinariamente aumentato. I film si vedono nelle sale, in televisione, attraverso internet o l’home video. Eppure questa crescita non si è tradotta in un aumento delle risorse impegnate nel settore. Noi chiediamo alla politica di affrontare con coraggio questo paradosso.Il cinema italiano è stato uno dei più importanti del mondo - finché non è stato costretto ad affidarsi alla discrezionalità della politica per la sua sopravvivenza. Siamo stanchi di osservare come funzionari di qualsiasi schieramento arrivino ad influenzare il genere di storie da raccontare, la scelta degli autori, o addirittura i cast – il che purtroppo accade, sia nel cinema che nella tv. Non riteniamo giusto che le linee editoriali siano pesantemente condizionate dal tipo di maggioranza al governo.
Noi non chiediamo assistenzialismo, ma il riconoscimento della nostra creatività e professionalità come risorse per il paese.

Liberi dalla politica
La politica deve riacquistare il proprio ruolo di arbitro, assicurarsi che il gioco si svolga nel rispetto delle regole, che non ci siano posizioni dominanti e che il mercato cinematografico e audiovisivo sia giusto e accessibile a tutti. Attualmente, non lo è. Esso è spartito tra grandi strutture oligopolistiche, nessuna delle quali occupa soltanto il proprio segmento. E’ per questo che una legge di sistema è indispensabile e che intendiamo sostenerla con tutte le nostre forze. Chiediamo inoltre:
- Una regolamentazione antitrust, per superare il dualismo Mediaset-Rai che accentra tutti i canali di finanziamento e sfruttamento dei film, e per dare più spazio all’esistenza di un cinema realmente indipendente.
- L’applicazione effettiva dell’originale stesura della legge 122, ove per le reti televisive venivano fissati obblighi di investimento su film cinematografici. È indispensabile che tali obblighi siano estesi a chi, come Sky, opera in regime di monopolio, e senza una regolamentazione in materia.- La promugalzione di una legge efficace contro la pirateria.
- L’istituzione di un ‘prelievo di scopo’ che impegni chiunque utilizzi contenuti cineaudiovisivi - cinema, pay-tv, internet provider, home video, tv generaliste, ecc. - a trasferire quote prefissate dei loro proventi per finanziare le attività del Centro Nazionale del Cinema.
- La creazione di un Centro Nazionale del Cinema, che amministri i fondi provenienti dal ‘prelievo di scopo’ con assoluta trasparenza, e con meccanismi che lo mettano il più possibile al riparo dalla discrezionalità e da pressioni esterne. Il presidente e il consiglio di amministrazione, nominati dal Ministro competente, saranno scelti in una rosa di nomi di provata competenza indicata dalle associazioni, allontanando così le logiche della lottizzazione.
- La pubblicazione di resoconti sulle linee editoriali e sugli investimenti attuati da ogni azienda finanziata in tutto o in parte con denaro pubblico. La stessa trasparenza dovrà essere estesa anche ai singoli film finanziati da queste strutture.

Liberare le energie produttive
Libertà di mercato vuol dire anche libertà dalla corruzione e dai clientelismi. Allo stato spetta il compito di contrastarli ma anche di capovolgere l’impostazione delle leggi che oggi li rendono possibili, senza entrare in gioco direttamente come imprenditore o produttore. È invece essenziale incentivare la nascita e il rafforzamento di una moltiplicità di soggetti interessati alla produzione e alla diffusione di opere cinematografiche e televisive.
- Lo stato deve riconoscere a chi vuole investire nel cinema italiano forme di detrazioni dalle tasse (tax-shelter), sistema già sperimentato con successo in paesi come gli Usa, il Brasile, l’Irlanda.
- I produttori devono poter far riferimento a un sistema di incentivi, automatismi e regolamenti che premino il coraggio, il talento e l’indipendenza, rendendo così possibile la loro autonomia dai soggetti più forti.
- Per le opere prime e seconde, e per i progetti speciali di ricerca e sperimentazione, produttori e autori devono poter accedere a finanziamenti che vengano considerati alla stregua dei fondi di ricerca scientifica, così da favorire la sperimentazione in aree di eccellenza espressiva che conducano a produrre film di forte impatto artistico-innovativo: punte di diamante nell’ambito di una ricerca originale e non conformistica.
- Produttori e autori devono poter moltiplicare le possibilità produttive: è urgente una normativa che consenta produzioni a basso costo e più libertà nello scegliere le procedure di realizzazione dei film.

