I principali eroi del cinema includono figure iconiche di film più datati, insieme a personaggi di film più recenti. La scelta dei "principali" eroi può variare a seconda delle classifiche e dei gusti personali, ma spesso rientrano in categorie come i detective, i supereroi, gli avventurieri o i personaggi che lottano per il bene in contesti difficili. Ecco alcuni esempi di eroi del cinema:

Eroi d'Azione/Avventura 

  • Indiana Jones: L'archeologo avventuriero, interpretato da Harrison Ford, è un eroe iconico della saga di film omonima.
  • James Bond: L'agente segreto britannico, interpretato da vari attori come Sean Connery, è diventato un simbolo di fascino ed eroismo.
  • Robin Hood: L'eroe popolare del bosco di Sherwood, interpretato da Errol Flynn, è un esempio di ribelle coraggioso. 

Eroi dei Supereroi

  • Batman e Superman: I due simboli della DC Comics, con le loro storie di giustizia e lotta al crimine.
  • Spider-Man: L'eroe ragno, amato in tutto il mondo per le sue abilità e la sua personalità.
  • Wonder Woman: La principessa amazzone, un'icona di forza e giustizia nel mondo dei supereroi. 

Eroi Drammatici e Realistici

  • Atticus Finch: L'avvocato interpretato da Gregory Peck ne "Il buio oltre la siepe", un eroe morale che difende l'integrità in un contesto di razzismo.
  • Rocky Balboa: Il pugile interpretato da Sylvester Stallone in "Rocky", un esempio di perseveranza e cuore.
  • Oskar Schindler: Il personaggio interpretato da Liam Neeson in "Schindler's List", un eroe che ha salvato innumerevoli vite durante l'Olocausto. 

Eroi della Fantasia e della Sci-Fi

  • Harry Potter: Il giovane mago protagonista dell'omonima saga, un eroe che combatte il male fin da giovane età.
  • Han Solo: L'avventuriero spaziale di "Guerre Stellari", interpretato da Harrison Ford, è un eroe che si è fatto apprezzare anche per la sua lealtà.
  • Ellen Ripley: La coraggiosa protagonista di "Aliens", un'eroina femminile che lotta contro terrificanti creature aliene

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I Giovani di oggi possono cambiare il mondo, anche senza accorgersene.

giovani eroi al giorno di oggiL’eroe non grida. Si alza e fa.

Negli ultimi anni, abbiamo visto eroi con mantelli, poteri sovrumani, mondi da salvare. Ma nella vita reale, gli eroi veri non volano. Camminano. A volte inciampano. Ma quando serve, si fanno avanti.

Eroi non sono solo quelli che scalano montagne o combattono guerre. Sono anche i ragazzi di oggi che, di fronte ad un momento critico, prendono una decisione fuori dal comune, coraggiosa, umana.

In questo articolo, ti racconto tre storie vere nello spirito, ma inventate nella forma, di giovani che diventano eroi non per scelta, ma per necessità.
Storie dettagliate, emozionanti, ispirate alla realtà. Perché a volte, l’eroismo più grande è semplicemente fare la cosa giusta quando nessun altro lo fa.

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Storia 1 - 
TITOLO: Il Silenzio dopo lo Schermo

Luca, 17 anni, vive a Milano. È un ragazzo silenzioso, appassionato di fotografia analogica e musica classica. Non è popolare, non cerca visibilità. Passa le giornate tra biblioteca e casa, dove aiuta sua madre, infermiera, a occuparsi del nonno con Alzheimer.

Un sabato sera, mentre scorre Instagram, vede un video live: un suo ex compagno di classe, Marco, sta parlando da un tetto. Urla frasi sconnesse. Dice: “Non ce la faccio più.” La chat esplode: “Fallo,” “Sei un codardo,” “Fai qualcosa!” Nessuno chiama aiuto. Solo risate virtuali.

Luca riconosce il luogo: il tetto della vecchia scuola media. Chiude il telefono. Prende le chiavi della bici. Esce. Piove. Pedala come mai ha fatto. Arriva in 12 minuti. Trova Marco in piedi sul bordo, tremante, con gli occhi vuoti.

“Che ci fai qui?” dice Marco.

“Sono venuto a prenderti,” risponde Luca, senza voce, ma con fermezza.

“Perché? Tutti mi hanno abbandonato.”

“Io no.”

Luca si avvicina lentamente. Gli porge la mano. Non parla di coraggio, né di futuro. Dice solo: “Ho paura anch’io. Ma non sei solo.”
Marco piange. Scende. Luca lo abbraccia sotto la pioggia.

Chiamano i genitori. I soccorsi. Il giorno dopo, il video viene cancellato. Ma qualcuno ha registrato tutto col telefono. Il filmato di Luca che salva Marco diventa virale. Non per la drammaticità, ma per la calma, la dignità, la semplicità.

La scuola lo invita a parlare di salute mentale. Luca non vuole. Dice: “Non sono un eroe. Ho solo risposto a un grido che nessuno ha sentito.”
Ma tutti lo chiamano così.

Perché in un mondo che scrolla via il dolore, lui si è fermato.
E in quel gesto, ha salvato due vite: una sul tetto, e la propria, che aveva imparato a nascondere.

