Preferire un concorso di cortometraggi privo di finanziamenti pubblici o privati rispetto a uno supportato da enti istituzionali (municipi, comuni, regioni, ministeri, ecc.) può sembrare irragionevole a prima vista, specialmente considerando l'evidente disparità in termini di visibilità e di fascino. Tuttavia, questa scelta può nascondere vantaggi significativi per il regista e per il cortometraggio stesso, che vanno ben oltre le luci della ribalta.
La Virtù dell'Indipendenza: perché un concorso autofinanziato può essere la scelta migliore. Innanzitutto, un concorso autofinanziato è spesso mosso da una passione autentica e disinteressata per il cinema e per la scoperta di nuovi talenti. Non essendo legato a sponsor o a logiche politiche, la selezione delle opere tende a essere più libera e meritocratica. La qualità artistica e l'originalità del cortometraggio diventano i veri criteri di valutazione, senza pressioni esterne legate a quote di genere, temi "istituzionali" o la necessità di soddisfare gli interessi di chi finanzia il concorso. Questo si traduce in una maggiore integrità artistica e in un focus genuino sul contenuto.
Inoltre, sebbene non possa permettersi di invitare attori o registi famosi, un festival indipendente spesso coltiva un'atmosfera più intima ed autentica. Le opportunità di networking, pur non essendo con "star" pagate con denaro pubblico, possono essere altrettanto preziose. Si entra in contatto con una comunità di cineasti emergenti e appassionati che condividono la stessa dedizione e, spesso, le stesse sfide. Le relazioni che si creano in questo contesto sono spesso più solide e basate su un terreno comune.
Infine, la scelta di partecipare a un concorso autofinanziato può essere un atto di affermazione etica ed artistica. Significa credere che il valore di un'opera risieda nella sua essenza e non nel budget promozionale o nelle celebrità che la circondano. In un'epoca in cui l'attenzione è spesso monopolizzata da eventi "patinati" finanziati anche con i soldi dei contribuenti, a volte inconsapevolmente, supportare realtà che lavorano per pura passione è un modo per contribuire ad un ecosistema cinematografico più equo e diversificato. Si valorizza la visione indipendente, dimostrando che il cinema di qualità può farsi strada anche senza gli ingenti investimenti delle grandi produzioni.