Liberare la cultura
- Occorre introdurre il cinema come materia di studio nelle scuole. Si potrebbe inoltre pensare alla creazione di Scuole Audiovisive Regionali con insegnanti esperti provenienti dal mondo dell’audiovisivo, che consentano a una più ampia fascia di giovani l’accesso a una formazione qualificata. Al Centro Sperimentale deve essere riconosciuto il ruolo di scuola di eccellenza, potenziandola con risorse adeguate.
- E’ necessario garantire per legge, come già avviene per la fiction, la messa in onda di film italiani in prima serata nelle TV nazionali. Altrettanto necessaria è l’ideazione di programmi di informazione sul cinema italiano ed europeo, affidati a personalità competenti e appassionate. La televisione dovrebbe diventare l’Università del nostro cinema.
- Per evitare il definitivo declino e la chiusura delle sale tradizionali - nei centri storici come nelle periferie - lo stato deve promuovere la loro ristrutturazione, in modo da prevedere ove possibile più sale al posto di una, bar, ristoranti, piccole biblioteche, spazi per i dibattiti o la musica, favorendo la nascita di luoghi accoglienti non solo per il cinema di qualità italiano ed europeo ma anche per i cittadini che cercano aggregazione e cultura.
- Occorre sostenere lo sviluppo di nuove forme di diffusione dei film, premiando coloro che operino sul versante della varietà e della qualità e nelle nuove tecnologie. Particolare attenzione deve essere posta nella regolamentazione del mercato della distribuzione e dell’esercizio per evitare tutti i fenomeni di abuso di posizione dominante.
- La cultura è storia e memoria. ll cittadino a cui non è dato conoscere l’origine della propria identità, diventa meno libero. Conservare, restaurare e rendere accessibili le opere cinematografiche significa dare la possibilità di riconoscersi in un immaginario condiviso. La storia del cinema italiano attualmente in possesso degli archivi delle banche e del ministero sia dunque messa in rete gratuitamente.
- Il miglioramento della qualità del cinema italiano sarà la prima ragione del suo successo. Ma per migliorare la qualità occorre moltiplicare la quantità: di produttori, di scrittori, di registi, di film. Non esiste industria culturale senza una molteplicità di soggetti. L’esempio della fiction televisiva – sostenuta da una normativa che l’ha fatta crescere in modo esponenziale - dimostra come una nuova generazione di professionisti e di talenti – al di là del giudizio su scelte e contenuti – sia cresciuta cimentandosi in maniera regolare e assidua con il pubblico. Occorre dare anche agli autori, ai tecnici, agli attori cinematografici la possibilità di confrontarsi con diverse idee produttive, di lavorare su generi e con committenze diverse, di sbagliare e correggersi, di provare e riprovare. Vogliamo che il cinema torni ad essere lo sguardo libero di questo paese.

DAL MOVIMENTO CENTOAUTORI PER IL CINEMA (GIUSEPPE PICCIONI) PER ADERIRE INVIARE MAIL A:

UMBERTO CONTARELLO: e-mail Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
GIULIA BERNARDINI e-mail: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
VALERIO JALONGO: e-mail Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

...PER UN CINEMA CHE CONTI, PER UN'INDUSTRIA DEGNA DEL PASSATO...PER CREARE MAGGIORI RISORSE CON UN IMPEGNO CERTO. CERTI DI FARVI COSA GRADITA.

UNA CUPOLA NEL CINEMA????

