♥ Cortometraggi
L’Associazione Culturale Cinema e Società di Lenola (LT) organizza la venticinquesima edizione del festival “Inventa un film”. Le sezioni principali in cui si articola il concorso 2023 sono: Sezione CORTOMETRAGGI, Sezione LUNGOMETRAGGI “ORO INVISIBILE”, Concorso Venti Sessanta (Mediometraggi). Iscrizione gratuita scadenza 28 aprile 2023 - Il festival si svolgerà dal 2 al 6 agosto 2023 Invio materiali
"PICCOLI GRANDI FILM" il format TV ideato e prodotto da Renato Francisci per l'Associazione culturale ILCORTO.IT e messo in onda sull'emittente televisiva RETE ORO.
Una lettera di auguri scritta da Elsa Morante ed indirizzata a Goffredo Fofi è il punto di partenza del nuovo cortometraggio di Alice Rohrwacher, Le pupille (qui il Trailer ufficiale). L’opera, girata in Super 16 e 35 mm, ha ricevuto la candidatura all’Oscar nella categoria Miglior cortometraggio. La regista toscana dimentica i paesaggi bucolici che avevano incorniciato i suoi precedenti film Le meraviglie e Lazzaro Felice per ambientare il suo nuovo lavoro in un orfanotrofio femminile gestito da alcune suore. Non rinnega, però, la commistione tra fiaba e realtà che caratterizza e rende speciale la sua filmografia. Il corto, prodotta da Carlo Cresto-Dina e dal regista Alfonso Cuarón, è stato distribuito in esclusiva su Disney+.
Leggi tutto: "Le pupille" il cortometraggio di Alice Rohrwacher agli Oscar 2023
Art. 2.
1. L'articolo 4 e' sostituito dal seguente:
"Art. 4 (Riconoscimento della nazionalita' italiana) . - 1. Ai
fini della presente legge, per 'film' o 'opera filmica' si intende lo
spettacolo realizzato su supporti di qualsiasi natura, con contenuto
narrativo o documentaristico, purche' opera dell'ingegno, ai sensi
della disciplina del diritto d'autore, destinato al pubblico,
prioritariamente nella sala cinematografica, dal titolare dei diritti
di utilizzazione.
2. Ai fini dell'ammissione ai benefici previsti dalla presente
legge, le componenti artistiche e tecniche dell'opera da prendere in
considerazione sono le seguenti:
a) regista italiano;
b) autore del soggetto italiano o autori in maggioranza italiani;
c) sceneggiatore italiano o sceneggiatori in maggioranza
italiani;
d) interpreti principali in maggioranza italiani;
e) interpreti secondari (( per tre quarti )) italiani;
f) ripresa sonora diretta in lingua italiana;
g) direttore della fotografia italiano;
h) montatore italiano;
i) autore della musica italiano;
l) scenografo italiano;
m) costumista italiano;
n) troupe italiana;
o) riprese in esterni ed interni effettuate in maggioranza in
Italia;
p) uso di industrie tecniche italiane;
q) uso di teatri di posa italiani.
3. Per quanto concerne le lettere o) e q) del comma 2 possono
essere concesse deroghe, per ragioni artistiche, su conforme parere
della sottocommissione di cui all'articolo 3.
4. Per 'film lungometraggio di produzione nazionale' si intende il
film di durata superiore a 75 minuti, postsincronizzato in lingua
italiana, realizzato da imprese produttrici nazionali con troupe
italiana, che presenti complessivamente almeno due delle componenti
di cui al comma 2, lettere a) , b) e c) , tre delle componenti di cui
alle lettere d) , e) ed f), due delle componenti di cui alle lettere
g) , h) , i) , l) e m), e due delle componenti di cui alle lettere o)
, p) e q) del medesimo comma.
5. Per 'film lungometraggio di interesse culturale nazionale' si
intende il film di durata superiore a 75 minuti, postsincronizzato in
lingua italiana, realizzato da imprese produttrici nazionali, che
abbia il regista e lo sceneggiatore italiano, l'autore del soggetto
italiano o in maggioranza italiani, la maggioranza degli interpreti
principali, i tre quarti degli interpreti secondari, che utilizzino
la lingua italiana sia per la ripresa sonora diretta sia per
l'eventuale postsincronizzazione, la troupe italiana, che presenti ((
quattro )) delle componenti di cui alle lettere g) , h) , i) , l) e
m) e le tre componenti di cui alle lettere o) , p) e q) del comma 2 e
che corrisponda ad un interesse culturale nazionale in quanto oltre
ad adeguati requisiti di idoneita' tecnica, presenti significative
qualita' artistiche e culturali (( o spettacolari )) senza
pregiudizio della liberta' di espressione.
6. Per 'film di animazione' si intende l'opera filmica di lungo e
cortometraggio, realizzata da imprese produttrici nazionali con
immagini animate per mezzo di ogni tipo di tecnica e di supporto. Ai
film di animazione si applicano, qualora siano presenti le relative
componenti, le disposizioni di cui ai commi 4 e 5.
7. Per 'cortometraggio' si intende l'opera filmica, realizzata da
imprese produttrici nazionali, a contenuto narrativo o
documentaristico, con esclusione di quelle con finalita' anche
parzialmente pubblicitarie, di durata inferiore a 75 minuti. Ai
cortometraggi si applicano, qualora siano presenti le relative
componenti, le disposizioni di cui ai commi 4 e 5. In deroga a quanto
previsto dal comma 1, su parere della commissione centrale per la
cinematografia puo' essere riconosciuta la qualifica di interesse
culturale nazionale anche ai cortometraggi a contenuto
documentaristico non prioritariamente destinati alla sala.
8. Per 'film in coproduzione' o 'compartecipazione' si intende
l'opera filmica prodotta in comune da imprese italiane e straniere,
anche in deroga alle disposizioni di cui ai commi 4 e 5, secondo le
disposizioni di cui all'articolo 19.