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Storia 2 - 
TITOLO: La firma della ragazza senza nome

Aisha, 16 anni, è arrivata in Italia dall’Eritrea tre anni prima. Vive in un piccolo paese del Sud con la zia, lavora nei campi d’estate, studia da autodidatta perché la scuola non le riconosce i titoli. Parla italiano perfetto, ma nessuno la vede.

Un giorno, durante un incontro di orientamento, scopre che un centro sportivo per minori richiede la firma di un “genitore legale” per iscriversi. Lei non ce l’ha. L’impiegata le dice: “Senza firma, non puoi entrare.” Aisha non piange. Dice: “Allora firmerò io per me.”

Comincia una battaglia silenziosa. Scrive lettere alle istituzioni, posta sui social, intervista altri minori stranieri non accompagnati. Un professore di diritto la sente parlare in un dibattito. La aiuta a presentare una petizione: “Riconoscere il diritto all’autofirma per minori emancipati.”

Dopo mesi, il Comune cambia regolamento. Aisha è la prima a firmare per sé stessa. Entra nel centro sportivo. Comincia a fare atletica. Vince una gara regionale. Ma la vera vittoria è vedere altri ragazzi come lei camminare liberi negli uffici, dire: “Io posso firmare.”

Il giornale locale la definisce “l’eroina del coraggio civile”. Lei sorride: “Non ho fatto niente di speciale. Ho solo smesso di aspettare il permesso.”

Perché a volte, essere eroe non significa combattere con le armi.
Significa lottare con una penna, per dare voce a chi non ne ha.

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STORIA 3 - 
TITOLO: Il giorno in cui Sofia spense il telefono

Sofia, 15 anni, è una ragazza brillante, amata dagli amici, sempre connessa. Posta ogni momento: cibo, selfie, viaggi. Ha 40mila follower. Ma dentro, si sente vuota. Come se la sua vita fosse solo uno spettacolo.

Una notte, riceve un messaggio da Marta, la sua migliore amica: “Domani non verrò a scuola. Non ce la faccio più.”
Sofia risponde: “Tranquilla, passa.” E continua a guardare TikTok.

Il giorno dopo, Marta non entra a scuola. Nei corridoi, si mormora che è stata portata in ospedale: tentato suicidio.

Sofia va a trovarla. Marta ha gli occhi spenti. Dice: “Nessuno mi ha visto.”
Sofia capisce: lei non ha visto. Era troppo impegnata a farsi vedere dai followers.

Decide di spegnere tutto. Per 30 giorni, disattiva tutti i social. Niente telefono. Solo parole vere, incontri, silenzi. Comincia a scrivere un diario. Poi un blog anonimo: “Quello che non posto.” Racconta depressione, ansia, solitudine. Lo leggono migliaia. Anonimamente, anche ragazzi della sua scuola scrivono: “Anch’io sto male.”

Dopo un mese, Sofia torna online. Ma non con foto perfette. Con un video: “Mi chiamo Sofia. Ho 15 anni. E ho ignorato il grido di aiuto della mia amica. Oggi non voglio followers. Voglio ascoltare.”

Crea un progetto scolastico: #Occhialontani — momenti senza telefono, gruppi di ascolto, formazione peer-to-peer su salute mentale.

Viene invitata ad un festival della comunicazione giovanile. Riceve un premio. Dice: “L’eroe non è chi ha tanti like. È chi spegne lo schermo per accendere gli occhi dell’anima.”

Perché a volte, il gesto più rivoluzionario è fermarsi. E scegliere di vivere invece che apparire.

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“Il vero eroe non è colui che viene acclamato. È colui che agisce quando nessuno guarda.”

In conclusione: gli eroi non nascono. Diventano.

Queste tre storie non parlano di superpoteri. Parlano di:

  • Coraggio nel silenzio
  • Giustizia con la penna
  • Amore che spegne lo schermo

E forse, proprio per questo, sono le storie più potenti.

Perché l’eroe di oggi non indossa una maschera. Indossa una maglietta qualsiasi, va a scuola, sente paura, eppure decide di fare la cosa giusta.

E in quel momento, senza accorgersene, diventa leggenda.

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Queste tre storie rappresentano un terreno fertile da cui potete trarre ispirazione per le vostre sceneggiature. Contengono il potenziale per sviluppare personaggi e trame con una forte risonanza emotiva sulla vostra generazione. Con la vostra voce unica e il giusto sviluppo, queste idee possono trasformarsi in cortometraggi di grande impatto, capaci non solo di lasciare un segno sugli altri giovani, ma anche di conquistare premi e riconoscimenti nei festival.


* ATTENZIONE
: Le idee presentate in questo articolo sono solo spunti iniziali di idee da sviluppare ulteriormente. Vi invitiamo a selezionarne una e a personalizzarla, arricchendola con dettagli, personaggi secondari e sviluppando o modificando l'idea base. Qualora decideste di ampliare una di queste bozze in una sceneggiatura completa e di realizzarla, vi preghiamo di comunicarcelo. Saremo lieti di promuovere la vostra opera sul nostro sito.

N.B.: L'immagine iniziale è tratta dal sito anpas.org