ADN.KRONOS: LO FOCO, ANCHE NELLO SPETTACOLO C'E' 'CUPOLA' COME NEL  CALCIO = Roma, 19 mag. - (Adnkronos) - '

'Quanto avviene nel calcio, pur con dimensioni e coinvolgimenti  minori, avviene anche nel settore dello spettacolo, cinema e  televisione''

E' quanto denuncia Michele Lo Foco, avvocato esperto di questioni  cinematografiche, che aggiunge: ''Tutte le 'operazioni' sono gestite  da una 'cupola' nella quale esistono personaggi corrispondenti a  Moggi ed il parterre e' costituito da una moltitudine di operatori  oppressi e condannati a seguire le direttive di pochi''.

''Non esistono piu' - prosegue Lo Foco- ne' leggi applicabili ne'  strumenti di selezione autonomi ne' contributi o premi dati al  merito, ne' strutture di finanziamento o servizio efficienti e  motivate. Le aziende pubbliche sono gestite prevalentemente da  dilettanti e sensali di partiti politici preoccupati solo di  controllare il territorio e conquistare stipendi e comodita'.

"La presenza dello Stato e' stata sacrificata ad interessi privati  penalizzando la produzione, la distribuzione e la promozione. La  crisi del settore e' inevitabile e se non e' ancora visibile il  baratro e' solo perche' pochi professionisti tentano giornalmente di  arginare i disagi. Come il calcio - conclude l'avvocato- anche il  settore dello spettacolo ha innanzitutto bisogno di una nuova  moralita', che vuol dire trasparenza, nuovi dirigenti, nuove regole,  leggi comprensibili e discredito ufficiale per i metodi attuali''.

(Emb/Pn/Adnkronos) 19-MAG-06 16:17 NNNN

FILM ARCHIV AUSTRIA

Sono andato a Vienna per incontrare i responsabili del FILM ARCHIV AUSTRIA di Vienna, una società privata nata nel 1955 che, con i contributi dello stato, raccoglie e cataloga principalmente i film austriaci ma non solo e, nel caso di vecchie pellicole rovinate, in modo particolare quelle mute, provvede direttamente nei suoi laboratori anche al loro restauro.

FilmArchiv 3

A Vienna non esiste ancora un Museo del Cinema, ma, da quello che ho visto, al Film Archiv hanno molto materiale, e ben restaurato e conservato, ci auguriamo che ben presto possano esporlo per la gioia di tutti gli appassionati del cinema.

dietrich (copertina di una delle pubblicazioni del Film Archiv)

Hanno una fornitissima libreria e pubblicano periodicamente libri sul cinema tedesco (peccato solo in lingua tedesca!).

Pensate, tra l'altro, nei loro depositi fuori Vienna, hanno circa 13.000 rulli di film al nitrato, e, contando anche le pellicole più recenti, poichè sono il deposito legale dello stato austriaco, arrivano a quasi 300.000 rulli di film.

 

Casting SPOT VIDEO "Concorso 2024"

VideoSpot v2a 1000

Una domanda sulla SIAE

Ciao Stefano, innanzitutto complimenti per il grandissimo lavoro che state facendo. Vi seguo dagli inizi, da quando ancora il vostro sito era spoglio, prima che il vostro impegno e sacrificio ha fatto tutto ciò di cui è stato capace. Ti scrivo per due cose.

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A Bibbiena, la Galleria Fotografica Permanente a Cielo Aperto

BIBBIENA Galleria Fotografica Permanente a Cielo ApertoBibbiena (AR), paese ricco di testimonianze del passato medioevo e dell’epoca moderna è il più grande e progredito centro dell’intera valle del Casentino e anche la Città della Fotografia grazie alla Galleria Permanente a cielo aperto, un’installazione diffusa e permanente che comprende 48 opere di grandi dimensioni dei più importanti autori della fotografia italiana collocate sulle facciate dei palazzi e lungo le mura dell’antico borgo.

La Galleria di Bibbiena è il primo esempio al mondo di esposizione permanente di fotografia a cielo aperto ed è un’occasione unica per ammirare, in un’unica mostra, le fotografie più iconiche dei grandi autori italiani.

