Non tutte le storie tristi sono tragedie
Nel linguaggio comune, si tende ad usare i termini "dramma" e "tragedia" come sinonimi. Si dice: “Che film drammatico!” oppure “È una vera tragedia”, quasi fossero intercambiabili.
Ma nella scrittura cinematografica, questi due generi sono profondamente diversi, non per intensità emotiva, ma per struttura, destino del protagonista e visione del mondo.
Il dramma parla di sofferenza umana. La tragedia parla di destino inevitabile.
In questo articolo, analizziamo in modo dettagliato, tecnico ed accessibile:
- Le differenze fondamentali tra dramma e tragedia
- Gli elementi strutturali, tematici e psicologici che li distinguono
- Esempi concreti di film premiati, con scene chiave e analisi
- Consigli pratici per sceneggiatori, registi, produttori
Perché alla fine, saper riconoscere la differenza non è solo questione di genere. È questione di verità narrativa.
PARTE 1: Definizioni fondamentali
* Drammatico (Drama)
Un genere che esplora conflitti umani reali, emozioni profonde, relazioni complesse.
Il protagonista soffre, ma può cambiare, lottare, sopravvivere.
- Temi tipici: perdita, malattia, crisi familiare, solitudine, redenzione.
- Obiettivo: far sentire lo spettatore coinvolto, empatico, commosso.
* Tragedia (Tragedy)
Un genere in cui il protagonista è condannato fin dall’inizio da un difetto, un errore, un destino più grande di lui.
Non importa quanto lotti: il crollo è inevitabile.
- Temi tipici: hubris (superbia), fato, colpa, isolamento, morte.
- Obiettivo: suscitare pietà e terrore, secondo Aristotele.
- Citazione:
“La tragedia mostra un uomo nobile che cade non per malvagità, ma per un errore.” — Aristotele, Poetica
PARTE 2: Differenze chiave tra Dramma e Tragedia
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Destino del protagonista |
Può cambiare, crescere, sopravvivere |
È condannato, anche se innocente |
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Responsabilità del crollo |
Causato da circostanze esterne (malattia, ingiustizia) |
Causato da un difetto interno (orgoglio, menzogna, ambizione) |
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Struttura |
Arco di trasformazione positivo o ambiguo |
Arco di caduta inesorabile |
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Finale |
Aperto, speranzoso, o amaro ma non definitivo |
Inevitabile, conclusivo, spesso con morte |
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Relazione con il pubblico |
Empatia (“Prova la sua sofferenza”) |
Paura e pietà (“Potrei essere io”) |
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Visione del mondo |
Il male può essere combattuto |
Il male è parte dell’esistenza |
PARTE 3: Esempi di film che hanno ottenuto premi
* DRAMMA – Manchester by the Sea (2016)
Premi: Oscar al Miglior Attore (Casey Affleck), Miglior Sceneggiatura Originale
Analisi:
- Protagonista: Lee Chandler, custode depresso, traumatizzato dalla morte dei figli in un incidente colposo.
- Conflitto: deve tornare in città, prendersi cura del nipote.
- Arco: non guarisce, ma impara a convivere con il dolore.
- Finale: non c’è redenzione totale. Ma c’è un barlume di connessione.
- Scena chiave:
Lee e Patrick guardano il mare. “Non posso più andare avanti.”
“Lo so,” dice Patrick.
Silenzio. Poi un accenno di sorriso.
- Perché è un DRAMMA: Il protagonista non cambia il passato. Ma accetta di vivere nel presente. Il dolore non scompare, ma diventa gestibile.
* TRAGEDIA – Requiem for a Dream (2000)
Premi: Grand Jury Prize al Sundance, cult mondiale
Analisi:
- Protagonisti: quattro persone (Harry, Marion, Tyrone, Sara) che cercano una via d’uscita dal vuoto.
- Difetto centrale: illusione (droga, bellezza, successo).
- Struttura: ogni personaggio segue un arco di autodistruzione.
- Finale: nessuno sopravvive alla propria ossessione.
- Scena chiave:
Montaggio parallelo finale: occhi dilatati, mani tremanti, corpi spezzati.
Musica: Lux Aeterna di Clint Mansell.
Nessun dialogo. Solo disperazione pura.
- Perché è una TRAGEDIA:
I personaggi cadono per i loro errori, non per caso.
La droga è solo il simbolo del desiderio irraggiungibile.
Il finale non lascia speranza. Solo silenzio.
* DRAMMA – The Father (2020)
Premi: Oscar al Miglior Attore (Anthony Hopkins), Miglior Sceneggiatura Non Originale
Analisi:
- Protagonista: Anthony, anziano con Alzheimer.
- Conflitto: perde la memoria, ma lotta per mantenere dignità.
