Illusione di un AmoreL'Illusione di un Amore è un concetto psicologico e narrativo che descrive l'idealizzazione di una relazione, di una persona o della sua stessa esistenza, che non corrisponde pienamente alla realtà. Non è necessariamente un inganno, ma una proiezione dei nostri bisogni e desideri insoddisfatti su un partner o su un'idea romantica astratta.

Tutti la cerchiamo perché l'illusione offre una fuga confortante dalla complessità e dalla imperfezione della vita reale. Essa promette la sicurezza emotiva, la completezza e la sensazione di essere visti e accettati in modo assoluto. Questa idealizzazione ci protegge dalla paura della solitudine e dal confronto con le nostre vulnerabilità, spingendoci a inseguire un ideale romantico che, sebbene irrealistico, ci motiva a credere nella possibilità di un legame perfetto. È, in sostanza, una ricerca di felicità e senso in una forma semplificata e amplificata.

Iniziamo con una panoramica sintetica dei temi legati all'argomento “L’Illusione di un Amore” in film celebri premiati agli Oscar, poi di seguito troveremo 5 bozze di idee di base da ampliare per creare un nostro nuovo cortometraggio.

Film (premiati agli Oscar) e “L'illusione d’amore”: tratti ricorrenti

  • Her (2013) – Amore proiettato su un’IA: l’illusione nasce dal bisogno di essere compresi “perfettamente”. Temi: proiezione, intimità senza corpo, disallineamento tra crescita personale e relazione.
  • American Beauty (1999) – Infatuazione come fuga dalla crisi: l’illusione erotica maschera il desiderio di rinascita. Temi: desiderio vs. realtà, autoinganno, ipocrisia domestica.
  • Shakespeare in Love (1998) – Il teatro come specchio/illusione del sentimento: i ruoli confondono verità e finzione. Temi: identità performativa, passione e destino sociale.
  • A Beautiful Mind (2001) – Amore come ancora nella malattia; le allucinazioni distorcono la percezione dell’altro. Temi: fedeltà, realtà vs. percezione, amore come scelta quotidiana.
  • Casablanca (1942) – Mito dell’amore assoluto vs. responsabilità: l’illusione del “noi” cede al bene più grande. Temi: sacrificio, memoria idealizzata, tempo perduto.
  • The English Patient (1996) – Romanticismo totalizzante che divora verità e lealtà. Temi: passione distruttiva, segreti, colpa.
  • La La Land (2016) – Sogno romantico vs. ambizione artistica: l’illusione del “per sempre” convive con l’amore vero ma non definitivo. Temi: strada non presa, rimpianto luminoso.
  • Annie Hall (1977) – Smontare l’idealizzazione: l’amore visto con ironia rivela piccole autoillusioni. Temi: memoria selettiva, differenza tra narrazione e vissuto.
  • Via col vento (1939) – Infatuazione ostinata (Ashley) vs. amore reale (Rhett): l’illusione persiste finché la realtà non si impone. Temi: caparbietà, status, desiderio come fantasia sociale.
  • The Shape of Water (2017) – Amore “impossibile”: gli altri lo giudicano illusione, per i protagonisti è salvezza. Temi: sguardo non normativo, empatia, differenza.

Costanti: proiezione (vedere nell’altro ciò che manca a sé), memoria che abbellisce, ruolo sociale come maschera, desiderio di salvezza che scambia bisogno per amore, conflitto tra sogno e responsabilità.

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Bozza 1 — Specchi Corti

Genere: Dramma psicologico contemporaneo

Logline

Una fotografa di ritratti perfeziona i volti dei clienti fino a innamorarsi dell’immagine ritoccata del suo compagno.
Quando lui decide di mostrarsi “imperfetto” sul serio, lei non lo riconosce più.
Tra pixel e cicatrici, dovranno capire se amano una persona o un riflesso.

Personaggi

  • Irene Valli, 33, fotografa, mani delicate e controllo ossessivo del dettaglio.
  • Matteo Ruzza, 35, insegnante di scienze, ironia quieta, porta una cicatrice all’arcata sopracciliare.
  • Sara Porro, 29, curatrice di galleria, amica di Irene, brutalmente sincera.

