Con la nostra mente si può fantasticare, possono venirci in mente immagini strane, non previste, non volute...
Un bambino che si avvicina alla cagnetta e la accarezza, e Laika che lo ricambia leccandogli prima la mano e poi si avvicina al suo viso come per dargli un bacio...
I cani amano molto i bambini ed i bambini riconoscono l'amore che possono ricevere da un cane.
Questa scena mi è venuta così, muta, e senza che la padrona del cane o la madre del ragazzini fossero presenti o dicessero qualcosa. Potrebbe essere una scena...
E poi si cresce e ci si scorda di tante cose, come il piacere avuto da una leccata che un cagnetto, forse pure vecchietto, ti ha dato sulla guancia... e ti è piacito molto, non l'hai respinta, hai capito subito, istintivamente che era un segno d'affetto, d'amore... di ricambio alle tue carezze...
Potrebbe essere questa la scena finale, la nuova padrona vecchietta cammina precedendo il cagnetto che così prende le carezze del bimbo... un bimbo che si ricorderà di quel cagnetto triste e vecchiarello...
Il tutto senza parole, le parole non servono se hai delle immagini che ti catturano e ti fanno comprendere il fine ultimo, lo scopo del tuo cortometraggio... basterebbe una leggera colonna sonora di sottofondo...
Oppure Laika ha tre, quattro anni ed è stata lei a trovare il vecchio padrone ammalato, dopo che era stata abbandonata da qualche disgraziato... I cani sentono se qualcuno soffre e si sentono attratti da loro per potergli offrire un poco del loro affetto, per fargli scordare un pò dei dolori e della loro malattia...
Tante sono le possibilità che posso utilizzare nella creazione della mia sceneggiatura, le devo focalizzare una per una, analizzare per vedere se sono idonee così come le ho pensate o se devo ristrutturarle ancora in modo che si colleghino l'un l'altra in modo organico, logico, sequenziale per la mia nuova visione della storia.
E siamo ancora all'inizio.