- Tecnica narrativa: punto di vista soggettivo, realtà instabile.
- Finale: piange come un bambino, chiedendo alla madre.
- Perché è un DRAMMA:
Non è colpa sua. È la malattia.
Il film non giudica, accompagna.
Il dolore è immenso, ma c’è ancora umanità.
* TRAGEDIA – Parasite (2019)
Premi: Palma d’Oro, Oscar al Miglior Film (primo non in lingua inglese)
Analisi:
- Protagonista: la famiglia Kim, povera, intelligente, ambiziosa.
- Difetto: superbia, menzogna, volontà di salire a ogni costo.
- Punto di rottura: la festa sul prato → tutto precipita.
- Finale: padre uccide, figlio sogna di comprare la villa… ma è impossibile.
- Scena chiave:
Il seminterrato allagato dopo la tempesta.
L’altro seminterrato, con la foto della vittima.
Due poveri, separati da un muro.
- Perché è una TRAGEDIA:
Il sistema è ingiusto, ma i protagonisti non sono innocenti.
Il loro errore (inganno, violenza) li porta alla rovina.
Il finale è poetico, ma senza speranza reale.
PARTE 4: Come riconoscere un Drama da una Tragedia
* Test del Protagonista
Fatti queste domande:
- Il protagonista ha un difetto che causa la sua caduta?
- Sì → Tragedia
- No (è vittima del destino) → Dramma
- Il finale lascia una possibilità di redenzione?
- Sì → Dramma
- No → Tragedia
- Il pubblico pensa: “Avrebbe potuto evitarlo”?
- Sì → Tragedia
- No (“era inevitabile”) → Dramma
- Il titolo suggerisce un destino?
- Requiem, Caduta, Morte → Tragedia
- Vita, Amore, Ritorno → Dramma
PARTE 5: Errori comuni nello scrivere una Tragedia
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Far morire il protagonista senza motivo |
Sembrerà casuale, non tragico |
Mostra il difetto che lo porta alla fine |
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Non dare al protagonista un momento di lucidità |
Perdi pietà |
Fai dire: “Ho sbagliato” prima della fine |
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Giustificare troppo il sistema |
Perdi responsabilità personale |
Bilancia destino e colpa |
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Usare musica melodrammatica |
Riduce il pathos |
Usa silenzio o suoni ambientali |
PARTE 6: Consigli per lo Sceneggiatore
* Per scrivere un Dramma efficace:
- Parti da una ferita reale (perdita, malattia, separazione)
- Mostra il processo di elaborazione, non solo il dolore
- Dai al protagonista una piccola vittoria, anche simbolica
- Evita il lieto fine: preferisci un finale aperto
- Esempio di finale drammatico: Il personaggio non guarisce, ma abbraccia qualcuno.
* Per scrivere una Tragedia potente:
- Parti da un personaggio nobile o intelligente
- Dagli un difetto autodistruttivo (orgoglio, ambizione, menzogna)
- Costruisci un arco inesorabile verso la caduta
- Fai sentire al pubblico: “Se fossi al suo posto, farei lo stesso?”
- Esempio di finale tragico: Il protagonista capisce troppo tardi. Ma ormai è finita.
PARTE 7: Quando un Dramma diventa Tragedia (e viceversa)
A volte, un film inizia come dramma e diventa tragedia.
- Esempio: Manchester by the Sea
Potrebbe essere una tragedia (incidente + colpa), ma sceglie il dramma: la vita continua, anche con il dolore.
- Esempio: The Revenant
Inizia come dramma di sopravvivenza, diventa tragedia: Hugh Glass cerca vendetta, e la perdita lo distrugge.
- Consiglio:
Decidi fin dall’inizio il genere del tuo film.
Se vuoi una tragedia, non dare speranza.
Se vuoi un dramma, lascia una porta socchiusa.
Il cuore del cinema è tra il dramma e la tragedia
Il dramma ci ricorda che possiamo soffrire, ma anche resistere.
La tragedia ci ricorda che possiamo cadere, anche volendo bene.
E il grande cinema vive proprio in quel confine.
Perché alla fine, non importa se il film fa piangere.
Importa se ti fa pensare al destino, se ti fa chiedere: “Cosa avrei fatto io?”
E se riesci a farlo, allora hai scritto qualcosa che va oltre il genere.
Hai scritto una verità.
N.B.: Immagine iniziale tratta dal film: "Dramma della gelosia (tutti i particolari in cronaca)" del 1969, regia di Ettore Scola, sceneggiatura di Age & Scarpelli ed Ettore Scola, interpretato da Marcello Mastroianni, Monica Vitti e Giancarlo Giannini.