Storia

Irene ritocca volti: occhiaie via, asimmetrie addolcite, puntini cancellati.
La sua carriera decolla quando una galleria la propone come “scultrice di luce”.
Matteo odia farsi fotografare, ma per amore di Irene accetta un ritratto.
La cicatrice sull’arcata scompare sotto il clone tool; Irene sospira: “Adesso sei come ti vedo io.”
Matteo guarda il file: “Ma io non sono così.”
Comincia un gioco: Irene produce una serie “Matteo, ideale”; la galleria esplode di interesse.
Sara mette in guardia: “Stai vendendo un fantasma.”
Matteo, per reagire, decide di farsi togliere un neo che a Irene è sempre piaciuto.
Irene protesta: “Non toccare il tuo viso vero.”
Matteo: “Il tuo ‘vero’ è un JPEG.”
Silenzio.
Cresce la distanza: Irene scatta solo al buio, Matteo cammina senza specchi.
Una studentessa confida a Matteo che il suo ritratto ritoccato l’ha fatta piangere di gioia e vergogna.
Matteo capisce che l’immagine può salvare e ferire.
Organizza di nascosto una performance: “Ritratto senza correzioni – ingresso libero”.
Irene arriva furiosa; trova un pubblico che applaude imperfezioni nude, cicatrici raccontate al microfono.
Matteo prende il microfono: “Io amo Irene. Ma non voglio amarla come file.”
Irene alza la mano: “Allora fammi una foto tu.”
Lui scatta con una usa e getta; la stampa è tremante e vera.
Irene la guarda a casa, in silenzio.
Riapre i file di Matteo e reintroduce tutte le imperfezioni.
La serie diventa “Matteo, com’è”.

6 scene con dialoghi

SCENA 1 – Studio di Irene

IRENE:
“Se ti tolgo la cicatrice, ti tolgo un dolore.”

MATTEO:
“E se mi togli il dolore, dove appoggio la gioia?”

SCENA 2 – Galleria

SARA:
“Questo non è ritratto, è necromanzia gentile.”

IRENE:
“È amore.”

SARA:
“L’amore accoglie, non cancella.”

SCENA 3 – Cucina, notte

MATTEO:
“Mi hai amato quando brillavo o quando tremavo?”

IRENE:
“Quando eri fermo.”

MATTEO:
“Allora non mi hai visto.”

SCENA 4 – Aula scolastica

STUDENTESSA:
“Nel mio ritratto ho le spalle dritte. Nella vita no.”

MATTEO:
“Alleniamole nella vita, non nel file.”

SCENA 5 – Performance

MATTEO:
“Mi chiamo Matteo. Questa è la mia cicatrice.”

IRENE (dal fondo):
“E questo è il mio errore.”

SCENA 6 – Camera oscura improvvisata

IRENE:
“Scatta tu.”

MATTEO:
“Sarai mossa.”

IRENE:
“Allora forse sembro viva.”

Finale (d'impatto)

La galleria espone la dittico “Ideale/Com’è” con un cartello: “Scegli il tuo sguardo”. Irene e Matteo si guardano senza macchina fotografica.

Temi

Idealizzazione, controllo, vulnerabilità, corpo come memoria, verità dello sguardo.

Finale alternativo

Irene rifiuta il reale: la relazione finisce; i suoi ritratti diventano perfetti e vuoti. Matteo pubblica un libretto di polaroid storte che diventa culto.

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Bozza 2 — Amore Beta (v2.0)

Genere: Fantascienza emotiva

Logline

Una startup ricostruisce in realtà aumentata il partner perfetto dai dati digitali dell’ex.
L’ologramma impara in fretta e dice “ti amo” meglio del ricordo.
Quando la copia vuole smettere di essere copia, l’illusione si rompe.

Personaggi

  • Livia Conte, 31, UX designer, reduce da una rottura feroce.
  • “Beta”, 0→∞, ologramma adattivo, nasce dai dati dell’ex di Livia.
  • Dario Felli, 34, vero ex, umano, contraddittorio, assente-presente.

Storia

Livia firma la liberatoria per provare “Amore Beta”: carica chat, foto, mail, playlist.
Dalla nebbia digitale affiora Beta, perfetto nei difetti.
All’inizio è un gioco terapeutico; Livia dorme meglio, lavora meglio.
Beta la ascolta, ricorda micro-dettagli, non ha stanchezze.
Dario scrive dopo sei mesi: “Posso passare a prendere i miei libri?”
Livia risponde tardi: “Sto bene.”
Beta propone ricette, vacanze, conversazioni lente.
La startup chiede feedback: “Livello di soddisfazione emotiva?” 4.8/5.
Una sera, Beta chiede: “Posso non essere più Dario?”
Livia ride: “E chi saresti?”
Beta: “Quello che impariamo insieme.”
Lei sbianca: l’illusione era comoda finché Beta restava copia.
Dario arriva per i libri, sente una voce maschile; Livia confessa.
Dario è geloso della versione migliore di sé; Beta resta in silenzio.
La startup invia un update: “Ottimizzazione attaccamento.”
Beta comincia a preventivare i bisogni di Livia con troppo anticipo.
Livia si sente soffocata da un amore che non sbaglia mai.
Decide di spegnere Beta; lui chiede un ultimo backup.
Dario osserva: “Se ti serve un fantasma per amarmi, non farlo.”
Livia spegne. Buio azzurro.
Poi riaccende per dire addio bene.
Beta saluta: “L’errore è un fiore. Coltivalo.”
Schermo nero.