9. I film che abbiano i requisiti di cui al presente articolo
vengono iscritti, all'atto del formale provvedimento di
riconoscimento di nazionalita', in appositi, separati elenchi
istituiti presso gli uffici dell'autorita' competente in materia di
spettacolo. A tal fine le imprese produttrici sono tenute a
presentare, entro novanta giorni dalla data di prima proiezione in
pubblico, accertata dalla SIAE, le copie campione e apposite istanze
di ammissione ai benefici di legge corredate dei documenti necessari
a comprovare la sussistenza dei requisiti di legge.
10. Per 'sala cinematografica' si intende qualunque spazio, al
chiuso o all'aperto, con uno o piu' schermi, autorizzato ai sensi
della presente legge e adibito a pubblico spettacolo cinematografico.
Per 'sala d'essai' si intende la sala cinematografica il cui
titolare, con dichiarazione resa all'autorita' competente in materia
di spettacolo, si impegna per un periodo non inferiore a due anni a
proiettare film d'essai e cortometraggi di interesse culturale
nazionale per almeno il 70 per cento dei giorni di effettiva
programmazione cinematografica annuale. La quota di programmazione e'
ridotta al 50 per cento per le sale ubicate in comuni con popolazione
inferiore a 40.000 abitanti. All'interno delle suddette quote almeno
la meta' dei giorni di programmazione deve essere riservata alla
programmazione di film d'essai di produzione italiana o dei Paesi
della Comunita' europea. Per 'sale delle comunita' ecclesiali' si
intendono le sale il cui nullaosta e la cui licenza di esercizio
siano rilasciati a legali rappresentanti di istituzioni o enti
ecclesiali riconosciuti dallo Stato, che svolgano attivita' di
formazione sociale, culturale e religiosa e che programmino film
secondo le indicazioni dell'autorita' religiosa competente in campo
nazionale.
11. Per 'film d'essai' si intende l'opera filmica italiana o
straniera, riconosciuta ai sensi della presente legge, di particolare
valore artistico, culturale e tecnico, o espressione di
cinematografie nazionali meno conosciute, che contribuisca alla
diffusione della cultura cinematografica e alla conoscenza di
correnti e tecniche di espressione non affermate in Italia. I film
ammessi al fondo di garanzia di cui all'articolo 16 del decreto-legge
14 gennaio 1994, n. 26, assumono automaticamente anche la qualifica
di 'film d'essai'. I film d'archivio, distribuiti dalla Cineteca
nazionale e dalle altre cineteche, pubbliche o private, finanziate
dallo Stato, sono equiparati ai film d'essai.
12. Per impresa nazionale 'di produzione' o 'di distribuzione' o
'di esportazione' si intende l'impresa o societa' cinematografica,
con capitale sociale in maggioranza italiano, con sede legale e
domicilio fiscale in Italia e con amministratori italiani, che svolga
in Italia la maggior parte della sua attivita' e sia titolare dei
rispettivi diritti di utilizzazione dell'opera filmica. Per 'impresa
nazionale di esercizio' e 'industria tecnica nazionale' si intende
l'impresa o societa' cinematografica con capitale sociale in
maggioranza italiano, con sede legale e domicilio fiscale in Italia e
con amministratori italiani, che svolga in Italia la maggior parte
della sua attivita'.".
Riferimenti normativi
- Si segnala che l'art. 9, comma 2, del D.L. 31 marzo 1994, n.
219, recante il riordino delle funzioni in materia di turismo,
spettacolo e sport, in corso di conversione in legge, ha sostituito
il comma 4 dell'art. 4 della legge 4 novembre 1965, n. 1213 (come
sopra sostituito), con il seguente: " 4. Per 'film lungometraggio di
produzione nazionale' si intende il film di durata superiore a 75
minuti, postsincronizzato in lingua italiana, realizzato da imprese
produttrici nazionali con troupe italiana, che presenti
complessivamente almeno due delle componenti di cui al comma 2,
lettere a) , b) e c), due delle componenti di cui alle lettere d) ,
e) ed f), tre delle componenti di cui alle lettere g) , h) , i) , l)
e m), e due delle componenti di cui alle lettere o) , p) e q) del
medesimo comma.".
- Il testo dell'art. 4 della legge 4 novembre 1965, n. 1213, era
il seguente:
"Art. 4 (Riconoscimento della nazionalita'). - Ai fini
dell'applicazione della presente legge si intende per lungometraggio
il film di lunghezza superiore a 1.600 metri, a soggetto o a
carattere documentario, salva restando la definizione di cui agli
articoli 2 e 3 della prima direttiva del Consiglio della Comunita'
economica europea in materia cinematografica del 15 ottobre 1963, ai
fini dell'applicazione della direttiva medesima.
E' dichiarato nazionale il lungometraggio prodotto in versione
originale italiana che sia stato girato prevalentemente in Italia da
imprese appartenenti a cittadini italiani o da societa' che abbiano
sede legale in Italia, amministratori italiani e svolgano in Italia
la maggior parte della loro attivita', e sempre che concorrano i
seguenti requisiti:
a) che il soggetto sia di autore italiano oppure sia ridotto o
adattato da autore italiano;
b) che il regista sia italiano e italiani, in maggioranza, gli
sceneggiatori;
c) che almeno due terzi dei ruoli principali ed almeno i tre
quarti dei ruoli secondari siano affidati ad interpreti italiani. E'
tuttavia consentito l'impiego di interpreti stranieri in aumento
delle quote per questi previste, qualora essi risultino residenti in
Italia da oltre tre anni e nei casi in cui lo richiedono particolari
caratteristiche genotipiche dei personaggi affidati alla loro
interpretazione;
d) che gli altri elementi artistici e tecnici qualificati
(musicista, scenografo, costumista, direttore della fotografia,
operatore, montatore, fonico, aiuto regista, direttore di produzione,
ispettore di produzione, segretario di produzione, truccatore)
impiegati nei film siano almeno per tre quarti italiani;
e) che il restante personale tecnico ed esecutivo e le
maestranze siano interamente italiani.