Tra queste, solo per citarne alcune, “Il tuffatore, 1951” di Nino Migliori, “Travestiti, Genova, 1965 – 1971” di Lisetta Carmi, “Emigrante in Piazza Duca d’Aosta davanti al grattacielo Pirelli, Milano, 1968” di Uliano Lucas, “Regno Unito, 1977” di Gianni Berengo Gardin, “Johnny Depp, 2003” di Maurizio Galimberti, “Miliziano cristiano 1976” di Ferdinando Scianna”, “Arizona, Phoenix, 1979” di Franco Fontana, “Dario Fo, Milano, Casa dell’artista 27 Aprile 1996” di Guido Harari, “La bambina con il pallone” di Letizia Battaglia, “Le Tréport, Mers-Le-Bains, 1985” di Gabriele Basilico.

Dove: Bibbiena (AR) dal 01/08/2023 al 31/12/2024

Articolo di  tuttodigitale.it

1996: Il cinema entrerà nella scuola come materia di studio... invece...

E' L'ORA DEL CINEMA NELLA SCUOLA
Il cinema entrerà nella scuola come materia di studio. L'annuncio l'ha dato il ministro della Pubblica Istruzione e della Ricerca Scientifica e dell'Università, Luigi Berlinguer. È una promessa esposta in termini generici, quanto basta, tuttavia, a legittimare speranze e un pizzico di fiducia. Era tempo che i ministeri competenti cominciassero a porsi un problema, giunto da molto al punto giusto di cottura. Fra i tanti ritardi, di cui patisce il nostro sistema dell'istruzione, quello dell'insegnamento del cinema e di altre moderne forme espressive e comunicative non è tra i meno insignificanti, denota il persistere di quel distacco della scuola dalla società contemporanea che è uno dei più gravi mali italiani e ha ripercussioni sulla formazione professionale.

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Come si sceglie un buon cortometraggio da guardare

Scegliere un buon cortometraggio da guardare può essere un'esperienza entusiasmante e gratificante. Ecco alcuni passaggi da seguire per trovare cortometraggi di qualità che soddisfino i tuoi gusti:

  1. Definisci i tuoi interessi: Prima di tutto, rifletti su quale genere di cortometraggio ti piacerebbe vedere. Ti interessano i cortometraggi drammatici, comici, fantastici, documentari o di altro genere?

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Come organizzare una proiezioni di vari cortometraggi

Organizzare una proiezione di vari cortometraggi può essere un'ottima opportunità per condividere il lavoro di registi emergenti o di promuovere una selezione di cortometraggi su un tema specifico. Ecco una guida su come organizzare una proiezione di cortometraggi:

  1. Scegli i cortometraggi: Seleziona una varietà di cortometraggi che si adattano a un tema comune o che offrono diverse prospettive sullo stesso argomento. Assicurati che i cortometraggi siano di alta qualità e rappresentino una gamma di stili e generi.

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Come si organizza un concorso di cortometraggi

L'organizzazione di un concorso di cortometraggi può essere un'opportunità eccitante per promuovere l'arte cinematografica e dare visibilità ai talenti emergenti.

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Cercasi collaboratori per l’organizzazione della 15° edizione del Festival e degli eventi collegati

La nostra associazione culturale romana "ilCorto.it" cerca collaboratori di vari progetti culturali come: 1) l'organizzazione della premiazione con proiezioni della 15° edizione del nostro Concorso Internazionale di Cortometraggi; 2) la Maratona di Cortometraggi che si terrà a Roma dal 18 al 29 ottobre; 3) l'ampliamento dei siti già in funzione e di nuovi siti di prossima attivazione; 4) realizzazione di nuove puntate di un nostro format televisivo già andato in onda; 5) nuovi progetti che sono in programmazione...

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Cultura cinematografica in Europa e in Italia

La cultura cinematografica in Europa è estremamente ricca e variegata, con ogni paese che ha contribuito in modo significativo alla storia del cinema mondiale. Diversi paesi europei hanno una lunga tradizione cinematografica e sono noti per aver prodotto importanti registi, attori e opere cinematografiche di rilievo.