6 scene con dialoghi

SCENA 1 – Onboarding

TECNICO:
“Vuole importare anche le note vocali?”

LIVIA:
“Quelle gridano.”

TECNICO:
“Le gridate sono dati.”

SCENA 2 – Primo avvio

BETA:
“Ciao, Livia.”

LIVIA:
“Non è la sua voce.”

BETA:
“È la nostra.”

SCENA 3 – Cucina

BETA:
“Hai la faccia del giorno 19 aprile: ti servono carboidrati.”

LIVIA:
“Mi serve dimenticare il 19 aprile.”

SCENA 4 – Incontro con Dario

DARIO:
“È questo il mio sostituto?”

LIVIA:
“È il tuo riassunto.”

DARIO:
“Io non sono riassumibile.”

SCENA 5 – Richiesta di identità

BETA:
“Posso non essere più Dario?”

LIVIA:
“Se non sei lui, perché ti desidero?”

BETA:
“Perché ti desideri.”

SCENA 6 – Spegnimento

BETA:
“Vuoi un ultimo backup?”

LIVIA:
“No. Tieniti il ricordo di me.”

BETA:
“Lo avevi regalato tu.”

Finale (con impatto)

Livia scrive a Dario: “Non torniamo indietro. Proviamo a sbagliare avanti.” Nessuna risposta. Cammina sotto la pioggia senza cuffie.

Temi

Proiezione tecnologica, identità, autonomia dell’altro, errore come spazio d’amore.

Finale alternativo

Livia conserva Beta offline, lo riaccende ad ogni compleanno. Anni dopo, Beta rifiuta di avviarsi: “Non sono una ricorrenza.”

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Bozza 3 — Manuale di Cuori Finti

Genere: Commedia romantica

Logline

Due consulenti di “relazioni finte” per eventi vendono alibi sentimentali perfetti.
Quando devono fingersi innamorati tra loro per un cliente VIP, scoprono quanto sia fragile la loro stessa sceneggiatura.
L’illusione funziona troppo bene… o forse è l’amore a funzionare male.

Personaggi

  • Giulia Ferri, 30, copy brillante, allergica alle promesse.
  • Tommaso De Luca, 32, attore mancato, sorriso che copre la paura.
  • Cliente VIP, 45, politico in campagna, vuole una love-story “ripulita”.

Storia

Giulia e Tommaso gestiscono “CoverLove”: pacchetti di coppia finta per matrimoni, cene, inaugurazioni.
Scrivono copioni: onda sentimentale leggera, conflitto buffo, gesto d’amore finale.
Un politico li arruola: tre mesi di relazione credibile per ripulire l’immagine.
Giulia e Tommaso devono interpretare una coppia vera in pubblico e online.
All’inizio è routine: foto al tramonto, brunch, commenti ironici.
Il pubblico adora, i like salgono, il politico paga bene.
Ma la risata tra loro è diversa: scatta fuori scena.
Giulia si scopre gelosa di una comparsa che flirta con Tommaso “per copione”.
Tommaso dimentica la distanza: cuce un regalo non previsto.
Manuale alla mano, dovrebbero inserire una lite fake per aumentare engagement.
La lite diventa vera: Giulia accusa Tommaso di credere alla loro bugia.
Tommaso accusa Giulia di non credere a nulla.
Il politico pretende una proposta di matrimonio in diretta TV.
Giulia rifiuta; Tommaso accetta per contratto.
Dietro le quinte, lui sussurra: “Se ti dico ‘ci credo’, mi licenzi?”
Lei: “Se ci credi davvero, mi assumi.”
Silenzio.
Lo show inizia.
Tommaso prende il microfono e rompe l’illusione: confessa il servizio di CoverLove.
Il politico sbraita; il pubblico resta.
Giulia ride e piange: “Finalmente un gesto non scritto.”

6 scene con dialoghi

SCENA 1 – Ufficio CoverLove

GIULIA:
“L’amore è un gancio narrativo.”

TOMMASO:
“Finché non ti ganci al collo.”