Per quanto concerne i requisiti di cui alle lettere c), d), e) del
precedente comma e' fatto salvo quanto disposto dal Regolamento n. 38
del Consiglio della Comunita' economica europea del 25 marzo 1964.
Gli elementi artistici e tecnici stranieri che, nelle aliquote
consentite, partecipano a film nazionali, debbono essere cittadini di
Stati che applicano condizioni di reciprocita' ai cittadini italiani
dei film di rispettiva nazionalita'.
Il lungometraggio che abbia i requisiti di cui ai commi precedenti
viene iscritto, all'atto del rilascio della dichiarazione di
nazionalita', in un apposito elenco istituito presso il Ministero del
turismo e dello spettacolo.
Ai fini del rilascio della dichiarazione di nazionalita' italiana,
il produttore deve presentare al Ministero del turismo e dello
spettacolo, entro il termine perentorio di novanta giorni dalla data
di prima proiezione in pubblico accertata dalla SIAE, la copia
campione del film ed apposita istanza corredata dei documenti
necessari a comprovare la sussistenza dei requisiti di cui al secondo
e penultimo comma.
La domanda di cui al comma precedente vale anche ai fini
dell'ammissione del film ai benefici previsti dalla presente legge,
salvo quanto e' previsto dal quinto e sesto comma dell'art. 8.
Il film dovra' essere girato, limitatamente alle prese in interni,
in ripresa sonora diretta e, almeno per il 70 per cento degli interni
previsti alla sceneggiatura, in teatri di posa italiani adeguatamente
attrezzati dal punto di vista tecnico e della sicurezza del lavoro. I
requisiti suddetti devono essere riconosciuti dal Ministero del
turismo e dello spettacolo che rilascia un apposito certificato di
agibilita' valido per cinque anni.
Dall'obbligo di cui al comma precedente sono esclusi i film che,
per ragioni artistiche, in base alla sceneggiatura, sono ripresi dal
vero mentre le altre deroghe motivate da particolari esigenze
artistiche o da impegni internazionali possono essere concesse su
parere della sottocommissione di cui all'art. 3".
- Per il testo dell'art. 16 del D.L. 14 gennaio 1994, n. 26, vedi
appresso.
Ecco gli step da seguire se si vuole realizzare un film avendo pochi soldi. (In un film senza limitazioni di budget le fasi saranno di più e più specifiche rispetto a quelle elencate di seguito, e ogni elemento della troupe avrà dei ruoli più specifici. Questo articolo vuole solo essere da consiglio per chi vuole fare il filmmaker pur avendo poche risorse e non disponendo di una grande produzione disposta a finanziare il progetto).
- Step 1 – L’idea
Pensare all’idea del film. Non deve essere per forza originale, può essere un remake, una parodia…può essere ispirata ad un libro, un racconto, un’ opera d’arte. Si può sviluppare partendo da una singola parola o da un semplice concetto, si può trarre ispirazione ascoltando musica o leggendo un articolo di cronaca.
Insomma, i modi per sviluppare un idea sono tanti e quello che conta è che una volta arrivati ad una conclusione bisogna essere convinti e decisi della propria idea.
- Step 2 – La sceneggiatura
A questo punto bisogna trascrivere per bene l’idea pensata. La prima cosa che va fatta è la scrittura di un soggetto, per poi procedere con quella della scaletta e del trattamento(se necessari) e infine arrivare alla sceneggiatura vera e propria dove il film è completamente scritto sulla carta, scena dopo scena. La sceneggiatura non sarà mai completamente rispettata in fase di ripresa e ancor di più in fase di montaggio, ma è necessario arrivare sul set con le idee ben precise e una sceneggiatura ben fatta.
- Step 3 – Creare una troupe!
Cercate amici o studenti di cinema che conoscono il mestiere oppure mettete annunci su internet (ci sono tanti siti fatti apposta, basta scrivere su google parole come “forum cerca troupe” “cinemaindipendente”, ecc…).
- Step 4 – Pensare allo stile registico da dare al film e cominciare a visualizzarlo nella propria mente!
- Step 5 – Fare la Shooting List e gli Storyboard
Ora che abbiamo la sceneggiatura e ci siamo fatti un’ idea sulla linea stilistica del film dobbiamo fare la Shooting List, ovvero la lista delle inquadrature. In questo modo arriviamo sul set già sapendo indicativamente quali sono le inquadrature del film. Inoltre con questo passaggio cominciamo a vedere fisicamente il film, a dargli una forma. Questo ancora di più se disegniamo gli Storyboard (il disegno di tutte le inquadrature) e per essere ancora più precisi se facciamo lo Story reel (con un software si mettono in sequenza le inquadrature disegnate nello storyboard e ci si fa un idea anche sulla durata di esse).
P.S. Gli storyboard non devono per forza essere disegnati da un artista, basta disegnare figure stilizzate che rendano l’idea dell’ inquadratura. Altrimenti si può ricorrere anche all’uso di alcuni software creati appositamente per fare Storyboard.
- Step 6 – Contattare gli attori e provare il più possibile!
Questo è fondamentale per arrivare sul set ed ottenere dagli attori una recitazione più naturale possibile senza perdere troppo tempo e dovendo fare pochi ciak. Negli incontri con gli attori si legge insieme il copione e durante le prove si segnano i cambi di dialoghi in base a ciò che un attore riesce a dire meglio, sfruttando l’improvvisazione e le intuizioni del momento.
- Step 7 – Fare il Piano di lavorazione e farsi un idea sul budget
Bisogna fare il Pdl(Piano di lavorazione) ovvero il programma di lavoro dal primo giorno di ripresa fino all’ultimo. Nel piano di lavorazione sono indicate le scene che si girano, se si lavora di giorno o di notte, quali attori sono presenti nelle scene, quante comparse sono previste ecc… Tutto ciò va compilato tenendo presente le esigenze e gli impegni degli attori, la disponibilità degli ambienti, i tempi di ripresa ecc… Lo scopo è quello di ottimizzare il più possibile i tempi . Inoltre bisogna farsi anche un idea del budget tenendo conto dell’attrezzatura necessaria (Macchina da presa, microfono, proiettori ecc…), del cibo per la troupe e gli attori, del traporto di essi( i cosiddetti Pick up) ecc… Più il programma è preciso e più tutti lavoreranno al meglio.