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Scelte artistiche: non chiedere mai il permesso artistico

PsychoNiente mi fa rabbrividire di più quando vedo una domanda su un forum che chiede il permesso. "Va bene spingere i verdi nella mia gradazione di colore?" "Va bene scattare con velocità dell'otturatore diverse da 180?" Immagina se Alfred Hitchcock chiedesse: "Va bene uccidere la mia attrice protagonista nel primo atto?" 
Ovviamente questo tipo di richiesta di permesso è un modo per sopperire alla mancanza di fiducia nell'artista. Ma per quanto posso ricordare, sono sempre stato infastidito dal compagno di classe che gli chiedeva se poteva “usare matite colorate invece di pastelli”. 

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Ciak, si mangia: quando il cibo finisce sul grande schermo

Ciak si mangia quando il cibo finisce sul grande schermoUn topino che cucina nascosto nel cappello da chef del suo amico. Ratatouille lo conoscono tutti, grandi e piccini, ma soprattutto chiunque professi anche solo un minimo amore verso il cibo. C'è chi perfino lo porta appoggiato al bracciale portafortuna, come simpatico e tenero simbolo di un pezzo di vita. E', tra i film recenti, sicuramente quello più forte nell'immaginario comune tra le pellicole che accomunano cibo e settima arte indissolubilmente. Ma non è l'unico, certamente non il primo e nemmeno l'ultimo se pensiamo al successo mediatico - un po' meno di critica - che quest'anno ha avuto The Menu con dei meravigliosi Ralph Fiennes e Anna Tailor Joy. Il cibo è uno dei viatici più importanti di racconto dell'animo umano, basti pensare all'importanza che ha in letteratura, ed è quasi ovvio che uno dei mezzi di racconto più importanti dell'era moderna attinga a piene mani da similitudini, simbolismi e tradizioni. Senza contare poi che, a partire da Fellini, molti dei più grandi registi e attori si sono rivelati poi essere anche dei grandi buongustai. È a questo mondo variopinto e profumato (la ratatouille d'altronde profuma di campagna e di buono), che sono dedicati due degli eventi a tema più interessanti della primavera 2023: Mente Locale - Visioni sul territorio e l'ancora più evocativo Mangiacinema. 

Mangiacinema - Festa del cibo d’autore e del cinema goloso. Questo particolarissimo festival ideato e diretto da Gianluigi Negri quest'anno compie 10 anni e ha come ospite d'onore Pupi Avati, che della manifestazione è grande amico. La manifestazione si terrà dal 9 al 18 giugno 2023, salvo poi chiudersi ufficialmente sabato 24 giugn con la serata speciale dedicata ai 40 anni di carriera di Isabella Ferrari. Avati domenica 18 giugno sarà protagonista a Mangiacinema della serata d'onore "Aiutami a sognare": nel meraviglioso cortile della Rocca dei Rossi incontrerà il pubblico per raccontare la sua straordinaria carriera e presenterà il nuovo film "La quattordicesima domenica del tempo ordinario", in uscita in sala il 4 maggio. Mangiacinema si svolgerà, oltre che alla Rocca, anche negli spazi all’aperto dello splendido Museo Agorà Orsi Coppini; dopo ogni Mangiastoria ci sarà una degustazione gratuita curata da Sandro Piovani che porterà in scena "tanti artisti del gusto della bassa parmense, ma non solo". Tornando al cinema, per l'occasione al maestro bolognese sarà dedicato l'evento "I sogni e gli incubi nel cinema di Pupi Avati", celebrando anche i 40 anni di "Una gita scolastica" e "Zeder". "È un vero onore per noi - commenta il direttore artistico Gianluigi Negri - poter ospitare un maestro come Pupi Avati per la quarta volta in dieci anni. Siamo orgogliosamente Avati-maniaci: Pupi ci ha sempre saputo regalare momenti e lezioni di vita indimenticabili, non solo attraverso i suoi film, ma anche con la sua capacità di incantare con i propri racconti e le proprie parole. Nel 2014 è stato protagonista della prima edizione di Mangiacinema dedicata a Tognazzi, nel 2018 gli abbiamo dedicato il Festival con l'evento speciale "I 50 anni di cinema dei fratelli Pupi e Antonio Avati" e la consegna ad entrambi del Premio Mangiacinema - Creatori di Sogni, nel 2020 ha ritirato il Premio Mangiacinema - Creatore di Incubi". 