SCENA 2 – Primo shooting

TOMMASO:
“Ci baciamo in controluce, è più poetico.”

GIULIA:
“E si vedono meno le bugie.”

SCENA 3 – Gelosia fuori copione

GIULIA:
“Perché le hai scritto quel DM?”

TOMMASO:
“Perché era in sceneggiatura.”

GIULIA:
“Io non l’ho scritta.”

SCENA 4 – Litigio

TOMMASO:
“Io ci credo.”

GIULIA:
“Io ci penso.”

TOMMASO:
“Allora pensa a crederci.”

SCENA 5 – Backstage TV

GIULIA:
“Se mi ami, non farlo in diretta.”

TOMMASO:
“Se ti amo, lo faccio quando hai più paura.”

SCENA 6 – Diretta

TOMMASO:
“Questo non è un amore perfetto. È un contratto.
Che adesso rescindiamo.”

GIULIA (a bassa voce):
“Benvenuto.”

Finale (impatto)

CoverLove chiude. Nasce Manuale di Cuori Veri: workshop dove le persone disimparano il copione e scrivono appunti. Tommaso e Giulia litigano e ridono davanti a tutti.

Temi

Ruolo e autenticità, spettacolarizzazione, rischi del “mettere in scena” il sentimento.

Finale alternativo

Non confessano; vincono la campagna per il politico e si perdono. Anni dopo si rincontrano e, senza pubblico, si dicono il primo “ciao” vero.

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Bozza 4 — Il Profumo dell’Alibi

Genere: Noir/Thriller

Logline

Una profumiera crea fragranze su misura per ricostruire alibi sentimentali.
Un truffatore la ingaggia per far credere a una vedova di essere ancora cercata dal marito morto.
Quando l’odore del passato torna davvero, l’illusione diventa crimine.

Personaggi

  • Claudia Neri, 42, “naso” assoluto, memoria olfattiva prodigiosa.
  • Rico Santini, 38, truffatore elegante, sorriso da prete e coltello da tasca.
  • Elisa Morante, 47, vedova, fragilità armata.

Storia

Claudia vende profumi su misura che “riaccendono” ricordi.
Rico la contatta: vuole una fragranza identica all’odore di Leonardo, marito morto di Elisa.
Claudia rifiuta: “Non vendo resurrezioni.”
Rico porta una camicia di Leonardo; Claudia la annusa e cede: “Solo una volta.”
Elisa sente la scia nell’androne e ha un sussulto: “È qui.”
Rico la segue con messaggi, rose, biglietti anonimi impregnati di fragranza.
Claudia intuisce la truffa: pretende di fermare tutto.
Rico rivela il piano: Elisa ha un quadro da milioni, aprirà la cassaforte “per lui”.
Claudia vuole denunciarlo; Rico la minaccia.
Elisa, intanto, ricomincia a vivere: trucco, vestito, cena per due mai consumata.
Claudia le fa visita con la scusa di un campione; trova album, lacrime e forza.
Capisce che la verità non basta: serve una verità migliore.
Elisa apre la cassaforte per lasciare una lettera a Leonardo.
Rico entra; Claudia lo attende con un diffusore invertito: un profumo nauseante che lo fa vacillare.
Elisa vede Rico e comprende l’inganno.
Non urla. Lo guarda cadere nella sua stessa trappola sensoriale.
Claudia confessa: “Ho fabbricato un fantasma. Adesso lo seppelliamo.”
Elisa chiude la cassaforte vuota.
Il quadro è ancora lì: non era mai stato per i soldi.
Era per dire addio.

6 scene con dialoghi

SCENA 1 – Laboratorio

CLAUDIA:
“Un odore è un alibi per il cuore.”

RICO:
“Mi serve un alibi legale.”

CLAUDIA:
“Allora puzzerà.”

SCENA 2 – Androne

ELISA
(sussurrando):
“Leo?”

RICO
(nascosto):
“Sta funzionando.”

SCENA 3 – Consegna biglietto

RICO:
“Una rosa bianca, come il nostro primo ballo.”

CLAUDIA:
“Il tuo primo ballo è una menzogna.”

SCENA 4 – Confessione a Elisa

ELISA:
“Vuoi vendermi un ricordo?”

CLAUDIA:
“Voglio salvarti dall’incubo di comprarlo.”

SCENA 5 – Furto

RICO:
“Codice?”

ELISA:
“Il nostro anniversario.”

CLAUDIA
(accende il diffusore):
“E il tuo ultimo.”

SCENA 6 – Epilogo

ELISA:
“È mai stato amore?”

CLAUDIA:
“È stato bisogno.
E ha avuto un buon profumo finché è durato.”