- Step 8 – Ottenere più cose possibili gratuitamente
Per reperire il materiale tecnico si possono provare a contattare direttamente le scuole di cinema (magari la scuola dove tu stesso studi) . La scuola potrebbe avere la macchina da presa e altri strumenti tecnici, magari ti potrebbe aiutare uno studente o un insegnante. Oppure potete andare nei noleggi di materiale cinematografico spiegando che si vuole fare un film low-budget cercando di trovare un accordo per un pagamento forfettario che vi farebbe risparmiare molto. Conoscete qualcuno che ha negozi di vario tipo? Potreste trovare tanto materiale utile chiedendo degli sconti. Pensate che una location vi potrebbe creare problemi di autorizzazioni e di soldi? Parlate bene con i responsabili, spiegate che state facendo un film e che il loro nome finirà nei titoli di coda. La gente ama i film e si entusiasma all’idea di farne parte.
- Step 9 – Iniziare le riprese
Le riprese sono un momento delicato. Se sei il regista devi essere in grado di gestire tante persone, ognuna diversa dall’altra. Cerca di essere sempre gentile ma allo stesso tempo deciso. Spiega le cose agli altri senza mai farli sentire degli stupidi, incoraggia le persone e rapportati con loro in base al carattere che essi hanno. Devi ottenere il massimo da tutti e dovrai essere anche uno psicologo per raggiungere questo scopo. Ricordati di guardare il girato più spesso possibile e di rigirare le inquadrature, se necessario, senza mai perdere la calma. Ma ricordati sempre una cosa fondamentale : fare un film deve essere un divertimento!
- Step 10 – Imparare ad usare software di montaggio video
Molti software sono facili da imparare. I più diffusi in ambito professionale sono Avid Media Composer e Final cut. Poi ci sono le ultime versione di Adobe Premiere che sono facili da usare e allo stesso tempo performanti. Tanti sono i software di montaggio che con un po’ di pazienza e di pratica(magari seguendo i tutorial su youtube e frequentando i forum)si possono imparare ad usare. Ma ricordatevi sempre che ciò che conta non è tanto saper usare il software, ma capire esattamente a cosa serve il montaggio e quali sono le sue potenzialità narrative. Poi ci sono i software di effetti speciali e di animazione 3d che se usati nel giusto modo possono servire molto.
Nella fase di post-produzione si procederà quindi al montaggio(importante è anche la fase di sincronizzazione tra audio e video), all’effettistica e alla color correction(correzione colore). Infine si esporterà il progetto in funzione di quello che sarà il supporto finale(Dvd, file digitale, nastro ecc…)
- Step 11 – Mostra il film ai tuoi amici e parenti
Questa è una fase molto delicata perché dovrai capire quando un complimento è fatto solo per formalità o se è realmente vero, ma soprattutto concentrati sulle critiche perché sono quelle che ti fanno crescere e migliorare. Qui la permalosità va completamente messa da parte, ciò che conta è la crescita personale.
- Step 12 – Nel bene o nel male, tra i complimenti e le critiche, tra un offesa ricevuta e una parola di incoraggiamento ora sei un regista a tutti gli effetti. Goditi questo momento e non mollare mai la tua strada.
P.S. Farò un altro articolo su come trovare i finanziamenti per la realizzazione di un film e più in generale di un prodotto audiovisivo. Intanto vi consiglio di dare un occhiata ai siti di crowdfunding (indiegogo.com ne è un esempio) dove, presentando un progetto, chiunque può contribuire donando dei soldi.
da filmmakerblogitalia.
Lo sceneggiatore é importante almeno quanto il regista, se non molto spesso piú importante. Un film senza una buona sceneggiatoura perde moltissimo, e ce ne sono stati parecchi nella storia che avevano un potenziale enorme ma si sono rivelati dei flop.
La sceneggiatura é l'elemento con la quale un film anche se apparentemente stupido, te lo rende interessante e piacevole da seguire. Non si puó dare importanza solo alla trama, perché anche se essa fosse interessante, il film puó rivelarsi noioso specie se troppo lungo, senza dimenticare che anche gli attori e la colonna sonora fanno la loro parte.
Sono sempre stato un po' scettico se non anche contrario all'assegnazione della statuetta miglior film, dato che una volta riuscito ad essere premiato a "miglior sceneggiatura originale o non" e a "miglior regia", hai praticamente già vinto. Non é un caso infatti che spesso ma non sempre essi corrispondono al medesimo film.
Coloro che sono considerati i grandi registi sono almeno all'80% anche sceneggiatori dei propri film e tante volte decidono di lasciar perdere la regia e affidarla ad altri (possibilmente di fiducia). Un esempio puó essere Tarantino che non ha mai vinto l'Oscar per la regia ma ne ha vinte ben 2 per la sceneggiatura, infatti é proprio lí il suo punto forte, le scene, i dialoghi. Natural Born Killers é stato diretto da Oliver Stone, ma Tarantino non solo ha creato la storia ma ha anche contribuito alla sceneggiatura, e il risultato infatti ha piú che soddisfatto le aspettative, ovviamente grazie anche alla scelta del giusto regista.
Per concludere prova a pensare ai remake: se in un film contasse solo la trama non avrebbe senso rifare da capo un film visto, guarda caso infatti la maggior parte dei remake non riesce a soddisfare il pubblico; nonostante tutto, in rari casi, ma piú spesso con i reboot, registi e sceneggiatori riescono peró a rovesciare questa tendenza.
Diamo quindi agli sceneggiatori l'importanza e il rispetto che si meritano!
di Giacomo Meli per quora.com
La forma.
Se la sceneggiatura è formattata male si capisce subito che è opera di un dilettante.
Ti assicuro che io negli anni ho ricevuto di tutto.
