Tempo di scatto (o tempo di esposizione)

Indica la durata dell’esposizione del sensore della fotocamera alla luce, ossia per quanto tempo il sensore (o, in caso di fotocamera analogica, la pellicola) sarà colpito dai raggi luminosi. Materialmente è la durata complessiva del tempo in cui l’otturatore, l’elemento del corpo macchina costituito da due tendine meccaniche contrapposte (o in una combinazione di elementi elettronici e meccanici) e predisposto a coprire l’elemento sensibile, rimarrà aperto. Più il tempo di scatto è breve, meno luce verrà raccolta dal sensore e viceversa.
I valori tipici sono frazioni di secondo: 1/125s, 1/50s, 1/25s ecc.
Oltre alla luce in ingresso, la regolazione dei tempi di esposizione ci consentirà di ottenere particolari effetti creativi, facendo però attenzione a non incorrere nel mosso o micromosso

Apertura del diaframma

aperture diaframmaIl Diaframma è un componente, presente all’interno dell’ottica della fotocamera, che regola anch’esso la quantità di luce che entra sull’elemento sensibile dell’apparato fotografico. Materialmente viene regolato il diametro di un foro presente nell’obiettivo attraverso cui passa la luce, tramite il movimento di lamelle.
I valori tipici sono frazioni: f/32, f/22, f/16 … … f1/4.

Negli smartphone l’apertura del diaframma è fissa; generalmente vicina a valori simili a f/1,8, spesso maggiore ad ogni successiva evoluzione dei vari modelli di telefono. Le nuove fotocamere multiottica che stanno prendendo sempre più piede nei nuovi modelli di smartphone hanno spesso aperture diverse per ottenere effetti diversi, coniugata alla simulazione di un diaframma fisico via app.
La regolazione dell’apertura del diaframma comporta il variare della profondità di campo, ampiezza della sezione dello spazio a fuoco, concetto che sarà molto utile padroneggiare in fotografia per ottenere una buona espressività artistica.

ISO 

L’ISO è la sensibilità del sensore ottico nella registrazione della luce, regolata elettronicamente e corrispondente ai valori di sensibilità analogica delle pellicole fotografiche, detta ASA. Valori di ISO alti indicano una sensibilità maggiore, da cui deriva una maggiore quantità di luce percepita; ciò ci permetterà di riprendere scene con minore luce disponibile, senza intervenire con sorgenti ausiliarie come il flash.
Valori tipici di ISO: 100, 200, 400, … … 3200, etc.

L’aumento della sensibilità ISO comporta l’aumento di artefatti (elementi indesiderati) e perdita di definizione, degradando man mano la qualità dell’immagine con l’introduzione del cosiddetto rumore digitale; anche la dimensione del sensore fotografico gioca un ruolo nella introduzione di questo rumore, con sensori più piccoli (ad esempio APSC o inferiori) avremo una perdita di qualità generalmente maggiore di quelli più grandi come i sensori Full Frame.

Bilanciamento del bianco

Permette di regolare il modo in cui la fotocamera distingue l’effetto cromatico delle luci nella scena. Ogni tipo di luce ha una sua temperatura, comportante un relativo effetto cromatico, e la fotocamera deve essere settata per interpretarla correttamente.
Valori tipici: Tungsteno 2850K, Luce diurna 5150-5500K, Ombra 7000K. [K = Kelvin]
NB. Il settaggio errato del bilanciamento del bianco crea viraggi cromatici, con erronea interpretazione dei colori della scena.
E’ molto importante capire come gestire il bilanciamento del bianco per rendere una rappresentazione corretta della scena o, al contrario, sfruttare le peculiarità della funzione per inserire elementi creativi.

Messa a fuoco 

E’ un’operazione preliminare fondamentale, da effettuare a monte dello scatto. Tramite la messa a fuoco possiamo rendere nitido il soggetto della nostra foto, andando a modificare la distanza tra le lenti dell’obiettivo e il sensore per ottenere una proiezione definita dell’immagine su quest’ultimo elemento.
Per le fotocamere con la messa a fuoco automatica attivat, si effettua generalmente premendo a metà corsa il pulsante di scatto, per poi scattare terminando la pressione una volta avuta la conferma, si può impostare anche un secondo tasto per separare l’operazione di messa a fuoco dall’operazione di scatto.
Per gli smartphone, viene effettuata andando a toccare sul display in corrispondenza del punto che vogliamo mettere a fuoco.
La messa a fuoco manuale, generalmente disponibile in quasi tutti i dispositivi, ci consente di regolare manualmente la distanza di messa a fuoco ed è utile ad esempio in condizioni in cui l’autofocus non riesce a lavorare (ad esempio in situazioni di scarsa luce o scarso contrasto).

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