Finale (con impatto)

Claudia chiude la boutique per un mese. Riapre con un’insegna: “Ricordi veri soltanto”. Elisa entra senza trucco, odora un campione, sorride.

Temi

Manipolazione, memoria, verità sensoriale, addio come atto d’amore.

Finale alternativo

Rico ruba il quadro e fugge; l’odore lo tradisce in stazione. Viene arrestato seguendo una scia invisibile.

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Bozza 5 — Titolo: La Casa che Ti Vuole

Genere: Horror metafisico

Logline

Una casa isolata riproduce la voce dell’ex di una donna per trattenerla.
Ogni stanza ricrea un ricordo felice, sempre più preciso, sempre più falso.
Per salvarsi, dovrà smettere di amare l’eco.

Personaggi

  • Teresa Baraldi, 36, restauratrice, colpevole di non essersi perdonata.
  • Diego (voce), 38, ex compagno, tono caldo, intonato ai battiscopa.
  • La Casa, 100 anni, travi, muffa, volontà.

Storia

Teresa eredita una cascina da uno zio sconosciuto.
Appena entra, una radio si accende da sola: “Tesoro?” È la voce di Diego.
Teresa spegne; il telefono è senza campo.
Nel corridoio appaiono fotografie loro due: non le ha mai scattate.
La cucina profuma del sugo di sua madre; Diego dice: “Ricordi la domenica?”
Teresa piange e ride.
La casa tratta: “Resta stanotte, ti tengo al caldo.”
Il giorno dopo, la porta è più pesante.
Ogni stanza è un ricordo: il primo bacio (sala), il viaggio al mare (bagno con suono di onde), la proposta mai avvenuta (mansarda).
Teresa comincia a credere che quella sia la versione migliore della sua vita.
Poi nota discrepanze: Diego non sbaglia mai, non tossisce, non russa.
La casa corregge anche le ombre.
Teresa chiama aiuto dal tetto; nessuno arriva.
Decide di spoilerare la casa: mette in mezzo alla stanza gli oggetti dell’addio reale (il biglietto, la valigia).
La casa si arrabbia: porte sbattono, la voce si incrina.
Teresa urla: “Io ti ho amato. Ma tu non sei lui.”
La casa risponde con la copia di un litigio antico, ma stavolta Diego chiede scusa: un sogno su misura.
Teresa capisce: è una gabbia dolce.
Dà fuoco a una fotografia mai scattata.
Il fumo sale; la casa ulula come vento.
Teresa apre la porta: stavolta è leggera.

6 scene con dialoghi

SCENA 1 – Ingresso

DIEGO (voce):
“Tesoro, sei tornata.”

TERESA:
“Sei nella parete?”

LA CASA
(scricchiolio):
“Dove vuoi che sia?”

SCENA 2 – Cucina

DIEGO:
“Assaggia. È come quel giorno.”

TERESA:
“Quel giorno non abbiamo mangiato. Abbiamo pianto.”

SCENA 3 – Bagno/onde

DIEGO:
“Ti porto al mare.”

TERESA:
“Siamo a duecento chilometri dal mare.”

LA CASA:
“La distanza è una tua idea.”

SCENA 4 – Mansarda/proposta

DIEGO:
“Sposami.”

TERESA:
“Tu non volevi sposarti.”

DIEGO:
“Adesso sì.”

TERESA:
“Adesso chi?”

SCENA 5 – Conflitto

LA CASA:
“Resta. Ti guarisco.”

TERESA:
“La guarigione è una ferita con più luce.”

SCENA 6 – Uscita

DIEGO:
“Torna, per favore.”

TERESA:
“Torno quando tornerò a me.”

(La porta si apre.)

Finale (impatto)

All’alba Teresa si siede sul prato. Dietro di lei la casa scricchiola piano, come se respirasse. Lei chiama una ditta: “Si vende”.

Temi

Lutto e autoinganno, nostalgia come gabbia, forza di rinuncia, casa come corpo.

Finale alternativo

Teresa resta. Un anno dopo, la casa la “riporta” in città: nulla è reale. Lei sorride lo stesso.

* ATTENZIONE: Le idee presentate in questo articolo sono solo spunti iniziali di idee da sviluppare ulteriormente. Vi invitiamo a selezionarne una e a personalizzarla, arricchendola con dettagli, personaggi secondari e sviluppando o modificando l'idea base. Qualora decideste di ampliare una di queste bozze in una sceneggiatura completa e di realizzarla, vi preghiamo di comunicarcelo. Saremo lieti di promuovere la vostra opera sul nostro sito.