La vedi questa roba? Tutti questi neretti e maiuscole messe a caso?! Qua trattasi di gente che non ha nemmeno mai letto uno script vero…
Non ci siamo. Ripetete con me. Lo script va scritto in caratteri Courier. La Descrizione dell’azione è a tutta pagina, personaggi e dialoghi centrali.
Dimenticate Word.
Oggi esistono dei programmi di scrittura come Final Draft (a pagamento) o Celt X (free) che hanno le formattazioni automatiche. Il risultato è questo.
Ed è l’unica forma possibile.
La maggior parte delle produzioni cestinano subito ciò che non si presenta così.
di Marco Limberti per quora.com
Da Screenplay, di Syd Field:
Nell’estate del 1937 F. Scott Fitzgerald, alcolizzato, indebitato fino al collo e in preda a una soffocante disperazione, si trasferì a Hollywood alla ricerca di un nuovo inizio, sperando di reinventarsi come sceneggiatore. L’autore de Il grande Gatsby, Tenera è la notte, Di qua dal Paradiso e dell’incompleto Gli ultimi fuochi, forse il più grande scrittore americano, era, come disse un suo amico, in cerca di redenzione.
Nei due anni e mezzo che trascorse a Hollywood, prese “molto seriamente” il mestiere dello sceneggiatore, come riferisce anche un esperto di Fitzgerald: “era commovente vedere quanto impegno ci mettesse.” Fitzgerald approcciava ogni sceneggiatura come fosse un romanzo, scriveva lunghe backstory per ciascuno dei protagonisti prima di mettere nero su bianco una singola parola di dialogo.
Nonostante la profonda preparazione che dedicava ad ogni progetto, era ossessionato dal trovare una risposta alla domanda che lo tormentava da tempo: Cosa rende valida una sceneggiatura? Billy Wilder una volta paragonò Fitzgerald a “un grande scultore assunto per fare un lavoro da idraulico. Non sapeva come collegare i tubi per far sì che l’acqua scorresse.”
Nei suoi anni Hollywoodiani, cercò sempre un “equilibrio” tra i dialoghi e le immagini. Ottenne una menzine per la trasposizione cinematografica del romanzo Tre Camerati di Erich Maria Remarque (con Robert Taylor e Margaret Sullavan). Tuttavia Joseph L. Mankiewicz finì col riscrivere l’intera sceneggiatura. Lavorò alla riscrittura di numerosi altri film, incluso Via col Vento (una settimana infernale in cui gli vietarono di utilizzare parole non incluse nel romanzo di Margaret Mitchell), ma, dopo Tre Camerati, tutti i suoi progetti andarono in fallimento. Uno di questi, una sceneggiatura per Joan Crawford intitolata Infidelity, rimase incompleta, cancellata perché affrontava il tema dell’adulterio. Fitzgerald morì nel 1941, mentre lavorava al suo ultimo e incompleto romanzo, Gli ultimi fuochi.
Morì convinto di essere un fallimento.
Sono sempre stato affascinato dal percorso di F. Scott Fitzgerald, da quella sua perenne ricerca di cosa rendesse una sceneggiatura valida. Le sue dolorose circostanze esterne – l’internamento della moglie Zelda, i debiti oramai ingestibili, il suo stile di vita, il bere eccessivo – non facevano altro che alimentare tutte le sue insicurezze legate al mestiere dello sceneggiatore. Sia chiaro: scrivere per il cinema è un mestiere, un mestiere che può essere appreso. Nonostante lavorasse molto duramente, fosse disciplinato e responsabile, Fitzgerald non riuscì mai a raggiungere quegli obiettivi che così disperatamente perseguiva.
Perché?
Non credo esista un’unica risposta. Dai libri, dai testi e dalle lettere che scrisse in quel periodo, emerge che non era per nulla sicuro di cosa fosse una sceneggiatura: si chiedeva spesso se stesse “lavorando bene,” se ci fossero delle regole che avrebbe dovuto seguire per scrivere una sceneggiatura di successo.
[…]
F. Scott Fitzgerald era un artista in bilico tra due mondi, tra la sua genialità di scrittore e la sua insicurezza e incapacità di esprimere quella genialità sotto forma di sceneggiatura.
Scrivere una sceneggiatura è un mestiere ben preciso, un’arte ben precisa. Nel corso degli anni ho letto migliaia e migliaia di sceneggiature, sempre alla ricerca di determinate caratteristiche. Innanzitutto, che aspetto ha sulla pagina? C’è troppo spazio bianco, i paragrafi sono forse troppo densi o il dialogo troppo lungo? O forse è l’esatto opposto: la descrizione della scena è troppo striminzita, il dialogo troppo scarno? Tutto questo ancor prima di aver letto una singola parola della sceneggiatura; è solo il suo l’“aspetto” sulla pagina. Vi sorprenderebbe sapere quante decisioni, a Hollywood, si basano sull’aspetto della sceneggiatura, che consente di evincere se è stata scritta da un professionista o da qualcuno che aspira a diventarlo.
Tutti scrivono sceneggiature: dal cameriere del vostro bar o ristorante preferito, all’autista di una limousine, dal medico all’avvocato o al barista intento a servire una cioccolata calda al Coffee Bean del vostro quartiere. Lo scorso anno , oltre settantacinquemila sceneggiature sono state depositate alla Writers Guild of America, e di queste ne sono state prodotte solo quattrocento o cinquecento.
Cos’è che rende una sceneggiatura migliore di un’altra? Ci sono molte risposte, ovviamente, perché ogni sceneggiatura è unica. Se volete sedervi e passare dai sei mesi a un anno a scrivere una sceneggiatura, la prima cosa che vi occorre sapere è cos’è una sceneggiatura – qual è la sua natura.
Cos’è la sceneggiatura? È la guida o lo schema di un film? È un modello, un diagramma? O forse è un insieme di immagini, scene e sequenze legate da dialoghi e descrizioni, come perle su un filo? O può darsi che sia semplicemente la cornice di un sogno?