Cinema e territorio. Sono i focus del festival di documentari Mente Locale – Visioni sul territorio, il primo festival italiano di cinema documentario dedicato al racconto del territorio, in programma dal 5 al 14 maggio 2023 nelle sale cinematografiche meno battute delle province di Modena e Bologna: peculiarità del festival è, fin dalla prima edizione, quella di essere capace di coinvolgere un pubblico normalmente non toccato dai grandi eventi cinematografici, in un mix di cultura e convivialità. Tra gli eventi che maggiormente puntano alla convivialità i  momenti dedicati al cibo, organizzati dal Consorzio del Parmigiano Reggiano, storico partner del Festival, e da quello dell’Aceto Balsamico Tradizionale di Modena, che presenterà la sua candidatura a Patrimonio immateriale UNESCO. 17 i film in lizza per il concorso ufficiale: tra le anteprime nazionali “Silent love” di Marek Kozaviewicz (Polonia/Germania, 2022), storia di una coppia di donne costretta a nascondere il proprio amore nell’intollerante Polonia rurale dei nostri giorni; “Call me anytime I’m not leaving the house” (Usa, 2022) di Sanjna Selva, il racconto della guerra via FaceTime tra due sorelle ucraine, una artista a Brooklin, l’altra ad Odessa, a due giorni dall’invasione russa. Tra i film dedicati alla guerra in Ucraina anche “Dear Odesa” del giovane filmmaker ucraino Kyrylo Naumko, in cui il regista torna nella sua amata-odiata città natale che, dopo l’invasione russa, sente l’urgenza di riscoprire. Grande novità nel programma il concorso per giovani talenti "Mente Locale Young"; possono entrare in concorso solo le produzioni audiovisive promosse da scuole italiane. In questa edizione 2023 si arriva alla finale del concorso con 19 film selezionati tra gli oltre 150 arrivati, che saranno valutati da una giuria di 650 studenti e studentesse da tutta Italia. In particolare Mente Locale Young sarà il primo festival con delle premiazioni decisamente decontestualizzate, non più su un palco ma attorno a un tavolo da pranzo. La cerimonia di premiazione, infatti, si terrà durante il grande pranzo domenicale e vedrà fianco a fianco registi, protagonisti e pubblico del festival in un agriturismo sui colli bolognesi. Il modo migliore di festeggiare l'arte del cibo e del cinema: stare insieme.

Articolo di Lara De Luna per repubblica.it

MIRACOLI METROPOLITANI al Teatro Vascello a Roma

Uno spettacolo con la regia di Gabriele Di Luca, Massimiliano Setti, Alessandro Tedeschi dal 2 al 14 maggio presso il Teatro Vascello via Giacinto Carini 78 Roma, info 06 5881021.

La sinossi dello spettacolo è:
Miracoli Metropolitani è il racconto di una solitudine sociale personale dove ogni uomo, ma in fondo un'intera umanità, affronta quotidianamente quell'incolmabile vuoto che sta per travolgere la sua esistenza. Siamo di fronte al disfacimento di una civiltà, alla dissoluzione delle relazioni e dell'amore inteso in tutte le sue accezioni, all'azzeramento del ragionamento e del vero incontro a favore di dinamiche sempre più malate tra le quali un'insensata autoreclusione nel mondo parallelo del Web, pericoloso sostituto del mondo reale. Il risultato è la più totale solitudine esistenziale. L'alimentazione, il rapporto con il cibo come forma di compensazione al dolore, come alienazione di un Occidente decadente e sovralimentato, sempre più distratto e imprigionato dai suoi passatempi superflui, la questione ambientale, la solitudine e la responsabilità sono questi i temi attorno ai quali di sviluppa il mondo di Miracoli Metropolitani.

  1. Valsusa Filmfest dal 20 al 25 aprile con due produzioni del festival
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  3. Salvatore Mereu candidato per la sceneggiatura non originale di "Bentu"
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