Questo per dire: per fare un mestiere, dovete conoscere il mestiere.
di Erica Baldaro per quora.com
"La spontaneità è molto importante per me, al punto che non uso più lo storyboard, preferisco l'istante da cercare sul set; l'intensità della luce deciderà le inquadrature".
"Il regista è il regista: tutto deve passare per le sue mani e sta a lui dire sì o no, e suggerire miglioramenti. Questo è un vero regista. Viene un momento in cui si deve gridare, picchiare il pugno sul tavolo e dire: Silenzio! È così che si farà, e sarò io che me ne occuperò".
In conclusione del corso pongo una domanda (chi è lo sceneggiatore?) che in teoria avrebbe dovuto essere preliminare. Non ho voluto appositamente offrire una risposta a priori, chiarendo la specifica competenza professionale richiesta a uno sceneggiatore, né definirne le caratteristiche ideali come una specie di assioma vocazionale.
Leggi tutto: In conclusione: Chi è lo SCENEGGIATORE CINEMATOGRAFICO ?
La fotografia e il cinema sono da sempre una mia grande passione. Io vedo la fotografia come una forma espressiva che permette di congelare eternamente la sensazione di un attimo sfuggente, interpreto invece il cinema come l’arte che permette di esprimere e comunicare le sensazioni di una vita intera. Hanno dunque un elevato valore espressivo, comunicativo, artistico ed educativo che perdura da secoli e mai come nei nostri giorni viene usato o meglio, sfruttato. Sì, dico sfruttato, perché ormai il commercio ha sotterrato la vera arte e i veri valori al di sotto di molti trucchi ed effetti speciali che tanto attraggono le masse. Dove sono le sensazioni di cui parlavo all’inizio? Dove sono finiti i valori profondi dell’umanità? Ecco, io vorrei ritrovarli, vorrei ridare all’arte la sua dignità, la sua vera essenza per far riscoprire all’umanità e alle generazioni future la sua infinita bellezza.
Leggi tutto: CINEMATOGRAFIA E FOTOGRAFIA un viaggio tra arte e scienza - di Giorgio Grasso
In Italia le storie si auto-generano: dello sceneggiatore ormai non vi è più traccia. A quanto pare, il mercato dell’audiovisivo è in crescita, anche in Italia. Anzi, in forte crescita, con tutto quel che ne consegue in termini industriali. E su questo, tutti concordi. Tutti concordi anche nel dire che si tratta di un mercato al cui centro sono le storie; perché senza una buona storia, com’è ovvio, non si fa un film, né una serie tv, né una web serie eccetera eccetera. E alle storie si dà – apparentemente – la caccia. Ora, di norma: dove al centro vi è una storia, al centro vi è un narratore. Cioè colui che è in grado di strutturarla e di scriverla.
Leggi tutto: Sceneggiatori, i nuovi desaparecidos. Un mercato delle idee senza….. le idee?
E ora, per la serie "La mia abilità indiscussa di fare terra bruciata intorno a me", la posta della settimana. Caro Daniele, volevo andare al cinema a vedere qualche film italiano e mi sono reso conto che non ce n'era uno che mi attirasse. Come mai? (Luciano F.)
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La GIURIA DEL CONCORSO composta da: SERGIO SALVATI (presidente) grande direttore della fotografia, ha lavorato con Steno, Carlo Vanzina, Christian De Sica, Lucio Fulci oltre a numerosi episodi di serie Tv e caroselli, cortometraggi e documentari. SALVATORE ALU’ sceneggiatore, RENATO VERDECCHI organizzatore di festival, ALFONSO GALDI organizzatore di festival, LAMBERTO FABRIZI ideatore del cine-teatro “Della Forma”, RENATO FRANCISCI direttore artistico ed organizzatore di questo festival. ha assegnato i seguenti Premi:
Negli anni Sessanta i primi trionfi italiani con Morricone, Cipriani ma soprattutto “Profondo rosso”, poi la riscoperta cinefila di Tarantino. Dall'avvento del sonoro, le industrie delle immagini e dei suoni sono state gemelle. Il cinema si potenziava attraverso la radio e i dischi, e viceversa. Le colonne sonore, i leitmotiv e le canzoni associate ai film erano parte della potenza del cinema. Ma il disco diventava anche un modo per proiettarsi nella propria testa ascoltandolo.
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Con il termine cortometraggio si suole indicare un film di durata non superiore ai trenta minuti. Chiamato anche “corto”, può avere carattere documentario o narrativo, con una trama unica e lineare che occupi l’intera durata del film; durata che per la legge italiana può arrivare fino a 75 minuti. Il cortometraggio, in passato, veniva utilizzato come anticamera per la produzione di lungometraggi, ed era per molti, infatti, l’equivalente di un racconto rispetto al romanzo. Al giorno d’oggi la situazione non risulta essere granché cambiata. Sono perlopiù giovani aspiranti registi e sceneggiatori che scelgono di cimentarsi nella creazione di queste opere, riuscendo a far sposare il proprio talento con i più bassi costi di produzione che questo strumento particolarmente complesso offre. Tuttavia, sarebbe sciocco considerare il cortometraggio come un “film corto”, perché esso risulta essere profondamente diverso dai lungometraggi non solo in chiave di durata, ma anche in chiave di concezione e tecniche di produzione.
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Il cortometraggio che vi proponiamo oggi si intitola “The present”, è stato prodotto da Jacob Frey ed è basato sui comics di Fabio Coala. In modo sorprendente per lo spettatore, questo video tratta il tema della disabilità: in un primo momento vedrete un simpatico cagnolino e il nuovo padroncino troppo attento a giocare ai videogiochi per stare con lui. Il corto ci porta a riflettere stimolando la nostra empatia, prima verso il cucciolo e poi verso il ragazzo, accomunati dalla disabilità.
E’ consigliato per far riflettere i bambini sul tema, ma è diretto soprattutto ai ragazzi più grandi, che condividono l’età del ragazzo.
Il video che vedrete è in inglese, sottotitolato in italiano. Non preoccupatevi, solo le immagini da sé sono esaustive e ad alto impatto comunicativo.
Buona visione!
A cura di Roberta Zonta per condividiamo.org
Questa è la saletta del Cine-teatro "Della Forma"
Ecco le indicazioni per arrivare al CINE-TEATRO DELLA FORMA in Viale della PRIMAVERA 317 - 00172 Roma
Queste sono le mappe prese da Google
e
Se venite da fuori Roma con il treno e vi fermate alla STAZIONE TERMINI, o se arrivate con i mezzi pubblici alla Stazione Termini come punto di riferimento, potete prendere prima la Metro A scendere a SAN GIOVANNI dove prendere la Metro C per scendere alla fermata GARDENIE
poi camminando una decina di minuti verso Via CASILINA, arrivate al Cine-Teatro (tempo totale da Termini circa 45/50 minuti)
SE invece venite dalla parte della VIA CASILINA, è molto semplice, dopo 200 metri circa, cercate un parcheggio...
siete arrivati..... è lì a destra.
Altri mezzi pubblici per arrivarci:
* Trenino FC1 parte da TERMINI/LAZIALI direzione Centocelle, fermata BALZANI
* Bus 105 direzione Parco di Centocelle, è circolare, passa per Stazione Termini, fermata CASILINA/PRIMAVERA
* Bus 412 direzione OLEVANO, parte da zona stazione TUSCOLANA, fermata FERRAIRONI/TRIONFI
* Bus 544 direzione Parco di Centocelle, parte in zona Nomentana, fermata PRIMAVERA/PETRINI
Benvenuti a tutti e godetevi insieme ai vostri amici, troupe, parenti e conoscenti la visione dei CORTOMETRAGGI seduti nei 100 posti delle poltroncine di velluto rosso del Cine-Teatro "DELLA FORMA" !!
Un cortometraggio eccellente può rappresentare il tuo accesso al mondo del cinema. Scopri come trovare l’ispirazione e trasforma la tua idea dal copione alla proiezione. I racconti brevi del cinema Un racconto breve può essere avvincente al pari di un romanzo. Analogamente, i cortometraggi di qualità contengono gli stessi elementi narrativi dei film (un evento scatenante, un conflitto e una soluzione), ma in un contenitore più piccolo. Ogni genere ha il relativo formato breve: documentari, storie drammatiche, horror, commedie romantiche e non solo. “Un cortometraggio è come un estratto. Può durare 2 minuti come 23”, afferma la regista Helen Alexis Yonov. “Ma offre un pezzo di vita con una struttura completa: inizio, sviluppo e finale. Secondo me, bisognerebbe rispettare i cortometraggi, perché è difficile creare qualcosa di valido in otto minuti”.
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Al Concorso sono arrivati cortometraggi da tutte le regioni italiane e dalla Francia, Spagna, Inghilterra, Turchia, Libano e Cina. La giuria, dopo attenta visione delle opere, ha selezionato 55 cortometraggi FINALISTI, tra cui scegliere i CORTOMETRAGGI VINCITORI, anche se tutti e 55 meriterebbero un premio.
Elenco dei Cortometraggi che partecipano al Concorso: “ILCORTO.IT Festa Internazionale di ROMA 2022“
Questo è l'elenco (ordinato per titolo) dei cortometraggi che partecipano al Concorso internazionale “ILCORTO.IT Festa Internazionale di ROMA 2022“ che premierà i vincitori nel pomeriggio del 21 dicembre nella giornata più corta dell’anno: è per questo motivo che, in tutto il mondo, la ricorrenza del solstizio d’inverno è occasione per celebrare la forma breve del cinema, per quello che è chiamato lo SHORT FILM DAY ovvero la GIORNATA INTERNAZIONALE DEL CORTOMETRAGGIO.
Invito alla Premiazione del Concorso di Cortometraggi “ILCORTO.IT Festa Internazionale di ROMA 2022“
Il 21 dicembre è il solstizio d’inverno che, oltre a dare inizio ufficialmente alla stagione più rigida, è anche la giornata più corta dell’anno. È per questo motivo che, in tutto il mondo, la ricorrenza del solstizio d’inverno è occasione per celebrare la forma breve cinematografica, per quello che è chiamato lo SHORT FILM DAY ovvero la GIORNATA INTERNAZIONALE DEL CORTOMETRAGGIO. Perciò l'Associazione Culturale "ILCORTO.IT" effettuerà proprio nel pomeriggio di Mercoledì 21 dicembre la Premiazione dei CORTOMETRAGGI vincitori del concorso “ILCORTO.IT Festa Internazionale di ROMA 2022“. Alcune delle opere premiate saranno anche proiettate.
Un’altra giornata di “nuddu miscatu cu nnenti” si direbbe in un film siciliano. Cioè di sale vuote e poche sorprese, malgrado le tante uscite di film nuovi in gran parte arrivati da festival importanti. Vabbè: Primo posto con 71 mila euro per “Vicini di casa” di Paolo Costella con Claudio Bisio e Vittoria Puccini. Però… Gli spettatori sono 10.738 chiusi nella bellezza di 414 sale, cioè in tutto un giorno ben 25 spettatori a sala!
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A fronte di 328 film prodotti solo 156 sono usciti nelle sale. Gli sgravi fiscali cadono a pioggia su tutti e gli imprenditori guadagnano anche se nessuno vede le pellicole. L’Italia, dopo la pandemia, è in ripresa, tranne un settore fortemente radicato nel Lazio: l’audiovisivo. È il mondo dove si fabbricano sogni e paradossi: gli incassi segnano meno 72 percento, le sale sono vuote (il primo vero e inatteso successo è il Pirandello di Roberto Andò che ha superato 4 milioni e 800 mila al botteghino), ma si continuano a sfornare film; nel 2021 in Italia se ne sono prodotti 328, nelle sale ne sono usciti 156 (e su 100 film, appena 17 sono italiani).
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Le premiazioni dei cortometraggi vincitori del concorso internazionale di Cortometraggi "CORTO CIAK 2022" saranno effettuate Venerdì 2 Dicembre dalle ore 18,30 nella sala Conferenze allo Stadio Anco Marzio di Ostia Lido. L'entrata è gratuita. Saranno assegnati ai Cortometraggi vincitori del Concorso i seguenti premi: Primo premio CORTO CIAK 2022 al Migliore Cortometraggio e a seguire: Migliore Regia, Migliore Sceneggiatura, Miglior Corto Straniero, Migliore Attrice. I cortometraggi vincitori saranno proiettati.
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Questo è un primo parziale elenco dei cortometraggi che partecipano al Concorso internazionale “ILCORTO.IT Festa Internazionale di ROMA 2022“ che per l'invio ha scadenza il 30 novembre.
La quattordicesima edizione 2023 del Palena Film Festival ti invita ad inviare il tuo cortometraggio, animazione o video musicale. Il Palena Film Festival è una competizione di tre giorni che si svolgerà a Palena (CH) dal 10 al 12 agosto 2023. La serata finale della premiazione si svolgerà presso il Teatro Aventino “Ettore Maria Margadonna” a Palena, il 12 agosto 2023 (21:30 ora locale).
Al Film Festival Internazionale “Skiptown Playhouse”, nel cuore di Hollywood, il regista indipendente italiano Jean-Luc Servino, in nomination con ben tre dei suoi cortometraggi, porta a casa due vittorie, rispettivamente Best International Micro Short Film con “I fell in love with a Balloon” e Outstanding Performance in a Short Film con “Dear Gaia”. Un successo corale quindi per la JLS Films, realtà cinematografica indipendente italiana, che continua a macinare successi in giro per il mondo; solo due mesi fa era stata la volta di Barcellona con “Lettera dal professor V”, cortometraggio recentemente proiettato anche a Roma nella kermesse “Percorsi Pasoliniani”.
I cortometraggi finalisti al concorso internazionale di Cortometraggi "CORTO CIAK 2022" saranno proiettati nei pomeriggi di martedì 15 novembre e giovedì 17 novembre dalle ore 18 nella sala Conferenze allo Stadio Anco Marzio di Ostia Lido.
Leggi tutto: CORTO CIAK 2022: le proiezioni dei cortometraggi finalisti
Finalmente tutto è pronto! Venerdì 28 ottobre alle ore 21,30 a Roma proiezione di Cortometraggi di tematiche pasoliniane: 9 vostri corti di grande impatto, da non perdere!!! La rassegna, con entrata GRATUITA, si svolgerà nella location del Roma 70 Summer Village in Via dell'Automobilismo 202, uno spazio nuovo tutto dedicato alla valorizzazione del territorio con eventi culturali e artistici.
Leggi tutto: Roma Venerdì 28 ottobre: Proiezione di 9 cortometraggi di tematiche pasoliniane
Ecco le indicazioni per arrivare al TEATRO DELLA FORMA per assistere alla proiezione dei 230 cortometraggi che partecipano in 11 giorni alla MARATONA DEI CORTOMETRAGGI 2022...
Queste sono le mappe prese da Google
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Se venite da fuori Roma con il treno e vi fermate alla STAZIONE TERMINI, o se arrivate con i mezzi pubblici alla Stazione Termini come punto di riferimento, potete prendere prima la Metro A scendere a SAN GIOVANNI dove prendete la Metro C per scendere alla fermata GARDENIE
poi camminando una decina di minuti verso Via CASILINA, arrivate al Teatro (tempo totale da Termini circa 45/50 minuti)
SE invece venite dalla parte della VIA CASILINA, è molto semplice, dopo 250 metri circa, cercate un parcheggio...
Altri mezzi pubblici per arrivarci:
* Trenino FC1 parte da TERMINI/LAZIALI direzione Centocelle, fermata BALZANI
* Bus 105 direzione Parco di Centocelle, è circolare, passa per Stazione Termini, fermata CASILINA/PRIMAVERA
* Bus 412 direzione OLEVANO, parte da zona stazione TUSCOLANA, fermata FERRAIRONI/TRIONFI
* Bus 544 direzione Parco di Centocelle, parte in zona Nomentana, fermata PRIMAVERA/PETRINI
Benvenuti a tutti e godetevi insieme ai vostri amici, troupe, parenti e conoscenti la visione della MARATONA DI CORTOMETRAGGI seduti nei 100 posti delle poltroncine di velluto rosso del Teatro della FORMA !!
Questo è l'elenco dei cortometraggi che martedì 20 settembre dalle ore 20,00 hanno ricevuto i premi del Concorso FLAMINIO film festival. La location delle Proiezioni e Premiazioni è stata l'Arena Anfiteatro di Piazza Antonio Mancini a Roma (cap 00196), con ENTRATA GRATUITA.
Leggi tutto: FLAMINIO Film Festival: Elenco dei corti che sono stati premiati
"Ai giovani posso solo consigliare di "fare gruppo", di stare insieme, di frequentarsi, di inventarsi degli spettacoli, dei piccoli film ..." e " Oggi, invece, sembra che tutti debbano agire in solitudine, non tenendo conto del fatto che il cinema è un lavoro collettivo." (sceneggiatore di Rossellini e Lattuada, come regista ricordiamo Cronache di poveri amanti (1954), Il processo di Verona (1963), Banditi a Milano (1968))
L'Associazione Culturale senza scopo di lucro “ilCORTO.it”, visto il successo delle precedenti edizioni, per dare la maggiore visibilità possibile ai cortometraggi ricevuti nei concorsi che coordina (Corto Ciak, Flaminio F. F. ed il suo ilCORTO.it), in concomitanza col Festival del Cinema di Roma, organizza negli 11 pomeriggi dal 13 ottobre al 23 ottobre, al Teatro della Forma (Viale della Primavera 317, Roma) la proiezione di ben 230 di cortometraggi (senza assegnazione di premi: il premio è la proiezione stessa), appunto una MARATONA DI CORTOMETRAGGI con ENTRATA GRATUITA.
Leggi tutto: MARATONA di 230 Cortometraggi - Festa Internazionale di Roma 2022